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Risultati immagini per Girolimoni il Mostro di RomaUn film di Damiano Damiani. Con Nino Manfredi, Guido Leontini, Orso Maria Guerrini, Anna Maria Pescatori. Drammatico, durata 125′ min. – Italia 1972. MYMONETRO Girolimoni, il mostro di Roma * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La vera storia di Gino Girolimoni, fotografo, che nella Roma degli ultimi anni ’20 fu arrestato con grande clamore dei giornali come assassino di bambine e poi scarcerato di nascosto per mancanza di prove. Mussolini ordinò il silenzio stampa. Il film mette troppa carne al fuoco: un racconto naturalistico con la ricostruzione di una isteria di massa; un dramma alla Brecht con l’analisi dei rapporti tra dittatura, magistratura e stampa; i riferimenti di cronaca ad altri misfatti del regime; i rimandi al caso dell’anarchico Pietro Valpreda per la strage milanese del 1969 che aprì la via alla strategia della tensione; la risoluzione di un caso che, invece, non fu mai chiarito.

Girolimoni, the Monster of Rome (1972) on IMDb

Locandina Il clan dei sicilianiUn film di Henri Verneuil. Con Jean Gabin, Alain Delon, Amedeo Nazzari, Lino Ventura Titolo originale Le clan des sicilians. Drammatico, durata 113′ min. – Francia 1969. MYMONETRO Il clan dei siciliani * * * 1/2 - valutazione media: 3,94 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dopo aver messo a segno un grosso colpo, vecchio patriarca del crimine uccide un complice per motivi d’onore e finisce in carcere con i figli. Gangster-film ad altissimo costo con 3 star del cinema francese in prima fila. Sono 3 film in uno che non ne fanno nessuno. La confezione è di lusso, ma la scatola è vuota. Da un romanzo di Auguste Le Breton.

The Sicilian Clan (1969) on IMDb

Un film di Claude Lelouch. Con Jean-Louis Trintignant, Anouk Aimée, Pierre Barouh Titolo originale Un homme et une femme. Drammatico, durata 103′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Un uomo, una donna * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due vedovi si incontrano durante una visita al collegio dei rispettivi figli, si rivedono, si separano, si ritrovano ancora, rimanendo fondamentalmente sé stessi. È il 6° film di Lelouch il più bel fotoromanzo della storia del cinema (francese)? “Anche l’amore è inquadrato in un’ottica piccolo borghese che, inserendo il sentimentalismo del vivere quotidiano negli stilemi romantici, rasenta il Kitsch ma crea una serie di trappole sentimentali nelle quali è difficile non cadere.” Un critico francese lo definì un’autentica impresa di seduzione, un tranquillante su pellicola. Tutto è ripulito, levigato, dolce come la pelle di un bebé, fresco come l’alito Colgate. Anche la morte è ingentilita, disumanizzata. Dove non arriva la sua poetica di carosello pubblicitario, a colpi di zoom e di carrelli frenetici, subentra la musica carezzevole di Francis Lai con il suo motivo conduttore. Oscar per il miglior film straniero e Palma d’oro a Cannes. Seguito da Un uomo, una donna oggi (1986)

A Man and a Woman (1966) on IMDb

Tutte Le Ore Feriscono, L'Ultima Uccide (DVD+Blu-ray) - DVD + Blu-ray -  Film di Jean-Pierre Melville Giallo | IBSUn film di Jean-Pierre Melville. Con Paul Meurisse, Marcel Bozzuffi, Lino Ventura, Raymond Pellegrin.Titolo originale Le deuxième souffle. Poliziesco, b/n durata 150′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Tutte le ore feriscono… l’ultima uccide * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Comincia con un’evasione seguita da un regolamento di conti tra bande rivali, passa per la rapina a un furgone blindato carico di platino e si conclude con una carneficina. Melville è, nel cinema francese, uno dei pochi specialisti del nero, attento alle digressioni e alle pause, ma sagace nelle sequenze d’azione. Gli attori non sbagliano un gesto: Ventura nella parte di Gustave Menda detto Gu è un memorabile malavitoso evaso. Tratto da un romanzo (1958) di José Giovanni, è un polar che Melville eleva al rango di tragedia moderna.

