Category: Taiwan


Regia di Edward Yang. Un film con Chen ChangLisa YangKuo-Chu ChangElaine JinChuan WangHan Chang. Titolo originale: Guling jie shaonian sha ren shijian. Genere Drammatico – Taiwan1991durata 237 minuti.

A partire dall’omicidio di una ragazza da parte di un adolescente, Edward Yang costruisce un film corale, ricco di storie e personaggi, ambientato nel passato taiwanese.

A Brighter Summer Day (1991) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film con Lee Kang-ShengTien MiaoHu Hsiao-ling. Titolo originale: He Liu. Genere Drammatico, – Taiwan1996durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 16 maggio 1997 distribuito da Lucky Red. Valutazione: 2 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Radiografia di un malessere esistenziale che in un giovane nullafacente di Taipei si manifesta in forma di dolore e di una malattia del corpo, sintomo del deserto d’amore familiare in cui vive. Scena culminante e tremenda: il commercio sessuale tra padre e figlio inconsapevoli in una sauna per uomini soli (e gay). 3° film di un regista taiwanese, premiato con l’Orso d’argento a Berlino 1997, che punta sugli abituali temi della solitudine e della incomunicabilità, una narrazione ellittica, un metaforico microrealismo.

 Il fiume
(1997) on IMDb
Locandina Monga

Un film di Doze Niu. Con Ching-Tien Juan, Mark Chao, Ju-Lung Ma, Rhydian Vaughan Drammatico, durata 140 min. – Taiwan 2010. MYMONETRO Monga * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
È con indubbio coraggio che Doze Niu affronta un tema come quello del racconto di formazione in ambito gangsteristico, così oberato di cliché da risultare un campo minato per chiunque. Troppi i paragoni ingombranti, costante la sensazione di déja vu dietro l’angolo. Dove Monga costituisce una novità è nella rappresentazione delle specificità taiwanesi del jiang hu e del suo codice d’onore: i boss Geta e Masa che brindano assieme mentre i relativi scagnozzi se le danno di santa ragione, lo stile popolare e casereccio – che ai nostri occhi suona molto familiare – nella conduzione del business mafioso, il rifiuto delle “vigliacche” armi da fuoco, l’unione dei diversi clan nell’odio verso i temuti “cugini” continentali.


Confortata da queste note di colore, l’elegia estetizzante della vita da gangster – ricucita in parte dalla mattanza finale – raggiunge livelli inimmaginabili persino per gli Young and Dangerous e i Friend che furono; è la mafia a regalare a Mosquito il padre che non ha mai avuto, è la mafia a renderlo cool e temuto, è la mafia a fargli perdere la verginità (e forse a farlo innamorare). Proprio la vicenda collaterale sentimentale costituisce uno dei punti più fragili del film, una nota stonata all’interno di una sinfonia tutta maschile, in cui spesso l’amicizia virile sfocia in malcelato sentimento amoroso (nel caso della devozione di Monk nei confronti di Dragon, invece, si arriva ai limiti dell’outing).
Monga rimane opera a suo modo coraggiosa, benché gravemente affetta da prolissità e da scelte stilistiche difficilmente sostenibili (specie il montaggio analogico tra gocce di sangue e fiori di ciliegio in cgi del finale). Un’occasione sostanzialmente mancata.

Monga (2010) on IMDb
Flowers of Shanghai - Wikipedia

Un film di Hou Hsiao-Hsien. Con Tony Chiu-Wai LeungCarina LauMichelle ReisMichiko Hada Drammaticodurata 125 min. – Taiwan 1998.

