Category: Germania


Zoolander - Film (2001)

Un film di Ben Stiller. Con Ben Stiller, Owen Wilson, Christine Taylor, Milla Jovovich, Jerry Stiller.Comico, Ratings: Kids+13, durata 89 min. – USA, Australia, Germania 2001. MYMONETROZoolander * * * 1/2 - valutazione media: 3,67

Storia di Zoolander, un modello che ha avuto grande successo e che adesso è in fase calante per colpa di un concorrente più giovane. Cerca allora di dare un nuovo senso alla propria vita, ma non è sorretto dalla necessaria personalità, soprattutto dalla necessaria cultura. Nel frattempo assistiamo alle stranezze del mondo della moda, dove tutto è superficiale, esagerato eccetera. Tutte cose che aveva già raccontato, pentendosene, Robert Altman. Stiller, nel doppio ruolo di attore e regista, non riesce a fornire una ragione per ricordare il film.

Zoolander (2001) on IMDb

Un film di Fritz Lang. Con Lil DagoverAlfred AbelRudolf Klein-RoggeAnita BerberAud Egede Nissen. continua» Titolo originale Dr. Mabuse, der SpielerHorrorb/n durata 185 min. – Germania 1922MYMONETRO Il dottor Mabuse ****- valutazione media: 4,34 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Diviso in due parti, Ein Bild der Zeit (Il grande giocatore-Un quadro dell’epoca) e Inferno-Menschen der Zeit (Inferno-Uomini dell’epoca), è il primo dei tre film che Fritz Lang ha dedicato alla figura del genio malefico del dottor Mabuse (gli altri due sono Il testamento del dottor Mabuse-1933 e Il diabolico dottor Mabuse-1960). I diversi capitoli della saga sono il prodotto di tre periodi oscuri della storia tedesca del secolo scorso: gli anni sonnambuleschi della Repubblica di Weimar, l’incubo folle del nazismo, e il terrore della guerra fredda. Mabuse, incarnazione del male assoluto e a capo di un’organizzazione criminale internazionale, è capace di provocare un crollo in borsa e di appropriarsi di enormi ricchezze grazie al suo potere ipnotico.

Dr. Mabuse, the Gambler (1922) on IMDb

Ci sono due versioni, a voi la scelta se satrip con vign ita o dvdrip con vign eng.

Regia di Wim Wenders. Un film Da vedere 1982 con Isabelle WeingartenRebecca PaulyJeffrey Kime, Geoffrey Carev, Camilla Mora, Alexandra Auder, Patrick BauchauViva AuderCast completo Titolo originale: Der Stand der Dinge. Genere Drammatico – Germania1982durata 120 minuti. – MYmonetro 3,83 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un regista e una troupe di attori occupano un albergo solitario e diroccato sulle rive dell’Atlantico, in Portogallo, che fa da sfondo ad un film di fantascienza, la traversata di alcuni sopravvissuti in un mondo contaminato. Ma i soldi e la pellicola finiscono e la lavorazione del film deve essere sospesa. Il regista rintraccia il produttore a Los Angeles, dove si è nascosto perché braccato da gangster. Film diviso in due parti: nella prima, statica, c’è la noia della vita, sottolineata dalla fotografia in bianco e nero, nella seconda, dinamica, c’è lo scontro con la morte. Leone d’oro a Venezia nell’82.

The State of Things (1982) on IMDb

Regia di Werner Herzog. Un film Da vedere 1977 con Bruno S.Eva MattesClemens ScheitzWilhelm von HomburgPitt BedewitzEly RodriguezCast completo Titolo originale: Stroszek. Genere Drammatico – Germania1977durata 108 minuti. – MYmonetro 3,84 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un giovane sbandato, Bruno Stroszek, accoglie a casa propria una prostituta, Eva. Ma le difficoltà economiche e le minacce dei protettori della ragazza inducono Bruno, Eva e il padrone di casa, Scheitz, a emigrare in America del Nord dove lavora un nipote di Scheitz. Eva si mette a fare la cameriera, Bruno diventa meccanico. Coi primi soldi comprano una lussuosissima roulotte, ma pagarne le rate diviene ben presto problematico.

