Locandina italiana ImbattibileUn film di Ericson Core. Con Mark Wahlberg, Greg Kinnear, Elizabeth Banks, Kevin Conway, Michael Rispoli. Titolo originale Invincible. Biografico, Ratings: Kids, durata 105 min. – USA 2006. – Buena Vista uscita venerdì 26 gennaio 2007. MYMONETRO Imbattibile * * 1/2 - - valutazione media: 2,69 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 1975 la squadra dei Philadelphia Eagles non navigava in buone acque. Il nuovo allenatore, Dick Vermeil, per cercare di risvegliare l’entusiasmo nei tifosi della città, decide di organizzare delle selezioni aperte ai dilettanti. Vince Papale, un insegnante supplente e barman di notte, all’epoca trentenne e con poca esperienza di giocatore di football, ottiene l’ingaggio e deve convincere i suoi compagni di squadra e tutti quelli che gli davano del perdente di meritarsi il ruolo che il coach gli ha assegnato. Imbattibile è ispirato alla storia di Papale, che nel film di Ericson Core – al suo debutto alla regia dopo un passato come direttore della fotografia – ha il volto e le fattezze di Mark Wahlberg. La trama sembra rimescolare gli elementi de La ricerca della felicità per ridistribuirli in modo diverso e con toni più leggeri. Anche qui il sogno americano è l’olio che unge i cardini, anche qui il protagonista si trova in difficoltà economiche, viene mollato dalla moglie e tenta di risollevarsi in un settore che non gli appartiene, anche questa è una storia vera. Ma mentre nel film di Muccino si vive nell’ansia seguendo le vicissitudini di Chris Gardner/Will Smith e del suo figlioletto, Imbattibile regala emozioni sporche di terra e sudore sui campi di gioco. Non manca infatti la classica sequenza inzuppata di pioggia e infangata che fa tanto Ogni maledetta domenica – del quale però Imbattibile non possiede l’adrenalina – e c’è pure spazio per una piccola storia d’amore (tra il protagonista e la bella Elizabeth Banks) che tuttavia ha l’accortezza di rimanere marginale. Wahlberg non è l’unico a perseguire il sogno, anche Greg Kinnear (nel ruolo di coach) deve riuscire a farsi accettare dai tifosi e dai giornalisti, e su tutti Ericson Core deve dimostrare al pubblico e agli addetti ai lavori di essere all’altezza della “partita”. Ne escono vittoriosi tutti e tre al punto che, arrivati alla scena finale, viene voglia di continuare a seguire il campionato dei Philadelphia Eagles del 1976 e cantare dagli spalti, insieme ai tifosi più accaniti, “Fight, Eagles, Fight”.Imbattibile_s

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