Nella Shanghai di fine ‘800 i bordelli più rinomati erano chiamati le Case dei Fiori. Per ogni Casa una diversa tenutaria e una diversa “insegnante”. Ognuna con i suoi segreti, ognuna con le sue ambizioni, intenta a tessere trame pur di arrivare a soddisfare i propri desideri.
Con Flowers of Shanghai Hou Hsiao-hsien porta il suo linguaggio e la sua idea di cinema a un livello di splendore difficilmente eguagliabile persino da se stesso. Non esiste montaggio e la macchina da presa resta più o meno immota, attendendo che i personaggi entrino ed escano dal suo campo visivo; ma se questa è la cifra stilistica di Hou Hsiao-hsien anche in Città dolente e Il maestro burattinaio, in Flowers la narrazione si piega ulteriormente alle esigenze dell’inquadratura.
Le sequenze si susseguono con una somiglianza straniante, aperte e chiuse da dissolvenze in nero che paiono nuvole di fumo, come fossero emanazioni dirette dell’oppio che le cortigiane e i loro clienti fumano in continuazione, mentre si scambiano promesse d’amore o menzogne delittuose. Ancor più radicale la scelta di Hou sulla luce, con gli interni kubrickianamente illuminati solo dalla luce delle lampade a olio: si diffonde così un’aura giallastra che esalta i lineamenti delle splendide cortigiane e le immerge in un’atmosfera onirica che ben si può sussumere nelle note dei solenni archi di Yoshihiro Hanno. E nonostante si susseguano drammi e tragedie interiori ed esteriori, risoluzioni di quesiti a metà strada tra Eros e Thanatos, Hou sceglie la solennità e il non detto, mantenendo violenze, punizioni e sesso fuori schermo, quasi a non voler rovinare la reiterazione potenzialmente infinita del ménage delle Case dei Fiori.
Tony Leung al solito strepitoso, a suo agio tanto nell’action adrenalinico che nella lentezza del cinema d’essai, ma non sono da meno le cortigiane, interpretate da volti più o meno noti del cinema cinese e di Hong Kong, come la star Carina Lau (Ashes of Time, 2046) e la bellissima Michelle Reis (Angeli perduti), ambedue muse predilette – spesso in compagnia di Leung – da Wong Kar-wai.

Flowers of Shanghai (1998) on IMDb

Un film di Tsai Ming-liang. Con Lee Kang Sheng, Yang Kuei-Mei, Chenchao-Jung Titolo originale Aiqing wansui. Commedia, durata 116′ min. – Taiwan 1994. MYMONETRO Vive l’amour * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A Taipei (Taiwan) una giovane agente immobiliare usa un appartamento sfitto per i suoi incontri di sesso con un amico venditore ambulante, incontri spiati da un venditore di loculi, omosessuale represso. 2° film del malese T. Ming-Liang, inopinatamente premiato a Venezia 1994 con il Leone d’oro ex aequo con Prima della pioggia del macedone Manchewski, dopo aver spaccato in due il fronte dei critici. Elogiato dagli uni perché coglie emozioni impercettibili e indicibili e mette in immagini con cristallina disperazione la storia di solitudini parallele nel grigio squallore metropolitano, è detestato da chi lo trova sdogato, cerebrale, “tediocre” (mediocre e tedioso) nel suo insistere sulle inquadrature ferme e sui tempi morti.

 Vive l'amour
(1994) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film Da vedere 2004 con Lee Kang-ShengChen Shiang-ChyiLu Yi-Ching. Titolo originale: Tian Bian Yi Duo Yun – The Wayward Cloud. Genere Drammatico, – TaiwanCinaFrancia2004durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 25 novembre 2005 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 2,90 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari. VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

La giovane protagonista di Che ora è laggiù? (2001) torna da Parigi a Taipei, afflitta da una grave siccità, e incontra per caso il venditore d’orologi, suo ex innamorato, che per campare fa l’attore di pornofilm. Con lui ha un rapporto passionale, ma senza sesso, esclusa la fulminea fellatio conclusiva. Si comincia con un lungo e grottesco coito per interposta anguria, fonte del titolo italiano (BIM), che entrerà sicuramente in una futura antologia del cinerotismo. Coerente al suo passato, il malese e prolifico Ming-liang (un film all’anno in media) non perde tempo nel dare una struttura al racconto. Bifronte e ibrido, il film dovrebbe interessare a chi sostiene che nelle belle arti, specialmente audiovisive, il sesso dovrebbe essere comico o tragico, o far ridere o far tremare. Qui sconvolge, disgusta, respinge. Non a caso quasi tutte le scene erotiche spinte avvengono durante le artigianali riprese ravvicinate in pornovideo. Il regista prende le distanze dalla materia, alleggerendo la tetraggine lenta e muta delle scene realistiche con 7 siparietti musicali cantati e danzati di esibito gusto Kitsch o camp tra cui spiccano l’irriverente danza a struscio sul monumento di Chang Kai-shek, padre della patria, quella con gli ombrelli ad anguria e quella dell’orinatoio tra festoni di carta igienica che, insieme con le bottiglie di plastica, sono due ossessivi Leitmotiv plastici. Raro divieto ai minori di 18 anni in Italia.