Second Wind (1966) on IMDb

SOLARIS" MOVIE POSTER - "SOLARIS" MOVIE POSTERUn film di Andrei Tarkovskij. Con Natalya Bondarchiuk, Donatas Banionis, Yuri Charvet, Jüri Järvet, Vladislav Dvorzhetsky. Titolo originale Soljaris. Fantascienza, durata 165′ min. – URSS 1971. MYMONETRO Solaris * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Uno psicosociologo arriva sulla stazione spaziale in orbita attorno al pianeta Solaris per indagare sui misteriosi fenomeni che vi avvengono e che coinvolgono gli scienziati a bordo: su Solaris c’è un oceano che pensa. Dal romanzo (1961) del polacco Stanislaw Lem, eminente fautore della problematica del dubbio nella fantascienza, il 3° film di Tarkovskij è un’avventura della coscienza più che della conoscenza, un’opera di fantacoscienza (C. Cosulich) in cui il cosmo corrisponde al subconscio umano: su Solaris gli astronauti sono alle prese con gli “ospiti” del proprio passato, proiezioni materializzate della loro memoria e del loro inconscio. Angoscioso, ossessivo nel suo ritmo lento, enigmatico, il film ha un potere ipnotico che inchioda lo spettatore allo schermo con immagini che non si erano mai viste nel cinema, di fantascienza e non. Curata da Dacia Maraini, l’edizione italiana è mutilata di più di mezz’ora, priva di un lungo prologo a terra (inesistente nel romanzo) cui l’autore teneva molto.

Solaris (1972) on IMDb

Regia di James L. Brooks. Un film Da vedere 1997 con Jack NicholsonHelen HuntGreg KinnearCuba Gooding Jr.Skeet UlrichShirley KnightCast completo Titolo originale: As Good As It Gets. Genere Commedia – USA1997durata 138 minuti. – MYmonetro 3,91 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In Melvin Udall (Nicholson), autore di romanzi sentimentali, la misantropia è fondata su ossessive turbe maniacali. Le circostanze l’obbligano a prendersi cura di un odiato cagnetto e poi del suo padrone (Kinnear), pittore gay ridotto su una sedia a rotelle da un’aggressione. Grazie a loro e a una cameriera di cui s’innamora il misantropo subisce una metamorfosi. Scritta dal regista con Mark Andrus, è una commedia comico-sentimentale che nella 2ª parte pigia il pedale del sentimentalismo. Con la voce italiana di Michele Gammino, Nicholson istrioneggia in modo ammirevole o irritante, secondo i gusti, e non si fa rubare la scena nemmeno da un bravissimo cagnetto dagli occhi umani. H. Hunt è la sua degna complice, non succuba. Un Oscar a Nicholson e uno alla Hunt come migliori attori protagonisti.

As Good as It Gets (1997) on IMDb
Il vento fa il suo giro – CAI

Regia di Giorgio Diritti. Un film Da vedere 2005 con Thierry ToscanAlessandra AgostiDario AnghilanteGiovanni ForestiCaterina DamianoCast completo Genere Drammatico – Italia2005durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 4 maggio 2007 – MYmonetro 3,97 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari

