Category: Spagna


Locandina Enemy

Regia di Denis Villeneuve. Un film Da vedere 2013 con Jake GyllenhaalMélanie LaurentIsabella RosselliniSarah GadonStephen R. Hart.Cast completo Titolo originale: Enemy. Genere Thriller – CanadaSpagna2013durata 90 minuti. distribuito da P.F.A. Films. – MYmonetro 3,25 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Toronto. Il docente universitario di Storia Adam Bell ha una compagna con cui il rapporto non è dei più sereni. Un giorno noleggia un film, su consiglio di un collega. Al termine della visione è decisamente turbato: nel film c’era un attore in un ruolo secondario che gli assomiglia in modo assoluto. Cerca di identificarlo, si chiama Anthony Claire, e riesce a sapere dove abita scoprendo anche che hanno la stessa voce. Da quel momento ha inizio per lui un’ossessione che coinvolgerà anche le loro compagne.

Enemy (2013) on IMDb
Locandina italiana Il labirinto del fauno

Un film di Guillermo Del Toro. Con Sergi López, Maribel Verdú, Ivana Baquero, Doug Jones, Alex Angulo. Titolo originale El laberinto del fauno. Horror, durata 112 min. – Messico, Spagna, USA 2006. uscita venerdì 24 novembre 2006. MYMONETRO Il labirinto del fauno * * * - - valutazione media: 3,05 su 192 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Spagna 1944. L’esercito franchista sta piegando le ultime frange di resistenza alla “normalizzazione” del paese, ormai quasi totalmente sotto il controllo di Franco. Carmen, una giovane vedova, ha sposato Vidal, un capitano dell’esercito, e lo raggiunge assieme alla figlia dodicenne Ofelia. La bambina soffre per la presenza dell’arrogante patrigno e cerca di aiutare la madre che sta affrontando una gravidanza difficile. Il suo rifugio è costituito dal mondo delle fiabe che si materializza con la presenza di un fauno che le rivela la sua vera identità. Lei è la principessa di un regno sotterraneo. Per raggiungerlo dovrà superare tre prove pericolose.
Guillermo Del Toro lavora ormai stabilmente su due fronti. Su quello hollywoodiano (vedi Blade 2) prova a ‘inserire caviale negli hamburger’, come ama dire. Si permette di rinunciare alla chiamata per Harry Potter e il prigioniero di Azkaban per completare il progetto di Hellboy e poi torna ai suoi amati racconti che rileggono la realtà storica in chiave fantasy-horror. Il franchismo in modo particolare lo appassiona in quanto messicano cresciuto sotto il tallone di una nonna ultraconservatrice in materia religiosa. Senza i mezzi delle megaproduzioni statunitensi ma con un’ accuratezza e sensibilità che spesso a quelle dimensioni produttive finiscono con lo sfuggire, Del Toro ci parla di soprusi e di innocenza, di ricerca di un mondo ‘altro’ in cui trovare la pace senza però rinunciare alla propria integrità di essere umano in formazione. Un film per giovani-adulti e per adulti-giovani il suo, meno facile da ‘vendere’ a un pubblico ben definito ma, anche per questo, più interessante.

Pan's Labyrinth (2006) on IMDb

Un film di Guillermo Del Toro. Con Eduardo Noriega, Marisa Paredes, Federico Luppi, Fernando Tielve, Íñigo Garcés.Titolo originale El espinazo del diablo. Horror,durata 106 min. – Spagna, Messico 2001. uscita venerdì 30 giugno 2006. MYMONETRO La spina del diavolo * * * - - valutazione media: 3,13 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la Guerra Civile, morto il padre repubblicano in battaglia, il dodicenne Carlos (Tielve) è affidato a un orfanotrofio isolato, dove la zoppa preside Carmen (Paredes) e il gentile professor Casares (Luppi) sperano di proteggere il loro posto dai franchisti in arrivo. Per Carlos i pericoli sono anche all’interno: un compagno prepotente, un ruvido portiere e le voci sulle apparizioni di un ragazzino defunto. Opus n. 3 del messicano Del Toro che l’ha scritto con Antonio Trasorras e David Muñoz, è un ambizioso thriller psicologico che, preternaturale specialmente nell’ultima parte, cerca di diventare metafora politica. Non ci riesce, ma si fa apprezzare per atmosfera, effetti di paura non trucidi e direzione degli attori, fotografia di Guillermo Navarro. Prodotto da Augustin Almodóvar. Distribuito in Italia solo nel 2006.