 Il gusto dell'anguria
(2005) on IMDb
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

Regia di Tsai Ming-liang. Un film con Chenchao-JungJen Chang-binLee Kang-ShengLu Yi-ChingTien MiaoYu-Wen Wang. Titolo originale: Qing shao nian nuo zha. Genere Drammatico – Taiwan1992durata 106 minuti.

I quattro protagonisti vagano senza meta in una metropoli fredda e popolata di luci anche a notte fonda. Due si arrangiano con piccoli furti, mentre un terzo, Hsiao Kang, scivola inesorabilmente verso un rifiuto senza ritorno della società. Fa da contorno un personaggio femminile che ha come unica funzione quella di stigmatizzare l’incapacità di costruirsi un rapporto con uno dei due teppistelli; come a voler ammettere che quello in cui vivono è un mondo vuoto, insensibile.

 Qing shao nian nuo zha
(1992) on IMDb
Locandina Goodbye South, Goodbye

Un film di Hou Hsiao-Hsien. Con Hsiang HsiHsu Kuei-YingAnnie Shizuka InohJack Kao Titolo originale Nanguo zaijan, nanguoDrammaticodurata 116 min. – Taiwan 1996.

Uno sguardo crudo ed essenziale sulle classi meno abbienti di Taiwan, fatte di gente senza morale, senza speranza né punti di riferimento.E’ un film complesso sul piano linguistico . Racconta una non storia che obbliga lo spettatore a creare dei percorsi personali all’interno dei piani sequenza che il maestro taiwanese costruisce con la consueta abilità.

Goodbye South, Goodbye (1996) on IMDb

A City of Sadness re-released after 33 years in 4K 「悲情城市」時隔33年重返大銀幕- Taipei  TimesCittà dolente (悲情城市S, bēiqíng chéngshìP) è un film del 1989 diretto da Hou Hsiao-hsien.

Taiwan, 15 Agosto 1945: L’Imperatore nipponico Hirohito annuncia la resa incondizionata alle forze alleate, e i giapponesi lasciano l’isola di Formosa, sotto il loro dominio dal 1894.
Taiwan, 10 Dicembre 1949: Chiang Kai-shek e i vertici del Kuomintang si rifugiano a Taipei, fondando la Repubblica Cinese, di cui Chiang fu il primo presidente.
City of Sadness svolge il suo corso tra questi due estremi temporali, attraverso le vite della famiglia Lin, nella cittadina rurale di Chiu-fen.
Hou Hsiao Hsien dipinge con il suo stile elegante ed ellittico una saga familiare che condensa e dilata insieme l’eco di quel tumultuoso periodo della storia di Taiwan.

A City of Sadness (1989) on IMDb

Regia di Hou Hsiao-Hsien. Un film con Chun-fang ChangShih ChangDoze NiuChao P’eng-chueTsung-Hua ToCast completo Titolo originale: Fong guei lai de ren. Genere Drammatico – Taiwan1983durata 99 minuti.

Finita la scuola, Ah-Ching e i suoi amici passano il loro tempo a bere e a combattere nell’isoletta di pescatori in cui vivono. Stanchi di quella routine, tre di loro decidono di recarsi nella città portuale di Kaohsiung per cercare lavoro. Grazie ad alcuni parenti trovano un appartamento. Ma non appena si insediano, Ah-Ching si innamora della fidanzata di un vicino di casa. Da quel momento, i tre si trovano ad affrontare la dura realtà della grande città.