Film assai importante, soprattutto per la problematica che pone riguardo all’America. È un lavoro di estrema sensibilità per il quale il trentacinquenne Herzog ha voluto far tutto da solo: regia, soggetto e sceneggiatura.

Stroszek (1977) on IMDb

Regia di Walerian Borowczyk. Un film con Howard VernonMarina PierroUdo KierPatrick MageeGérard ZalcbergClément HarariCast completo Titolo originale: Docteur Jekyll et les femmes. Genere Horror – FranciaGermania1981durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alla vigilia delle nozze tra il dottor Jekyll e Fanny Osborne viene rinvenuto il cadavere di una bambina violentata e massacrata a bastonate da un misterioso uomo in frac. Non è che il primo di una lunga serie di delitti, compiuti naturalmente dallo stesso dottore sotto le mentite spoglie di Mister Hyde. A un certo punto la fidanzata scopre tutto e a sua volta sperimenta un diabolico sdoppiamento di personalità.

The Strange Case of Dr. Jekyll and Miss Osbourne (1981) on IMDb
Risultati immagini per Faust 1926

Un film di Friedrich Wilhelm Murnau. Con Gösta Ekman, Emil Jannings, Camilla Horn, Wilhelm Dieterle, Yvette Guilbert. Titolo originale Faust – Eine deutsche Volkssage. Fantastico, Ratings: Kids+16, durata 85 min. – Germania 1926. MYMONETRO Faust * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mefistofele tenta il vecchio mago Faust prima con la possibilità per un giorno di compiere miracoli, poi con i piaceri della giovinezza. Faust seduce Margherita che, quando il suo bambino muore, è condannata al rogo per infanticidio. Maledetta la giovinezza e ritrasformato in vecchio, Faust sale sul rogo. Nell’epilogo in cielo l’arcangelo Gabriele annuncia che l’amore ha reso nullo il patto e ha salvato l’anima di Faust. Prodotto dall’UFA con grandi mezzi, le scenografie di Robert Herlth e Walter Röhrig e i testi di Gerhart Hauptmann (che poi Murnau non utilizzò), il film è – anche grazie alla fotografia di Carl Hoffman, l’operatore di I Nibelunghi – un grande risultato plastico anche se il suo coté medievale non è da prendere molto sul serio. L’interprete di Valentino è il futuro regista William Dieterle. “La segreta autenticità del Faust va cercata a livello figurativo, là dove Murnau rilancia – e trascende – le tensioni retoriche di Lang” (F. Savio). VEDI FAUST – Scheda monografica

Faust (1926) on IMDb
Locandina Diario di una donna perduta

Un film di Georg Wilhelm Pabst. Con Louise BrooksAndré RoanneJosef RovenskýFritz RaspVera Pawlowa. continua» Titolo originale Das Tagebuch einer VerlorenenDrammaticob/n durata 92 min. – Germania 1929.

Una giovane, figlia di un farmacista, viene sedotta da un commesso del padre. Come se non bastasse finisce in un correzionale da cui riesce a fuggire. È costretta poi a lavorare in un postribolo ma un vecchio conte la salva sposandola. Un film anticonformista per l’epoca e, probabilmente, la seconda parte della storia ha ispirato Paprika di Tinto Brass.

