Category: Canada


Locandina J'ai Tué ma Mère

Un film di Xavier Dolan. Con Anne Dorval, Xavier Dolan, François Arnaud, Suzanne Clément, Patricia Tulasne. Drammatico, durata 96 min. – Canada 2009.

Hubert è un ragazzo cresciuto senza il padre e che soffre per la sua omesessualità. Il suo dolore represso viene continuamente gettato addosso a sua madre, l’unica figura della sua vita che può accogliere la sua ribellione e capire i motivi più profondi all’origine del suo disagio.

I Killed My Mother (2009) on IMDb

Regia di Denis Villeneuve. Un film con Maxim GaudetteSébastien HuberdeauKarine Vanasse. Genere Drammatico – Canada2009, Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Montréal, dicembre 1989. Valérie, brillante studentessa all’École Polytechnique, sogna di diventare ingegnere aeronautico, nonostante le resistenze di superiori burocrati che ritengono incompatibili l’essere donna col fare carriera. Non la pensa diversamente ma in maniera più radicale uno studente del Politecnico, che armato di fucile e follia irrompe nell’Ateneo sparando e uccidendo soltanto le ragazze. Sopravvissuta miracolosamente all’attentato, Valérie proverà a ricostruirsi una vita in un mondo di uomini.
Michael Moore nel suo Bowling a Columbine sosteneva che gli americani si ammazzano a revolverate tra loro molto più che in qualsiasi altro posto del mondo (quaranta persone vengono uccise ogni giorno da un’arma da fuoco negli States). Aveva provato ad analizzare in profondità le cause che conducono a questo scempio: le politiche sociali USA, il razzismo latente, la cultura della violenza. Per verificare le proprie convinzioni si era addirittura spinto fino alla periferia dell'”impero”, indagando sulla presenza delle armi nel territorio canadese e scoprendo che in Canada le morti da arma da fuoco sono centonovantasei all’anno contro gli undicimila degli Stati Uniti. Curioso che nel documentario, prodotto nel 2002, il filmaker in bermuda tacesse, o peggio omettesse, l’attentato all’École Polytechnique di Montréal, così prossimo a quello compiuto nel liceo di Columbine di Littleton in Colorado. Falsificata la verità per ottenere il suo obiettivo retorico, sette anni dopo ci pensa il film di Denis Villeneuve a scoprire il dark side del Québec, raccontando una giornata terribilmente qualsiasi in un ateneo che assomiglia a troppi. Il film come il suo assassino, entra armato e disarmante in una scuola senza chiedere permesso, cammina, osserva, si insinua nelle aule dove l’attentato rivelerà il segno apertamente antifemminista e misogino. L'”elefante” nella stanza separò gli studenti dalle studentesse, rivendicando il carattere politico del suo gesto, determinato a condannare il femminismo e il femminile. Polytechnique non è soltanto la gelida cronaca del martirio di quattordici persone ma una riflessione in bianco e nero sul potere coercitivo e sulla dittatura culturale che gli uomini hanno imposto alle donne. Una violenza trasversale e globale che colpisce il terzo mondo e non risparmia affatto il democratico occidente. Ogni risultato favorevole alle donne, ogni scatto di libertà femminile coincide con una regressione e una reazione maschile. Nonostante le migliori intenzioni e la nobile volontà di tenere viva la memoria di una strage efferata, Polytechnique smette troppo presto di denunciare per dare maggiore spazio al plot e alla resa spettacolare della morte.
La morte delle protagoniste viene “esaltata” e sottolineata per lo spettatore da primi piani e dettagli, da effetti studiatissimi di luce e suoni che finiscono per mettere da parte la realtà dei fatti, producendo un vero e proprio shock. Una nota. Heidi Rathjen, una studentessa sopravvissuta del quarto anno dell’École Polytechnique, intraprese un duro braccio di ferro con il governo federale per ottenere una legge mirata allo stretto controllo delle armi da fuoco e al divieto delle armi d’assalto. La legge fu varata nel 1995 per poi essere obliata nel 2006 dal governo conservatore. In conclusione, il Canada sembra lontano dal paradiso e qualcuno dovrebbe dirlo a Michael Moore.

