Category: *Cartoni Animati


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Un film di Kazuhisa Takenouchi. Titolo originale Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystemAnimazionedurata 67 min. – Giappone, Francia 2003MYMONETRO Interstella 5555 – The 5tory of The 5ecret 5tar 5ystem valutazione media: 4,00 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Chiariamolo subito: Interstella 5555 è “sine ulla dubitatione” uno dei migliori film di animazione degli ultimi 20 anni, un’opera di puro genio che riesce a fondere in maniera sublime musica e animazione, patos ed emozioni, in un caleidoscopico cocktail di note e colori. L’idea del gruppo dance francese Daft Punk di arruolare il regista culto nipponico, autore di serie storiche, rimaste nell’immaginario di molti appassionati di cinema giapponese, come Galaxy Express 999 e Capitan Harlock, si dimostra felice, feconda e potenzialmente foriera di ottimi risultati anche nel lungo periodo.
Interstella 5555 riesce a essere contemporaneamente un musical, un film di fantascienza, un dramma romantico e appassionante ed una fiaba a lieto fine. La follia creativa di Matsumoto si esplica nella trama (quattro musicisti provenienti da un’altra galassia vengono rapiti da un malvagio impresario, il cui scopo è quello di manipolarli e trasformarli nel gruppo pop più noto sulla Terra, per arricchirsi alle loro spalle) e nella realizzazione tecnica che lascia sbigottiti per l’uso accecante della luce e gli onnipresenti effetti policromatici che il regista utilizza per dipingere fondali iridescenti e cascate di tinte pastello che piovono sullo spettatore attonito e stupefatto.

Alla magnificenza grafica si unisce uno spettacolo sonoro di prim’ordine:il film è infatti la continuazione del percorso svolto assieme dal duo Thomas Bangalter e Guy-Manuel De Homen-Christo e Matsumoto che aveva visto la realizzazione di quest’ultimo dei primi quattro video tratti dall’ultimo album del gruppo francese (One more time, Aerodynamic, Digital Love e Harder Better Faster Stronger). 
Sotto il cappello produttivo della sempre amata Toei Animation, nasce uno spettacolo genuino ed originale ed un film assolutamente innovativo. Tralasciando la perfetta “coerenza” delle canzoni dei Daft Punk che seguono pedissequamente la trama, ricca di colpi di scena e le avventure dei personaggi, in un continuo alternarsi di momenti leggeri e drammatici, il film è apprezzabile proprio per la sua freschezza ed immediata fruibilità. Pur senza parole, Interstella 5555 è capace di rapire lo spettatore, di portarlo per 70 minuti fuori da questo universo, in un mondo parallelo, fantastico e la musica, ipnotica e mesmerizzante, agisce da catalizzatrice di emozioni sincere e spontanee.
I personaggi, che ricalcano perfettamente nelle fattezze gli eroi delle serie animate apparse in televisione agli inizi degli anni 80, sono una garanzia per i fan del regista. Il fascino, il mistero delle donne matsumotiane, esili, eteree e dai lunghi capelli biondi intriga e colpisce anche dopo 25 anni di cartoni animati e films. Lo sguardo scaltro ed attento dell’eroe di turno, un rimando all’Harlock storico, è una certezza,così come lo sono le miriadi di segni, riferimenti, chicche e camei che il regista dissemina lungo la pellicola (esilaranti le premiazioni dei musicisti a dei fantomatici awad cui partecipano gli stessi Daft Punk e la trasmissione alla televisione, durante un momento topico del film della partita di calcio Francia-Giappone). Interstella 5555 è, per certi versi, una ulteriore dichiarazione di attenzione da parte dei francesi ad un genere, quello del cinema di animazione, che, ahimè, in Italia proprio non riesce a staccarsi dai canoni disneyani classici (e forse obsoleti).
Ma questa è un’altra storia.
Quello che resta di Interstella 5555 è un trip, un’esperienza indimenticabile che gli amanti del bel cinema potranno apprezzare grazie alla coraggiosa distribuzione della Revolver (già fautrice dell’uscita in Italia del capolavoro Oasis) che, mai come questa volta, andrebbe premiata senza indugi.

Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem (2003) on IMDb
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Locandina italiana Rapunzel - L'Intreccio della Torre
Un film di Nathan Greno, Byron Howard. Con Mandy Moore, Zachary Levi, Donna Murphy, Ron Perlman, Jeffrey Tambor.Titolo originale Tangled. Animazione, Ratings: Kids, durata 94 min. – USA 2010. – Walt Disney uscita venerdì 26 novembre 2010. MYMONETRO Rapunzel – L’Intreccio della Torre ****- valutazione media: 4,03 su 89 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Rapunzel, non doveva nascere, troppo male stava la madre (Regina) durante le doglie. Fortunatamente però i soldati sguinzagliati dal padre (il Re) in tutto il regno avevano trovato il fiore dai poteri taumaturgici sbocciato da una goccia di sole caduta sulla Terra, e l’infuso con esso realizzato la curò. Nacque così una bambina dalla folta chioma che ereditò i poteri della pianta che l’aveva aiutata a nascere. Quello che i regnanti non sapevano era che il fiore era stato fino a quel momento usato da una donna malvagia, la quale da centinaia d’anni se ne serviva per tornare giovane ad ogni segno d’invecchiamento. Proprio lei, non rassegnata ad invecchiare senza il potere del fiore, rapisce Rapunzel e la chiude in un torre nascosta nel bosco, luogo conosciuto solo a lei, in cui poter evocare indisturbata e ad ogni esigenza, il potere ringiovanente dei capelli della bimba. 
 
Rapunzel (2009) on IMDb

Pixar Animation Studios, o semplicemente Pixar, è una casa di produzione cinematografica statunitense specializzata in animazione digitale, con base a EmeryvilleCalifornia.

Nata come un reparto d’animazione della Lucasfilm, è stata resa indipendente e rinominata Pixar nel 1986 e dal 2006 appartiene a The Walt Disney Company. È stata la prima casa cinematografica ad aver sviluppato un lungometraggio interamente in computer grafica (Toy Story, 1995), e ha festeggiato nel 2021 i trentacinque anni di attività.

NOTA BENE: QUESTA NON E’ UNA MIA RELEASE E I RINGRAZIAMENTI VANNO ALL’UPLOADER ORIGINALE OVVERO DENNIS DELLA MIRCREW

Dal 1937 la Walt Disney Pictures realizza indipendentemente, o con collaborazioni, film e lungometraggi d’animazione. Lo studio principale dedicato alla produzione di film d’animazione è l’attuale Walt Disney Animation Studios, ma altre produzioni parallele si sono affiancate a questo filone principale, realizzate da sezioni interne della Disney e filiali estere, o in co-produzione con studios indipendenti.

.: Informazioni sulla release :.
Questa Release è frutto di circa due mesi di lavoro. Alcuni titoli sono stati davvero difficili da reperire e devo ringraziare Disney+ senza il quale non sarei riuscito a trovare gran parte dei contenuti più rari. La mia intenzione iniziale era quella di inserire tutti i Classici e i Direct To Video, ma mi son scontrato subito con la realtà delle cose, ovvero che non li conosce nessuno e non si trovano facilmente. Pertanto ho deciso di pubblicare tutta la raccolta “as is” e di evolverla nel tempo nel caso trovassi i film mancanti.

Snow White and the Seven Dwarfs (1937) on IMDb

Regia di Don Hertzfeldt. Un film Genere Animazione – USA2012durata 62 minuti.

L’animatore candidato all’Oscar Don Hertzfeldt ha unito senza soluzione di continuità i suoi tre cortometraggi con protagonista il tormentato Bill, Everything will be OK (2006), I Am So Proud of You (2008), and It’s Such a Beautiful Day (2011), trasformandoli in un incredibile e comicamente grottesco nuovo lungometraggio. Tutti e tre i capitoli della storia sono stati interamente ripresi con una vecchia macchina da presa 35mm: costruita negli anni Quaranta, è una delle ultime macchine da presa di questo tipo sopravvissute ancora operanti in America, ed è stata indispensabile nella creazione delle immagini sperimentali e degli effetti visivi unici di questo film. Il nuovo lungometraggio di It’s Such a Beautiful Day riunisce l’intera storia di Bill per la prima volta, rimodellandola con nuovo materiale aggiuntivo.