Diary of a Lost Girl (1929) on IMDb

Regia di Nanni Moretti. Un film Da vedere 2015 con Margherita BuyJohn TurturroGiulia LazzariniNanni Moretti, Beatrice Mancini (I), Stefano AbbatiCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFranciaGermania2015durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 16 aprile 2015 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,89 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mentre sua madre Ada (una straordinaria Lazzarini) sta lentamente ma serenamente morendo, la regista Margherita è sempre più in affanno tra visite in ospedale, riprese di un film su una fabbrica occupata, rapporti problematici con la figlia adolescente. La distrae, con la sua esuberanza cialtrona, il divo americano Barry Huggins, la sostiene il fratello Giovanni che è un po’ il suo grillo parlante. Oltrepassando La stanza del figlio (2001), il 12° film di Moretti, sceneggiato con Francesco Piccolo e Valia Santella, racconta, in chiave tragicomica, la resistenza ad accettare la propria morte – di cui quella della propria madre è il simbolo – che è in realtà resistenza a rinunciare al proprio narcisismo, oltre il quale si intravede invece la possibilità di un’esistenza migliore. Film dolente e coraggioso, serio ma commovente ed emozionante, in cui Moretti – che si è tenuto ai margini come attore e come regista e ha scelto un registro stilistico prosaico, sotto le righe – si mette in gioco, si confessa e si autocritica, con grande ironia e autoironia, sdoppiandosi nei due fratelli, due facce di sé stesso. Suggestive invenzioni metaforiche – l’infinita fila di persone in coda al cinema, le scatole di libri nell’appartamento svuotato – e da sequenze di grande potenza emotiva, sia comica – la scena di Barry alla guida – sia tragica – sopra tutte quella in cui Margherita obbliga la madre a camminare. Difficile dire chi sia più bravo tra gli interpreti principali.

 Mia madre
(2015) on IMDb
Locandina italiana Hannah Arendt

Un film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ulrich Noethen. Drammatico, durata 113 min. – Germania, Lussemburgo, Francia 2012. – Nexo uscita lunedì 27 gennaio 2014. MYMONETRO Hannah Arendt * * * 1/2 - valutazione media: 3,83 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film ricostruisce un periodo fondamentale della vita di Hannah Arendt: quello tra il 1960 e il 1964. All’inizio della vicenda, la cinquantenne intellettuale ebrea – tedesca, emigrata negli Stati Uniti nel 1940, vive felicemente a New York con il marito, il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher. Ha già pubblicato testi fondamentali di teoria filosofica e politica, insegna in una prestigiosa Università e vanta una cerchia di amici intellettuali. Nel 1961, quando il Servizio Segreto israeliano rapisce il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, nascosto sotto falsa identità a Buenos Aires, la Arendt si sente obbligata a seguire il successivo storico processo che si tiene a Gerusalemme. Nonostante i dubbi di suo marito, la donna, sostenuta dall’amica scrittrice Mary McCarthy, chiede e ottiene di essere inviata in loco come reporter della prestigiosa rivista ‘New Yorker’. Hannah nota che Eichman, uno dei gerarchi artefice dello sterminio degli ebrei nei lager, è un mediocre burocrate, che si dichiara semplice esecutore di ordini odiosi e, d’altro canto, si sorprende nell’ascoltare testimonianze di sopravvissuti che mettono in evidenza la condiscendenza dei leader delle comunità ebraiche in Europa, di fronte ai nazisti.
Dai suoi resoconti, e in seguito dal suo libro, “La banalità del male: Eichman a Gerusalemme” (1963), emerge la controversa teoria per cui proprio l’assenza di radici e di memoria e la mancata riflessione sulla responsabilità delle proprie azioni criminali farebbero sì che esseri spesso banali (non persone) si trasformino in autentici agenti del male. L’ebreo Kurt Blumefeld, uno dei suoi più cari amici, non riesce a perdonarla per quegli scritti, mentre lo scandalo si diffonde in Israele e negli USA. La presidenza della sua Università è fortemente contrariata, la stampa la attacca violentemente, ma il marito, la sua devota allieva tedesca Lotte Köhler e molti studenti approvano e sostengono l’essenza, apparentemente paradossale, del suo pensiero.
Già in passato von Trotta ha realizzato film riguardanti donne “eccezionali” e dissidenti: Rosa L., del 1985, ritratto della leader marxista Rosa Luxemburg, interpretata dalla stessa Sukova, e Vision, del 2009, rievocazione di Hildegard von Bingen, mistica cristiana del XII secolo. In questo caso si tratta di un biopic che, delineando il personaggio in termini personali e di teoria filosofica elaborata dallo stesso, intende propriamente (come dichiarato dalla regista) “trasformare il pensiero in un film”. Si tratta di un tentativo solo parzialmente riuscito. In effetti l’approccio, pur serio, documentato e scenograficamente preciso, risulta spesso didattico. Non mancano aspetti flemmatici, dialoghi troppo prolungati, faticosi e pomposi. Tuuttavia, nel complesso, la costruzione drammatica è efficace. La messa in scena non è audace, ma neppure piattamente televisiva. Privilegia le sequenze in interni, con suggestivi colori grigi che evocano bene gli anni ’60, e riesce a creare un’aspettativa non retorica, né artificiosa.
Ne emerge l’isolamento della protagonista e la sua peculiare fisicità (nella meditazione, nell’eloquio e nell’assiduità a fumare), ma anche la rivendicazione ostinata della libertà di pensiero e la coerenza logica, non priva di una certa arroganza intellettuale. Da segnalare anche l’uso intelligente di footage, con immagine autentiche del processo ad Eichman.

