Category: Fukasaku Kinji


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Regia di Kinji Fukasaku. Un film con Bunta Sugawara, Noboru Ando, Asao Koike, Hideo Murota, Kenji Imai. Titolo originale: Gendai yakuza: Hitokiri舎弟. Genere: Yakuza, Azione, Drammatico. Paese: Giappone. Anno: 1972. Durata: 94 min. Consigliato a: da 18 anni. Valutazione IMDb: 7.2/10.

Il film segue le vicende di Isamu Okita, un ex yakuza che, dopo aver trascorso anni in prigione, viene rilasciato e si trova ad affrontare una realtà criminale profondamente mutata. Il vecchio codice d’onore della yakuza è stato soppiantato da una brutale logica di profitto e opportunismo, con le nuove generazioni che mostrano disprezzo per le tradizioni. Isamu cerca di ricostruire la sua vita ma viene presto risucchiato di nuovo nel mondo della malavita, dovendo fare i conti con i nuovi equilibri di potere e la violenza senza scrupoli che caratterizza le organizzazioni criminali dell’epoca.

“Street Mobster” di Kinji Fukasaku è un crudo e implacabile spaccato del mondo yakuza che si allontana dalle idealizzazioni romantiche del genere per mostrare la sua faccia più brutale e disillusa. Fukasaku, maestro del cinema yakuza, dirige con un ritmo frenetico e una violenza esplicita, immergendo lo spettatore in un ambiente di cinismo e opportunismo. Bunta Sugawara offre una performance carismatica e intensa nel ruolo di Isamu, incarnando il disincanto di un uomo che cerca di sopravvivere in un mondo che ha perso ogni residuo di onore. Il film si distingue per la sua estetica sporca e realistica, la sua capacità di catturare la desolazione morale e la violenza senza senso, rendendolo un’opera fondamentale per comprendere l’evoluzione del genere yakuza e la visione critica di Fukasaku sulla società giapponese. È un film imperdibile per gli amanti del genere, che non teme di mostrare la vera e spietata natura del crimine organizzato.

Gendai yakuza: Hito-kiri yota (1972) on IMDb

Regia di Kinji Fukasaku. Un film Da vedere 2000 con Tatsuya FujiwaraAki MaedaTaro YamamotoKou ShibasakiMasanobu AndoChiaki KuriyamaCast completo Titolo originale: Batoru rowaiaru. Genere Grottesco – Giappone2000durata 114 minuti. – MYmonetro 3,97 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I giovani giapponesi sono troppo esagitati. Per disciplinarli viene emanato il Battle Royale Act: ogni anno una scolaresca viene estratta a sorte e catapultata su un’isola deserta. Sorvegliati dal prof. Takeshi e da un nucleo militare, gli studenti si giocano la “battaglia reale”: ognuno riceve un’arma diversa, che sia un bazooka o una pinza per le ciglia, e si dà alla macchia. Scopo del gioco: eliminare tutti gli altri entro tre giorni. Regole: nessuna.
Un soggetto assurdo dà il via ad uno tra i film più agghiaccianti mai realizzati, in cui timidi secchioni diventano spietati assassini (morendo peraltro in gran velocità), ragazzine risolvono piccole gelosie amorose a colpi di mitra, insegnanti si rivelano essere le bestie che i loro alunni li credono. Un incubo. Splatter sublime, acuto psico-thriller, farsa tanto sofisticata da strozzare le risate in gola, BR ci regala tra l’altro un Beat Takeshi nell’apoteosi della sua cattiveria – autore anche del raccapricciante quadro che appare nel film. Un capolavoro del male, che sta degnamente accanto ad Arancia meccanica. E che i benpensanti del belpaese non potevano che censurare.

Battle Royale (2000) on IMDb
Ultimo rifugio: Antartide - LongTake - La passione per il cinema ha una  nuova regia

