Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 2000 con Anita BjörkElin KlingaLennart HjulströmCarl Magnus DellowHenry Nyberg. Titolo originale: Bildmakarna. Genere Drammatico – Svezia2000durata 99 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Ultimi mesi del 1920. Il regista Viktor Sjöström riceve nel suo studio la scrittrice Selma Lagerlöf per mostrarle alcune scene del film che sta realizzando dal suo racconto “Il carretto fantasma”. Sono presenti il direttore della fotografia Julius Jaenzon e la giovane attrice Tora Teje, amante del regista. Ben presto tra le due donne si accende una vivace discussione che finisce con il contrapporle ma anche con il farle sentire molto vicine.
Ingmar Bergman porta sullo schermo televisivo il testo teatrale di Per Olov Enquist (che scrive anche la sceneggiatura) nel quale agiscono almeno tre personaggi realmente esistiti e con uno dei quali il regista ha avuto rapporti professionali determinanti. Perché Viktor Sjöström non è stato solo il maestro di Bergman ma anche recitato in uno dei suoi film più famosi (Il posto delle fragole) nel ruolo del protagonista. Va poi sottolineato che Selma Lagerlöf è stata la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura e che Il carretto fantasma (opera prima di Sjöström) è una delle pietre miliari della cinematografia anche per le sue qualità di sperimentazione sul piano delle tecniche di ripresa. Il film ha al proprio centro un alcolizzato, reso insensibile dal proprio vizio, e una leggenda scandinava che vuole che le anime dei defunti vengano raccolte, su mandato della Morte, da un carrettiere fantasma che viene sostituito allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre dall’anima di qualcuno che muore in peccato mortale.
Questi sintetici elementi possono consentire di leggere più approfonditamente un’opera che Bergman non ha potuto far altro che sentire doppiamente sua. Da un lato per i motivi biografico-cinefili anzidetti (con le riflessioni sul cinema degli inizi e sulla scarsa considerazione che il mondo degli artisti nutriva nei suoi confronti) e dall’altro perché affronta temi che la sua filmografia ha trattato più volte. Grazie all’intensa interpretazione di due grandi attrici di generazioni diverse come Anita Björk ed Elin Klinga si approfondiscono due argomenti fondamentali: il rapporto dello scrittore con la propria opera e con chi ne fruisce e il legame, comunque inscindibile, con la figura paterna. Tora ha amato il testo di Selma e vuole comprenderne le motivazioni più profonde che la scrittrice ritiene invece debbano restare private. Non sarà però così perché la donna finirà con il rivelarle il tormentato rapporto con il padre alcolista (anche quello di Tora lo è) e il bisogno di sublimare nella scrittura la sofferenza e il senso di colpa che ne è derivato.
Lo scontro-incontro tra le due è al centro della scena ma, ancora una volta in Bergman, la figura maschile con il suo perbenismo di facciata e il tema dell’adulterio si fanno strada quasi a imprimere un ulteriore suggello autoriale a quella che sarà la sua penultima regia.

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