Hannah Arendt (2012) on IMDb

Un film di Friedrich Wilhelm Murnau. Con Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder, Alexander Granach, Georg H. Schnell. Titolo originale Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens. Horror, b/n – Germania 1922. MYMONETRO Nosferatu il vampiro * * * * - valutazione media: 4,46 su 28 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Siamo nel 1922, il cinema allora, oltre ad un’ancor immatura consacrazione, possedeva  quel merito di cui gode ciò che per primo riesce ad  esplorare, e talvolta superare,  gli argini e i limiti della sperimentazione. Il compito più difficile e apprezzato di alcuni registi del periodo, è stato indubbiamente quello di aver rapprersentato visioni e idee prima d’allora presenti solo in letteratura. In un asssurdo antropomorfismo cinematografico, potremmo affermare che in quegli anni  la settima arte, attraversava pressappoco il periodo dell’infanzia, fase che, come per l’uomo, segna e caratterizza notevolmente la propria personalità e  l’intera vita futura. Allo stesso modo, questo film segnerà e caratterizzerà molte produzioni successive, e non di meno, saprà imprimersi nella mente d’ogni spettatore. Ispirato al romanzo “Dracula” di Bram Stoker, il regista attraversò non pochi problemi legali. Variò infatti nomi, titolo e luoghi, tuttavia fu egualmente costretto a distruggere ogni copia. Per fortuna, clandestinamente Murnau ne conservò una copia, permettendo alla pellicola di sopravvivere fino ai nostri giorni. La storia racconta di Hutter, giovane impiegato immobiliare,  inviato presso il conte Orlok, affinchè permetta l’acquisto di una casa da parte di questi. Lungo il viaggio, Hutter, apprende dalla popolazione locale l’esistenza del famoso vampiro Nosferatu.

Raggiunto il suo cliente, già dai primi giorni l’impiegato realizza una terrificante verità: dietro la figura del conte si cela in realtà quella del famigerato vampiro. Fuggito dal castello, Hutter ritorna dala moglie Ellen, turbata durante la sua assenza da continui presagi notturni. La maledizione di Nosferatu tutttavia si abbatte sullo stesso Hutter e sulla popolazione . Il conte, spostatosi anch’esso dal castello, prende possesso della sua nuova dimora, e silenziosamente ogni notte scruta e spia la moglie dell’impiegato, reso ormai debole e malato. Sarà Ellen ,sacrificando se stessa, a salvare il paese dalla pestilenza e dalla presenza malefica del conte Orlok. Di carattere profondamente psicanalitico, la pellicola si discosta da tutte le altre opere di natura espressionista. Simbolica la scelta del regista di rappresentare spazi aperti e luoghi che, seppur vasti, appaiono comunque immersi in un’atmosfera cupa e visionaria. Peculiare scelta di Murnau, è l’utilizzo di effetti speciali, ombrosi e spettrali sensazionalismi che riescono ad  aumentare la dimensione occulta della pellicola. Celebri alcune scene, come l’immagine spettrale della foresta “in negativo” attraversata dal giovane Hutter, o il movimento della carrozza che procede a balzi. Il film, complesso ed elaborato, è ricco di simboli e metafore, diverse inoltre possono essere le diverse interpretazioni e chiavi di lettura. Indubbiamente, la pellicola rappresenta una profonda immersione nel mondo dell’occultismo, trascendendo e spaziando su figure, immagini e temi che rappresentano l’uomo e la sua esistenza. Sequenze e fotografie anacronistiche, forse a qualcuno potranno risultare attempate e ridicolmente minimaliste, ma meritano osservazione e acuta analisi.Sinteticamente una sola parola: Storia.

