Regia di Lee Yoon-ki. Un film con Hyun BinHa Jung-wooHye-ok KimJi-su KimJung-ki KimSu-jeong LimCast completo Titolo originale: Saranghanda, Saranghaji Ahnneunda. Genere Drammatico – Corea del sud2011durata 102 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lei sta per partire e Lui l’accompagna all’aeroporto. Sono una giovane coppia sposata da pochi anni. Lungo il percorso, a Lui che le annuncia di voler lasciare lo studio in cui lavora per ricavarsi uno spazio in cui operare da casa e starle così più vicino, Lei replica dicendo che intende lasciarlo. C’è un altro nella sua vita. Lui non sembra sapere cosa risponderle. Qualche giorno dopo Lei sta mettendo via le sue cose. C’è chi sta per venirla a prendere. Lui aggiunge a ciò che Lei ha già messo via delle stoviglie a cui sa che Lei tiene in modo particolare. Piove però a dirotto e il nuovo compagno che dovrebbe raggiungerla non arriva. Lei si rivela sempre più frustrata perché Lui la tratta con la usuale gentilezza senza mostrare la benché minima alterazione per quanto sta avvenendo. E’ dai tempi di This Charming Girl che lo fece conoscere a livello internazionale nel 1994 che Lee Yoon-ki scruta nell’intimo delle psicologie di persone che fanno sì che il loro sentire più profondo venga alla superficie solo con grande difficoltà. In questo suo quinto lungometraggio la vocazione si fa ancora più estrema riducendo l’ambito di osservazione a due personaggi senza nome a cui solo occasionalmente e per breve tempo finisce per fare da specchio una coppia di vicini alla ricerca del loro gattino smarrito. Come accade nella realtà a tante coppie, a qualsiasi latitudine si trovino, chi prende la decisione di lasciare il proprio partner di vita non si aspetta (e non desidera) che la separazione venga accolta con pacatezza. Finisce con il prevalere il bisogno inconscio di essere messi sotto accusa per poter scatenare la frustrazione a lungo covata sotto le ceneri oppure si desidera che l’altro si accorga di quanto sta perdendo e soffra di conseguenza. Lui invece in questo film per lungo tempo, mentre fuori si scatena il diluvio, mette in scena la calma più olimpica e la macchina da presa segue, all’interno di una scenografia dalle geometrie definite, gli impercettibili mutamenti di umore, le incertezze, i gesti dettati dalla convenzione sociale ma che nascondono (o si spera nascondano) intenzioni e pulsioni diverse. Il tutto con uno stile ben definito anche se con tempi decisamente dilatati.

Come Rain, Come Shine (2011) on IMDb