Category: Svizzera


A Visitor to a Museum - Wikipedia

Un film di Konstantin Lopushanskiy. Con Viktor MikhaylovIrina RakshinaVera MayorovaVadim LobanovAleksandr Rasinsky. continua» Fantascienzadurata 136 min. – Russia, Germania, Svizzera 1989

Irreperibile (a quanto ci risulta) sul mercato occidentale, il film racconta di un’umanità sopravvissuta allo scioglimento dei ghiacci polari, dilaniata da una nuova forma di lotta di classe nella quale i reietti sono una massa di poveri mutanti confinati dal potere – ostile da sempre ad ogni forma di deviazione – in campi di concentramento. Un uomo in viaggio di studio tra i musei scampati alla distruzione è lo spaventato testimone, prima, e il generoso portavoce, poi, delle loro rivendicazioni.
Konstantin Lopushansky (regista anche di Quell’ultimo giorno) è stato premiato per questo film all’International Film Festival di Mosca del 1989. Citata nelle filmografie americane come Visitor of a Museum, in Germania la pellicola ha per titolo Der Museumsbesucher

Regia di Kit Hung. Un film con Yulai LuBernhard BullingMarie OmlinGilles TschudiRuth SchweglerCast completo Titolo originale: Mo seng fung ling. Genere Drammatico – Hong KongSvizzeraCina2009durata 110 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Soundless Wind Chime (in italiano Il silenzioso rintocco del vento) è il primo lungometraggio del giovane regista Wing Kit Hung. Ancora una volta un esempio di buon cinema cinese che in questo caso torna a raccontare con la forza delle immagini e con il potere evocativo i temi della giovinezza, l’ambiguità dei sentimenti, la ricerca di sé. L’occasione sarà il viaggio e l’incontro fra due solitudini tormentate, ma anche fra due nazionalità diverse, e il difficile amore che li unirà e poi li dividerà: un ragazzo svizzero e uno cinese, i cui sguardi s’incrociano fortuitamente per le strade di Hong Kong.
Presentato con successo alla Berlinale del 2009, il film si è subito imposto per la sua potenza visiva e per la sua eleganza stilistica, in perfetta assonanza con l’estetica del cinema cinese di questi ultimi tempi. Per la sua tematica omosessuale il film ha ricevuto premi nei maggiori festival di cinema gay and queer, oltre che al Torino Film Festival nella sezione Nuovi sguardi dove ha ricevuto il premio per la regia e la menzione speciale come miglior lungometraggio in concorso.
Pascal, svizzero, vive facendo piccoli spettacoli per la strada; Ricky invece lavora per un piccolo ristorante di Pechino. Le loro vite si incrociano misteriosamente ma presto torneranno a dividersi. Dopo molti anni Ricky parte alla ricerca del suo primo amore e arriva in Svizzera, così il racconto inizia a srotolare attraverso poetici flashback.

Locandina Re Lear

Un film di Jean-Luc Godard. Con Woody AllenMolly RingwaldJean-Luc GodardPeter SellarsNorman Mailer. continua» Titolo originale King LearDrammaticoRatings: Kids+16, durata 93 min. – USA, Svizzera 1987.

Jean-Luc Godard imbastisce una situazione sullo scenario futuribile di un mondo uscito da una “Chernobyl” che ha azzerato secoli di arte e di pensiero. Tra gli stravaganti personaggi che popolano questo mondo polveroso, c’è William Shakespeare Jr. Quinto, discendente del Bardo, che persegue la missione di ricostruire i testi delle tragedie del grande antenato delle quali, ormai, si tramandano confusamente soltanto alcune battute. Instancabile ricercatore, egli sorprende Don Lear, un vecchio malavitoso, mentre recita alcuni versi del “Re Lear” a sua figlia Cordelia. Seguendo i due, Shakespeare Quinto raggiunge una piccola comunità che un certo Pluggy tiene in soggezione servendosi delle immagini che egli stesso monta e proietta da una rudimentale cinepresa cucendo assieme vecchi pezzi di pellicole dimenticate.

