Ghostbusters (in italiano Acchiappafantasmi) è una serie cinematografica statunitense di genere commedia di fantascienza, che narra le vicende di tre scienziati e un cittadino newyorkesi che diventano popolari cacciatori di fantasmi. Iniziata dal film Ghostbusters – Acchiappafantasmi nel 1984, la saga è proseguita con un sequel nel 1989, un reboot nel 2016, un sequel diretto dei due film originali nel 2021

Peter Venkman, Raymond Stantz ed Egon Spengler sono tre ricercatori esperti di fenomeni paranormali espulsi dall’Università. Non resta loro che mettersi in proprio e fondare un’impresa specializzata come ‘acchiappafantasmi’. La prima cliente è Dana Barrett che nel proprio appartamento di West Central Park è stata oggetto di visite terrificanti di cui non sa darsi una spiegazione. È solo l’inizio di un’avventura che porterà i ghostbusters a dover cercare di salvare la città da una minaccia che proviene dall’antichità.
Rivedere Ghostbusters a trent’anni dalla sua apparizione sugli schermi di tutto il mondo dove si trasformò (il gioco di parole è obbligato) in un assoluto blockbuster produce un effetto nostalgia in chi all’epoca era già uno spettatore attivo e ancora in gran parte ‘cinematografico’ (nel senso che le Vhs erano sul mercato da circa 8 anni e le sale erano ancora il luogo di fruizione privilegiato dei film). Perché non c’è dubbio che quegli effetti speciali oggi facciano un po’ sorridere ma è altrettanto vero che il team di menti che aveva presieduto alla produzione era di un’eccellenza davvero fuori dal comune. Qualche esempio? John De Cuir, lo scenografo, aveva alle spalle 3 Oscar vinti e 11 nomination; Richard Edlund aveva curato gli effetti speciali di film come Poltergeist e Indiana Jones. I predatori dell’Arca perduta; Sheldon Kahn aveva montato Qualcuno volò sul nido del cuculo.Per non parlare di Elmer Bernstein al soundtrack e di Ray Parker jr. autore di una delle hits più famose della storia del cinema (una di quelle, per intenderci, che quando l’hai sentita una volta non la scordi più). Se la prima mezzora, nonostante l’inizio che a un giovane spettatore odierno potrebbe far venire in mente Harry Potter, scorre con lentezza a causa di qualche dialogo che oggi appare come decisamente troppo lungo, bisogna però pensare che la terminologia pseudoscientifica utilizzata all’epoca divenne un cult e molti appassionati ancora la ricordano senza dover ricorrere a un ripasso.
Ci sono poi gli attori: un Bill Murray che la fa da padrone con uno stralunamento controllato che non vuole e non può nascondere lo sguardo assassino dello sciupa femmine contrapposto a un Rick Moranis nerd a tutto tondo destinato a demoniache imprese. Con loro un Dan Aykroyd e un Harold Ramis (attori e sceneggiatori) che si ritagliano ruoli che non sono mai di spalla. Alcune scene (una in particolare: quella dell’omino dei Marshmallows trasformato in un colosso pericolosamente sorridente) sono diventate dei cult. Tutto ciò fa sì che Ghostbusters (in 28^ posizione nella classifica delle 100 migliori commedie americane) meriti una ri/scoperta.

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