Nosferatu (1922) on IMDb

Un film di Werner Herzog. Con Klaus Kinski, Bruno Ganz, Isabelle Adjani, Jacques Dufilho Titolo originale Nosferatu, Phantom der Nacht. Drammatico, durata 107′ min. – Francia, Germania 1978. – VM 14 – MYMONETRO Nosferatu il principe della notte * * * * - valutazione media: 4,24 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dal romanzo (1897) di Bram Stoker. Jonathan Harker parte per la Transilvania per trattare un affare col conte Dracula. Riportato in vita, Nosferatu semina la peste in Olanda, ma Lucy _ la moglie di Jonathan _ lo sconfigge sacrificando la sua vita. Omaggio al capolavoro muto (1922) di Murnau, non è un film dell’orrore né del terrore: raggiunge il fantastico con le immagini della realtà e per virtù di stile, con l’uso della luce. Del suo eroe, incarnazione del Male, Herzog sottolinea la profonda, insondabile tristezza; della sua triplice qualità di Morto Redivivo, Stregone ed Entità Diabolica privilegia la prima. Leggerlo come una metafora sul Male e sulla Paura che, ieri (Hitler) come oggi, abitano la Germania (e l’Europa) sembra una forzatura. Un Kinski insolitamente sobrio e una sonnambolica, esangue Adjani.

Nosferatu the Vampyre (1979) on IMDb
L'Odissea in tv e al cinema – MASSIMO EMANUELLI

Odissea, sottotitolato Le avventure di Ulisse, è uno sceneggiato televisivo a puntate coprodotto e trasmesso dalla RAI nel 1968, basato sull’omonimo poema di Omero.

Fu diretto da Franco Rossi, insieme con Piero Schivazappa e a Mario Bava. È stato uno degli sceneggiati RAI di maggior successo, per il livello di spettacolarità superiore a quello delle precedenti produzioni televisive. Di rilievo il cast, tra cui spiccano Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse e Irene Papas nel ruolo di Penelope.

Traduzione dal greco dell’Odissea di Omero a cura di Rosa Calzecchi Onesti. Musiche di Carlo Rustichelli, le scenografie sono di Luciano Ricceri, i costumi su disegni di Dario Cecchi sono realizzati da Mario Carlini. Effetti speciali a cura di Mario Bava e Carlo Rambaldi. Mario Bava diresse l’episodio di Polifemo; al suo fianco, come aiuto regista, il figlio Lamberto Bava (non accreditato).

Location principale furono gli studi cinematografici di Dino De Laurentiis, a Roma, mentre le riprese in esterna si svolsero prevalentemente in Jugoslavia[1][2].

Odissea (1968) on IMDb

Edizioni in DVD
Nel 2002 la Elleu Multimedia lanciò in DVD due cofanetti contenenti ciascuno quattro puntate restaurate e rimasterizzate con biografie e filmografie negli extra. All’inizio di ciascun DVD vi è un prologo che narra le ragioni della guerra di Troia e nel secondo disco il viaggio e l’aspetto multiforme di Ulisse.

Regia di Jaco Van Dormael. Un film Da vedere 2009 con Jared LetoDiane KrugerSarah PolleyRhys IfansJuno TempleBen MansfieldCast completo Genere Drammatico – CanadaBelgioFranciaGermania2009durata 138 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il signor Nemo è un vecchio ultracentenario ed è il protagonista di un reality che segue in diretta gli ultimi giorni (mesi, anni) della sua vita. Perché tanto interesse? Perché Nemo è l’ultimo essere mortale rimasto sul nostro pianeta da quando le scoperte scientifiche hanno consentito di raggiungere la quasi immortalità. Nemo però ricorda ben poco della sua vita passata, una vita che non è una ma molteplice.

