Category: Jancso Miklos


L'armata a cavallo - Film (1967)

Regia di Miklós Jancsó. Un film con Tibor MolnarJózsef MadarasAndrás KozákJácint JuhászAnatoli YabbarovCast completo Titolo originale: Csillagosok, katonák. Genere Drammatico – Ungheria1967durata 102 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Episodi della guerra civile tra guardie zariste e bolscevichi in Russia nell’estate del 1918. Il titolo originale sta per “Stellati, soldati”, le prime due parole dell’Internazionale in lingua magiara. Conosciuto anche come I rossi e i bianchi . Pur non privo di senso politico (sebbene la propaganda sia così controllata che le 2 parti si equivalgono moralmente sul piano della crudeltà), prevale il gusto dell’esercizio stilistico con belle invenzioni liriche, e una freddezza di fondo.

The Red and the White (1967) on IMDb

Regia di Miklós Jancsó. Un film con Lajos BalázsovitsAndras BalintAndrea DrahotaGyöngyi BürösErzsi CserhalmiCast completo Titolo originale: Még kér a nép. Genere Drammatico – Ungheria1971durata 88 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Intorno al 1890 nella puszta ungherese, tra canti e danze, i braccianti agricoli sono in lotta per i propri diritti. Interviene un gruppo di soldati, pronti alla repressione violenta che, dopo un tentativo di fraternizzazione, eseguono. Una ragazza resuscita e, impugnata una pistola, uccide i soldati a uno a uno. Musical ideologico che, più che una vicenda, propone una serie di azioni, scandite in 27 piani-sequenza in cui la cinepresa di Jancsó (e dell’operatore János Kende) si muove con estrema fluidità danzante, combinando per la prima volta il movimento del carrello con quelli dello zoom e della gru. Pur avendo la struttura di una danza di morte, è uno dei più sereni film di Jancsó, quasi interamente risolto in una luminosa leggerezza che ha il suo limite nella compiaciuta contemplazione di una liturgia rivoluzionaria. Scritto da Gyula Hernádi. Il titolo originale Il popolo chiede ancora è tratto da un verso di Sandor Petöfi. Palma d’oro a Cannes, Leone alla carriera a Venezia 1990.

Red Psalm (1972) on IMDb

Regia di Miklós Jancsó. Un film con Jacques CharrierMarina VladyEva SwannJózsef MadarasGeza Polgar. Titolo originale: Sirokko / Sirocco d’Hiver. Genere Drammatico – FranciaUngheria1969durata 78 minuti. – MYmonetro 2,89 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il film ricostruisce liberamente i preparativi dell’atto terroristico del 9 ottobre 1934 quando Alessandro di Serbia e il ministro francese Louis Barthou furono assassinati dai nazionalisti croati e macedoni a Marsiglia. Questo avvenimento è preso da spunto dal grande regista ungherese per compiere le sue riflessioni sull’insanabile conflitto tra potere e libertà. Un Jancso più ermetico del solito che invia messaggi cifrati al suo paese attraverso questo lontano episodio della storia dei Paesi slavi.

La pacifista un film di Miklós Jancsó, con Monica Vitti

Un film di Miklós Jancsó. Con Monica Vitti, Gino Lavagetto, Pierre Clémenti, Peter Pasetti, Piero Faggioni.Drammatico, durata 85 min. – Italia 1970. MYMONETRO La pacifista * * - - -valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

 
Una giornalista svolge un’inchiesta sulla contestazione giovanile pacifista e su quella violenta degli estremisti. La protagonista appartiene idealmente al primo gruppo; tuttavia si innamora, ricambiata, di un esponente del secondo, incaricato di un omicidio politico.

Regia di Miklós Jancsó. Un film con János GörbeLatinovits ZoltanMolnar TiborGábor AgárdiKarak Andras. Titolo originale: Szegénnylegények. Genere Drammatico – Ungheria1965durata 94 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Ungheria, 1869. La polizia austro-ungarica, al comando del conte Raday, cerca di individuare, tra i gruppi di rivoluzionari del 1848 passati al brigantaggio, gli uomini – chiamati “i senza speranza” – del leggendario Sándor Rosza. Finiranno tutti sul patibolo. Presentato a Cannes 1966, il film impose il nome di Jancsó all’attenzione della critica internazionale e forma – con L’armata a cavallo (1967) e Silenzio e grido (1968) – una sorta di trilogia storico-rivoluzionaria. In tutti e 3 i film il regista isola un gruppo di personaggi in un luogo aperto e ne analizza i rapporti in una ieratica e geometrica azione, ritmata da lunghi, sinuosi piani-sequenza. All’insegna di un radicale pessimismo il suo codice poetico si definisce per una serie di rifiuti: dell’intreccio narrativo, degli aspetti più esteriori del realismo socialista (romanticismo, sentimentalismo, pompierismo epico), della psicologia, dell’illusione del realismo, dei moventi ideologici. La traduzione letterale del titolo è “Poveri giovani”.