The Boys from Fengkuei (1983) on IMDb
JAP112 "The Time to live, the Time to die" by Hou Hsiao-Hsien (1986) | Hou  hsiao hsien, Japanese movie poster, Movie posters

A time to live, a time to die (童年往事S, Tóngnián wǎngshìP) è un film del 1985 diretto dal regista Hou Hsiao-Hsien.

Taiwan, anni ’50 e ’60 del Novecento; Ah Hsiao, detto Ah Ha, cresce con i tre fratelli e la sorella nell’isola dove il padre (Tien) si è trasferito dalla Cina. La nonna sogna sempre di tornare in patria, il padre muore presto, poi toccherà anche alla madre e alla stessa nonna. Attingendo dichiaratamente all’autobiografia (il regista firma la sceneggiatura con Chu Tien-wen), Hou racconta un’infanzia e un’adolescenza come tante altre, in cui la storia di Taiwan scorre in modo solo apparentemente indolore. Una giovinezza punteggiata da bravate, lotte tra bande, innamoramenti platonici e momenti di tenerezza, segnata irrimediabilmente da tre morti che appaiono man mano più inaspettate, ma anche accettate sempre più fatalisticamente.

A Time to Live and a Time to Die (1985) on IMDb
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Millennium Mambo - Film (2001) - MYmovies.it

Regia di Hou Hsiao-Hsien. Un film Da vedere 2001 con Qi ShuJack KaoTuan Chun-haoYi-Hsuan ChenJun TakeuchiDoze Niu. Genere Drammatico – TaiwanFrancia2001durata 119 minuti. – MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Taipei nel 2000 si svolge con strazio il rapporto tra due giovani infelici e apparentemente nullafacenti che vivono di notte e dormono di giorno. Lei è bella, irrequieta, dedita a Bacco e al tabacco, e mantiene lui che in più si droga e la tormenta con una gelosia sadica. A questo ingrato rapporto alla “né con te né senza di te” assiste in disparte il maturo e savio gestore di un night-club losco che la protegge e forse l’ama come un padre. Accompagnato da una voce over, l’azione è raccontata nel 2010 il che aggiunge un tanto di enigmatico a un film già criptico per sé stesso, ellittico eppur affascinante. Il cinese Hsiao-hsien fa un cinema in cui la vocazione figurativa prevale su quella narrativa. L’intreccio e persino i personaggi interessano poco: conta il modo in cui sono raccontati. Contano le immagini – e i suoni, la musica – attraverso le quali avviene una sconsolata ricognizione del dolore e del malessere del tempo. Brevi, innevate, bellissime sequenze girate a Hokkaido, la più nordica isola del Giappone, dove la luce si oppone agli acidi e notturni colori metropolitani e all’atonia claustrofobica del resto. Premiate a Cannes 2001 le musiche (techno) di Lim Giong e Yoshihiro Hanno.

Millennium Mambo (2001) on IMDb
Ashes of Time - Film (1994) - MYmovies.it

Un film di Wong Kar-wai. Con Leslie Cheung, Brigitte Lin, Tony Leung Ka Fai, Maggie Cheung, Carina Lau. Titolo originale Dong Xie Xi Du. Avventura, durata 95 min. – Hong Kong, Cina, Taiwan 1994. MYMONETRO Ashes of Time * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ou Yang Feng (L. Cheung), già spadaccino e sicario di professione, vive da eremita nel deserto. Gli fa visita una ragazza (C. Young) che vorrebbe vendicare la morte del fratello. Gli richiama alla memoria l’unica donna (M. Cheung) che ha mai amato, ora moglie di suo fratello. Ma anche il suo migliore amico (T. Leung) è innamorato di lei. Nel suo 3° e costoso film, Wong prende in prestito i personaggi di un romanzo di arti marziali di Jin Yong e li situa in mezzo a un deserto per analizzarne ossessioni e manie. “Incredibile apologo filosofico, film di kung-fu senza combattimenti, film in costume senza un tempo di riferimento, paradossale tentativo di ‘prendere sul serio’ le storie di fantasmi e di eroi mitologici cinesi” (G. Manzoli).

