Regia di Craig Viveiros. Un film Da vedere 2012 con Tim RothTalulah RileyJack O’Connell (II)Peter MullanKierston WareingCast completo Titolo originale: The Liability. Genere Thriller – Gran Bretagna2012durata 92 minuti. – MYmoro 3,42 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quando il figlio diciannovenne della sua donna gli distrugge l’auto, Peter ritiene che sia giunto il momento di metterlo a lavorare e gli affida un incarico di responsabilità: fare da autista ad un sicario di nome Roy. Per il giovane Adam è una gioia, fare il killer è sempre stata la sua aspirazione. Per Roy invece rischia di essere un impedimento, è ormai stanco di uccidere e tutto ciò che gli preme è fare in tempo a presenziare al matrimonio di sua figlia. Ma il bello deve ancora arrivare, anzi la bella…
Il regista di Ghosted si cimenta nel crime movie ma allo stesso tempo alleggerisce il tono, lo carica di cupo seppur mai troppo cinico umorismo, e trova un equilibrio perfetto, per un film che non aspira a riscrivere il genere ma a divertirsi al suo interno.

Storia di un ragazzo in cerca di un padre e di un uomo senza un erede, The Liability ha tutti i pregi dell’essere un film inglese che guarda alla tradizione cinefila americana con passione ma senza spirito di competizione, e punta invece sulla bellezza dei personaggi, sulla bravura degli attori e sulla stravaganza dei colpi di scena. Si rimane incollati allo schermo, perché potrebbe accadere di tutto, ma in fondo accade esattamente il giusto, perché, nonostante le accette e le mani mozzate, non è un film di eccessi ma di indovinata misura.
La costruzione è semplice ed efficace: un ragazzetto senza cervello si ritrova dentro un thriller (letteralmente, perché l’accesso passa proprio da un video su un pc), trascinandoci con lui. Segue l’osservazione ravvicinata dell’arte del mestiere e quindi il desiderio di voler passare all’azione in prima persona. Desiderio bizzarro, in effetti, ma perfettamente in linea con la biografia psicologica di Adam, alias Jack O’Connell. Se Tim Roth è l’attore giusto al posto giusto, nei panni dell’assassino che ha visto il gusto del sangue trasformarsi in stanca routine ed è pronto ad assecondare un lato sentimentale di sé tenuto troppo a lungo in attesa, la vera rivelazione del film è proprio O’Connell e il suo “idiota” pieno di infantile entusiasmo.
Un cinema medio nel senso più alto del termine, che intrattiene con intelligenza e umorismo e fa piazza pulita in un colpo solo dell’immaginario cinematografico desolato e noioso legato al nord dell’Inghilterra. Con un cattivissimo Peter Mullan nei panni del patrigno malavitoso.

« »