Archive for Aprile 12th, 2024


Risultati immagini per Un Giorno di ordinaria Follia

Un film di Joel Schumacher. Con Barbara Hershey, Robert Duvall, Michael Douglas, Tuesday Weld, Raymond J. Barry. Titolo originale Falling down. Drammatico, durata 115′ min. – USA 1993. MYMONETRO Un giorno di ordinaria follia * * * 1/2 - valutazione media: 3,59 su 39 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Los Angeles, estate 1992, caldo torrido. Bill rimane bloccato con l’auto in un ingorgo, scende, la chiude e “va a casa” con una passeggiata di quaranta chilometri che si trasforma in un’odissea violenta. A quella di Bill fa da riscontro la vicenda parallela di un poliziotto al suo ultimo giorno di servizio. È lui che intuisce l’itinerario di sangue e violenza che Bill traccia attraverso la città. Tirato come un cavo ad alta tensione, attraversato da lampi di umorismo sull’assurdità della vita metropolitana, sapientemente giocato sui binari delle due azioni parallele, il film ha una prima parte quasi perfetta e un finale rassicurante con qualche caduta nella parte centrale.

Falling Down (1993) on IMDb
Riflessi In Uno Specchio Scuro (Restaurato In Hd) - Sidney Lumet | Dvd  Sinister Film 03/2021 - HOEPLI.it

Un film di Sidney Lumet. Con Sean Connery, Trevor Howard, Ian Bannen, Vivien Marchant Titolo originale The Offence. Drammatico, durata 112′ min. – Gran Bretagna 1973. MYMONETRO Riflessi in uno specchio scuro * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In una cittadina britannica _ che da qualche tempo vive l’incubo di una serie di stupri ai danni di bambine sole _ si arresta il sospetto pedofilo Baxter, sposato con figli. A un 1° interrogatorio normale subentra, di nascosto, il sergente Johnson che, sicuro della sua colpevolezza, lo maltratta così violentemente da mandarlo all’ospedale dove muore. Johnson espone la sua versione dei fatti, diviso tra l’indignazione e il desiderio di aiuto di chi scopre in sé stesso preoccupanti segni di collasso mentale. Sottovalutato o ignorato dai critici, pochi spettatori, e riserve da parte di Lumet che lo definì un film “voluto da Connery, non veramente soddisfacente da cui si esce un po’ frustrati”. Forse avevano torto tutti. Sceneggiato da John Hopkins e basato sul dramma This Story of Yours, è fin dalla prima sequenza un film insolito (per Lumet e per Connery), originale e intenso. Johnson non è un indemoniato giustiziere né un angelo vendicatore, ma un disturbato mentale. Lo si deduce dai confronti con il sospettato, la moglie e il superiore, con gli SOS d’aiuto che invia ai suoi interlocutori. Sulla fondatezza dei sospetti su Baxter _ e sullo stesso Johnson _ “il film è reticente, ambiguo, o meglio aperto” (Mario Molinari). Non è l’ultima delle ragioni del suo complesso fascino.

The Offence (1973) on IMDb
Locandina Io e il duce

Un film di Alberto Negrin. Con Susan SarandonAnthony HopkinsBob HoskinsAnnie GirardotBarbara De Rossi.  StoricoRatings: Kids+16, durata 240 min. – Italia, Francia, Germania 1985MYMONETRO Io e il duce * * 1/2 - - valutazione media: 2,78 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Basato sul libro Galeazzo Ciano di Giordano Bruno Guerri, è la storia dei rapporti (mai facilissimi) di Ciano con suo suocero Mussolini.

Mussolini and I (1985) on IMDb

Nero Wolfe (Nero Wolfe) è una serie televisiva statunitense in 14 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di una sola stagione nel 1981. È basata sulle avventure dell’investigatore Nero Wolfe, personaggio creato dallo scrittore statunitense Rex Stout.

Nero Wolfe (1981) on IMDb
The Smell of Us: Amazon.it: Ionesco, Lukas, Rouxel, Diane, Cholbi, Theo,  Clark, Larry, Ionesco, Lukas, Rouxel, Diane: Film e TV

Regia di Larry Clark. Un film con Dominique Frot, Christophe Beudet, Jean-Christophe Quenon, Valérie Maës, Philippe Rigot, Valentin Charles, Terin Maxime, Adrien Binh Doan, Ben Yaiche Ryan, Hugo Behar-Thinières, Diane RouxelCast completo Genere Drammatico – Francia2014, Valutazione: 1,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Gruppo di skater in un esterno: a Parigi le vite di Mat, Pacman, Marie e soci sono segnate dal bisogno di soldi e da ciò che si è disposti a fare per averli. Molti di loro scelgono la strada della prostituzione, perdendosi in una spirale nichilista e autolesionista.

The Smell of Us (2014) on IMDb

Cornelio – Delitti d’autore è una miniserie a fumetti di genere horror/noir pubblicata in Italia dalla Star Comics. La serie prende il nome dal suo protagonista, uno scrittore noir in preda a una forte crisi creativa e con le sembianze dello scrittore Carlo Lucarelli, uno degli autori insieme a Mauro Smocovich e Giuseppe Di Bernardo.