Un film di Kinji Fukasaku. Con Glenn Ford, Chuck Connors, Bo Svenson, Olivia Hussey, George Kennedy.Titolo originale Day of Resurrection. Fantascienza, durata 93 min. – Giappone 1980. MYMONETRO Virus * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Da un centro di ricerche per la guerra batteriologica situato a Leipzig, nella Germania dell’Est, si disperde, accidentalmente, il terribile virus classificato “MM88”, che provoca la morte nel tempo di appena tre giorni. La scienza è impotente di fronte al pericolo e l’epidemia dilaga dalla Siberia a Washington, da Parigi a Tokyo… Una sola regione del pianeta, l’Antartide, grazie al rigidissimo clima, sembra immune al virus. Lì, in alcune basi scientifiche e militari sperdute tra i ghiacci, si contano gli ultimi sopravvissuti, di nazionalità diverse: 863 persone… delle quali soltanto 8 sono donne!I comandanti delle varie stazioni concordano un ferreo regime di disciplina per garantire una parvenza di ordine e di civiltà, ma non possono evitare che la tensione si acuisca fino a sfociare in rivalità interne, scoppi di follia e violenze di ogni genere. A complicare le cose c’è anche un sottomarino, con a bordo un equipaggio in parte contagiato, che chiede di approdare per avere una speranza di salvezza. E a precipitare la situazione c’è un imprevisto tilt che manda all’aria gli abbandonati sistemi di difesa nucleare americani facendo sì che le testate atomiche puntino direttamente proprio verso l’Antartide…
Kinji Fukasaku, regista del Fango verde e di Message from Mars, questa volta fa le cose in grande. Mobilitate le risorse della casa di produzione “Haruki Kadokawa” e acquistati i diritti per la trasposizione cinematografica di un romanzo di successo, riesce a coinvolgere nell’operazione grossi nomi del mondo hollywoodiano. Più che nella storia, l’originalità del film sta, tuttavia, nella rilettura in chiave fantascientifica del fortunato filone dei film “catastrofici” che in quegli anni riempivano ancora le sale di tutto il mondo.La pellicola è stata girata in Canada e in Alaska. Sul mercato americano è stata distribuita in versione accorciata di circa 50 minuti.In USA ha per titoli: Day of Resurrection, Virus.

Virus: The End (1980) on IMDb
Fango Verde (Il) (Restaurato In Hd) (DVD): Amazon.it: Robert Horton,Richard  Jaeckel,Luciana Paluzzi, Kinji Fukasaku, Robert Horton,Richard  Jaeckel,Luciana Paluzzi: Film e TV

Un film di Kinji Fukasaku, Kinji Fukusada. Con Luciana PaluzziRobert HortonRichard Jaeckel, Bud Widom, Ted Gunther, Robert Dunham.  Titolo originale The Green SlimeFantascienzadurata 91 min. – USA, Giappone, Italia 1968MYMONETRO Il fango verde * - - - - valutazione media: 1,00 su 1 recensione

La stazione spaziale Gamma 3 avvista un asteroide, Flora, che percorre una rotta di collisione con il nostro pianeta. Da terra, si decide di inviare il comandante Rankin con il compito di prendere il comando dell’avamposto orbitante, rilevare il comandante Elliot (un tempo suo amico, ora rivale in amore: Elliot gli ha soffiato la bella dottoressa Benson) e da lì organizzare una spedizione verso l’asteroide per distruggerlo. Rankin esegue con energia gli ordini: raggiunge Flora, vi sistema le cariche esplosive, ma quando si accinge a tornare indietro non si accorge che una strana muffa gli si è attaccata alla tuta. Su Gamma 3, mentre si festeggia allo scampato pericolo, la muffa, sottoposta con le tute al processo di decontaminazione, si ingrandisce e si moltiplica generando mostruosi esseri tentacolati.Le creature crescono alimentandosi dell’energia prodotta dalle macchine della stazione spaziale e l’unico modo per combatterle è quello di spegnere tutti i circuiti e di attirarle con un generatore mobile nei reparti dei magazzini, lontano dagli uomini. La caccia, tuttavia, si rivela più difficile del previsto e all’equipaggio non resta altra scelta che abbandonare e distruggere Gamma 3. Quando quasi tutti sono stati messi in salvo Elliot rivendica a sè il gesto eroico di rimanere su Gamma per consentire all’ultimo gruppo di partire verso la Terra… E Rankin sulla via del ritorno sollecita la base ad attribuire al nobile Elliot una ricompensa alla memoria. Soggetto stimolante reso cinematograficamente piatto da una regia anonima e da un’interpretazione svogliata. Nell’incalzare della vicenda non mancano momenti involontariamente esilaranti (la festa a bordo con sottofondo di musica anni ’60 e brindisi con coppe di champagne), e timidi richiami a situazioni già viste (lo scienziato che non vorrebbe vedere ucciso il mostro alieno e che viene poi da questi ucciso). Il fango verde che lentamente ingrossa simile ad un blob, perde interesse via via che si concretizza nei grotteschi fantocci tentacolati, con tanto di occhio rosso palpitante e schiamazzanti (anche nel vuoto spaziale) come uno sciame di cicale o una combriccola di neonati. Tra gli effetti speciali verrebbe la voglia di includere anche la messa in piega della bella Luciana Paluzzi che non perde di compostezza neppure nei momenti più accesi dei combattimenti. In America il film, con una durata di circa 90 minuti, è distribuito dalla MGM con i titoli The Green Slime e Battle Beyond the Stars.

The Green Slime (1968) on IMDb