 La spina del diavolo
(2001) on IMDb

The Bounty Killer - Film (1966)Un film di Eugenio Martín. Con Richard Wyler, Tomas Milian, Ella Karin, Manuel Zarzo.Western, durata 85 min. – Italia, Spagna 1967. MYMONETRO The Bounty Killer * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Un cacciatore di taglie è deciso a mettere le mani su un desperado messicano. Capita però in una famiglia dove il ricercato è ritenuto un bravo figliolo. Ma questi si rivela ben presto una belva assetata di sangue, cosicché i suoi amici, dopo averlo sulle prime aiutato, gli si rivolteranno contro decretando la sua fine.

The Bounty Killer (1965) on IMDb
Locandina italiana Azur e Asmar

Un film di Michel Ocelot. Con Cyril Mourali, Karim M’Riba, Hiam Abbass, Patrick Timsit, Rayan Mahjoub. Titolo originale Azur et Asmar. Animazione, Ratings: Kids, durata 99 min. – Francia, Belgio, Spagna, Italia 2006. uscita venerdì 10 novembre 2006. MYMONETRO Azur e Asmar * * * 1/2 - valutazione media: 3,81 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Azur ha gli occhi azzurri, Asmar ce li ha neri come la notte. Il primo è figlio di un nobile gelido, il secondo di un’amorevole balia, che cresce i pargoli come fratelli, raccontando a entrambi, ogni sera, alle porte del sonno, la leggenda della fata dei Jinns, che attende, da una prigione nascosta, il giovane che la libererà. Ma un giorno il padre di Azur lo manda lontano da casa per studiare e scaccia dalla sua dimora francese la nutrice e il piccolo Asmar. Solo una volta adulto, Azur si imbarcherà in direzione dell’Oriente per ritrovare i suoi cari e liberare la fata dei Jinns.

Azur & Asmar: The Princes' Quest (2006) on IMDb

Regia di Apichatpong Weerasethakul. Un film Da vedere 2010 con Thanapat SaisaymarJenjira PongpasSakda KaewbuadeeNatthakarn AphaiwonkGeerasak KulhongCast completo Titolo originale: Loong Boonmee Raleuk Chaat. Genere Commedia – SpagnaTailandiaGermaniaGran BretagnaFrancia2010durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 15 ottobre 2010 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmoro 2,80 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

4° film di un cineasta dal nome impronunciabile – preceduto da un corto: Lettera allo zio Boonmee – che gli amici chiamano Joe. Palma d’oro a Cannes 2010. Condannato da una malattia renale, Boonmee va a morire in un villaggio della Thailandia. Gli appaiono i fantasmi della ex moglie morta e di un figlio, trasformato in un essere scimmiesco dagli occhi di fuoco. Lo attrae su un colle una grande grotta, conosciuta in una vita precedente. C’è una principessa sfigurata, posseduta in uno stagno da un pesce-gatto. Ma chi tra gli spettatori può pensare che il dolente bisonte della misteriosa sequenza iniziale sia una sua reincarnazione? Per entrare nel film occorre una lettura lenta e distesa, capace di riflettere, senza conoscerla, sulla morte e la metempsicosi nella sua cultura buddista in altalena tra fiaba e cronaca, storia e memoria, allucinazione e magia, horror e fantascienza ribaltata, mondi paralleli, realtà e cinema, tenendo conto che, in termini occidentali, è un film a basso costo. Come inserirsi nel tema della trasfigurazione delle anime tra uomini, animali, piante, fantasmi? Bisogna lasciarsi andare. Noi non ci siamo riusciti.

Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (2010) on IMDb

Regia di Víctor Erice. Un film con Omero AntonuttiSonsoles ArangurenIcíar BollaínRafaela Aparicio. Genere Drammatico – Spagna1983durata 93 minuti.

