Category: Grieco David


Regia di David Grieco. Un film Da vedere 2016 con Massimo RanieriLibero de RienzoRoberto CitranMilena VukoticMatteo TarantoCast completo Genere Noir, – Italia2016durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 24 marzo 2016 distribuito da Microcinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,15 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1975. Gli ultimi mesi di vita di P.P. Pasolini, dalle elezioni di giugno, in cui il PCI ottenne 1/3 dei voti, al suo assassinio a Ostia il 2 novembre. Mentre monta Salò o le 120 giornate di Sodoma e scrive il romanzo Petrolio , che denuncia l’ex presidente dell’ENI e neopresidente della Montedison, Eugenio Cefis, come il fondatore della loggia massonica P2 e il “grande vecchio” dello stragismo italiano, ha una relazione con Pino Pelosi, un borgataro 17enne. Su mandato di Cefis, la criminalità romana, aiutata dai servizi segreti deviati, si serve di Pelosi per silenziare il poeta friulano. Dal suo libro omonimo (2015), sceneggiato con Guido Bulla, Grieco – giornalista, regista, collaboratore e amico di Pasolini – ha ricavato un film di denuncia, appassionato e interessante, che tuttavia non va molto oltre una buona docufiction se non per l’intensa interpretazione di Ranieri e l’incisiva professionalità degli altri attori principali. E scade nell’agiografico quando ci propone un Pasolini che ha una “visione” profetica dell’attuale umanità digitalizzata.

Regia di David Grieco. Un film con Malcolm McDowellMarton CsokasFrances BarberRonald PickupVernon DobtcheffCast completo Titolo originale: Evilenko. Genere Drammatico – Italia2004durata 106 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,31 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È la storia del più produttivo assassino periodico del Novecento: violentò, uccise e divorò 55 bambini o adolescenti di ambo i sessi. Si chiamava Andrej Romanovic Cikatilo. Il giornalista David Grieco fece in tempo a vederlo vivo nel 1992. Ne raccontò la storia nel romanzo Il comunista che mangiava i bambini da cui ha tratto il film, cambiando molto e ribattezzandolo Evilenko. Preside e docente nell’orfanotrofio di cui era stato ospite dopo la morte del padre, finito in un gulag, Evilenko è costretto a dimettersi dopo aver cercato di stuprare un’allieva. Iscritto al partito, ottiene un posto nelle ferrovie. Da quel momento nei boschi russi si moltiplicano i cadaveri di bambini straziati. Il caso è risolto da Lesiev, esperto investigatore che ricorre all’aiuto dello psicoanalista Aron Richter. Il film è costruito sul parallelismo dei due itinerari di caccia sino all’arresto. Nel 1994 il processo si conclude con una condanna a morte, dopo una dichiarazione di sanità mentale dell’imputato. Secondo Richter, la malattia di Evilenko nasce in un bambino costretto a odiare il padre e ad adorare Stalin, il suo simbolico assassino, ma è rafforzata da una crisi di identità collettiva quando il comunismo comincia a frantumarsi. La debolezza del film risiede nell’impossibilità di mostrare Evilenko in azione sostituita da immagini allusive o ammiccanti, mediocri, annacquate da dialoghi didattici, soltanto in parte riscattate dall’inquietante istrionismo ben temperato di McDowell ( Arancia meccanica ).