Polytechnique (2009) on IMDb

Regia di Philippe Falardeau. Un film Da vedere 2011 con Mohamed FellagSophie NélisseÉmilien NéronBrigitte PoupartDanielle ProulxCast completo Titolo originale: Bachir Lazhar. Genere Drammatico, – Canada2011durata 94 minuti. Uscita cinema venerdì 31 agosto 2012 distribuito da Officine Ubu. – MYmonetro 3,71 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una scuola elementare di Montréal, una delle insegnanti si suicida impiccandosi in classe. Letta la notizia sul giornale, Bachir Lazhar, immigrato algerino 55enne, si offre come supplente. Viene assunto e, in una scuola già in crisi con l’aggravante del tremendo episodio accaduto, deve trovare il modo di aiutare i bambini. Tratto dalla pièce a un personaggio di Evelyne de la Chanelière e sceneggiato, con il supporto dell’autrice, da Falardeau – che si era innamorato della messa in scena -, è un dramma ricco di tematiche e di spunti di riflessione: l’elaborazione del lutto, la solitudine, il senso di colpa, la crisi della scuola e dei metodi educativi, l’immigrazione, l’importanza dell’insegnante nella vita dei bambini e l’importanza dei bambini nella vita degli adulti. Sostanziale l’apporto di Fellag, grande attore algerino di teatro, costretto a lasciare il suo paese: il suo monsieur Lazhar, portatore di un celato dolore immenso e insanabile, gestore di ristorante che si inventa insegnante imparando dai bambini, guardandoli, ascoltandoli, amandoli, è un personaggio di grande spessore umano, con una vena di ironia e un velo di leggerezza, una dignità e un sommesso carisma che lo rendono indimenticabile. Distribuito da Officine Ubu.

 Monsieur Lazhar
(2011) on IMDb
Locandina Veloci di mestiere

Un film di David Cronenberg. Con John SaxonWilliam SmithClaudia Jennings Titolo originale Fast CompanyDrammaticodurata 90 min. – Canada 1979.

Un film anomalo per il regista Cronenberg. Un pilota di dragster perde il contratto con il manager e decide di gareggiare da indipendente. Il problema è vincere nonostante si cerchi in tutti i modi di farlo perdere.