Regia di Jean-Luc Godard. Un film con Jean-Pierre LéaudMarie ValeraJean-Pierre MockyAnne CarrelFrançoise DesproteCast completo Titolo originale: Grandeur et Décadence d’un Petit Commerce de Cinéma. Genere Thriller – FranciaSvizzera1986durata 92 minuti.

Il regista Gaspard Bazin si prepara per le riprese di un lungometraggio. Ancora in fase di casting, chiede aiuto a Giovanni Almereyda, un produttore con un grande passato alle spalle, ma ormai in declino. Con sempre maggiori difficoltà finanziarie, il brillante Almereyda viene a sua volta spronato dalla moglie Euridice, desiderosa di diventare una star del cinema. Tra i due uomini s’instaura così un gioco perverso, con il produttore che tenta in tutti i modi di accontentare la moglie pur conoscendo la reputazione di seduttore impenitente di Bazin…

Locandina Qualcosa di Alice

Un film di Jan Svankmajer. Con Kristyna Kohoutová Titolo originale Neco z AlenkyAnimazionedurata 84 min. – Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera 1987.

Alice è una bambina che immagina di lanciare sassi sulla riva di un fiume ma che, in realtà, vive in vecchio condominio circondata da bambole decrepite, cianfrusaglie scrostate ed animali imbalsamati. Quando un coniglio impagliato, all’improvviso, si anima fuggendo dalla teca di vetro nella quale era rinchiuso, Alice lo insegue a perdifiato, non esitando ad infilarsi all’interno del cassetto di una scrivania pur di raggiungerlo. Comincia così quest’opera monumentale del maestro Jan Svankmajer, forse l’ultimo vero surrealista ancora vivente in Europa, purtroppo ancora troppo poco conosciuto dal grande pubblico.

Regia di Irene Dionisio. Un film Da vedere 2016 con Fabrizio FalcoRoberto De FrancescoChristina RosamiliaAlfonso SantagataSalvatore CantalupoCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFranciaSvizzera2016durata 85 minuti. Uscita cinema giovedì 29 settembre 2016 distribuito da Cinecittà Luce. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,43 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Stefano, un giovane perito, viene assunto dal banco dei pegni per attribuire un prezzo ai beni che la gente non può più permettersi. Il suo capo, Sergio, è un cinico burocrate che gestisce il traffico delle aste attraverso le quali vengono rivenduti gli oggetti impegnati che i proprietari non hanno più potuto riscattare. Michele è un anziano pensionato che non arriva a fine mese e che, per aiutare la famiglia, accetta di dare una mano ad Angelo, uno dei tanti loschi figuri che si aggirano intorno al banco dei pegni per lucrare sulle sventure altrui, dando vita (si fa per dire) a quel mercato nero e a quel sottobosco di malaffare creato dal bisogno. Sandra è una trans costretta ad impegnare una pelliccia per sopravvivere in un mondo che rifiuta la sua nuova identità.

Vodka Lemon - Wikipedia

Regia di Hiner Saleem. Un film Da vedere 2003 con Romen AvinianLala SarkissianRosanna Vite MesropianIvan FranekArmen Marutyan. Genere Drammatico – FranciaItaliaSvizzeraArmenia2003durata 88 minuti. – MYmonetro 3,30 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un innevato villaggio del Kurdistan armeno, ex repubblica caucasica dell’URSS, vive Hamo, vedovo sessantenne, ex ufficiale dell’esercito sovietico con una pensione di dieci dollari al mese. Nelle sue visite giornaliere al cimitero dov’è sepolta la moglie, conosce Nina, attraente vedova cinquantenne. Per amarla vende il poco che ha. Leone d’oro di Controcorrente a Venezia 2003. Finale liricamente surreale, un po’ facile, ma all’insegna di una voglia irriducibile di vivere che è latente nel film e ne permette le cadenze stralunate e asciutte di commedia dolceamara in cui Saleem, curdo irakeno esule in Francia dopo brevi soggiorni in Siria e in Italia, trasfigura una situazione di mesta miseria. Col contributo della fotografia di Christophe Pollock, esperto nel superare le difficoltà e i rischi del biancore innevato, il regista fa parlare il paesaggio più che i personaggi tra cui i due protagonisti mantengono un’ammirevole dignità nella lotta per la sopravvivenza.