È uno dei film più anomali prodotti in Italia nei primi anni 2000. Per molti motivi: prodotto in cooperativa senza finanziamenti statali o televisivi, fu girato nell’alta Val Maira (Cuneo) durante l’inverno, la primavera e l’autunno del 2004 e sottotitolato perché parlato in occitano, francese e italiano con l’aiuto della popolazione locale. Pronto nel 2005, fece nel 2006 il giro di una ventina di festival italiani e stranieri con una mezza dozzina di premi senza mai trovare una distribuzione. Fa parte di un gruppetto di film italiani auto distribuiti, città per città, nella stagione 2006-07. A Chersogno, paesino la cui sopravvivenza è legata a 6 o 7 anziani e a un fugace turismo estivo, arriva dai Pirenei un pastore francese (ex insegnante) con moglie, tre figli, un gregge di capre e una piccola attività di formaggiaio. Prima è ben accolto, ma poi affiorano incomprensioni, rigidità, ostilità, invidie. Scritta dal regista con Fredo Valla, è la storia di una sconfitta che non scivola nel pessimismo. Semplice in apparenza, è un film complesso per ricchezza tematica e psicologica: oltre alla diversità e la diffidenza verso lo straniero (il diverso), emergono due temi: la memoria storica che molti valligiani emigrati hanno dimenticato e il recupero dell’antica solidarietà montana. Grazie alla mobile fotografia digitale di Roberto Cimatti, è un raro esempio di film di montagna senza concessioni all’oleografia, sostenuto da una fisicità quasi tattile, calata nella realtà concreta.

The Wind Blows Round (2005) on IMDb
Risultato immagini per Il Colore Viola locandina

Un film di Steven Spielberg. Con Danny Glover, Whoopi Goldberg, Margaret Avery, Oprah Winfrey, Rae Dawn Chong.Titolo originale The Color Purple. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 152 min. – USA 1985. MYMONETRO Il colore viola * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Romanzo epistolare imperniato sull’amore tra due sorelle di colore e sui loro differenti destini dal 1908 al 1937. Dalla brutale negritudine dell’adolescenza all’emancipazione dell’età adulta. Tratto dal forte e pluripremiato romanzo (1981) di Alice Walker, premio Pulitzer 1983. S. Spielberg ha rischiarato la torva materia epica del romanzo con i colori romantici dell’elegia, smussando le tinte e attenuando i passaggi spinti. Carico d’emozioni, figurativamente sontuoso, regia inventiva. W. Goldberg un po’ teatrale, ma bravissima. Sceneggiato da Menno Meyjes. Fotografia: Allen Daviau. 11 candidature agli Oscar, nemmeno una statuetta. Nella stagione 2005-06 ne fu tratto il musical di Marsha Norman, Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray. Grande successo.

The Color Purple (1985) on IMDb

Locandina HellzapoppingUn film di Henry C. Potter. Con Mischa Auer, Ole Olsen, Harold Chic Johnson, Martha Raye, Shemp Howard Titolo originale Hellzapoppin. Commedia, b/n durata 84 min. – USA 1941. MYMONETRO Hellzapopping * * * 1/2 - valutazione media: 3,94 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Non è un film, Helzapopping ma un insieme di gags, di trovate esilaranti, di numeri comici divertentissimi. La trama, piuttosto esile, è infatti la storia di un giovane autore che deve convincere un produttore a finanziare il suo spettacolo.

Hellzapoppin' (1941) on IMDb
Risultati immagini per Il mio Nome è nessuno

Un film di Tonino Valerii. Con Henry Fonda, Piero Lulli, Terence Hill, Jean Martin, Benito Stefanelli. Western, durata 108′ min. – Italia 1973. MYMONETRO Il mio nome è nessuno * * * 1/2 - valutazione media: 3,91 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

1899: un celebre pistolero, ormai vecchio, decide di lasciare il West e partire per l’Europa. Incontra un giovanotto che lo ammira e gli si mette alle costole, costringendolo a un’ultima, memorabile impresa… È un proseguimento ideale dei Trinità (manca Bud Spencer) e per molti versi è meglio dei suoi “genitori”: la contrapposizione Hill-Fonda è un’invenzione furbesca che tiene in piedi un western allegro e divertente. Ideato e prodotto da Sergio Leone.