Fast Company (1979) on IMDb

Regia di Werner Herzog. Un film con Werner Herzog. Titolo originale: Into the Abyss. Genere Documentario – GermaniaCanada2011durata 106 minuti. – MYmonetro 3,05 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Conroe, Texas. Michael Perry è nel braccio della morte. Verrà ucciso tra otto giorni, per il triplice omicidio compiuto dieci anni prima. Il ragazzo che era con lui quella notte, Jason Burkett, sconta invece l’ergastolo. E così suo padre, per altri reati. Werner Herzog esce dalla grotta che ha visto gli esseri umani dei primordi esprimere se stessi attraverso l’arte e fermare la propria esistenza nel racconto (Cave of forgotten dreams) ed entra nell’abisso di esistenze altrettanto senza tempo, congelate nella reclusione, dove la comune esperienza del passare dei giorni è alterata, per darcene il racconto altrimenti muto.
A tale of death. A tale of life, questo il titolo. Ancora una volta, Herzog è mosso da una curiosità personalissima. Dedicherà poi il documentario ai parenti delle vittime, ma inizialmente non pare dover rispondere a nessuno se non alla sua volontà di indagare agli estremi della vita, come sempre. Intervista, dunque, Perry e Burkett, la figlia e i fratelli delle vittime, la guardia che, dopo essersi occupata di 120 esecuzioni, è crollata in occasione di una di esse e non ha mai più messo piede al lavoro, la giovane avvocatessa che si è innamorata di Jason Burkett e, pur non potendolo toccare, l’ha sposato e ha trovato il modo di avere un figlio da lui. La posizione del regista è chiara da subito, l’annuncia pacatamente ma fermamente, e nonostante le inquadrature trattenute a lungo, le copiose lacrime degli intervistati in scena, non si avverte quasi mai la complicità di Herzog con l’una o l’altra dichiarazione e meno che mai la sua simpatia per l’una o l’altra delle persone coinvolte, se non quell’apertura umana che gli appartiene e che fa di lui il grande artista che è. Ciò che emerge dal documentario è piuttosto l’impossibilità di una sovrapposizione totale e univoca tra crimini e criminali: atroci i primi, umani i secondi. Soprattutto sotto questa luce va probabilmente intesa la dedica ai parenti delle vittime, che troppo spesso individuano la risposta ai loro abissali “perché?” in un capro espiatorio.
Pur preferendo senza dubbio i film e i documentari nei quali il regista tedesco ha accostato questi stessi temi in maniera meno diretta e frontale, è difficile pensare ad un modo più rispettoso e approfondito di condurre quest’indagine. L’ironia di cui egli è principe, pur emergendo in qualche modo dalla realtà famigliare degli intervistati e dall’incredibile accanirsi del destino su alcuni di essi, è di fatto opportunamente assente. Presenziano il riguardo e la compassione.

Into the Abyss (2011) on IMDb


I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Locandina eXistenZ

Un film di David Cronenberg. Con Jennifer Jason LeighJude LawIan HolmWillem DafoeDon McKellar. continua» Fantasticodurata 97 min. – USA, Canada 1999MYMONETRO eXistenZ **1/2-- valutazione media: 2,75 su 33 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Cronenberg ha, in ugual misura, seguaci fanatici e detrattori accaniti. Qui si misura con la realtà virtuale. Un film-videogame o un videogame che non riesce a diventare film?

eXistenZ (1999) on IMDb

Regia di Jason Reitman. Un film Da vedere 2007 con Elliot PageMichael CeraJennifer GarnerJason BatemanOlivia ThirlbyCast completo Genere Commedia, – USACanadaUngheria2007durata 92 minuti. Uscita cinema venerdì 4 aprile 2008 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,16 su 24 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quella delle gravidanze non volute è una delle nuove tendenze hollywoodiane. Dopo Waitress e Molto incinta, un’altra pellicola dal titolo Juno affronta la difficile tematica con un tono assolutamente leggero.
Il regista è Jason Reitman che ha debuttato dietro la macchina da presa con il film campione d’incassi, Thank you for smoking. Un’adolescente, sicura di sé e dalla lingua affilata, riesce ad avere il controllo della situazione una volta che scopre di essere rimasta incinta di un suo coetaneo. Tutte le questioni trattate (l’amore, il matrimonio, la libertà) sono sollevate e mai giudicate. Sospesa tra le ingenuità dell’adolescenza e le responsabilità dell’essere adulti, la ragazza è interpretata da una bravissima Ellen Page la cui versatilità espressiva ha qualcosa di unico. La sceneggiatura si caratterizza per un linguaggio molto vicino a quello che usano i ragazzi di oggi. Anche le situazioni narrate riescono ad avere una tale verosimiglianza da escludere qualsiasi traccia di finzione.
Tutto il merito va a una blogger di nome Diablo Cody che è stata scoperta da uno dei produttori mentre navigava su Internet. Colpito dal suo stile umoristico, Novick ha deciso di chiamare la scrittrice per proporle la stesura dello scritto che, per tutta la durata del film, si distingue per la sua natura ultra contemporanea e spiccatamente femminile. Assolutamente originale la rappresentazione dei non protagonisti. Alla notizia della dolce attesa, i genitori di Juno sfidano le convenzioni e gli stereotipi cinematografici assumendo un atteggiamento ironico e compito. Allo stesso modo, la coppia, a cui la teenager vorrebbe affidare il bambino, rivela di possedere molte più crepe di quelle che il loro status alto borghese implicherebbe.
La pellicola trova il proprio equilibrio grazie anche a una serie di elementi di contorno. Il look di Juno, le candide musiche di sottofondo e le ambientazioni cariche di colori e di vita contribuiscono a raggiungere una buona coerenza.