Risultato immagini per L'Amore probabilmente

Un film di Giuseppe Bertolucci. Con Sonia BergamascoRosalinda CelentanoFabrizio GifuniTeco Celio Titolo originale L’amore probabilmenteDrammaticodurata 107 min. – Italia, Svizzera 2001.

La menzogna. Sofia frequenta, insieme all’amica Chiara, una scuola di recitazione. L’insegnante, Mariangela Melato, afferma che l’attore deve saper fingere e affinare questa sua capacità. Allora Sofia mente, con tutti, anche con il suo ragazzo, Cesare. Questo la porta a scoprire una verità scomoda: Chiara e Cesare si amano.La verità. Sofia fugge. Raggiunge la Svizzera e incontra un ferroviere. In treno ha letto una rivista su cui Stefania Sandrelli afferma che l’attore cinematografico è sempre sé stesso. Al ferroviere offre per simpatia una prestazione sessuale, salvo poi recarsi dalla moglie e dirle tutta la verità. L’illusione. Sofia torna a casa sconvolta e scopre che la relazione tra Cesare e Chiara è già finita. Parte per Roma per affrontare un provino cinematografico. Qui ha luogo un duetto seduttivo tra lei e il regista sulla base di quanto afferma Alida Valli e cioè che l’attrice è un’illusa che illude. Giuseppe Bertolucci non smette di sperimentare ma questa volta lo fa con un vigore maggiore rispetto a Il dolce rumore della vita. Interrogandosi nuovamente sul senso della vita e della sua rappresentazione, Bertolucci raggiunge un livello più elevato di maturità stilistica.

Regia di Francesco Rosi. Un film con Claudio BisioJohn TurturroMassimo GhiniRade SerbedzijaTeco CelioRoberto CitranCast completo Genere Drammatico – ItaliaFranciaGermaniaSvizzera1997durata 126 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,13 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal libro (1963) di Primo Levi, sceneggiato da F. Rosi, S. Rulli, S. Petraglia con l’apporto di Tonino Guerra. Il 27-1-1945 i soldati russi arrivano a Buna-Monowitz (Polonia), una delle 39 sezioni del lager di Auschwitz (Oswiecim). Alla fine di febbraio il chimico ebreo torinese Primo Levi (Turturro) comincia il lungo viaggio di ritorno che dura quasi otto mesi tra destinazioni incerte, derive, soste obbligate, peripezie, vagabondaggi. Dopo un viaggio in treno di 35 giorni il 19-10-1945 arriva a casa, a Torino. Era assai difficile cavare un film da un libro rapsodico e frammentario di 159 pagine con pochi dialoghi e trasferire in narrazione audiovisiva una scrittura precisa, concreta, sostenuta da riflessioni da un’alta tenuta morale, in continua oscillazione tra luce e tenebra, allegria e gravità, io e noi . Rosi e i suoi non ci sono riusciti. Quando segue il libro, il film è spesso impacciato o banale. Quando inventa, si sente il calcolo mercantile. Dove non c’è calcolo, subentra il formalismo lirico. Due volte trova la corda dell’epica, ma per rendere la dimensione di gaiezza, arguzia, gioia persino puerile che in Levi esiste si ricorre agli stereotipi della commedia italo-romanesca. Tra i personaggi le note positive sono il greco Mordo Nahum di Serbedzija, il Daniele di Dionisi e il Primo di Turturro, nonostante la differenza di età e di altezza e il fuoco interiore che cova, meridionale più che piemontese. Musiche di Luis Bacalov. Dedicato alla memoria di Pasqualino De Santis (fotografia) e di Ruggero Mastroianni (montaggio), morti durante la lavorazione e sostituiti da Marco Pontecorvo e Bruno Sarandrea.