My Name Is Nobody (1973) on IMDb

Regia di Ildikò Enyedi. Un film Da vedere 2017 con Alexandra BorbélyMorcsányi GézaErvin NagyPál MácsaiJúlia NyakóCast completo Titolo originale: A teströl és a lélekröl. Genere Drammatico, – Ungheria2017durata 116 minuti. Uscita cinema giovedì 4 gennaio 2018 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,99 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un macello di Budapest viene assunta una nuova ispettrice della qualità, la giovane Maria. Il direttore finanziario è subito incuriosito dal suo atteggiamento assolutamente riservato e dedito al lavoro con una rigida applicazione delle regole. A seguito di un test psicologico a cui vengono sottoposti tutti i dipendenti, emerge che entrambi sognano regolarmente di trovarsi in un bosco mentre nevica, lui nel ruolo di un cervo e lei nel ruolo della femmina. Messi a conoscenza di questo fatto i due iniziano un problematico avvicinamento.

On Body and Soul (2017) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1952 con Harriet AnderssonLars EkborgJohn HarrysonDagmar EbbesenÅke FridellCast completo Titolo originale: Sommaren Med Monika. Genere Drammatico – Svezia1952durata 95 minuti. – MYmonetro 3,92 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due proletari non ancora ventenni di Stoccolma passano un’estate nell’isoletta di Orno. Monika rimane incinta. Si sposano, ma lei lascia Harry solo con il figlioletto. L’inizio e la fine a Stoccolma sono deprimenti, all’insegna di un naturalismo tinto di nero, in linea con il romanzo di Anders Fogelström che l’ha sceneggiato con il regista. Conta la parte centrale sull’isola, fugace fase di transizione tra l’adolescenza e l’età adulta. Fece sensazione l’insolente sensualità della ventenne Andersson che nel finale tiene “il piano-sequenza più triste della storia del cinema” (J.-L. Godard). Diventerà con 9 film, ex aequo con Liv Ullman, una delle attrici preferite di Bergman, dopo Bibi Andersson (11 film). Distribuito in Italia nel ’61 e scoperto in Francia nel ’58.

Summer with Monika (1953) on IMDb
Risultati immagini per Il Profeta

Un film di Jacques Audiard. Con Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Reda Kateb, Hichem Yacoubi. Titolo originale Un Prophète. Drammatico, durata 150 min. – Francia, Italia 2009. – Bim uscita venerdì 19 marzo 2010. MYMONETRO Il Profeta * * * 1/2 - valutazione media: 3,91 su 158 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità.
Ciò avviene all’interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro.
Malik è uno che apprende in fretta. Impara ad uccidere ma, dallo stesso crimine, impara anche che nel carcere c’è una scuola dove possono insegnargli a leggere e a scrivere. Dalla scuola apprende un metodo, grazie al quale impara da autodidatta il dialetto franco-italiano della Corsica: di fatto si procura un’arma, che obbliga il capo a tener conto di lui. Dagli arabi impara a capire cosa vogliono, dai Marsigliesi impara a trattare, da un amico, forse, imparerà a voler bene.
I compagni di galera prendono a definirlo un profeta, perché lui è quello che parla, con gli uni e con gli altri, quello che porta i messaggi dentro e fuori, che conosce la gente che può far comodo negli affari. Egli fa grandi cose, insomma; la sua via è tracciata come quella di chi ha una missione.
Ancora una storia che ruota nell’universo tanto umano quanto traditore della comunicazione, dunque, dopo quella in cui Vincent Cassel leggeva dalle labbra e quella in cui Romain Duris si affidava alle note. Qui le lingue sono almeno tre, ma è quella silenziosa del sangue che sigla gli accordi, e il potere, in questo codice, è inversamente proporzionale al numero di parole che richiede.
La critica di Audiard alla mala educazione del sistema carcerario è evidente, talvolta aspra, talvolta sarcastica (le uscite per “buona condotta”), ma non è tramite la parola che si esprime: la sua lingua è quella della regia, di cui è interprete sicuro e abile. Quello che propone allo spettatore, qui come in tutte le sue opere, è l’immersione completa nel mondo che racconta, la sospensione del pre-giudizio, lo spettacolo della complessità di un personaggio maschile. La pretesa questa volta, però, va oltre l’offerta: nonostante l’ottimo Tahar Rahim, protagonista, Un prophète si dilata oltremodo, prova qualche artificio ma non fino in fondo, sfiora emozioni interessanti che abbandona troppo in fretta, si lascia imprigionare dalla materia che vorrebbe liberare. Un film più maturo dei precedenti, ma meno comunicativo.