Juno (2007) on IMDb

Un film con Stephen McHattieLisa HouleGeorgina ReillyHrant AlianakRick Roberts (II)Cast completo Genere Horror – Canada2008durata 95 minuti.

L’horror giunge con le parole: se ne accorge un dj radiofonico, che si interroga sul senso di troncare le comunicazioni. Da un talento ribelle del cinema canadese, un film di genere che usa l’intelligenza contro l’imbarbarimento della società. Come un Carpenter meno corporeo: un assedio dove il verbo conduce morte.

Pontypool (2008) on IMDb

Un film di David Cronenberg. Con Ronald MlodzikJon LidoltTania ZoltyPaul MulhollandJack Messinger. continua» Sperimentaledurata 64 min. – Canada 1970.

La popolazione femminile in età post-puberale è stata decimata dalla “malattia di Rouge”, l’epidemia che lo scomparso dermatologo Antoine Rouge ha imprevedibilmente scatenato nel tentativo di curare le patologie derivate dallo smodato uso dei cosmetici. Nella clinica House of Skin del dottor Adrian Tripod, allievo di Rouge, si cerca di scoprire una terapia per combatterla, o meglio per addomesticarla, ma gli esperimenti condotti in vari reparti simili a compartimenti stagni procedono stancamente. Tripod stesso si scopre passivo spettatore del lavoro dei suoi medici: uomini in camice bianco, con una gestualità da rituale stregonesco, asportano da se stessi e dalle loro cavie umane organi e tessuti per compararli tra loro e rigenerarli, mentre misteriosi individui venuti dal mondo esterno tentano di sottrarre dalle loro aberranti pratiche sessuali una enigmatica ragazzina che forse rappresenta l’ultima chance per la procreazione di una nuova specie.
La clinica come microcosmo di un mondo in evoluzione; l’immaginazione come inesauribile motore della vita; la morte come stadio di passaggio verso una nuova oggettiva realtà; il concetto di corruzione assunto a struttura portante di un divenire libero dal peso di speculazioni morali; una razionalità che cerca le proprie giustificazioni nell’irrazionalità; un virus letale che necessariamente deve trasformarsi in fonte di sopravvivenza; un protagonista che è insieme artefice e spettatore di quanto si sta vivendo; la contraddizione come chiave di lettura del racconto… I temi, le ossessioni, lo stile ermetico e surreale di Cronenberg sono già tutti ben delineati in questa quarta opera semisperimentale, problematica e disturbante come poche altre sue pellicole. I crimini del futuro – la manipolazione genetica, l’ibrido sessuale, la violenza, la pedofilia – sono le vie che l’uomo, in un incerto domani, potrebbe trovarsi nella necessità di percorrere per piegare la malattia a strumento di rigenerazione.

 Crimes of the Future
(1970) on IMDb
Stereo (1969 film) - Wikipedia

Un film di David Cronenberg. Con Ronald MlodzikJack MessingerPaul MulhollandIain EwingClara Mayer. continua» Grottescob/n durata 65 min. – Canada 1969.