Mr. Nobody (2009) on IMDb

Regia di Leonardo Di Costanzo. Un film Da vedere 2012 con Francesca RisoAlessio GalloCarmine PaternosterSalvatore RuoccoAntonio Buil PuejoCast completo Genere Drammatico, – ItaliaSvizzeraGermania2012durata 90 minuti. Uscita cinema mercoledì 5 settembre 2012 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 3,85 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Scritto dal documentarista napoletano Di Costanzo con Mariangela Barbanente e Maurizio Braucci, è un film a 2 personaggi e, nonostante la fotografia di Luca Bigazzi, a basso costo. L’azione si svolge in un labirintico edificio abbandonato, calato nel buio, che diventa uno spazio misterioso e surreale con apparizioni di un gufo, un usignolo, cardellini, una nidiata di cuccioli attaccati a una cagna, un giardino fatato, una barca nella melma, il fantasma di una bambina suicida. Lì si incontrano Veronica e Salvatore. Lei è una 15enne scontrosa e caparbia, lui un 17enne che i coetanei pensano un po’ scemo. È stato incaricato da una piccola banda di camorristi – nei cui confronti Veronica ha commesso uno sgarro – di tenerla rinchiusa nell’edificio, di impedire che scappi. Il sequestro, però, diventa un esodo. Di Costanzo riesce a raccontare un film dove non accade nulla, con un linguaggio e uno stile insolito, antiretorico, persino sorprendente, ritmato dal montaggio jazzistico di Carlotta Cristiani.

The Interval (2012) on IMDb

Regia di Lars Kraume. Un film Da vedere 2015 con Burghart KlaußnerRonald ZehrfeldSebastian BlombergJörg SchüttaufLilith StangenbergCast completo Titolo originale: Der Staat Gegen Fritz Bauer. Genere Drammatico, – Germania2015durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 28 aprile 2016 distribuito da Cinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,42 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ebreo, omosessuale e socialista imprigionato ed esiliato dai nazisti, Bauer nel 1956 diventa procuratore generale dell’Assia e dà il via alla caccia ai criminali sopravvissuti del NSDAP. Nonostante l’ostilità dell’opinione pubblica, che vuole dimenticare, le minacce di morte e i sabotaggi degli ex nazisti rimasti nelle forze di polizia, scopre dove si nasconde Adolf Eichmann. Scritto da Kraume insieme a Olivier Guez, è un dramma storico la cui forza sta in un triplice atto d’accusa alla democrazia tedesca: per le resistenze alla denazificazione, per il permanere dell’oppressione nei confronti degli omosessuali, per la mancata richiesta di estradizione di Eichmann da parte del governo Adenauer. La forma convenzionale non è però all’altezza del contenuto. È di fatto, non di diritto, il prequel di Il labirinto del silenzio (2014). Audience Award a Locarno 2015.

The People Vs. Fritz Bauer (2015) on IMDb
Nebbia in agosto - Film (2016) - MYmovies.it

Regia di Kai Wessel. Un film Da vedere 2016 con Ivo PietzckerSebastian KochThomas SchubertFritzi HaberlandtHenriette ConfuriusCast completo Titolo originale: Nebel im August. Genere Drammatico, – Germania2016durata 126 minuti. Uscita cinema giovedì 19 gennaio 2017 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,05 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tratto dall’omonimo libro (2008) di Robert Domes, racconta la storia del piccolo Ernst Lossa, orfano ribelle, nomade di etnia Jenisch, vittima del folle e omicida programma di eutanasia infantile nazista Aktion T4: tra il 1939 e il 1945 più di 200 000 persone sono state uccise negli ospedali psichiatrici tedeschi, tra loro innumerevoli bambini. Nel riformatorio all’unità psichiatrica del dottor Veithausen, Ernst si accorge che uno per uno i suoi amici, i più deboli, i pesi per la società, muoiono improvvisamente. Si ribella. “Inventore” della dieta della fame (ai pazienti faceva mangiare 3 volte al giorno una zuppa saporita, ma priva di qualsiasi elemento nutritivo: morivano lentamente, perdendo 3 kg di peso a settimana), il dottor Veithausen ne ordina la morte. Ernst, nato nel 1929, muore nel 1944 per un’iniezione letale. Terribile storia vera del perverso sistema eugenetico, di cui, ancora oggi, non si sa abbastanza. Wessel lo racconta in modo rigoroso e coinvolgente al tempo stesso, grazie anche alla prestazione limpida e autentica degli attori. Un nuovo omaggio alla Memoria di asciutta e tremenda efficacia. Da proiettare anche nelle scuole.