 Ashes of Time
(1994) on IMDb

A differenza della versione REDUX che dura 93 minuti questa ne dura 98

Regia di King Hu. Un film con Xu FengShih ChunYong PaiFeng HsuChun ShihYing BaiCast completo Titolo originale: Hsia Nu. Genere Avventura – Taiwan1972durata 175 minuti.

Liberamente ispirato a un libro di racconti di Piu Sung-Ling (1640-1715), è un vasto affresco epico-avventuroso con risvolti fantastici la cui azione ha per sfondo un villaggio della Cina settentrionale nell’epoca Ming (1367-1643) e per personaggi principali la bella, valorosa e perseguitata figlia (Feng) di un ministro morto sotto le torture, che s’è nascosta in una casa infestata dai fantasmi; un giovane povero (Chun), pittore e letterato; un generale travestito da cieco e un pacifico monaco buddista, esperto in arti marziali, le cui ferite si rigenerano al sole e il cui sangue si tramuta in oro. Si può dividere in tre parti: la prima ha le cadenze di un racconto del mistero con risvolti ironici; la seconda mette in scena duelli all’arma bianca che si trasformano in fantasiosi e magici balletti; nella terza parte l’azione spettacolare lascia il posto a un misticismo visionario: vi si suggerisce come l’etica dello Zen – precisione, rigore, controllo di sé, ascetismo, efficacia, lealtà – si traduce in gesto e azione. 4° film di King Hu, raffinato scenografo e coreografo, pur non mancando di squilibri, di prolissità e di passaggi opachi, è uno splendido esempio di cinema come fonte di avventura, meraviglia, magia spettacolare, organizzazione del movimento nello spazio. In concorso a Cannes nel 1975, in Italia è stato visto soltanto sui teleschermi.

A Touch of Zen (1971) on IMDb
A Summer at Grandpa's (1984) - MyDramaList

In vacanza dal nonno[1] (冬冬的假期S, Dōng dōng de jiàqīP) è un film del 1984 diretto dal regista Hou Hsiao-Hsien.

Mentre la mamma è in ospedale, la giovane Dongdong e il fratellino passano un’estate dal nonno, osservando l’incomprensibile mondo degli adulti e le malefatte di un cugino che mette incinta una ragazza ed è amico di due rapinatori. Dopo I ragazzi di Feng Kuei, Hou prosegue il suo scavo nella memoria, affidandosi a un romanzo della sceneggiatrice Chu Tien-wen.

A Summer at Grandpa's (1984) on IMDb
The terrorizers: Amazon.it: Cora Miao, Wang An, Li Li-chun, Ma Shao-jun,  Jin Shi-jye, Ki Pao-ming, Chu Feng Kang, Huang Chia-ching, Edward Yang,  Cora Miao, Wang An: Film e TV

The Terrorizers (恐怖分子S, Kǒngbù fènzǐP) è un film taiwanese del 1986 diretto da Edward Yang.

Un mistero metafisico sulla vita di tre coppie a Taipei che continuamente si intersecano in un arco di diverse settimane.Il film mette in scena una Taiwan emergente, manipolata dalle forze del denaro e dalla globalizzazione. Apre la scena nel 1986, quando il Giappone era ad un soffio dalla bolla economica e gli affari andavano bene a Taipei. Ma in entrambe le città, Tokyo e Taipei, molti giovani erano disillusi nei confronti di un futuro che sembrava grossolanamente materialista. Yang in questo film raccoglie tali situazioni sociali e le inserisce in una misteriosa narrazione poetica.

The Terrorizers (1986) on IMDb

Regia di Zhang Yimou. Un film con Wen JiangLi BaotianYing QuZhang Yimou. Titolo originale: You hua hao hao shuo. Genere Commedia, – Taiwan1997durata 91 minuti. Uscita cinema mercoledì 18 febbraio 1998 distribuito da Mikado Film. – MYmonetro 3,00 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Si tratta del primo film di Ymou ambientato al presente e senza la compagna Gong Li. Girato con la macchina da presa a mano mette in primo piano il bisogno del regista di rinnovarsi e di sperimentare. La storia è molto semplice, di sapore pirandelliano. Xiao Shuai è innamorato di una ragazza che ha rapporti con un riccone molto potente. Un giorno viene picchiato dagli scagnozzi del rivale. Durante il pestaggio il computer portatile di un passante viene rotto e questi vuole il risarcimento da Xiao Shuai. Lui invece vuole tagliare la mano del riccone e così si arma di mannaia. Grande ironia e qualche risata.