 It's Such a Beautiful Day
(2012) on IMDb

Regia di Michel Ocelot. Un film Da vedere 1998 Titolo originale: Kirikù et la sorcière. Genere Animazione – FranciaBelgioLussemburgo1998durata 75 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,15 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio dell’Africa Occidentale, il piccolo Kirikù decide di sua iniziativa di nascere ed è subito dotato di parola e del coraggio di affrontare la perfida strega Karabà che ha imposto il suo dominio sul villaggio facendo credere agli abitanti di aver prosciugato la sorgente e di mangiare chiunque osi sfidarla. “Possiamo vivere senza l’oro, ma non senz’acqua” gli dice la madre. E Kirikù, con l’aiuto del Saggio della Montagna, suo nonno, affronta la strega con le armi dell’amore. Coprodotta da Francia, Belgio e Lussemburgo, diretta da Ocelot, cresciuto in Guinea, è una favola bellissima con disegni e colori che rimandano ai quadri di Gauguin e del doganiere Rousseau, di apparenza naïf e di grande raffinatezza solare e vitale, valorizzati dalle splendide musiche di Youssou N’Dour: una favola che incanta i bambini, affascina gli adulti, insegna a tutti qualcosa in modo molto piacevole. 1° premio al Festival d’Animation di Annecy 1999. Seguito da Kirikù e gli animali selvaggi .

 Kirikù e la strega Karabà
(1998) on IMDb

Regia di Satoshi Kon. Un film Da vedere 1998 Genere Animazione – Giappone1998durata 81 minuti. – MYmonetro 3,86 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mima, cantante di poco successo di un trio pop giapponese, le CHAM, lascia il suo gruppo per dedicarsi alla carriera di attrice, esordendo in una pellicola nel ruolo secondario di una ragazza mentalmente instabile. Ma la sua decisione è avvertita da un fan come un tradimento e scatena le sue violente manifestazioni d’ira, fino a efferati omicidi e a una spersonalizzazione della protagonista all’interno della cui mente si insinua un solo e unico sospetto: è forse lei la vera autrice di queste morti?
Pluripremiato lungometraggio di animazione e primo degli psycho thriller della storia dei cartoni animati, per la regia dell’ottimo esordiente Satoshi Kon (uno dei più famosi assistenti di Katsuhiro Otomo) che si farà notare anche per la versione anime di Viale del tramonto (Millennium Actress, 2001). Da sempre affascinato dalle meccaniche del cinema e dello spettacolo, Kon prende la sceneggiatura di questa pellicola (tratta da un romanzo di Yoshikazu Takeuchi) che inizialmente doveva essere portata sullo schermo da attori in carne e ossa, e le dà forma con la sua matita in una maniera virtuosa, lontano da quel solito freddo esercizio di equilibrismo stilistico tipicamente nipponico. Lineare e compatto, riesce a tenere saldamente i fili della suspense, tessendo la trama a perfezione. 

Perfect Blue (1997) on IMDb

Jujutsu Kaisen 0 ( giapponese :劇場版 呪術廻戦 0 , Hepburn : Gekijōban Jujutsu Kaisen Zero , “Jujutsu Kaisen 0: The Movie”) è un film dark fantasy d’animazione giapponese del 2021, basato sullaserie manga Jujutsu Kaisen 0 , un prequel della serie manga Jujutsu Kaisen , entrambi creati da Gege Akutami . È stato diretto da Sunghoo Park e scritto da Hiroshi Seko , con le star Megumi Ogata , Kana Hanazawa , Mikako Komatsu , Kōki UchiyamaTomokazu Seki , Yuichi Nakamura e Takahiro Sakurai . Il film è prodotto da MAPPA e distribuito da Toho . Segue Yuta Okkotsu , un giovane studente che diventa uno stregone e cerca di controllare lo spirito maledetto della sua amica d’infanzia Rika Orimoto al Jujutsu High insieme ad altri abili compagni. Oltre alla storia incentrata su Yuta e sui suoi amici, lo staff ha deciso di ampliare la narrazione del manga originale aggiungendo nuove scene incentrate sul loro mentore Satoru Gojo e sul suo vecchio amico e nemico Suguru Geto .