Regia di Felice Farina. Un film con Claudio AmendolaPaola CortellesiStefano DionisiLorenzo VavassoriLorenzo PavanelloCast completo Genere Drammatico, – ItaliaSvizzeraFrancia2009durata 76 minuti. Uscita cinema venerdì 30 aprile 2010 distribuito da Iris Film Distribution. – MYmonetro 2,88 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È un film molto intrigante e capace di coinvolgere emotivamente quello che Farina coprodusse (con Nina Film) e scrisse con Mauro Casiraghi ed Eleonora Fiorini nel 2003. Lo finì nel 2009 quando fu presentato ai Festival di Montréal e Pesaro (con premio) trovando solo nel 2010 una debole distribuzione. Orfano di padre, a 7 anni Alessandro vive con Giulia, madre apprensiva, in una villa sulla costa piemontese del Verbano. Dall’Australia torna lo zio Claudio, con cui Giulia ha un rapporto più che affettuoso. Alessandro ha un’istintiva diffidenza per lo zio, forse anche per gelosia, ed è vittima di strane “visioni” legate all’acqua, dalla quale è terrorizzato. Le sue visioni, come espressioni di un “pensiero desiderante” non si distinguono nel film dalla realtà dove il piccolo cerca di eliminare il “rivale”, prima sabotandogli i freni dello scooter, poi quelli dell’auto su cui sale anche la madre. Nell’incidente rimangono entrambi feriti, inducendolo a sentirsi un assassino, ma anche a recuperare un remoto ricordo: la morte del padre non fu accidentale, ma delittuosa. Un intelligente ispettore di polizia si interessa ad Alessandro e conquista la sua fiducia. La struttura del film è quella di un giallo a enigma visto dal punto di vista di un bambino e in cui l’ambientazione – la strana villa sul lago in cui si svolge quasi sempre l’azione, bellissima e inquietante, moderna e fatiscente – ha un ruolo importante. Pieno di sfaccettature interessanti nel disegno psicologico dei personaggi, Farina è molto attento e sensibile al mondo dell’infanzia. Gli attori lo assecondano: una Cortellesi “diversa” e credibile, il rozzo Amendola, e soprattutto l’intenso Vavassori e il suo amichetto Pavanello.