Nei futuristici laboratori della “Canadian Academy for Erotic Inquiry” un gruppo di volontari, tra loro sconosciuti, si sottopone ad un esperimento di induzione biochimica cerebrale teso a sviluppare le potenzialità telepatiche del cervello, rendendo superfluo l’uso della parola. Coordinato dal dottor Luther Stringfellow (che, peraltro, è assente durante il test) e monitorato dai computer, il progetto mira a liberare la psiche umana dalle pastoie inibitrici del comportamento quotidiano, aprendo prospettive infinite all’espressione, alla percezione e alla creatività. Gli individui prescelti, sotto l’effetto di droghe e afrodisiaci, esaltano i propri impulsi sessuali, ma scoprono, al tempo stesso, la capacità di nascondersi l’un l’altro proiettando un ego fittizio. L’esperienza è traumatizzante, rischia di condurre alla schizofrenia e non consente ritorno: due uomini, incapaci di eliminare il bisogno della dipendenza psichica, si suicidano.
Dopo aver firmato due cortometraggi (Transfer e From the Drain) Cronenberg realizza un soggetto più articolato con la collaborazione degli amici di università che si prestano ad interpretarlo. Il regista si autofinanzia e riesce a presentare il film in alcuni festival d’avanguardia fino a richiamare l’attenzione della International Film Archive di New York. La pellicola, girata in 35 mm, è tutta risolta in immagini: l’unica voce è quella del narratore che introduce la storia e commenta, con un bizzarro liguaggio scientifico (il titolo stesso allude ad una forma di comunicazione multidirezionale) le fasi dell’esperimento. Anche se il racconto è permeato di un morboso gusto per l’orrore e di istanze intellettualistiche, gli angosciosi temi cronenberghiani del dualismo intelletto/materia cominciano già a delinearsi con rigorosa coerenza.

Stereo (1969) on IMDb

Titolo OriginaleWAR OF THE WORLDS: THE ATTACK RegiaJunaid SyedInterpretiSam GittinsLeo StaarVincent ReganAlhaji FofanaLara Lemon Durata: h 1.25 Nazionalità:  Gran BretagnaCanada 2023 Generefantascienza

Le avventure di tre giovani astronomi e la loro lotta per sopravvivere a una micidiale invasione marziana.

War of the Worlds: The Attack (2023) on IMDb

Regia di Brian De Palma. Un film Da vedere 2007 con Kel O’NeillTy JonesIzzy DiazRob DevaneyPatrick Carroll (II)Mike FigueroaCast completo Genere Guerra – USACanada2007durata 90 minuti. – MYmoro 3,73 su 49 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una compagnia di soldati USA presidia Samarra (Iraq), città santa dei musulmani sciiti. La solita vita dei militari al fronte in un paese straniero: noia, tensione, incomprensioni. Quando uno di loro salta in aria su una mina, alcuni vogliono vendicarlo. Nottetempo entrano in una casa, stuprano una quindicenne, fanno una strage e la fanno passare per azione antiterrorista. De Palma ricostruisce una storia vera, accumulando materiali di varia origine e forma presi da Internet, videocamere di sorveglianza, sfoghi in webcam, un diario filmato di un soldato, blog. Ogni immagine è immagine di immagini dentro altre immagini. Caso raro di film sperimentale, anche film di denuncia. Un’operazione mimetica che è anche teorica, e costringe a farsi domande sulle sue immagini: vere? false? Gelido formalismo o pugno nello stomaco? Nel sonoro una “Sarabanda” di Händel con “E lucean le stelle” nel finale. Discusso, discutibile. Boicottato in USA, in Italia non distribuito nelle sale. Leone d’argento per la regia a Venezia 2007.

Redacted (2007) on IMDb

Regia di Denis Villeneuve. Un film con Marie-Josée CrozeJean-Nicolas VerreaultStephanie MorgensternPierre LebeauKliment DenchevCast completo Genere Drammatico – Canada2000durata 87 minuti.

