Un astuto commissario per incastrare un grosso spacciatore di droga mafioso pedina uno studente ma, proprio quando crede di aver risolto il caso, è ostacolato da alcuni potenti complici. Studente e spacciatore sono eliminati dalla mafia stessa.
Pestato a sangue da rapinatori di banca, ingegnere giura di trovare i delinquenti e vendicarsi. Poliziottesco all’italiana con velleità psicologiche e sociologiche.
Il commissario Sironi ha scoperto chi sta a capo della mafia portuale a Genova, ma non può agire come vorrebbe perché la legge gli impone regole da rispettare dalle quali invece la malavita riesce a trar profitto. Sironi decide allora di trasformarsi in giustiziere.
La figlia sedicenne di un noto chirurgo romano viene trovata cadavere nel lago di Albano. Dopo aver battuto una falsa pista, la polizia scopre un traffico di minorenni. Poliziottesco all’italiana con qualche ambizione di critica del costume sulla borghesia romana degli anni ’70. Salerno e Ferzetti danno decoro a personaggi scritti con la carta carbone.
Un agente della sezione antidroga riesce a conquistarsi la fiducia di un grosso spacciatore, ma al momento decisivo non può contare sull’aiuto dei compagni e deve battersi da solo. Un prodotto eminentemente commerciale.
Il famoso poliziotto nato dalla penna di Chester Gould trasportato dai fumetti al cinema. Già interpretato negli anni Quaranta da Morgan Conway e Ralphy Byrd, questa volta Dick Tracy viene impersonato da Warren Beatty che è anche regista e produttore. Volutamente girato come un cartone animato il film è un giocattolo molto suggestivo. L’interpretazione del protagonista è quasi piatta al contrario dei comprimari che sono più emotivi, fino ad arrivare alle comparse di lusso che sono sopra le righe. Beatty dà il meglio di sé nella regia, Madonna è sufficientemente efficace, mentre il migliore in campo è il cattivissimo Al Pacino. Altre comparsate le fanno Paul Sorvino, Dustin Hoffman e James Caan ben camuffati mentre Charles Durning è un simpatico poliziotto.
Will Graham è il più talentuoso profiler dell’FBI, le sue grandi doti ed il suo modo unico di pensare gli permettono di entrare nella mente di un killer come nessun altro. Tuttavia, tale abilità e la prolungata empatia iniziano, col passare del tempo, a giocare crudelmente con l’immaginazione dell’uomo, trascinandolo sempre più vicino al baratro, alla sottile linea che divide follia e realtà. Al fine di riportare equilibrio ad una mente spesso travagliata come quella di Will, egli viene affiancato all’illustre psichiatra criminale Hannibal Lecter, ignorando come qualcosa di non meno distorto si celi nel noto dottore, seppur in forma diversa e più malsana. Due menti brillanti, avvezze a studiare quelle altrui ed a modo loro macchiate, iniziano così il proprio gioco. Presto i due cominciano ad avvicinarsi sempre di più, il loro legame oscuro si trasformerà in qualcosa di più di una semplice amicizia, arrivando a un’attrazione fatale che li porterà sul punto di non ritorno.
Nel 1994 una coppia di giovani gemelle viene brutalmente assassinata in un cottage estivo. Le indagini portano a sospettare degli studenti di un vicino college fino a quando un uomo si dichiara colpevole e viene condannato. Venti anni dopo, il caso finisce sulla scrivania del detective Carl Mørck, che si rende subito conto che qualcosa non quadra. Insieme al collega ed amico Assad, Carl inizia ad indagare nuovamente sulla vicenda e, trovando una vecchia chiamata d’emergenza di una ragazza disperata, si rende conto che questa sembri sapere cosa sia accaduto allora. Carl e Assad si mettono così sulle tracce della giovane, scomparsa dai tempi dell’omicidio, ma a tentare di rintracciarla è anche un gruppo di uomini influenti, che faranno di tutto per farla restare in silenzio.
Esonerato dall’incarico per i suoi metodi violenti e poco ortodossi, il commissario Betti si mette a disposizione di un avvocato, organizzatore e finanziatore di una squadra di vigilantes che si fanno giustizia privata, eliminando i delinquenti. Scritto in modi truci e trucidi da Vincenzo Mannino, è un poliziottesco all’italiana che si conclude ipocritamente con l’ammonizione a non farsi giustizia da sé, moraletta appiccicata con la saliva. Si vale di una regia stenta e stinta che scopiazza male i modelli hollywoodiani. Prodotto da Edmondo Amati, incassò più di 2 miliardi e mezzo e lanciò M. Merli come effimero divo seriale col medesimo personaggio. Musiche dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis.
A Marsiglia il clan còrso degli Orsini cerca di annientare il gruppo di Alvarez, protetto da influente uomo politico. C’è in ballo il dominio delle aree fabbricabili. Il tema della corruzione edilizia è solo sfiorato perché a Boisset importano di più le azioni cruente nelle quali trovare brandelli di realtà. Altro titolo originale: Le saut de l’ange.
Mark Terzi, agente della Criminalpol, giunge a Genova a caccia di un pazzoide criminale che si firma “La Sfinge”. Anche qui come nel precedente Mark il poliziotto, il cattivo si chiama Benzi. Poliziottesco alla romana costruito su una serie di luoghi comuni con abuso di violenza gratuita. Seguito da Mark colpisce ancora.