Fog in August (2016) on IMDb

Regia di Lucía Puenzo. Un film Da vedere 2013 con Alex BrendemühlNatalia OreiroDiego PerettiElena RogerGuillermo PfeningCast completo Titolo originale: The German Doctor. Genere Drammatico, – ArgentinaFranciaSpagnaNorvegiaGermania2013durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 8 maggio 2014 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,13 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un uomo misterioso si aggira per l’Argentina degli anni Sessanta. Parla tedesco e si interessa in modo particolare ad una ragazzina bionda con gli occhi azzurri e alle sue difficoltà a crescere in statura. Pur essendo un medico si offre come veterinario, e disegna su un quaderno animali (ma anche esseri umani) dettagliandone misure e proporzioni. Quell’uomo è il dottor Josef Mengele, fuggito in Argentina e inseguito dagli uomini del Mossad, che lo pedinano da anni senza riuscire ad acciuffarlo, perché Mengele è maestro nell’infiltrare le piccole comunità dove si nasconde, spesso con il sostegno di espatriati dalla Germania nazista ancora devoti al Fuhrer.
The German Doctor – Wakolda, che ha partecipato al festival di Cannes 2013 nella sezione Un certain regard, ripercorre una delle tappe della fuga di Mengele. Il dottore avvicina una famiglia che ha legami con la scuola tedesca locale: la madre è vistosamente incinta; il padre, di origini italiane, costruisce bambole che sono pezzi unici; la figlia è la ragazzina bionda di cui sopra, troppo minuta per la sua età e desiderosa di crescere più in fretta. L’opera di seduzione di Mengele riguarderà tutti i componenti del nucleo famigliare facendo leva sul desiderio di “migliorare” la specie attraverso la ricerca genetica. The German Doctor – Wakolda è un horror senza babau, perché anche il protagonista rivela sempre e solo la sua faccia più “normale”: ma è proprio questo a renderlo agghiacciante.

Lucía Puenzo, figlia di quel Luis che vinse l’Oscar con La storia ufficiale, mantiene un controllo saldo sulla storia evitando ogni sensazionalismo e creando un’atmosfera ipnotica reminescente di quella che sapeva suscitare il vero medico di Auschwitz. La sua è la seduzione (e la banalità) del Male, e Puenzo ci mostra come nessuno ne sia immune. Il miraggio dell’eugenetica inseguito da Mengele attraverso gli esperimenti umani sia nei campi di concentramento che durante la sua fuga in Sud America si fonde con quel desiderio di omologazione, ancora oggi ben presente, che mira ad annientare l’unicità degli individui in favore di uno standard di perfezione seriale.
The German Doctor – Wakolda sembra una favola nera dei fratelli Grimm, ma l’orrore scaturisce dalla consapevolezza che un personaggio come Mengele è davvero esistito e che mostri come lui si aggirano ancora fra noi. Lucia Puenzo avanza anche una critica sottile al suo popolo che ha accolto gli ex criminali nazisti senza porsi troppe domande, spesso diventando complice della loro fuga dalla giustizia. E guarda allo spettatore dicendo: Che cosa avreste fatto voi? Che cosa fareste, se succedesse ancora?