Un film di Emma Dante. Con Emma Dante, Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Renato Malfatti, Dario Casarolo.Drammatico, durata 94 min. – Italia, Svizzera 2013. – Cinecittà Luce uscita giovedì 19settembre 2013. MYMONETRO Via Castellana Bandiera * * * - - valutazione media: 3,04 su 33 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Samira ha tanti anni e un dolore grande: ha perso sua figlia, uccisa dal cancro e da una vita tribolata nella periferia di Palermo. Da sette anni la ritrova in un cimitero assolato e desolato, dove sfama cani e cuccioli prima di riprendere la strada di casa alla guida della sua Punto e a fianco di un genero ostile. Rosa ha una madre da lasciare andare e un passato da dimenticare a Palermo, dove accompagna Clara, la donna amata, al matrimonio di un comune amico. Inquieta e infastidita da una città da cui è fuggita anni prima, infila via Castellana Bandiera, un strada stretta e senza senso di marcia. In direzione ostinata e contraria arriva Samira e chiede il passo per raggiungere la sua casa a pochi metri dall’impasse. Contrariata e altrettanto risoluta, Rosa è decisa a mantenere la posizione. Irriducibili sotto il sole tenace di Palermo, Samira e Rosa si affronteranno in un duello che non contempla resa e retromarcia.
Di un uomo caduto morto in un duello non si penserà che “abbia dimostrato di essere in errore riguardo al proprio punto di vista”, scrive Cormac McCarthy in “Meridiano di sangue”. Allo stesso modo Emma Dante, regista teatrale che debutta al cinema, elude ‘giustificazioni’ o allineamenti, decidendo per il dicotomico senza stabilire una vittoria di una parte sull’altra o affermare quello che è giusto su quello che invece è avvertito come inopportuno. Rosa e Samira sono opposti che si osservano e si affrontano a una distanza limite. Figlia di un’altra madre e madre di un’altra figlia, sono selvagge votate alla distruzione vicendevole, corpi in stretto rapporto e dotati dello stesso corredo di dolore. La natura identica e testarda origina allora la tragedia, riflettendole geometricamente e impedendole a praticare la tolleranza e l’integrazione emotiva dell’altro. Calate in un clima ‘pagano’, che mette in scena le incomprensioni e le follie di una comunità, le protagoniste (si) ingombrano la strada del titolo e lasciano fuori campo il buco, un vuoto, uno strappo, una ferita ‘non filmabile’. Oggetto di spettacolo diventa perciò la loro ostinazione all’immobilità. Schierate l’una di fronte all’altra come in un western classico veicolano pulsioni dissidenti e negative, infilando con via Castellana Bandiera il punto di non ritorno. Il duello, celebrazione dell’ordine sulle eventualità disgregative del disordine, nel dramma di Emma Dante genera al contrario una forza distruttiva che diventa espressione fondante della pulsione di morte dei suoi personaggi. Nessuno escluso. Non ci sono regole da stabilire (e da rispettare) in via Castellana Bandiera. Dove la forza produce un diritto e la gente abita lo stesso numero civico, c’è piuttosto da scommettere sul cavallo vincente. Acme del racconto, il duello made in Italy tra una Punto e una Multipla non risolve le tensioni create dalla narrazione ma le provoca definendo geometrie che si dispongono nella profondità delle protagoniste e da lì ripartono contaminando parenti, vicini, curiosi, avventori. Disagio e inesorabilità si distribuiscono frontalmente e si incarnano in donne incapaci di qualsiasi ricognizione, di qualsiasi compassione, di qualsiasi ripresa. Interpretato dalle efficacissime Elena Cotta e Emma Dante, ‘affiancata’ dalla Clara di Alba Rohrwacher, Via Castellana Bandiera è un film a imbuto che trascina idealmente e concretamente in un gorgo di smarrimento infinito i suoi personaggi. Confronto tragico e lontano da qualsiasi purezza eroica, l’opera prima di Emma Dante ci lascia testimoni muti e agghiacciati. Impossibilitati a intervenire inserendo la retromarcia per evitare la deriva e liberare la strada a un ‘paese’ bloccato e incapace di ripartire. Se non in direzione della collisione e del suo esito sciagurato.

Regia di Claude Chabrol. Una serie Da vedere 1986 con Jean-Claude BrialyBernadette LafontJean PoiretJean-Luc BideauJacques DacqmineCast completo Titolo originale: Inspecteur Lavardin. Genere Giallo – FranciaSvizzera1986

Lavardin va in Bretagna per indagare sull’assassinio di uno scrittore cattolico, trovato morto, e nudo, sulla spiaggia. La sua figliastra quattordicenne gli fornisce la pista giusta. Come in Una morte di troppo (e con lo stesso attore, il bravo Poiret), Chabrol fa passare attraverso lo schema dell’inchiesta poliziesca il suo disprezzo per la borghesia e il gusto per la buona tavola. Intrigante.