Augustín, medico rabdomante, sua moglie e sua figlia Estrella abitano a La Gaviota, nel sobborgo di una città nel nord della Spagna. La ragazza cresce, e divenuta adolescente inizia a sospettare che ci sia un segreto nascosto nella vita del padre, forse un’altra donna.

El Sur (1983) on IMDb

Regia di Carla Simón. Un film Da vedere 2022 con Jordi Pujol DolcetAnna OtinXènia RosetAlbert BoschAinet JounouCast completo Genere Drammatico, – SpagnaItalia2022durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 26 maggio 2022 distribuito da I Wonder Pictures. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,85 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella campagna assolata della Catalogna, la famiglia Solé vive e coltiva da decenni un vasto frutteto che gli era stato offerto dopo la guerra civile dai proprietari, i Pinyol. Un gesto d’onore a ricompensa di un aiuto cruciale, ma mai siglato con documenti ufficiali. I Solé si ritrovano perciò impotenti quando furgoni carichi di pannelli solari arrivano sui terreni, pronti a riconvertire il frutteto ed eliminare l’unica attività che la famiglia abbia conosciuto. 

 Alcarràs
(2022) on IMDb

i sub ita nella versione in lingua originale sono stati tradotti da google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Locandina L'uomo senza sonno

Un film di Brad Anderson. Con Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, Aitana Sánchez-Gijón, John Sharian, Michael Ironside. Titolo originale El maquinista. Horror, durata 102 min. – Spagna 2004. uscita venerdì 19 novembre 2004. MYMONETRO L’uomo senza sonno * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su 68 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Trevor Resnik è colpito da un attacco di insonnia particolarmente lungo: non dorme da un anno. Quando una amniotica routine fatta di lavoro e sesso a pagamento sarà perturbata da anomali accadimenti, l’uomo, già abbastanza sciupato di suo, si troverà a dubitare di chiunque: le risposte tarderanno ad arrivare. Il film non appare semplicemente lento bensì proiettato al rallentatore. Evitando battute che il titolo servirebbe su un piatto d’argento è impossibile non constatare una flemma sovrannaturale. Il tentativo di trasmettere il perenne stato di semi-coscienza in cui galleggia il protagonista è fin troppo riuscito, con la conseguenza di gettare a più riprese in uno stato di dormiveglia anche lo spettatore più “fresco” della sala, impotente dinnanzi a sequenze protratte oltre il limite del poetico. L’effetto di sospensione tra onirico e reale regala di contro al girato un’atmosfera che riesce ad essere comunque efficace, grazie anche alla buona prova di un Christian Bale ridotto all’osso ma particolarmente ispirato. Reminescenze da tunnel degli orrori e sferraglianti trovate visive aiuteranno inoltre la pellicola a non colare impietosamente a picco nel mare dell’oblio. Nonostante tali considerazioni e un promettente soggetto, il titolo delude, rivelando un plot a tratti appena intrigante, a tratti assolutamente deludente. Colpi di scena avvolti da una patina di scontato e palese carenza di solidi fondamenti riguardo i cardini dell’intreccio, tarpano le già deboli ali di questa sonnacchiosa opera. Solo scorci di talento registico (da evitare comunque paragoni azzardati) offrono dunque al titolo una fiera cavalcata sull’onda della mediocrità.

The Machinist (2004) on IMDb
Locandina Milady - I quattro moschettieri
 
Un film di Richard Lester. Con Geraldine Chaplin, Oliver Reed, Christopher Lee, Richard Chamberlain, Raquel Welch. Titolo originale The Four Musketeers. Avventura, durata 95 min. – Spagna1975. MYMONETRO Milady – I quattro moschettieri **1/2-- valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 

La famigerata Milady, che fu moglie del moschettiere Athos, va in Inghilterra per uccidere Lord Buckingham su ordine di Richelieu. 