Jujutsu Kaisen 0 è stato rilasciato in Giappone a dicembre 2021 e negli Stati Uniti a marzo 2022 e in altre regioni durante tutto l’anno.

Alla sua uscita, il film ha ricevuto recensioni positive basate sulla narrativa accessibile e sulla storia di Yuta. Le sequenze di combattimento create da MAPPA sono state elogiate così come la colonna sonora del film.

 Jujutsu Kaisen 0 - The Movie
(2021) on IMDb
Tanto caro al mio cuore: Amazon.it: vari, vari, vari: Film e TV

Un film di Harold Schuster. Con Beulah Bondi, Burl Ives, Bobby Driscoll Titolo originale So Dear to my Heart. Avventura, durata 92 min. – USA 1948.

Produzione Disney (in parte a cartoni animati) dal romanzo per ragazzi di Sterling North. Protagonista è un bambino che abita nella valle di San Joaquin in California. Un giorno trova un agnellino nero e si affeziona, nonostante i brontolii della nonna. L’animaletto vincerà addirittura un premio alla fiera annuale del paese.

So Dear to My Heart (1948) on IMDb

Collana di DVD “Gli incredibili Supereroi – Gli indimenticabili cartoni Marvel”, sviluppata da RCS Quotidiani e Jetix per raccogliere gli episodi più belli delle serie animate anni 1990 che vedono protagonisti i supereroi Marvel

Edit 9/11/23 completata la collezione

Akira (アキラ?) è un film d’animazione del 1988 diretto da Katsuhiro Ōtomo.

Pellicola di produzione giapponese basata sull’omonimo manga del medesimo autore, pur avendo un diverso sviluppo e un diverso finale.

Considerato il capolavoro assoluto di Ōtomo, Akira fa parte del novero di anime che, con il loro successo, hanno reso l’animazione giapponese popolare in Occidente.[2] La colonna sonora del film venne composta da Shoji Yamashiro ed eseguita dai Geinoh Yamashirogumi.

Dopo la terza guerra mondiale, che ha distrutto Tokyo, nel 2019 l’intera città di Neo Tokyo è preda del caos: in questa città numerose bande di giovani motociclisti si sfidano tra gli aggrovigliati palazzi metropolitani in corse e sfide spesso all’ultimo sangue. In mezzo ad una piazza un uomo cerca di proteggere dalle forze di polizia uno strano essere che presenta il corpo di un bambino e il viso di una persona anziana. Alla fine dello scontro l’uomo viene ucciso sanguinosamente dall’imponente schieramento di poliziotti. Alla vista del sangue il “bambino” urla spaventato causando svariati danni ai palazzi circostanti con le sue grida, dopodiché svanisce sotto gli occhi degli increduli presenti.

Akira (1988) on IMDb

Remi – Le sue avventure (家なき子 Ienakiko?) è un anime giapponese prodotto dalla Tokyo Movie Shinsha nel 1977, tratto dal romanzo Senza famiglia (Sans famille) dello scrittore francese Hector Malot. È stato trasmesso in Italia su Rai 1 a partire dall’ottobre 1979. La sigla era cantata da “I ragazzi di Remì” e firmata da Vince Tempera.

Nato a Londra da una nobile famiglia inglese, Richard Milligan viene rapito ancora in fasce per ordine dello zio che vuol diventare unico erede delle fortune di famiglia. I rapitori lasciano il neonato in Francia a Parigi, dove il signor Gerolamo Barberin lo trova per caso e decide di allevarlo insieme alla moglie, dandogli il nome di Remì. Il padre lavora come muratore a Parigi e manda i pochi soldi che guadagna alla moglie in paese, ma un brutto giorno si infortuna cadendo da un’impalcatura, rimanendo invalido al lavoro. Fa causa al padrone del cantiere spendendo tutti i soldi della famiglia nel processo, ma la perde: la famiglia è completamente rovinata ed è costretta a vendere l’unica mucca per ripagare i debiti.Remì ora è una bocca di troppo da sfamare e il signor Barberin accetta la proposta del signor Vitali, incontrato per caso in una locanda della città, che si dice interessato a prendersi cura del ragazzino ormai di otto anni, e farlo lavorare nella sua compagnia artistica ambulante. La decisione spezza il cuore della madre adottiva, che non accetta la decisione del marito, ma Remì è ormai partito ed è un membro della compagnia Vitali, assieme ai cani Capi, Zerbino, Dolce ed alla scimmietta Joli Coeur