Cornelio Bizzarro è uno scrittore di successo ma senza più idee che cerca nuove ispirazioni provando a ritrovare la vena narrativa perduta. Nelle varie avventure è affiancato da Vanessa, una modella e fotografa che vuole essere la musa ispiratrice del suo scrittore preferito, trascinandolo a risolvere misteri.

Regia di Michael Haneke. Un film Da vedere 2009 con Christian FriedelLeonie BeneschUlrich TukurUrsina LardiBurghart KlaußnerCast completo Titolo originale: Das Weiße Band. Genere Drammatico, – AustriaFranciaGermania2009durata 144 minuti. Uscita cinema venerdì 30 ottobre 2009 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,40 su 21 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Intorno al 1913 la quieta vita di Eichwald, paese della Germania del Nord, è turbata da una serie di strani e crudeli incidenti, all’apparenza privi di spiegazione. Non si riesce a individuare i responsabili. Il maestro della scuola locale – anche voce narrante – riunisce i fili degli eventi finché raggiunge una terribile verità che potrebbe essere il frutto di un’interpretazione paranoica. Il pastore protestante si rifiuta di credergli. Lo scoppio della guerra 1914-18 porta il maestro a non tornare più nella comunità. 1° film in lingua tedesca dal 1997 del regista austriaco “al quale preme rappresentare l’impossibilità di fare i conti con la realtà, oggi come ieri” (P.M. Bocchi) che ne fa il resoconto di un orrore a macchia d’olio inconcepibile più che inammissibile. È un film in bianco e nero (più bianco che nero) che lascia libero lo spettatore di decifrare i misteri della vicenda. Chi sono i colpevoli: i bambini o gli adulti? Senza quasi mai usare il primo piano, Haneke si pone di fronte alla realtà illeggibile di un panorama umano di vizi privati e pubbliche virtù sotto la coperta pesante del perbenismo. Suggerisce che potrebbe essere il terreno di cultura e la massa acritica del futuro nazismo. Palma d’oro al Festival di Cannes 2009. Distribuito da Lucky Red. Scritto da Haneke con Jean-Claude Carrière.

The White Ribbon (2009) on IMDb
Locandina italiana The Tree of Life

Un film di Terrence Malick. Con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain, Fiona Shaw, Joanna Going. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 138 min. – India, Gran Bretagna 2011. – 01 Distribution uscita mercoledì 18 maggio 2011. MYMONETRO The Tree of Life * * * - - valutazione media: 3,36 su 251 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Texas, anni Cinquanta. Jack cresce tra un padre autoritario ed esigente e una madre dolce e protettiva. Stretto tra due modi dell’amore forti e diversi, diviso tra essi per tutta la vita, e costretto a condividerli con i due fratelli che vengono dopo di lui. Poi la tragedia, che moltiplica le domande di ciascuno. La vita, la morte, l’origine, la destinazione, la grazia di contro alla natura. L’albero della vita che è tutto questo, che è di tutte le religioni e anche darwiniano, l’albero che si può piantare e che sovrasta, che è simbolo e creatura, schema dell’universo e genealogia di una piccola famiglia degli Stati Uniti d’America, immagine e realtà.
L’attesa della nuova opera di uno degli sguardi più dotati e personali dell’arte cinematografica è ricompensata da un film tanto esteso, per la natura dei temi indagati, quanto essenziale. Popolato persino da frasi quasi fatte, che la genialità del regista riesce a spogliare di ogni banalità e a resuscitare al senso. Malick parla la sua lingua inimitabile, le cui frasi sono composte di immagini (tante, in quantità e qualità) e di parole (molte meno) in una combinazione unica, senza mai pontificare. Si ha più che mai l’impressione che con questo film, che parla a tutti, universalmente, non gli interessi comunicare per forza con nessuno, ma farlo innanzitutto per sé.
Testimone di una capacità rara di sapersi meravigliare, ha realizzato un film che non si può certo dire nuovo ma nel quale Terrence Malick si ripete come si ripropone il bambino nell’uomo adulto, per “essenza” vien da dire: ci si può vedere la maniera o, meglio, ci si può vedere l’autore.
Del film si mormorava addirittura che avrebbe riscritto la storia del cinema e in un certo senso The Tree of Life fa anche questo, senza inventare nulla ma spaziando dall’uso di un montaggio emotivo da avanguardia del cinema degli esordi ad una sequenza curiosamente molto vicina al finale del recentissimo Clint Eastwood, Hereafter. Il confronto, però, scorretto ma tentatore, non si pone: la passeggiata di Malick in un’altra dimensione è potente e infantile come può esserlo solo il desiderio struggente che nutre il bambino di avere tutti nello stesso luogo, in un tempo che contenga magicamente il presente e ogni età della vita. Ecco allora che il film non sarà nuovo ma rinnova, ritrovando un’emozione primigenia, fondendo ricordo e speranza. L’ultimissima immagine non poteva che essere un ponte.