 

The Four Musketeers: Milady's Revenge (1974) on IMDb
PAROLE E UTOPIA - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Regia di Manoel de Oliveira. Un film con Leonor SilveiraLima DuarteLuís Miguel CintraRicardo TrepaRenato De Carmine. Titolo originale: PALAVRA E UTOPIA. Genere Drammatico – PortogalloFranciaBrasileSpagna2000durata 133 minuti. Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Nel 1663 il gesuita António Vieira (1608-97), celebre predicatore, è convocato a Coimbra dal tribunale dell’Inquisizione dove rievoca il soggiorno giovanile in Brasile e l’adesione alla causa degli indigeni. Impedito di predicare, si rifugia a Roma, si fa stimare dal Papa e dalla regina Cristina di Svezia, ma sente la nostalgia della patria dove il nuovo re João IV lo accoglie freddamente. Va a morire in Brasile. M. de Oliveira ha sempre fatto un cinema di Parola e di Utopia. Su Vieira (impersonato, in ordine cronologico discendente, da L. Duarte, L.M. Cintra e R. Trepa), definito da F. Pessoa “imperatore della lingua portoghese” e “maestro della forma e della visione”, ha fatto un film che, più che storico e biografico, è un autoritratto per transfert, un confronto tra il retore più famoso del Seicento e il cineasta più letterario del Novecento. Fotografia di Renato Berta, musiche di Carlo Paredes e Massimo Scapin.

Palavra e Utopia (2000) on IMDb

Regia di Manoel de Oliveira. Un film Da vedere 1999 con Françoise FabianLeonor SilveiraChiara MastroianniAntoine ChappeyPedro Abrunhosa. Titolo originale: A carta. Genere Drammatico – PortogalloFranciaSpagna1999durata 108 minuti. – MYmonetro 3,84 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Parigi, fine del ‘900. Reduce da una delusione amorosa, Mademoiselle des Chartres accetta di sposare senza amore un medico affermato. Quando s’innamora di un acclamato cantante pop che la ricambia, riesce a controllare comportamento e azioni, ma non la forza del sentimento. Per lealtà confessa il suo tormento al marito che ne muore di dolore. Invece di assecondare finalmente, come potrebbe, il suo amore, abbandona il suo mondo e se ne va in Africa con una missione umanitaria. Dal romanzo La principessa di Clèves (1678) di Marie-Madeleine Pioche de La Vergne, contessa di La Fayette, considerato il primo romanzo psicologico moderno, il 91enne Oliveira ha tratto – rischiosamente, ma con impeccabile rigore – un film di passioni violente e fatali, in bilico tra tenerezza e crudeltà, una storia non esente da influenze gianseniste e da echi del teatro tragico del ‘600 (Corneille, Racine), contrapponendola alla società di oggi, così permissiva verso l’amore e il sesso. In un film concentrato sull’intimità, la scommessa di Oliveira consiste nel proporre un personaggio mirabilmente inattuale nella sua etica e, insieme, di farne la critica attraverso la figura dell’amica suora. Tenuta, come e più che gli altri attori, su un registro di recitazione atonale e vestita da Cerruti, la figlia di Mastroianni e C. Deneuve si è doppiata nell’edizione italiana con un attraente accento francese. Premio della Giuria a Cannes. Dallo stesso romanzo deriva La principessa di Clèves (1961).

The Letter (1999) on IMDb

Regia di Lucía Puenzo. Un film Da vedere 2013 con Alex BrendemühlNatalia OreiroDiego PerettiElena RogerGuillermo PfeningCast completo Titolo originale: The German Doctor. Genere Drammatico, – ArgentinaFranciaSpagnaNorvegiaGermania2013durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 8 maggio 2014 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,13 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un uomo misterioso si aggira per l’Argentina degli anni Sessanta. Parla tedesco e si interessa in modo particolare ad una ragazzina bionda con gli occhi azzurri e alle sue difficoltà a crescere in statura. Pur essendo un medico si offre come veterinario, e disegna su un quaderno animali (ma anche esseri umani) dettagliandone misure e proporzioni. Quell’uomo è il dottor Josef Mengele, fuggito in Argentina e inseguito dagli uomini del Mossad, che lo pedinano da anni senza riuscire ad acciuffarlo, perché Mengele è maestro nell’infiltrare le piccole comunità dove si nasconde, spesso con il sostegno di espatriati dalla Germania nazista ancora devoti al Fuhrer.
The German Doctor – Wakolda, che ha partecipato al festival di Cannes 2013 nella sezione Un certain regard, ripercorre una delle tappe della fuga di Mengele. Il dottore avvicina una famiglia che ha legami con la scuola tedesca locale: la madre è vistosamente incinta; il padre, di origini italiane, costruisce bambole che sono pezzi unici; la figlia è la ragazzina bionda di cui sopra, troppo minuta per la sua età e desiderosa di crescere più in fretta. L’opera di seduzione di Mengele riguarderà tutti i componenti del nucleo famigliare facendo leva sul desiderio di “migliorare” la specie attraverso la ricerca genetica. The German Doctor – Wakolda è un horror senza babau, perché anche il protagonista rivela sempre e solo la sua faccia più “normale”: ma è proprio questo a renderlo agghiacciante.