Il poliziotto Mark è coinvolto in un fatto di terrorismo. Va in Germania, si finge membro di una organizzazione e risale a nomi grossissimi della politica e della finanza. Non riesce tuttavia a dipanare del tutto la matassa.
Da un romanzo di Joe Gores: l’ingarbugliata avventura in cui a San Francisco nel 1928, su invito dell’amico detective Jimmy Ryan, Dashiell Hammett (1894-1961) si trova è così simile a quelle che scrive che l’autore rischia di vedere la realtà, e di viverla, come se fosse il prodotto della sua immaginazione. In fondo, è la storia di uno scrittore in crisi di idee e di un suo amico in cerca di autore. Prodotto da Francis Ford Coppola, tra preparazione, riprese (interrotte per un anno e ricominciate con una troupe cambiata: nell’intervallo Wenders girò in Portogallo Lo stato delle cose), il film richiese 4 anni e mezzo di lavoro. Americano nei contenuti, europeo nella forma, è un disincantato e un po’ pretenzioso giallo dove conta più l’atmosfera che la storia e i personaggi. Un Forrest d’impeccabile eleganza.
In un campo lavoro di una prigione californiana, un detenuto riesce a evadere grazie all’intervento di un alleato indiano. In fuga verso San Francisco, i due si lasciano alla spalle i cadaveri di alcune guardie e di un vecchio socio, prima di minacciare un membro della loro banda e sequestrarne la compagna per cercare di recuperare il mezzo milione di dollari di un vecchio colpo. Nel frattempo, la polizia incrocia per caso il loro percorso nelle stanze di un piccolo albergo della periferia e ne nasce una sparatoria. Fra i poliziotti presenti sul luogo c’è Jack Cates, detective giustiziere nonché bevitore e fumatore compulsivo, che, per un’esitazione di troppo, causa la morte di un agente e la fuga dei due rapinatori. Ormai screditato e colpevolizzato dall’intero dipartimento, Jack decide di agire privatamente coinvolgendo un altro membro della banda finito in prigione: Reggie Hammond, ladruncolo chiacchierone agli ultimi sei mesi di detenzione, cui vengono concesse quarantotto ore di libertà su parola per aiutarlo a trovare i due criminali.
Fabio Santamaria, impiegato con moglie e figlia, si trova un giorno a pescare sulle rive del lago di Grasciano. Assiste così a un efferato delitto: un uomo massacra una giovane donna seminuda. Spaventato si allontana dal luogo e viene seguito dall’auto dell’assassino. Di lì a poco scoprirà che costui, un professore di liceo, si è recato alla polizia affermando di essere stato testimone del delitto stesso e fornendo i suoi connotati indicandolo come l’esecutore. Da quel momento Santamaria vive nell’incubo di essere arrestato e deve decidere cosa fare.
Un film di Daniel Petrie jr. Con Paul Newman, Edward Asner, Ken Wahl Titolo originale Fort Apache, the Bronx. Poliziesco, durata 125′ min. – USA 1981. – VM 14 – MYMONETRO Bronx 41° distretto di polizia valutazione media: 3,38 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Le maniere forti del nuovo capitano del distretto provocano crisi in una stazione di polizia di New York. Interessante nel suo versante descrittivo di cronaca romanzata, ha il torto di affrontare molti temi, compreso quello del conflitto tra dovere etico e professionale, senza approfondirne alcuno. Newman è di una bravura mostruosa.
Un film di Frank Lloyd. Con James Cagney, Sylvia Sidney Titolo originale Blood on the Sun. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 98′ min. – USA 1945. MYMONETRO Sangue sul sole valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un racconto di Garrett Fort. Un energico e curioso giornalista che vive a Tokyo negli anni ’20 scopre che dietro la morte di alcuni suoi amici si nascondono piani di guerra segreti del Giappone e pubblica la notizia. I servizi segreti nipponici gli danno la caccia. Carico di propaganda antigiapponese, è un buon film di spionaggio d’azione che riesce anche a dare un quadro raffinato e pieno di suspense del Giappone di un tempo. Oscar per la scenografia (Wiard Ihnen). Bene J. Cagney, come il solito. Scritto da Lester Cole che a breve sarebbe diventato uno dei Dieci di Hollywood, i “testimoni ostili” davanti alla Commissione per le attività antiamericane.
Purtroppo non l’ho mai trovato in italiano questo film
C’è del marcio a Boston. Il sangue versato dalla mafia si mescola con la buona birra irlandese. Il retrogusto è quello della vendetta e del castigo divino. I fratelli Mac Manus credono nella figura del Dio punitore e ritengono sia l’ora di fare piazza pulita. Se il creatore scatenò le piaghe d’Egitto, i due giovani sceriffi fai da te applicheranno un’epurazione totale. Spacciatori, stupratori, assassini. La punizione si trasforma in un dovere da rispettare tutti i santi giorni. tutti ben caratterizzati. Con la ricostruzione postuma della polizia che risulta il meccanismo scenico più ispirato.
Eddie Murphy è Alex Foley, poliziotto di Detroit che chiede le ferie per poter cercare gli assassini di un suo amico. La pista lo porta a Beverly Hills e ai traffici illeciti di un potente uomo d’affari responsabile della morte dell’amico. Quando torna al suo distretto Alex si accorge di aver guadagnato la stima dei suoi colleghi. Divertente e ricco di azione, ennesimo successo dell’irresistibile attore di colore “nato” con Una poltrona per due.