Risultato immagini per Il Cavallo di Torino

Un film di Béla Tarr, Ágnes Hranitzky. Con Volker Spengler, Erika Bok, János Derzsi, Mihály Kormos Titolo originale A Torinói ló. Drammatico, durata 150 min. – Ungheria, Francia, Germania, Svizzera 2011. MYMONETRO The Turin Horse * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film è liberamente ispirato a un episodio che ha segnato la fine della carriera del filosofo Friedrich Nietzsche. Il 3 gennaio 1889, in piazza Alberto a Torino, Nietzsche si gettò, piangendo, al collo di un cavallo brutalizzato dal suo cocchiere, poi perse conoscenza. Dopo questo episodio, che costituisce il prologo del film, il filosofo non scrisse più e sprofondò nella follia e nel mutismo. Su queste basi, The Turin Horse racconta la storia del cocchiere, di sua figlia e del cavallo, in un’atmosfera di grande e simbolica povertà.
Il regista afferma: ‘Il film segue questa domanda: cosa accadde al cavallo? Il cocchiere Ohlsdorfer e sua figlia vivono in campagna. Sopravvivono grazie a un duro lavoro. Il loro unico mezzo di sussistenza è il cavallo con il carro. Il padre va a lavorare, la figlia si occupa delle faccende domestiche. È una vita misera e infinitamente monotona. I loro abituali movimenti e i cambi di stagione e di momento del giorno dettano il ritmo e la routine che viene loro crudelmente inflitta. Il ritrae la mortalità, con quel dolore profondo che noi tutti che siamo condannati a morte, proviamo.’

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Locandina Il voto è segreto

Un film di Babak Payami. Con Nassim AbdiCyrus AbidiYoussef HabashiFarrokh ShojaiiGholbahar Janghali Titolo originale Raye MakhfiCommediadurata 105 min. – Italia, Iran, Canada, Svizzera 2001

Un soldato è di guardia su un’isola deserta. Al risveglio da un sonnellino vede paracadutare un’urna per le elezioni. Di lì a poco giunge via mare una giovane donna incaricata di farle svolgere in modo regolare. A lui toccherà accompagnarla con la sua jeep per consentirle di far votare i pochi abitanti. Attraverso un deserto in cui sorge un inutile semaforo e le strade polverose dei villaggi si sviluppa un rapporto di stima reciproca tra l’uomo e la donna e, forse, anche qualcosa di più. Film dai lentissimi ritmi iniziali superati i quali si può scoprire la delicatezza di una narrazione che non dimentica mai che la società, con le sue regole di convivenza, è composta da uomini e donne capaci di un sentire che nessuna regola di separazioni tra i sessi può elidere. Non solo il voto è segreto, a volte lo sono anche i sentimenti. Ma qualcosa può trasparire e allora la diffidenza iniziale si trasforma in apertura all’altro.

Risultati immagini per Das Fräulein

Un film di Andrea Staka. Con Mirjana Karanovic, Marija Skaricic, Ljubica Jovic, Oliver Zgorelec, Andrea Zogg Drammaticodurata 81 min. – Germania, Svizzera, Bosnia-Herzegovina 2006

Lasciata la Serbia, suo paese d’origine, Ruza vive in Svizzera da oltre trent’anni. Alle sue dipendenze lavora Mila, una sessantenne che sogna di tornare in Croazia. La loro vita quotidiana scorre ripetitivamente, finchè un giorno arriva la bella Ana, ventenne in cerca di lavoro, che ha da poco lasciato Sarajevo per sfuggire alla guerra. Tra le tre donne si instaura una sottile amicizia.

3.2/5

Risultati immagini per Jonas che avrà vent'anni nel 2000

Un film di Alain Tanner. Con Miou-MiouJean-Luc BideauMyriam MézièresRufusMyriam Boyer. continua» Titolo originale Jonas qui aura 25 ans en l’an 2000Commediadurata 110 min. – Francia, Svizzera 1976.

Un gruppo di persone considerano Jonas loro figlio. Per lui rubano ai ricchi, come Robin Hood. La trama è un pretesto per permettere al regista svizzero di ironizzare sulla società dei consumi.