Lucía Puenzo, figlia di quel Luis che vinse l’Oscar con La storia ufficiale, mantiene un controllo saldo sulla storia evitando ogni sensazionalismo e creando un’atmosfera ipnotica reminescente di quella che sapeva suscitare il vero medico di Auschwitz. La sua è la seduzione (e la banalità) del Male, e Puenzo ci mostra come nessuno ne sia immune. Il miraggio dell’eugenetica inseguito da Mengele attraverso gli esperimenti umani sia nei campi di concentramento che durante la sua fuga in Sud America si fonde con quel desiderio di omologazione, ancora oggi ben presente, che mira ad annientare l’unicità degli individui in favore di uno standard di perfezione seriale.
The German Doctor – Wakolda sembra una favola nera dei fratelli Grimm, ma l’orrore scaturisce dalla consapevolezza che un personaggio come Mengele è davvero esistito e che mostri come lui si aggirano ancora fra noi. Lucia Puenzo avanza anche una critica sottile al suo popolo che ha accolto gli ex criminali nazisti senza porsi troppe domande, spesso diventando complice della loro fuga dalla giustizia. E guarda allo spettatore dicendo: Che cosa avreste fatto voi? Che cosa fareste, se succedesse ancora?

The German Doctor (2013) on IMDb

Regia di Marco Ferreri. Un film con José Luis López VázquezJosé IsbertPedro PorcelMaria Luisa PonteChus Lampreave. Genere Grottesco – Spagna1960durata 88 minuti. – MYmonetro 2,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Terzo lungometraggio per Marco Ferreri e ultimo prima di approdare in Italia. Tratto da un racconto di Rafael Azcona il film narra la storia di un uomo anziano che viene messo da parte dalla sua famiglia di estrazione piccolo-borghese e che quindi cerca conforto nell’amicizia con un paralitico.

El cochecito (1960) on IMDb

Qui trovate i sottotitoli sia ita che eng. Purtroppo non sono sincronizzati e io non ho tempo di farlo

Matador (1986) - IMDbUn film di Pedro Almodóvar. Con Assumpta Serna, Eusebio Poncela, Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serano. Grottesco, durata 110′ min. – Spagna 1986. – VM 18 – MYMONETRO Matador * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Torero in ritiro e avvocatessa s’incontrano, si amano, si uccidono nell’attimo del piacere. Melodramma sulla corrida tutto sopra le righe dove gli esseri umani sostituiscono i tori, con un sottofondo di ironia provocatoria. Amore e morte in una Spagna divisa tra rock e Opus Dei.

Matador (1986) on IMDb
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Regia di Roman Polanski. Un film con Johnny DeppLena OlinEmmanuelle SeignerFrank LangellaJames RussoBarbara JeffordCast completo Titolo originale: The Ninth Gate. Genere Horror – FranciaSpagna1999durata 132 minuti. – MYmonetro 2,92 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dean Corso, esperto di libri antichi, è assunto dal collezionista Boris Balkan, studioso di occultismo che possiede una copia del volume Le nove porte del regno delle tenebre (1666), scampata ai roghi dell’Inquisizione. Ne esistono altre due e sospetta che una delle tre sia falsa. Quale? Il viaggio-inchiesta che porta Corso da New York in Europa è funestato da segni inquietanti e morti misteriose. Dal romanzo El Club Dumas (1993) di Arturo Pérez-Reverte, adattato con Enrique Urbizu e John Brownjohn, è derivato un film polanskiano a 18 carati. Storia di una investigazione (forse l’unica sullo schermo) imperniata su un libro e impregnata di soprannaturale, è un film laico sulla falsità delle apparenze e delle credenze che non si preoccupa più di tanto di prendere le distanze dalla sua materia perché “preferisce la reticenza, l’affidarsi all’intelligenza dello sguardo più che alla visione” (G. Cremonini). Tolto il debole finale, la costruzione narrativa è ingegnosa.

