Category: Serra Albert


Regia di Albert Serra. Un film Da vedere 2006 con Lluís CarbóLluís Serrat. Titolo originale: Honor de cavalleria. Genere Drammatico – Spagna2006durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Nella campagna della Mancha, Don Chisciotte e Sancho Panza si aggirano smarriti tra i campi di grano, raccontando delle loro avventure e del senso dello spirito cavalleresco. Non assistiamo mai alle loro peripezie, ma solo al loro girovagare, ai loro bagni in uno stagno, all’evoluzione della loro amicizia.
Don Quixote (o Chisciotte, nell’italianizzazione corrente) e il cinema hanno avuto un rapporto storicamente difficile. Come se la fabbrica dei sogni non riuscisse a riprodurre fedelmente l’immaginario del più grande sognatore della storia della letteratura. Forse anche per questo il curioso adattamento del catalano Albert Serra è, a suo modo, il più fedele al testo originario. Perché un testo sulla disillusione e sul rifiuto pervicace ed escapista dell’evoluzione di una società, come quello di Cervantes, richiede un adattamento che non sia letterale, ma che cerchi di entrare in sintonia con lo spirito dell’hidalgo. Ossia, un mulino a vento non deve necessariamente essere rappresentato come un gigante per apparire come tale.
Addio, quindi, a ogni volo pindarico sulle ali della fantasia e degli effetti speciali, sulla scia di quanto Terry Gilliam volle realizzare senza riuscirci (Lost in La Mancha): Serra, con 300 euro di budget, porta a termine tutt’altro. Un film privo di trama, sceneggiatura e attori professionisti, che procede in maniera beckettiana, come una rappresentazione impalpabile dell’esistenza di un visionario. Il Quixote di Serra parla di alberi, insetti, della fatica e dei temporali, trovando nella semplicità del quotidiano il senso ultimo di un viaggio, di cui comprendiamo il sinistro esito cammin facendo, man mano che l’hidalgo e il suo scudiero imparano a comprendersi e a capire di non poter fare a meno l’uno dell’altro.
Per Serra, Honor de Cavalleria è l’inizio di un percorso negli interstizi del mito, negli angoli che nessuno rischiara ma in cui è facile trovare gli indizi più rilevanti. Con Quixote, il regista sceglie il re dei perdenti e il più lucido dei pessimisti. Una figura in sé crepuscolare, di malinconia e di morte, di passaggio di un’epoca, di tramonto di un’era. Che non a caso il regista ama girare proprio al calar del sole, quando le figure di Sancho e del Don si fanno buie e confuse, ai limiti dell’intelligibilità.
Honor de Cavalleria infatti non solo è girato in esterni e in presa diretta, ma in un digitale volutamente povero e poco leggibile. Quasi Serra voglia confondere il limite tra realtà e immaginazione, ossia aiutarci a guardare il mondo attraverso gli occhi di Don Quixote.
Il digitale, con la sua bassa fedeltà, acquisisce così una valenza duplice. Di giorno sembra di assistere a un documentario sulla quotidianità di Quixote e Sancho, dove di notte il senso di vaghezza soverchiante avvicina a quel sentore di morte che accompagna costantemente il cavaliere sognatore.
Al suo secondo lungometraggio Serra dimostra già di possedere uno stile compiuto – campi lunghissimi in cui scorgere altre storie da raccontare, di altre vite, che potrebbero sfuggire allo sguardo per un semplice battito di ciglia o un calo di concentrazione dello spettatore – e una spregiudicata volontà dissacrante, che le opere successive porteranno a compimento.

Quixotic/Honor de Cavelleria (2006) on IMDb
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Il canto degli uccelli è un film del 2008, diretto da Albert Serra.

I tre Re Magi vagano in cerca della strada per raggiungere il bambino Gesù. Attraverso montagne e deserti, fiumi e mari, discutono sul tragitto da seguire e dormono all’aperto.Grazie all’aiuto dell’angelo arrivano presso un rudere diroccato in cima ad una collinetta. Vi trovano la sacra famiglia e si prostrano in terra lungo il sentiero per adorare il neonato.Ma è già ora di ripartire e tornare a casa. I romani stanno sopraggiungendo. Anche Giuseppe, Maria e Gesù sono in procinto di fuggire per l’Egitto.

El cant dels ocells (2008) on IMDb

Regia di Albert Serra. Un film Da vedere 2013 con Vincenç AltaióClara VisaNoelia RodenasMonte TriolaEliseu HuertasCast completo Titolo originale: Historia de la Meva Mort. Genere Drammatico – Spagna2013, Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Casanova si trasferisce dalla sua villa in Svizzera, dove una corte di amici, artisti e concubine è solita accompagnarlo, a una dimora sperduta nei Carpazi, in compagnia del solo Pompeo, fedele servitore. Qui conosce le tre figlie del fattore, che in breve diventano altrettante amanti. Ma una presenza sovrannaturale è destinata a disturbare la quiete del nobile e a infrangere le sue certezze.
Ha inizio nella soave e rilassante giocosità di un banchetto all’aperto – girato ancora una volta in presa diretta e, kubrickianamente, a lume di candela – il più cupo e ambizioso film del geniale Albert Serra. Un’opera dalla gestazione complessa, in cui il regista catalano ha elevato al massimo la propria poetica del caos: 400 ore di girato che hanno richiesto due anni di montaggio per arrivare a una versione di 160 minuti. All’interno di questi, Serra prova a condensare il suo cinema e insieme a mutarlo, accogliendo elementi spuri, fin qui assenti nella sua parabola artistica. A cominciare da una sceneggiatura vera e propria e da una parvenza di trama, benché intrisa di elementi allegorici.

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