Bibiane Champagne è una giovane donna di venticinque anni, bella e di successo. Proveniente da una ricca famiglia influente, frequenta diversi negozi di abbigliamento di lusso, ha un bellissimo appartamento e passa le notti in locali alla moda. Una piovosa sera d’estate, Bibiane investe accidentalmente un passante con la sua auto. Il ferito, un pescivendolo cinquantatreenne, tornato a casa, lentamente muore. La vita Bibiane scivola in un caos inimmaginabile: dopo aver cercato di cancellare ogni traccia del suo gesto gettando l’auto in un bacino portuale, cerca di saperne di più sull’uomo che ha ucciso…

Maelstrom (2000) on IMDb

Regia di Denis Villeneuve. Un film con Paule BaillargeonEmmanuel BilodeauPascale BussièresCraig CostinJoanne CotéCast completo Genere Drammatico – Canada1998durata 88 minuti.

La giovane Simone rimane coinvolta in un incidente d’auto che le è quasi fatale, e mentre s’interroga sulla mortalità, decide che forse è arrivato il momento di avere un bambino. Il miglior candidato per diventare padre è il suo migliore amico Phillipe che si dice subito d’accordo, a patto che concepiscano il bambino a Salt Lake City, nel deserto. Il viaggio sarà una lezione profonda e avvincente sull’amore, la solitudine, e la scoperta di sé.

August 32nd on Earth (1998) on IMDb

Regia di Stephen Hopkins. Un film con Stephan JamesJason SudeikisJeremy IronsCarice van HoutenEli GoreeCast completo Titolo originale: Race. Genere Biografico, – GermaniaCanadaFrancia2016durata 134 minuti. Uscita cinema giovedì 31 marzo 2016 distribuito da Eagle Pictures. – MYmonetro 2,87 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

James Cleveland “Jesse” Owens parte per l’università, lasciando una figlia piccola, una ragazza ancora da sposare e una famiglia d’origine in precarie condizioni economiche. Sembra già una conquista, ma qualche mese dopo, grazie al coach dell’Ohio University, Larry Snyder, Jesse ottiene la convocazione per le Olimpiadi di Berlino. È il 1936 e la politica di epurazione razziale di Hitler divide il Comitato Olimpico Americano: partecipare o boicottare? La comunità afroamericana si pone lo stesso problema. Jesse sa una cosa: se andrà, non potrà permettersi di non vincere.
Il regista Stephen Hopkins non è nuovo alla biografia: quella di Peter Sellers aveva fatto infuriare chi la trovava esageratamente critica tanto quanto chi la giudicava non abbastanza mostruosa. Con Race, titolo dal doppio significato, sembra evitare il rischio in partenza, rinunciando alle sfumature e optando risolutamente per un ritratto eroico di Owens, dall’inizio alla fine, nello sport e nella vita.
D’altronde – sembra dire Hopkins – i conflitti esterni al personaggio sono tali e tanti che lo mantengono comunque e perennemente sotto pressione. E così è: la scelta di raccontare i giochi olimpici più controversi della storia porta con sé una quantità di materiale narrativo ingente, e il regista lo gestisce aspirando ad un modello di racconto classico, che in qualche momento gli riesce bene e in altri meno. La volontà di mantenersi politicamente corretto (per esempio conducendo il film sul binario parallelo del riscatto del coach bianco insieme al campione nero) riduce, però, il tasso di tensione, così come l’impressione che il battere ogni record non costi a Owens fatica alcuna, e l’immagine del suo reiterato primato, nello stadio bianco che doveva magnificare agli occhi del mondo il Terzo Reich, resta la sola a tentare di ristabilire un equilibrio.
La regia, più che altro, vive di rendita della forza della Storia, limitandosi a non fare danni quando si tratta di mettere in campo le interpretazioni di Goebbels e di Leni Reifensthal, qui sdoganata come artista super partes, ben voluta e finanziata dal Fuhrer ma interessata ad un altro fine assoluto, la riuscita del suo film. Del suo uso potenzialmente strumentale dell’atleta di Cleveland, così come della censura che gli Stati Uniti del Sud operarono sulla notizia dei miracoli berlinesi di Jesse Owens, il film non fa menzione. Race corre alla meta ma, dal punto di vista filmico, è una vittoria poco sudata: senza le sfumature, la foto-ricordo è piatta.

