
Regia di Scott Frank. Un film con Anya Taylor-Joy, Bill Camp, Moses Ingram, Marielle Heller, Thomas Brodie-Sangster. Titolo originale: The Queen’s Gambit. Genere: Drammatico, Formazione, Storico. Paese: Stati Uniti d’America. Anno: 2020. Durata: 7 episodi (46-68 min cad.). Consigliato a: Da 14 anni (temi di dipendenza). Valutazione IMDb: 8,5.
Ambientata tra gli anni ’50 e ’60, la miniserie racconta l’ascesa di Elizabeth “Beth” Harmon, una bambina prodigio orfana che sviluppa un talento straordinario per gli scacchi. Dalle sue umili origini in un orfanotrofio del Kentucky, dove impara a giocare dall’introverso custode, Beth inizia a farsi strada nel mondo degli scacchi agonistici, un ambiente prevalentemente maschile. Parallelamente al suo percorso verso il titolo di Grande Maestro, la giovane è costretta ad affrontare una crescente dipendenza da tranquillanti e alcol, eredità della sua infanzia travagliata, in una battaglia personale tanto intensa quanto quelle giocate sulla scacchiera.
La Regina di Scacchi è un vero capolavoro seriale che ha saputo rendere il gioco degli scacchi avvincente e cinematografico. Tematicamente, esplora il prezzo del genio, la dipendenza, l’isolamento e la resilienza femminile in un’epoca dominata dagli uomini. La regia e la sceneggiatura di Scott Frank sono impeccabili, con una cura meticolosa per la ricostruzione storica degli anni ’60, evidente nelle scenografie e nei costumi vibranti, un vero piacere visivo. L’aspetto cruciale è l’assoluta accuratezza delle partite di scacchi, supervisionate anche dal Grande Maestro Garry Kasparov. Anya Taylor-Joy offre un’interpretazione carismatica e complessa, portando sullo schermo la solitudine e la determinazione di Beth. Un successo globale di Netflix, la miniserie è universalmente lodata per la sua tensione emotiva, l’eleganza formale e la capacità di trasformare un dramma intellettuale in un’esperienza pop e coinvolgente.

