A Prophet (2009) on IMDb

Un film di Jean Delannoy. Con Madeleine Robinson, Pierre Fresnay, Daniel Gélin, Daniel Yvernel Titolo originale Dieu a besoin des hommes. Drammatico, b/n durata 100′ min. – Francia 1950. MYMONETRO Dio ha bisogno degli uomini * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo Un Recteur de l’île de Sein di Henri Quéffelec, adattato da Jean Aurenche e Pierre Bost. Sull’isola di Sein, al largo della costa bretone, nel 1850 un sacrestano è spinto dalle circostanze ad addossarsi prerogative sacerdotali. Ispirato a un fatto autentico, il film è centrato sul tema del dogma superato dalla fede e sul conflitto tra religiosità popolare e religione organizzata. Nonostante la nobiltà delle intenzioni, è un’opera sopravvalutata, confusa sul piano dei problemi, contraddittoria su quello della forma in cui l’artificioso nitore del linguaggio contrasta con la rudezza dei personaggi e dell’ambiente. I temi religiosi sono indicati, ma non approfonditi, forse anche perché è una tematica cattolica affrontata da protestanti (Delannoy, Bost, Fresnay). A Venezia ebbe un premio internazionale della giuria, quello del migliore attore (Fresnay) e, a sorpresa, quello dell’Office Catholique International de Cinéma.

God Needs Men (1950) on IMDb
Kramer Vs.Kramer: Amazon.it: Film e TV

Regia di Robert Benton. Un film Da vedere 1979 con Dustin HoffmanMeryl StreepJane Alexander (I)Justin HenryHoward DuffGeorge CoeCast completo Titolo originale: Kramer vs. Kramer. Genere Drammatico – USA1979durata 104 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,90 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo di Avery Corman. Moglie insoddisfatta lascia il marito e il figlioletto. Il babbo si trasforma in mamma e conquista l’affetto del bambino, ma diciotto mesi dopo lei ritorna a reclamare la custodia. Finiscono in tribunale. Strappalacrime e spezzacuori, tutto raccontato dalla parte di lui. Il che non impedisce di ammirarne la maestria ruffiana. 9 Nomination e 5 premi Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista, attrice protagonista), enorme successo di pubblico.

Kramer vs. Kramer (1979) on IMDb

Un film di Jan Troell. Con Gene HackmanHarry Dean StantonLiv UllmannEileen HeckartJames Gammon Titolo originale Zandy’s BrideWesterndurata 116 min. – USA 1974MYMONETRO Una donna chiamata moglie ***1/2- valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un agricoltore quarantenne, con idee vecchio stampo sul matrimonio, prende in moglie una ragazza trentenne di origine svedese con il solo intento di avere una serva. La povera moglie è umiliata e offesa. Ma la vita in comune, la ribellione della donna e la nascita di un bambino faranno del ruvido Zandy un marito e un padre esemplare.

