Il maggiore incasso del 1989 (in America e fuori) è per la verità uno spettacolo ben costruito, ma non eccezionale, dove un dilagante Jack Nicholson nel ruolo di cattivo, mette in secondo (e anche in terzo) piano il protagonista ufficiale. Batman è il miliardario Bruce Wayne che sotto la maschera e la mantellina dell’uomo-pipistrello porta la giustizia nella immaginaria Gotham City. Il suo avversario principale è il Joker, un criminale sfigurato che cerca di far fuori l’intera popolazione di Gotham con un intruglio di sua invenzione.
Al “Boston Globe” nell’estate del 2001 arriva da Miami un nuovo direttore, Marty Baron. E’ deciso a far sì che il giornale torni in prima linea su tematiche anche scottanti, liberando dalla routine il team di giornalisti investigativi che è aggregato sotto la sigla di ‘Spotlight’. Il primo argomento di cui vuole che il giornale si occupi è quello relativo a un sacerdote che nel corso di trent’anni ha abusato numerosi giovani senza che contro di lui venissero presiprovvedimenti drastici. Baron è convinto che il cardinale di Boston fosse al corrente del problema ma che abbia fatto tutto quanto era in suo potere perché la questione venisse insabbiata. Nasce così un’inchiesta che ha portato letteralmente alla luce un numero molto elevato di abusi di minori in ambito ecclesiale.are nel sospetto di un’opinione pubblica, spesso pronta alla semplificazione, un clero che nella sua stragrande maggioranza ha tutt’altra linea di condotta. La forza con cui Papa Francesco ha condannato, anche con la detenzione entro le mura vaticane, i colpevoli di questo tipo di reati è prova di un’acquisita nuova consapevolezza in materia. Quell’inchiesta di poco più di dieci anni fa ne è all’origine e quei giornalisti, anche se non ne erano del tutto consapevoli, finivano con il ricordare a chi regalava loro copie del Catechismo di andare a rileggere e fare proprie le parole di Gesù: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare” (Matteo 18, 6).
Ray Kroc, poco seducente venditore di frullatori, si imbatte nel chiosco dei fratelli Mac e Dick McDonald, ideatori di un nuovo concetto di ristorazione fatto di qualità, velocità, simpatia, e assenza di piatti e posate. Intuendo l’affare, li convince a esportarne il modello su scala nazionale. Costruirà la più grande catena di fast food nel mondo, tradendone però in parte lo spirito. Il Keaton della maturità è attore eclettico e capace di modulare la sua recitazione su personaggi con sfaccettature complesse, ma qui il risultato è deludente. La sceneggiatura, pur evitando facili moralismi (il merito è di chi inventa una cosa o di chi sa sfruttarla commercialmente?), è asettica e didascalica, troppo distaccata dai personaggi per coinvolgere davvero e non approfondisce psicologicamente la trasformazione di Kroc da piazzista mediocre a fondatore di un impero. Tiepido.