 La nona porta
(1999) on IMDb

TERRA E LIBERTÀ - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmRegia di Ken Loach. Un film Da vedere 1995 con Ian HartIcíar BollaínRosana PastorTom GilroyAngela ClarkeFrédéric PierrotCast completoTitolo originale: Land and Freedom. Genere Drammatico – Gran BretagnaSpagna1995durata 105 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,80 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1994. In seguito all’improvvisa morte del nonno, un operaio inglese di Liverpool, la nipote scopre la sua militanza in Spagna durante la guerra civile, frugando tra carte, fotografie, articoli di giornale e un panno rosso contenente della terra. Da qui si snoda il percorso del giovane David Carr che, nel 1936, decide di arruolarsi nella milizia internazionale del Poum (Partido Obrero de Unificación Marxista) per combattere contro i franchisti: faranno presto seguito gli scontri interni alla sinistra e la delusione ideologica. Alla passione politica si intreccia anche quella amorosa per Blanca, compagna di lotte.
Da rivoluzionario tenace qual è sempre stato, Ken Loach rievoca il fratricida conflitto tra comunisti d’osservanza sovietica e comunisti rivoluzionari e anarchici che squassò le fila dei repubblicani durante la guerra in Spagna, riuscendo a rendere il palpito di un passaggio chiave della storia contemporanea. Che il regista inglese abbia stravolto o meno la storia, come vollero le polemiche successive all’uscita, Terra e libertà è un film palpitante e vero che vuole togliersi dall’impaccio dell’apologia adottando la scelta del punto di vista di David Carr, filtro singolo di una storia comune: è soltanto sua l’esperienza di cui siamo spettatori, sue le idee e le scelte, gli amori e le delusioni, come dimostrano i numerosi ritorni al presente con la nipote che cerca di scoprire sempre di più di un uomo (e di un passato) per lei ancora sconosciuto.
Qui più che in altri titoli, la forza del cinema di Loach sta nel cogliere l’esatta accordatura tra linea politico-ideologica e vibrazione del racconto, impegno e cuore: davvero pochi i registi che avrebbero saputo rendere altrettanto appassionante una sequenza lunga e concettualmente didattica come quella del dibattito tra i compagni del Poum. Senza spettacolarizzare né spingere sulla commozione, la “rivoluzione tradita” è affrontata di petto, con spontaneità, finendo quindi col palesare la posizione degli autori al di là delle schermature e delle accortezze: «Loach e il suo sceneggiatore Jim Allen pensano che le divisioni anche letali all’interno della sinistra, la rinuncia alla rivoluzione e i compromessi voluti da Stalin, abbiano consentito l’instaurarsi della dittatura di Franco in Spagna, abbiano favorito quel rafforzarsi fascista in Germania e in Italia che fu all’origine della seconda guerra mondiale» (Lietta Tornabuoni, ’95 al cinema, Baldini & Castoldi).
Già collaboratore del cineasta per i precedenti L’agenda nascosta e Piovono pietre, Jim Allen – per la sua sceneggiatura originale – ha tratto ispirazione anche dal romanzo-reportage Omaggio alla Catalogna di George Orwell.

Land and Freedom (1995) on IMDb
Risultati immagini per Cria Cuervos

Un film di Carlos Saura. Con Geraldine ChaplinAurora Julia, Conchita Perez Drammaticodurata 112 min. – Spagna 1975. valutazione media: 3,84su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Anna, una donna sulla trentina, rievoca l’infanzia funestata da morti, incubi e nevrosi. A dieci anni, dopo la morte dell’amatissima madre, aveva tentato di uccidere il padre, non riuscendovi. Costui era poi morto d’infarto, e di Anna si era occupata una zia. Solo con la fine dell’adolescenza si era poi liberata delle sue angosce.