Race (2016) on IMDb
Scanners: Amazon.it: Michael Ironside, Patrick McGoohan, Jennifer ...

Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 1981 con Jennifer O’NeillPatrick McGoohanStephen LackMichael IronsideLawrence DaneCast completo Genere Fantastico – Canada1981durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Viene scoperta l’esistenza di una banda di scanners (analizzatori, scrutatori), individui il cui quoziente telepatico, indotto con mezzi chimici, può avere effetti devastanti, persino esplosivi. Occorre uno scanner buono per battere il più malvagio dei cattivi. Ossessionato dalla mutazione genetica e dall’idea di contagio, D. Cronenberg ha fatto un lungo, allucinante incubo farmacologico con visi che si gonfiano e si trasformano, teste che esplodono, corpi che bruciano, una scienza estranea e ostile, episodi di guerriglia urbana. Intreccio aggrovigliato e un po’ confuso, ma che forza e che fantasia! Il merito degli effetti speciali è di Dick Smith. Da un sequel di 10 anni dopo, scaturirà una vera serie.

Scanners (1981) on IMDb

Un film di Claude Chabrol. Con Donald Sutherland, Donald Pleasence, Stéphane Audran, Laurent Malet. Titolo originale Les Liens de Sang. Drammatico, durata 100 min. – Canada, Francia 1977. -VM 14 – MYMONETRO Rosso nel buio * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Una ragazza scampata alla furia di un pazzo sconosciuto denuncia l’accaduto ad un poliziotto. Poco dopo afferma che l’uomo – che in quell’occasione ha ammazzato sua cugina – è suo fratello, innamorato della defunta. Il giovane viene messo in prigione, ma un particolare porta la polizia su una nuova pista.

 Rosso nel buio
(1978) on IMDb
GRIDO DI PIETRA - Film (1991)

Un film di Werner Herzog. Con Donald Sutherland, Brad Dourif, Vittorio Mezzogiorno, Mathilda May Titolo originale Schrei aus Stein. Drammatico, durata 96 min. – Germania, Francia, Canada 1991.MYMONETRO Grido di pietra * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un’idea dello scalatore Reinhold Messner, il film narra la sfida tra Vince Roccia, un famoso rocciatore solitario, e un giovane e presuntuoso tecnico della scalata.
In realtà l’unico uomo ad aver raggiunto la vetta è qualcun altro, che ha avuto il gusto di lasciare una piccozza con una foto di Mae West. Strutturato come un buon film televisivo ma al di sotto delle aspettative per un autore come Herzog. È stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia.

 Grido di pietra
(1991) on IMDb

Regia di Noel Black. Un film con Donald SutherlandBrooke AdamsPaul MazurskyAllan MigicovskyKung-Wu Huang. Titolo originale: A Man, a Woman and a Bank. Genere Commedia – Canada1979durata 100 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un ingegnere e un esperto in cervelli elettronici decidono di rapinare una banca, pubblicizzata come inattaccabile per via delle sofisticate misure di sicurezza. Riescono a mettere a segno il “colpo” e poi rischiano di essere smascherati per un banale imprevisto. Ma, grazie a una giovane fotografa che nel frattempo si è innamorata dell’ingegnere, la fanno franca e scappano con cinque milioni di dollari. 

A Man, a Woman and a Bank (1979) on IMDb

Edit 30/6/2023: Aggiunta versione in italiano

Locandina Tutta una notte [2]

Un film di Chantal Akerman. Con Tchéky KaryoAurore ClémentJean-Philippe LarocheMathieu Schiffman Titolo originale Toute une nuitCommediadurata 95 min. – Canada, Francia 1982.

Nello stile consueto della regista belga un ritratto notturno di alcune coppie. Originale ma per cinefili.

A Whole Night (1982) on IMDb