Un colpo al Casinò di Cannes è organizzato da un anziano malvivente e da una “recluta”. L’organizzazione è complicatissima ma tutti i tasselli vanno al loro posto e con grande freddezza i due rapinatori riescono a fare il colpo. Solo che poi arriva l’imprevisto.
Due scassinatori ad alta tecnologia rubano una collezione di diamanti a un miliardario greco. Sulle loro piste si mette un corrotto commissario di polizia. Campione del cinema commerciale francese di grande mestiere e scarso talento, H. Verneuil si mantiene sulla sua media in questo poliziesco avventuroso, ispirato a un romanzo di David Goodis, con risvolti umoristici.
Un ex coloniale diventato gestore d’una locanda in un piccolo centro marittimo conosce un giovanotto giunto in quel luogo per visitare la figlia, ospite d’un collegio. I due fanno amicizia e si raccontano le loro avventure immaginarie, poi ci sarà il duro risveglio alla realtà.
Un funzionario russo chiede asilo politico all’America tramite la Francia, e per provare la sua buona fede rivela i nomi di alcuni connazionali infiltrati nelle loro organizzazioni.
Ex Presidente del consiglio dei ministri, il vecchio Émile Beaufort dedica gran parte del proprio tempo a dettare le memorie alla sua devota segretaria, la signorina Millerand, a La Verdière, dove si è ritirato. Anche se non fa più parte dell’agone politico, tiene sempre d’occhio le notizie. Davanti a una crisi istituzionale, la stampa ritiene che il deputato Philippe Chalamont possa formare un governo di ampia unità nazionale. Beaufort, benché ritiratosi in provincia, si sente chiamato e coinvolto: Chalamont, venti anni prima, è stato suo segretario particolare, e Beaufort ne aveva coperto qualche errore, conservando però un dossier su di lui e una lettera di autoaccusa dello stesso tra le proprie carte. Perciò mette e poi rifiuta di levare il proprio veto per un ritorno al governo di Chalamont. I due si incontrano, ma le minacce reciproche non portano a un accordo. Nonostante la salute malferma e l’età, il “presidente” non rinuncia alle proprie idee di correttezza morale.