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Risultati immagini per Charles mort ou vif

Un film di Alain Tanner. Con François Simon, Marie-Claire Dufour, Marcel Robert, Maya Simon Titolo originale Petit fresque historiqueDrammaticob/n durata 90 min. – Svizzera 1969.

Un onesto industriale è incompreso sia dai figli che dagli operai, insensibili a qualsiasi tentativo di comunicazione. Scivolato in una crisi profonda, l’uomo fugge con due hippies e conduce vita errabonda.

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Risultati immagini per providence 1977

Un film di Alain Resnais. Con David WarnerEllen BurstynJohn GielgudDirk Bogarde. continua» Drammaticodurata 107 min. – Francia, Svizzera 1977. valutazione media: 4,13 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Clive è uno scrittore ormai vecchio e malato, che ha compiuto molti errori nella vita. In una notte resa particolarmente difficile dai rimorsi, egli tenta di ricostruire a modo proprio la sua storia, attribuendo ad altri, i figli, le proprie colpe. Ma il giorno dopo, quando i figli arrivano a festeggiare il suo 78esimo compleanno, Clive è ben felice di constatare quanto i due giovani siano retti e giusti. Il solo debole è lui

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Regia di Agnieszka Holland. Un film Da vedere 2016 con Jakub GierszalTomasz KotBorys SzycKatarzyna HermanAndrzej GrabowskiCast completo Titolo originale: Pokot. Titolo internazionale: SPOOR. Genere Thriller – PoloniaRepubblica cecaGermaniaSvizzera2016durata 128 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Duszejko è un’anziana signora che insegna l’inglese ai bambini di un villaggio situato al confine tra Polonia e Repubblica Ceca, nei Sudeti. Un giorno le sue due cagne, a cui è affezionatissima, scompaiono. Alcuni mesi dopo è lei a scoprire il cadavere di un vicino, un bracconiere. Le uniche tracce che conducono a questa morte misteriosa, che non sarà l’unica, sono quelle degli zoccoli di un capriolo.

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Locandina italiana North FaceUn film di Philipp Stölzl. Con Benno Fürmann, Johanna Wokalek, Florian Lukas, Simon Schwarz, Georg Friedrich. Drammatico, durata 126 min. – Germania, Svizzera, Austria 2008. – Archibald Enterprise Film uscita venerdì 27 agosto 2010. MYMONETRO North Face * * * - - valutazione media: 3,33 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Luglio 1936. Due militari bavaresi in licenza, Toni Kurz e Andi Hinterstoisser, decidono di affrontare l’inviolata parete nord dell’Eiger in territorio svizzero, un’impresa considerata impossibile. L’ascensione, che ha inizio il 18 luglio, attira immediatamente le attenzioni della stampa dell’epoca e viene seguita anche dalla fidanzata di Kurz, giornalista. Il regime nazista, nella persona di Goebbels, decide di utilizzare i due come strumenti di propaganda per quanto nessuno dei due sia iscritto al partito. Le cordate però saranno due perché anche gli austriaci Edi Rainer e Willy Angerer hanno deciso di tentare l’impresa.
Chi ama le montagne e le scalate non può mancare questo film spettacolare che riesce, utilizzando in parte le location reali, a portare sullo schermo con grande efficacia un evento realmente accaduto restituendoci con meticolosa precisione le stato delle cose. Perché è alta l’attenzione filologica sui mezzi utilizzati per una scalata ritenuta talmente impossibile da far comunicare alle guide dal Comitato Centrale del Club Alpino Svizzero l’avvertimento che non sarebbero state ritenute responsabili se avessero rifiutato di andare in soccorso ad eventuali scalatori che si trovassero in stato di pericolo su quella parete. È così possibile fare un confronto con le differenze abissali che sussistono tra quel non lontanissimo passato e le tecnologie attuali. View full article »