Regia di Michelangelo Frammartino. Un film Da vedere 2010 Genere Documentario, – ItaliaGermaniaSvizzera2010durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 28 maggio 2010 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 3,31 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Premiato alla Quinzaine di Cannes 2010, il 2° film del calabrese Frammartino – girato a Caulonia (RC), antico borgo su un colle vicino alla costa jonica dove aveva già filmato Il dono (2005) – è un poema lirico-sociale in presa diretta sulla realtà e sulla natura. Statico ed estatico, è una compenetrazione della realtà. A modo suo, è un film zen. Talvolta in bilico tra due contrari e sfiorato dall’autoironia, le sue immagini – spesso bellissime, mai estetizzanti (fotografia di Andrea Locatelli) – puntano su una conoscenza del mondo circostante e della sua unità, liberandone una dimensione segreta e personale. Il mondo che racconta è formato da 4 parti: minerale, vegetale, animale e umano razionale. 1) Un vecchio e malato pastore di capre che una notte muore, circondato dalle sue bestie. 2) La nascita di un caprettino irrequieto che si perde nel bosco e si addormenta presso un grande albero. 3) L’albero è trasformato in un lungo tronco e, portato in paese, è il fulcro della festa tradizionale della Pita di Alessandria del Carretto (CS); 4) Diventa poi carbone per l’inverno. Le immagini finali si collegano a quelle dell’inizio: il fumo che si alza e si disperde nell’alto dei cieli. Sapiente montaggio: Benni Atria, Maurizio Grillo. Il sonoro (Paolo Benvenuti e Simone Olivero) vi conta quasi quanto il visivo, ma senza una battuta di dialogo. Da consigliare solo a chi ama il cinema e sa aspettare.

 Le quattro volte
(2010) on IMDb

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