
Regia di Claudia Llosa. Un film con Magaly Solier, Susi Sánchez, Efraín Solís, Marino Ballón, Bárbara Lazón. Titolo originale: La teta asustada. Genere: Drammatico. Paese: Perù, Spagna. Anno: 2009. Durata: 94 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.7.
Il film è incentrato su Fausta, una giovane donna che vive in un sobborgo povero di Lima ed è convinta di soffrire della “teta asustada” (il latte del dolore), una malattia mitologica e culturale che si ritiene venga trasmessa alle figlie dalle madri violentate o abusate durante gli anni del terrorismo in Perù. La sua profonda paura degli uomini e della vita la porta ad adottare un singolare metodo di difesa e isolamento. Quando sua madre muore improvvisamente, Fausta è costretta ad affrontare le sue fobie per poterle dare una sepoltura degna, cercando di raccogliere i soldi necessari, in una casa dove fervono i preparativi per il matrimonio della cugina, che ha prosciugato le risorse familiari.
L’opera seconda di Claudia Llosa è un potente e straziante dramma che affronta i temi dell’eredità del trauma, della memoria storica del conflitto armato peruviano e della condizione femminile di fronte alla violenza. La “teta asustada” funge da potente metafora per il terrore e la sfiducia radicati in una generazione. La regia è caratterizzata da un approccio lirico e visivamente suggestivo, che si muove tra il realismo crudo della periferia di Lima e un linguaggio simbolico quasi magico. L’interpretazione di Magaly Solier è assolutamente centrale e commovente, incarnando con intensità il dolore muto e la vulnerabilità della protagonista. Il film, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino, è di grande importanza culturale per aver portato all’attenzione internazionale le ferite aperte della storia peruviana e si distingue per il suo stile poetico e la sua capacità di trasformare un dolore storico in un intimo viaggio di guarigione e riscatto.





valutazione media: 3,80 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