Zandy's Bride (1974) on IMDb

Un film di Massimo Troisi, Michael Radford. Con Massimo Troisi, Philippe Noiret, Maria Grazia Cucinotta, Linda Moretti, Renato Scarpa. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 101 min. – Italia 1994. MYMONETRO Il postino * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su 61 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto dal romanzo Il postino di Neruda di Skarmeta. In un paesino del sud Italia giunge il poeta Pablo Neruda. Per il periodo in cui l’artista rimarrà sarà necessario un postino per consegnare la grande mole di lettere che arriveranno. Mario, che non ha nessuna voglia di fare il pescatore, decide di prendere al volo il temporaneo impiego. Piano piano riesce a fare amicizia con il poeta che lo aiuta nel corteggiamento di una bella ragazza e fa da testimone alle loro nozze. Quando Neruda potrà tornare in patria Mario ne soffrirà. L’ultimo film girato da Troisi prima della prematura morte. E con Ricomincio da tre è il suo migliore. Il regista Michael Radford ( Another Time, Another Place, 1984) ha voluto dividere il merito con l’attore italiano. Troisi è riuscito, sulla sua pelle, a trasmettere gli stati d’animo del protagonista. Senza strafare, senza lunghi monologhi. Un atto d’amore verso il cinema. Inevitabilmente commovente. Candidato a cinque Oscar, ne ha vinto uno minore.

The Postman (1994) on IMDb

Un film di John Milius. Con Gary Busey, William Katt, Patti D’Arbanville, Jean-Michael Vincent, Stacy Keach Sr. Titolo originale Big Wednesday. Drammatico, durata 120′ min. – USA 1978. MYMONETRO Un mercoledì da leoni * * * 1/2 - valutazione media: 3,98 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tre inseparabili amici furoreggiano col surf sulle spiagge della California negli anni ’60. Il tempo passa, la vita li divide, ma le grandi ondate ritornano. Scandito su 4 tempi che sono 4 stagioni e 4 celebri mareggiate (estate ’62, autunno ’65, inverno ’68, primavera ’74) e che quasi corrispondono alle burrasche politiche (dalla morte di Kennedy allo scandalo del Watergate), non è soltanto un film sul surf e la sua mistica eroica (come l’ha praticato lo stesso Milius), ma anche una malinconica saga sull’amicizia virile, su una generazione americana segnata dal malessere esistenziale e dalla guerra del Vietnam. Uno dei più misconosciuti film dei ’70. Eppure la sua importanza _ non soltanto sociologica _ è pari a quella di Il cacciatore di Michael Cimino, uscito nello stesso anno.

Big Wednesday (1978) on IMDb

Regia di John Cassavetes. Un film Da vedere 1980 con Gena RowlandsJohn AdamesBasilio FranchinaJulie CarmenBuck HenryLupe GarnicaCast completo Titolo originale: Gloria. Genere Drammatico – USA1980durata 121 minuti. – MYmonetro 3,90 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ex pupa di gangster raccatta ragazzino portoricano, scampato a una strage, e comincia con lui una lunga fuga, tampinata dai balordi che vogliono eliminare il piccolo testimone. Inatteso cambio di marcia (e di tono) per Cassavetes – ma anche per sua moglie Rowlands – in questo film d’inseguimento e di azione violenta, tutto di corsa, ricco di eccitazione e di energia. Prima parte bellissima. Epilogo ambiguo e furbetto. Leone d’oro a Venezia ex aequo con Atlantic City di Louis Malle. Rifatto nel 1998 con S. Stone e la regia di S. Lumet.

Gloria (1980) on IMDb

Regia di Roberto BenigniMassimo Troisi. Un film Da vedere 1984 con Amanda SandrelliRoberto BenigniMassimo TroisiLivia VenturiniLoris BazzocchiCast completo Genere Comico, – Italia1984durata 111 minuti. Uscita cinema lunedì 2 marzo 2015 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,76 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Partiti in automobile da Frittole (FI), Saverio (Benigni), maestro elementare, e Mario (Troisi), bidello, si ritrovano per uno strano scherzo del caso nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare Cristoforo Colombo e impedirgli di scoprire le Americhe. Incontrano Leonardo da Vinci che inventa il treno. Divertente, anemico, senza spessore, mette a frutto tutta la simpatia e l’estro dei 2 protagonisti, autori (con Giuseppe Bertolucci), attori, registi. In termini circensi, Benigni è il clown, Troisi l’Augusto.

Nothing Left to Do but Cry (1984) on IMDb