Dalla commedia omonima di Gibson. Un’insegnante tenta di rieducare una bimba cieca e sordomuta che le menomazioni hanno reso prepotente e cattiva. La sua pazienza e il suo amore domeranno quel carattere ribelle.
Dal romanzo di Thomas Berger, sceneggiato da Calder Willingham: all’età di 121 anni Jack Crabb racconta la sua vita avventurosa nel West; come nel 1859, decenne, fu rapito dai pellerossa con la sorellina e, ritornato giovanotto tra i “visi pallidi”, imparò i principi religiosi da un pastore e il sesso da sua moglie, fino alla sua partecipazione alla battaglia di Little Bighorn. Western anomalo e, in un certo senso, unico, ha qualcosa del racconto filosofico francese del Settecento (non lontano dal Candide di Voltaire) e del romanzo picaresco spagnolo. La smitizzazione del West e dei suoi miti (bianchi) è radicale nella sua continua (e un po’ prolissa) mistura tragicomica; la simpatia per i pellerossa, il rispetto per la loro cultura, la denuncia del loro genocidio non scadono quasi mai nel (melo)dramma didattico. Hoffman allo zenith del suo fregolismo istrionico.
Midlothian, Texas, 1931. Bonnie Parker è una cameriera, Clyde Barrow rapina banche. È amore a prima vista ed è l’inizio di una “carriera” criminale che li rende il terrore della polizia e i beniamini della povera gente del Sud degli States.
Investigatore privato assunto per rintracciare ragazza scappata di casa si reca in Florida ed è coinvolto in misterioso intrigo che fa capo a preziosa statuetta. Penn prende una detective story e, intrecciando due fili narrativi (l’investigazione e la vita privata dell’investigatore), la trasforma in un film nero di obliqua suggestione e di fascino malato. Hackman eccellente. Scritto da Alan Sharp.
Un film di Arthur Penn. Con Paul Newman, Lita Milan, John Dehner, Hurd Hatfield, James Congdon. Titolo originale The Left-handed Gun. Western, Ratings: Kids+13, b/n durata 102 min. – USA 1958. MYMONETRO Furia selvaggia – Billy Kid valutazione media: 3,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari. William H. Bonney, detto Billy the Kid, diventa un fuorilegge assassino per vendicare la morte di un amico che gli aveva fatto da padre. Lo sceriffo Pat Garrett lo aspetta. Dal teledramma (1955) di Gore Vidal The Death of Billy the Kid l’esordiente A. Penn ha tratto un western controcorrente: teso, visionario, sfrontato, acido, emozionante e tenero. Scoperto dalla critica europea. Newman aveva già interpretato il personaggio in TV. L’adattamento è di Leslie Stevens. L’originale regia di Penn influenzò la svolta nel western operata da Sam Peckinpah, Robert Altman e altri.
Ciò che l’occhio non vede è una sorta di documentazione d’autore firmata da otto registi durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Il critico Tullio Kezich scrive a proposito di questo documento: «Ciò che l’occhio non vede lo vede l’obiettivo della macchina da presa. Questa tesi, che si direbbe di ispirazione antonioniana, mosse quattro anni fa l’iniziativa del produttore americano David L. Wolper che in occasione dei giochi di Monaco ha invitato alcuni autori cinematografici a illustrare ciascuno un aspetto della manifestazione.
Da un romanzo di Horton Foote. Detenuto evaso raggiunge casa. Sua moglie e lo sceriffo locale cercano di convincerlo a costituirsi, ma i suoi concittadini gli danno una caccia feroce. Nonostante una certa enfasi melodrammatica e le interferenze del produttore Spiegel sul lavoro di A. Penn (soprattutto nel montaggio), il film, scritto da Lillian Hellman, è un dramma civile che taglia come un rasoio con un Brando massiccio, opaco e masochista e un Redford ancora in bozzolo.
Le richieste di reupload di film deve essere fatto SOLO E ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.
Visto il poco spazio su Mega (2 terabyte) NON caricherò più serie tv e fumetti.
Se interessati a serie o fumetti contattatemi via email che vi spiego un metodo alternativo