Keep Cool (1997) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film con Lee Kang-ShengTien MiaoYang Kuei-MeiTong Hsiang-ChuLin Hui-ChinHsiang-Chu Tong. Titolo originale: The Hole. Genere Drammatico – TaiwanFrancia1998durata 93 minuti. – MYmonetro 3,40 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mancano sette giorni al 2000. A Taiwan, dove piove a cielo rotto in continuazione, si diffonde un’epidemia misteriosa. I malati si comportano come scarafaggi. In un grande edificio – dove per intero si svolge la vicenda – un ragazzo e una ragazza non lasciano le loro abitazioni. Nell’appartamento sovrastante lui spia lei attraverso un buco, lasciato aperto da un idraulico. Quando lei s’ammala, attraverso il pertugio lui si allunga a porgerle un bicchiere d’acqua. Poi si tende, lei si aggrappa e viene tirata su. Non sono più soli. “Metafora sulla solitudine e sull’inquinamento terminale del mondo” (L. Tornabuoni), il 4° film del quarantenne e premiatissimo regista cinese è quasi muto, cupo, narrato in cadenze lente e ossessive, sostenute da una radicalità di sguardo che qui, grazie al supporto narrativo, si libera quasi completamente del suo decadentismo estetizzante. Realizzato per una serie TV ( Il 2000 visto da … ), il film durava in origine 58 minuti. Con un espediente produttivo che è diventato un originale e sagace contrappunto espressivo, le desolate ore vuote dei due personaggi sono intervallate da una mezza dozzina di luccicanti videoclip cantati e danzati alla maniera del musical americano. I 2 interpreti sono i protagonisti di Vive l’amour (1994).

 The hole - Il buco
(1998) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film con Mathieu AmalricJeanne MoreauLaetitia CastaFanny ArdantJean-Pierre LéaudCast completo Titolo originale: Visages. Genere Drammatico – TaiwanFranciaBelgio2009durata 138 minuti. – MYmonetro 2,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un regista di Taiwan sta per girare la storia di Salomè all’interno del Museo del Louvre. Non conosce le lingue ma vuole assolutamente che il ruolo di Erode venga assunto dall’attore Jean-Pierre Léaud. Perché il film possa trovare una distribuzione la produzione affida il ruolo di Salomè a una nota top model. I problemi però aumentano quando la madre del regista muore. La produttrice deve volare a Taipei per i funerali mentre il regista cade in un sonno profondo in cui lo spirito materno sembra non voler abbandonare l’appartamento in cui la donna ha vissuto. Alla produttrice non resta che attendere che il film riparta mentre i protagonisti si aggirano nei sotterranei del Museo.

 Visage
(2009) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film Da vedere 2006 con Chen Shiang-ChyiLee Kang-ShengAtun NormanPearlly Chua. Titolo originale: Hei yanquan. Genere Drammatico, – TaiwanFranciaAustriaMalesiaCina2006durata 115 minuti. distribuito da MYMOVIESLIVE!. – MYmonetro 3,02 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari


Cantore della solitudine urbana, con I don’t want to sleep alone, Tsai Ming-Liang costruisce un’opera densa e inquietante.
Girato a Kuala Lumpur, in Malesia, paese d’origine del regista, il film segue le traiettorie dei suoi personaggi: un senza tetto cinese pestato a sangue, ospitato da un lavoratore del Bangladesh, e una cameriera di un coffee shop. Privati di qualsiasi caratterizzazione psicologica, i protagonisti si muovono in uno spazio urbano indefinito e sospeso, lasciandosi trascinare in un’esistenza anonima e incolore, ribelli donchisciotteschi di una società postmoderna, malsana e contaminata: il loro grido è muto e disperato, almeno quanto lo sono gli spazi nei quali si muovono.

 Hei yan quan
(2006) on IMDb