Cría Cuervos (1976) on IMDb

Un film di Juan José Campanella. Con Ricardo Darín, Soledad Villamil, Pablo Rago, Javier Godino, Guillermo Francella.  Titolo originale El Secreto de Sus Ojos. Drammatico, durata 129 min. – Argentina, Spagna 2009. – Lucky Red uscita venerdì 4 giugno 2010. MYMONETRO Il segreto dei suoi occhi * * * 1/2 - valutazione media: 3,60 su 79 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

4 personaggi principali e un giovane che a Buenos Aires 25 anni prima stuprò e uccise una giovane donna. Scovato dopo ricerche rese difficili dalla giustizia corrotta durante il tirannico regime militare (1976-83), l’assassino è rimesso in libertà. Cupo colpo di scena finale. Scritto dal regista con Eduardo Sacheri da un suo romanzo (2005). In questo Oscar 2010 (miglior film straniero) il crimine è solo “il vassoio sul quale è servita la pietanza principale” (J.J. Campanella). La pietanza è l’amore: quello che per 25 anni ha impregnato il bancario Ricardo Morales, marito dell’uccisa; quello che Benjamin Esposito non ha dichiarato a Irene, suo superiore in un tribunale penale; quello che Irene ha nascosto, aspettando che Benjamin si dichiarasse. Con l’amore c’è il tema della memoria, privata e pubblica, e i fantasmi torbidi che tiene in vita, ma che non riempie il vuoto percepito in vari modi dai personaggi. È un mélo in nero, con le tipiche ridondanze del genere, guastate nella 2ª parte da qualche ripetizione. Attori funzionali. La strepitosa sequenza dello stadio è un buon esempio dell’uso del digitale. Lucky Red distribuisce.

The Secret in Their Eyes (2009) on IMDb

Locandina Mare dentroUn film di Alejandro Amenábar. Con Javier Bardem, Belen Rueda, Lola Dueñas, Mabel Rivera, Celso Bugallo. Titolo originale Mar adentro. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 125 min. – Spagna 2004. uscita mercoledì 8 settembre 2004. MYMONETRO Mare dentro * * * * - valutazione media: 4,04 su 62 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Chi scrive, nel tentativo forse inutile di evitare grossolane stilizzazioni, vorrebbe astenersi dall’emettere un qualsiasi giudizio etico sul film di Amenabar in concorso a Venezia 2004.
Premessa fondamentale perché Mar adentro passa su un tema troppo delicato e fragile per essere qui discusso: l’eutanasia, ciò cui Ramón, il protagonista del film, ambisce da 28 lunghi anni, da quel giorno maledetto in cui un tuffo mal calcolato lo ha reso tetraplegico, costretto per sempre dentro quattro mura, su una letto, tagliato fuori della sua stessa vita.
Il ritorno in Spagna di Amenabar è un’opera meravigliosa dall’inizio alla fine, che si pregia di una grande prova d’attore di Javier Bardem, tra i migliori in circolazione oggi. In Mar adentro l’uomo/la storia si racconta da sé, attraverso i profumi, i colori e i suoni della vita che materializza con efficacia sublime. Amenabar scansa verbosità e moralismi sempre abusati dai film che trattano di handicap, e ci regala un gioiello che sa parlare al cuore e alla testa, capace di infondere nuova speranza che il cinema possa tornare a narrare l’uomo con toni epici. È proprio questa la banale, sconcertante, sconvolgente novità di Mar adentro: che il suo protagonista non è un tetraplegico, un “più debole”, un freak. No, Ramón Samperdo è un uomo. E scusate se è poco.
Mare dentro non deludele aspettative che un titolo così evocativo genera: un film magnifico, che parla di uomini, del loro rapporto con il mondo e la natura, di Dio e della morte, e ne fa uno spettacolo grandioso. Proprio quello che è la vita. Proprio quello che è il cinema.

The Sea Inside (2004) on IMDb
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