Nobody's Boy: Remi (1977) on IMDb

Risultati immagini per La Linea di Osvaldo Cavandoli dvdLa Linea di Osvaldo Cavandoli è una delle non poche eccellenze italiane che hanno fatto il giro del mondo, e in molti paesi è ancora oggi proiettato e pubblicato a vignette sui giornali. Ma in Italia né la Linea né il suo autore sono circonfusi dall’aura mitica, “cult” e anche iper-culturale che avvolge molti maestri del fumetto e del disegno animato. Tanto che qualche misurato e rammaricato saluto – quando Cavandoli muore, ottantasettenne, qualche mese fa – lo tratta da maestro “dimenticato”.
Cavandoli era un tecnico (anzi un “tennico”, come si dice nella sua Milano). Un disegnatore meccanico nato professionalmente in Alfa Romeo, dove lavorò da apprendista prima della guerra (era nato sul Garda nel gennaio del ’20, visse sempre a Milano). Poche scuole alle spalle, a sedici anni già in fabbrica. Metalmeccanico è anche il destino della sua Linea, che diventa famosa come testimonial delle pentole a pressione Lagostina, verso la fine dei Sessanta, ancora nel pieno fulgore dell’epopea pubblicitaria di Carosello.
Osvaldo Cavandoli, pieno delle sue passioni “tenniche”, bazzicava già da anni nel cinema d’animazione. Aveva collaborato con Nino Pagot, pioniere italiano del settore, e finirà, anni dopo, ad animare i disegni di Altan per realizzare i “corti” della Pimpa. Per Carosello, quando Lagostina lo contatta, aveva già realizzato la Mucca Carolina, pupazzo graficamente non memorabile ma popolarissimo tra i bambini per via dei jingle e dei primi gadget che trasportavano dal video alle case i personaggi della pubblicità.
Rispetto all’universo di Carosello, giocattolesco, fumettistico in senso molto tradizionale, la Linea è comunque un vero e proprio shock. L’immagine è quasi metafisica, il gioco grafico, nel suo svolgimento appunto lineare e ininterrotto, affascina adulti e bambini in maniera indelebile. È quello che si dice volgarmente un’idea geniale. Ma veramente geniale. E che il genio sia un “tennico”, un disegnatore industriale, un milanese modesto e di poche parole che rimase per tutta la vita sostanzialmente appartato rispetto a ogni tipo di ribalta, è cosa che aggiunge ulteriore fascino alla Linea, e colloca Osvaldo Cavandoli in un’area tutta sua della memoria grafica italiana.

Lineman (1972) on IMDb

Regia di Michael Dudok de Wit. Un film Da vedere 2016 Titolo originale: La tortue rouge. Genere Animazione, – FranciaBelgio2016durata 80 minuti. Uscita cinema lunedì 27 marzo 2017 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,46 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Fuori dal tempo, su un’isola deserta, un naufrago cerca la salvezza. Poi dall’oceano arriva una imponente e misteriosa tartaruga. Con le sorprendenti e struggenti musiche di Laurent Perez del Mar e senza dialoghi, una riflessione sull’uomo, sul suo essere incompleto a vivere solo, sul suo legame fortissimo con la natura, sulla vita e sulla morte. Prima co-produzione internazionale dello Studio Ghibli, è una favola metaforica nel descrivere le tappe della natura umana, potente nel suo minimalismo, ipnotizzante nel suo disegno, animato a mano con acquerello e carboncino.

 La tartaruga rossa
(2016) on IMDb

DuckTales è una serie televisiva a cartoni animati statunitense prodotta da Disney Television Animation. La serie, reboot di DuckTales – Avventure di paperi, è stata annunciata il 25 febbraio 2015 e ha debuttato il 12 agosto 2017 su Disney XD.