The Tree of Life (2011) on IMDb

Un film di Cristian Mungiu. Con Anamaria Marinca, Laura Vasiliu, Vlad Ivanov, Alexandru Potocean, Ion Sapdaru.Titolo originale 4 luni, 3 saptamini si 2 zile.Drammatico, durata 113 min. – Romania 2007. – Lucky Red uscita venerdì 24 agosto 2007. MYMONETRO 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni * * * 1/2 - valutazione media: 3,59 su 73recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In una città della Romania nel 1987, due anni prima della fine ingloriosa dell’era Ceausescu. In un pensionato femminile, che ha l’aria di una caserma e di un suk arabo, la studentessa Gabita (Vasiliu) è incinta. Irresponsabile e stolida com’è, non sa che fare. L’aborto è illegale. Per sua fortuna c’è Otilia (Marinca) che, tra l’onnipotenza di un regime poliziesco e la penuria di denaro, si sbatte per trovare una camera d’albergo e un abortista clandestino. In un mondo in cui il comunismo è come se non ci fosse, ma ha una presenza pesante, opaca, anonima, abitato da anime morte, è lei l’unica viva, la sola, perplessa e pragmatica, che affronta la realtà e che mette a rischio la sua tranquillità per qualcun altro. È lei che deve portar via il feto in un asciugamano in una scena disturbante che ingiustamente in molti hanno rimproverato a Mungiu, regista e sceneggiatore con alle spalle appena un film e mezzo. Girato in poche settimane (fotografia: Oleg Mutu), montato in 3 giorni, un solo piano fermo per ogni scena, ha un’azione chiusa in una giornata e una regia in apparenza neutrale nel rifiuto di ogni effetto drammatico, che gli darebbe persino l’aria di un documentario se non fosse per la quieta, implacabile costruzione narrativa, i dialoghi precisi, gli interpreti funzionali. Perciò quel movimento della cinepresa che lentamente scende verso il feto è necessario: costringe lo spettatore a guardare in faccia la realtà prima di prendere partito pro o contro. È un film senza lacrime in cui si mostrano gli esseri umani “con un doloroso senso di sconsolata rabbia e di asciutta pietà” (B. Fornara). Palma d’oro a Cannes 2007.

 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni
(2007) on IMDb
Locandina Fahrenheit 9/11

Un film di Michael Moore. Con Michael Moore, George W. Bush Documentario, Ratings: Kids+16, durata 115 min. – USA 2004. uscita venerdì 27 agosto 2004. MYMONETRO Fahrenheit 9/11 * * * - - valutazione media: 3,31 su 32 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

“Sono il più patriottico degli Americani perché credo nei principi che hanno dato vita a questa nazione e mi do da fare perché vengano ristabiliti”. Così Michael Moore in un’intervista per la ‘bibbia’ del cinema “Variety”. In effetti Fahrenheit 911 è un film patriottico perché crede nel popolo americano pur non avendo alcuna fiducia in chi lo governa in questo periodo. Moore riduce al minimo, rispetto a Bowling a Columbine, la sua presenza sullo schermo per lasciare spazio al suo nemico pubblico numero 1 George W. Bush e al gruppo che ha portato alla Casa Bianca dopo un’elezione che ha lasciato dietro di sé più di un dubbio di legittimità. Moore però non si limita a mostrare e dimostrare le bugie dell’Amministrazione Bush (dai rapporti con Bin Laden alle dichiarazioni contraddittorie nell’arco di poco tempo sull’Iraq) ma va a cercare tra il popolo i motivi dell’arruolamento dei giovani nell’esercito per giungere poi, in un’apoteosi di populismo mediaticamente efficacissimo, ad andare davanti al Senato a offrire ai senatori il modulo per l’arruolamento da consegnare ai loro figli. Una democrazia che voglia avere il diritto di proclamarsi tale ha bisogno di ‘arrabbiati’ come il premio Oscar Moore.

Fahrenheit 9/11 (2004) on IMDb
Locandina italiana Elephant

Un film di Gus Van Sant. Con Eric Deulen, Alex Frost, Elias McConnell, Timothy Bottoms, Matt Malloy.Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 81 min. – USA 2003. – Bim DistribuzioneMYMONETRO Elephant * * * 1/2 - valutazione media: 3,52 su 53 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il cinema ha spesso rivisitato la cronaca accentuando magari i tratti piu’ spettacolari della realtà. Gus Van Sant compie un’operazione analoga ma di segno opposto. Dopo Michael Moore anche Van Sant riflette sulla strage compiuta da due studenti nei confronti di compagni e professori nel liceo di Columbine negli Usa. Lo fa con un film di breve durata in cui si affida a una macchina da presa che pedina alcuni dei protagonisti che diverranno vittime o assassini quasi fosse una candid camera. Ne esce un quadro di desolante vuoto esistenziale, un tunnel che non ha una luce sul fondo. Non c’è più’ neppure la tragedia. La morte per strage si tinge di banale quotidianità.