Category: Colombia


Regia di Cristina GallegoCiro Guerra. Un film Da vedere 2018 con Carmiña MartínezJosé AcostaJhon NarváezNatalia ReyesJosé VicenteCast completo Titolo originale: Pájaros de verano. Titolo internazionale: Birds of Passage. Genere Drammatico, – ColombiaDanimarca2018durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 11 aprile 2019 distribuito da Academy Two. – MYmonetro 4,00 su 25 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alla fine degli anni Sessanta, in Colombia, nella regione settentrionale abitata dagli indiani Wayuu, che ancora vivono di pastorizia e coltivazione della terra, l’ambizioso Rapayet sposa la giovane Zaida. In poco tempo, il ragazzo convince delle proprie capacità imprenditoriali i capiclan e avvia un fiorente commercio di marijuana verso gli Stati Uniti alleandosi per interesse con una famiglia rivale. La ricchezza derivante dal narcotraffico modifica radicalmente lo stile di vita della comunità di Rapayer.

Birds of Passage (2018) on IMDb

Regia di Ciro Guerra. Un film Da vedere 2015 con Jan BijvoetBrionne DavisLuigi SciamannaNilbio TorresAntonio BolivarCast completo Titolo originale: El abrazo de la serpiente. Genere Avventura, – ColombiaVenezuelaArgentina2015durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 4 agosto 2016 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Karamakate è un importante sciamano che, nell’Amazzonia nord-occidentale, vive in solitudine dopo lo sterminio del suo popolo da parte dei bianchi. Un giorno viene raggiunto dalla guida indigena Manduca che gli chiede di aiutare, con le sue arti mediche, un ricercatore gravemente ammalato. Dopo un iniziale rifiuto lo sciamano accetta di accompagnarli nella ricerca di una pianta medicinale molto rara, la yakruna. Spera così di riuscire a ritrovare anche qualche sopravvissuto della sua gente. Decenni dopo lo stesso Karamakate viene raggiunto da un etnobotanico americano che è alla ricerca della stessa pianta sulla base delle descrizioni lasciate da chi lo aveva preceduto. Per Karamakate inizia un viaggio nei ricordi.
Dopo l’epigrafe iniziale che descrive il potere di fascinazione della foresta amazzonica, lo spettatore ormai abituato ai documentari in stile National Geographic si potrebbe attendere una narrazione in cui esplodano colori (il verde su tutti). Invece Ciro Guerra, con questo film che ha vinto un premio alla Quinzaine di Cannes 2015 e ha ricevuto la nomination all’Oscar quale miglior film straniero, ci immerge in un bianco e nero di altissima presa visiva. Lo fa non solo per ricordarci che siamo dinanzi a una storia che riguarda il passato (seppure non lontanissimo) ma anche per potenziare (anche se potrebbe sembrare assurdo) la forza di un ambiente al quale la cosiddetta civiltà sta, oggi più che mai, creando danni incalcolabili che si riverberano poi sull’intero ecosistema planetario.

Embrace of the Serpent (2015) on IMDb

Risultati immagini per La Vergine dei SicariUn film di Barbet Schroeder. Con German Jaramillo, Anderson Ballesteros, Juan David Restrepo Titolo originale La virgen de los sicarios. Drammatico, durata 97 min. – Francia, Colombia 2000. – Bim Distribuzione MYMONETRO La vergine dei sicari * * - - - valutazione media: 2,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lo scrittore Fernando Vallejo torna a Medellin, la città dove è nato, per morire. Circondato da una noia orrorifica, troverà nell’amore omosessuale per Alexis, poco più che adolescente, la volontà di prolungare l’agonia esistenziale. Un giorno, in un banale regolamento di conti, Alexis viene ucciso. Fernando cercherà, allora, soddisfazione nell’amore, ancora una volta acerbo di Wilmar, sicario di Alexis. Un altro colpo di pistola “voterà” Wilmar alla Vergine Malsana è l’aria di Medellin, malsana come gli amori di Fernando Vallejo, malsana come gli spiriti delle sue Chiese. Avido come un vampiro, il “primo grammatico colombiano” succhia la vita dei suoi giovani amanti, rigettati dalle strade e martirizzati dalle Chiese.

 La vergine dei sicari
(2000) on IMDb

Regia di Pascal Plisson. Un film Da vedere 2013 Titolo originale: Sur le chemin de l’école. Genere Documentario, – FranciaCinaSudafricaBrasileColombia2013durata 75 minuti. Uscita cinema giovedì 26 settembre 2013 distribuito da Academy Two. – MYmonetro 3,14 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

4 ragazzini dai 4 angoli del mondo – Jackson in Kenya, Zahira in Marocco, Carlos in Argentina e Samuel in India – devono affrontare un lungo cammino per raggiungere le rispettive scuole. Ore e chilometri macinati a piedi, a cavallo, sulla sedia a rotelle nella speranza di raggiungere un futuro migliore. Plisson documenta la partenza da casa e i percorsi per arrivare a scuola, lo fa con attenzione, empatia e ottimismo. Aggiunge solo qualche drammatizzazione naturale (l’insidia degli elefanti), o accidentale (la foratura di una gomma), che non intaccano l’intensità di fondo. Distribuito da Academy 2.

 Vado a scuola
(2013) on IMDb

Regia di César Augusto Acevedo. Un film Da vedere 2015 con Haimer LealHilda RuizMarleyda SotoEdison RaigosaJosé Felipe Cárdenas. Titolo originale: La tierra y la sombra. Titolo internazionale: LAND AND SHADE. Genere Drammatico, – ColombiaFranciaPaesi Bassi2015durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 24 settembre 2015 distribuito da Satine Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,44 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo aver saputo della grave malattia polmonare del figlio, l’ex campesino Alfonso torna dopo 17 anni nella casa dove vivono la moglie, la nuora e il nipote. Il suo podere è stretto nella morsa di un’immensa piantagione di canna da zucchero che lo sommerge di polvere e ceneri. Come salvare la famiglia? Il 28enne autore colombiano Acevedo firma, come opera prima, una tragedia senza tempo che non è solo quella dei contadini cacciati dalle loro terre dal capitalismo agrario ma soprattutto quella di due inconciliabili ragioni che dividono gli oppressi: resistere fino alla morte o fuggire sperando in una rivincita. Crudo realismo, che nulla concede al mélo , attori non professionisti e tempi quasi reali sono sublimati dalla bellezza delle inquadrature – tanto più suggestiva quanto più povera, spoglia, essenziale – che ricorda Van Gogh. Decisivi i contributi di Mateo Guzmán (fotografia), Marcela Gómez Montoya (scenografia), Maria Camila Botero (costumi) e dell’unico commento musicale, una struggente canzone popolare colombiana sull’amore che “si scrive col pianto”. Caméra d’Or per il miglior esordio e altri 3 premi minori a Cannes 2015.