Dopo non essersi parlati per diversi anni, Paperon de’ Paperoni e Paperino si riavvicinano dopo che quest’ultimo chiede allo zio di badare per una giornata ai suoi nipoti Qui, Quo e Qua. La presenza dei nipoti riaccende la sete di avventura di Paperone, che conduce la famiglia in numerose imprese alla ricerca di tesori e misteri mentre i nipoti, aiutati da Gaia, la dolce nipote della governante di de’ Paperoni, sono decisi a scoprire i veri motivi che portarono gli zii a litigare e allontanarsi l’uno dall’altro, nonché a svelare il segreto dietro la scomparsa della loro madre Della, mentre Gaia fa amicizia con Lena, una ragazza che altri non è che la nipote di Amelia, la temibile nemica di Paperone, la quale ha intenzione di vendicarsi sul suo avversario.

DuckTales (2017) on IMDb
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Sto caricando. La cartella è già online.

Era il 1934 quando l’irascibile Paperino fece la sua comparsa in una piccola parte del cortometraggio La Gallinella Saggia e cominciò a catturare l’attenzione. Da quel momento nessuno riuscì a trattenerlo e l’amato ed eccentrico personaggio finì per diventare il più prolifico dei “favolosi cinque”. Ora, per la prima volta ci si può godere Paperino in tutti i cortometraggi che lo vedono protagonista da Paperino e Pluto del 1936 a Disastri in cucina del 1941. Questo volume include anche degli approfondimenti sulle origini e il percorso del battagliero papero di Tony Anselmo, animatore Disney dal 1980 che ha lavorato a stretto contatto con Clarence “Ducky” Nash, l’ideatore della inconfondibile voce di Paperino.

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Risultati immagini per Mickey Mouse - Steamboat Willie

 Steamboat Willie (in italiano piroscafo Willie) è un cortometraggio animato Walt Disney Pictures del 1928, in bianco e nero. Viene spesso indicato come il primo cartone animato di Topolino; in realtà, fu il terzo a essere prodotto dopo Plane Crazy e The Gallopin’ Gaucho, ma fu presentato al pubblico per secondo (dopo Plane Crazy). Fu anche il primo film Disney ad avvalersi della tecnica del sonoro sincronizzato, e quello che maggiormente contribuì a far conoscere Topolino (e lo stesso Walt Disney) al pubblico.
Il cartone animato fu proiettato per la prima volta il 18 novembre 1928 al cinema Colony Theater di New York, al termine del film Gang War, e riscosse un enorme successo.
Insieme a Topolino apparivano nel cortometraggio Minni (già comparsa in Plane Crazy) e Gambadilegno (in Gallopin’ Gaucho era comparso un gatto simile a lui).
Il titolo Steamboat Willie è una parodia di Steamboat Bill Jr., un film di Buster Keaton uscito nel novembre dell’anno prima.
Nel 1998 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Steamboat Willie (1928) on IMDb
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Ragazzi, – USA .
Serie di 75 cortometraggi di animazione, prodotti dallo Studio Disney dal 1929 al 1939. L’idea di base era di fare disegni animati che si adattassero a un motivo musicale antecedente, ribaltando l’operazione fatta con i Mickeys, i film con Mickey Mouse (Topolino) protagonista dov’era la musica ad adattarsi alle immagini in movimento. Le Silly Simphonies furono anche un laboratorio di sperimentazione per nuove tecniche e soluzioni visive da applicare ai futuri lungometraggi Disney. The Skeleton Dance (1929), inventato da Ub Iwerks su musica di Carl Stalling, fu il 1° film della serie. Flowers and Trees (1932), in cui le piante prendono vita al ritmo delle musiche di Mendelssohn e Schubert, fu la 1ª a colori (Technicolor tricromico) della serie e delle produzioni Disney. Vinse 1 Oscar, il 1° dei 32 vinti dalla Disney. La più famosa è The Three Little Pigs (I tre porcellini, 1933): la canzone di Frank Churchill “Who’s Afraid of the Big Bad Wolf?” (“Chi ha paura del grosso lupo cattivo?”) vinse il 2° Oscar e fu interpretata come un messaggio di ottimismo roosveltiano dopo la Grande Depressione (politicamente, Walt Disney si dichiarò sempre repubblicano). Nel 1934 nasce un personaggio destinato a far concorrenza in popolarità a Topolino: Donald Duck (Paperino) esordì in The Wise Little Hen (La gallinella saggia). È del novembre 1934 The Goddess of Spring (La dea della primavera) la cui protagonista, Persefone, avrebbe fatto da prototipo per Biancaneve. The Old Mill (Il vecchio mulino, 1937), storia di un mulino che prende vita durante la notte, privo di dialoghi e col solo accompagnamento musicale, vinse 1 Oscar grazie all’impiego per la 1ª volta della multiplane camera, massiccia cinepresa a piani multipli che garantiva ai disegni maggiore profondità di campo e tridimensionalità. The Ugly Duckling (Il brutto anatroccolo, 1939), rifacimento a colori dell’omonimo corto in bianconero del 1913, fu l’ultima symphony prodotta. In 11 anni la serie fruttò allo Studio Disney 11 nomination e 7 Oscar.