The German Doctor (2013) on IMDb

Regia di Stephen Daldry. Un film Da vedere 2008 con Kate WinsletRalph FiennesDavid KrossLena OlinBruno GanzBurghart KlaußnerCast completo Titolo originale: The Reader. Genere Drammatico, – USAGermania2008durata 124 minuti. Uscita cinema venerdì 20 febbraio 2009 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,23 su 15 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1958 in una città tedesca il 15enne Michael Berg è iniziato ai piaceri del sesso dalla 30enne Hanna Schmitz, bigliettaia di tram. Negli intervalli del loro focoso rapporto, su richiesta di lei, lui le legge a voce alta Omero, Orazio, Twain, Cechov. Un giorno Hanna scompare senza preavviso. 8 anni dopo Michael, studente di legge, assiste al processo di 5 guardiane delle SS che lasciarono bruciare vive 300 ebree rinchiuse in una chiesa. Una delle imputate è Hanna. Dal romanzo autobiografico Der Vorleser (1995 – in italiano A voce alta ) di Bernhard Schlink, tradotto in 40 lingue, adattato dal drammaturgo David Hare (inglese come Daldry, la Winslet, Fiennes, il produttore Minghella, i direttori della fotografia Chris Menges e Roger Deakins), è uscito un film che comincia e termina nel 1995 con l’azione in cinque tappe dal 1958 al 1988. Secondo Daldry sono stati realizzati 252 film sulla Shoah. Bene nella parte la Winslet poi irrigidita nel trucco che la invecchia, meritatamente premiata con l’Oscar. Ottimo Kross, monocorde Fiennes. Girato in Germania con troupe tedesca. Dedicato alla memoria dei produttori Anthony Minghella e Sidney Pollack, morti nella primavera del 2008 senza aver visto il film finito.

The Reader (2008) on IMDb

Regia di Marc Rothemund. Un film Da vedere 2005 con Julia JentschGerald Alexander HeldFabian HinrichsJohanna GastdorfAndré HennickeCast completo Titolo originale: Sophie Scholl – Die letzten Tage. Genere Drammatico – Germania2005durata 117 minuti. Uscita cinema venerdì 28 ottobre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,36 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 18/2/43 i fratelli Hans e Sophie Scholl sono arrestati nell’Università di Monaco mentre distribuiscono volantini della Rosa Bianca, gruppo pacifista di resistenza antinazista. Cinque giorni dopo, con Cristoph Probst sono condannati alla decapitazione. Scritto da Fred Breinersdorfer (che ne ha tratto anche un libro) e basato sui verbali degli interrogatori della Gestapo (conservati negli archivi della Germania Est e resi pubblici nel 1990) e su altre testimonianze e interviste, il 2° film di M. Rothemund ha il suo nucleo centrale e più interessante nel duello psicologico-verbale tra la ventunenne Sophie e Robert Mohr, ufficiale della Gestapo. Qui, ma anche nella scena del processo, si vince una difficile scommessa: fare un film emotivamente coinvolgente e, insieme, scrupolosamente fedele alla cronaca nei minimi dettagli e storicamente attendibile. Ci riesce grazie anche alla figura della protagonista che fa passare un discorso privo di retorica e sempre attuale sul coraggio civile, frutto di un agire in obbedienza alla coscienza. Premiato a Berlino 2005 per la regia e la migliore attrice (Jentsch). Sullo stesso argomento, nel 1982, in Germania furono girati Die weisse Rose e Fünf letzte Tage . Le sentenze del tribunale del Popolo nazista furono dichiarate illegali e criminose nel 1985.

Sophie Scholl: The Final Days (2005) on IMDb

Regia di Søren Kragh-Jacobsen. Un film con Jordan Kiziuk. Titolo originale: The Island on Bird Street. Genere Drammatico – DanimarcaGermaniaGran Bretagna1997durata 107 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,22 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel ghetto di Varsavia, prima di essere rastrellato e deportato con gli altri ebrei, un padre ordina al figlioletto Alex (Kiziuk) di nascondersi tra le rovine di una vecchia fabbrica, promettendogli che tornerà a riprenderlo. In compagnia di un bianco topino e di una copia sgualcita del Robinson Crusoe di D. Defoe, Alex comincia la dura lotta per la sopravvivenza, allietata soltanto dall’idillio con la piccola Stasja (Liquorich). Film di molti meriti (da un romanzo di Uri Orlev): l’interpretazione del piccolo Kiziuk; il modo con cui il regista danese si muove nel microcosmo cadente della fabbrica e dei suoi cunicoli per il quale lo scenografo Norbert Schere si è ispirato alle acqueforti delle Carceri di Piranesi; le musiche di Zbigniew Preisner, il compositore preferito di Kieslowski; l’esplicita denuncia delle connivenze tra tedeschi nazisti e cattolici polacchi.

 L'Isola in via degli Uccelli
(1997) on IMDb