Walt Disney Treasures: The Chronological Donald (2004) on IMDb
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Bia – La sfida della magia (魔女っ子メグちゃん Majokko Megu-chan?, lett. “La maghetta Meg-chan”), è una serie televisiva anime di genere mahō shōjo realizzata in Giappone nel 1974 dalla Toei Animation.

Senza che il mondo se ne accorga, sulla Terra è in atto la selezione per eleggere chi diventerà la futura Regina delle Streghe (il loro regno si trova su un altro pianeta). Le candidate favorite sono Bia e Noa, due giovani streghe che si confrontano ogni giorno per ottenere questo importantissimo titolo.

La serie inizia con la simpatica scena di Bia che ”scende“ sulla Terra: ad attenderla per aiutarla nel suo periodo di apprendistato c’è Mammy, che opera una piccola e innocente magia sui propri cari per fare in modo che credano che Bia faccia parte della famiglia. Mammy è infatti anch’essa una strega, trasferitasi da tempo sulla Terra per amore di un giapponese, che nulla sa della sua provenienza così come i loro due figli. Noa viene affidata a un’altra strega, Kilia, anch’ella da tempo sulla Terra per aver sposato un terrestre, ma questo matrimonio non è felice. Sulla Terra arriva anche Ciosa, un inviato della Regina delle streghe, il quale compie sabotaggi ai danni di Bia e Noa.

Le due giovani streghe frequentano la stessa scuola: pian piano Bia riesce a capire l’importanza di alcuni valori umani come la famiglia, l’amicizia, l’amore. Diventa grande amica di Roca e conosce Dany Hamilto. Noa, invece, non ha la capacità di adattamento della sua rivale: demoralizzata, decide di lasciare il trono a Bia. Ma sa che se arrivasse a ufficializzare questo proposito l’attenderebbe una punizione e così Bia cerca di spronarla per riaccendere la rivalità e le propone una sfida.

Majokko Megu-chan (1974) on IMDb

Studio Ghibli (株式会社スタジオジブリ Kabushiki-gaisha Sutajio Jiburi?) è uno studio cinematografico di film d’animazione giapponese fondato nel 1985 a Tokyo da Hayao MiyazakiIsao TakahataToshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma

I film realizzati sono tra i più visti nella storia del Giappone[2], e sono stati acclamati sia dalla critica giapponese sia da quella occidentale, al punto che il critico Roger Ebert ha classificato Il mio vicino Totoro e Kiki – Consegne a domicilio tra i più bei film per bambini mai realizzati, e Janet Maslin del New York Times ha definito Princess Mononoke una pietra miliare del cinema d’animazione.[3] Nel 2002 Hayao Miyazaki ha vinto l’Oscar al miglior film d’animazione con La città incantata, diventando così il primo (e finora l’unico) regista di anime a ricevere tale riconoscimento.[3] Nel 2006 e nel 2014 vennero candidati agli Oscar come miglior film d’animazione due film dello Studio Ghibli diretti da Hayao Miyazaki, Il castello errante di Howl, e Si alza il vento, ma entrambi persero in favore di, rispettivamente, Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro e Frozen – Il regno di ghiaccio; tuttavia Il castello errante di Howl è stato anche presentato in concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vincendo il Premio Osella per il migliore contributo tecnico. Nel 2005, in concomitanza con la 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Miyazaki è stato premiato con il Leone d’oro alla carriera,[4] facendo così di Miyazaki l’unico regista di film d’animazione a conquistare sia l’Oscar sia il Leone d’oro.

My Neighbor Totoro (1988) on IMDb