Category: 3.60/3.69


Un film di James Whale. Con Walter Brennan, John Carradine, Boris Karloff, Colin Clive, Valerie Hobson. Titolo originale The Bride of Frankenstein. Horror, b/n durata 80 min. – USA 1935. MYMONETRO La moglie di Frankenstein * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il barone Frankenstein, tormentato dall’idea di aver inventato un mostro, decide di partire con la moglie, ma il dr. Pretorius lo costringe a un altro esperimento: creare un essere di sesso femminile. Quattro anni dopo il celebre Frankenstein (1931), la Universal decise di dargli un seguito. Il risultato è ottimo, secondo molti, persino migliore del precedente per l’armonia tra i vari contributi: una sceneggiatura che accentua gli aspetti umani e patetici del “mostro”; la raffinata messinscena di Whale; la bellezza dei trucchi di Jack Pierce; gli effetti speciali di John Fulton; la bravura degli interpreti. Circola un’edizione di 75′ senza il prologo con Byron e Mary Shelley e la scena in cui il mostro uccide il borgomastro. Rifatto 50 anni dopo come La sposa promessa . Seguito da Il figlio di Frankenstein .

 La moglie di Frankenstein
(1935) on IMDb
Labyrinth - Dove tutto è possibile - Film (1986) - MYmovies.it

Un film di Jim Henson. Con David Bowie, Jennifer Connelly, Toby Froud, Frank Oz, Steve Whitmire.Titolo originale Labyrinth. Fantastico, Ratings: Kids+13, durata 101 min. – Gran Bretagna1986. MYMONETRO Labyrinth – Dove tutto è possibile * * * 1/2 - valutazione media: 3,65 su 47 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sarah, adolescente sognatrice, una sera in cui rimane sola a casa con il fratellino e innervosita dai suoi pianti, invoca il re degli gnomi Jareth, pregandolo di portarlo via. Toby scompare. Sarah, pentita, corre a riprenderselo affrontando ogni sorta di pericoli: nani, paludi, porte magiche. Quando rivede finalmente Toby… si risveglia.

 Labyrinth - Dove tutto è possibile
(1986) on IMDb

Regia di Neil Jordan. Un film Da vedere 1992 con Forest WhitakerStephen ReaMiranda RichardsonJaye DavidsonAdrian Dunbar. Titolo originale: The Crying Game. Genere Drammatico, – Gran Bretagna1992durata 112 minuti. Uscita cinema martedì 2 agosto 1994 distribuito da Lady Film. – MYmonetro 3,60 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Terrorista dell’IRA, tormentato dal rimorso per la morte di un soldato di colore inglese che teneva in ostaggio, rinuncia alla lotta e va a cercare la donna del defunto. Sorpresa. Praticamente il film è diviso in due parti e la seconda è quella che intriga, spiazza, sorprende, seduce. In sapiente equilibrio tra cinema d’azione e racconto psicologico, affidato alla rara arte di saper fare attendere lo spettatore, recitato benissimo, il film è un’originale esplorazione dell’Eros e una riflessione non scontata sulla violenza e il fanatismo nella lotta politica. Oscar a Jordan per la sceneggiatura e altre 5 candidature.

 La moglie del soldato
(1992) on IMDb
Locandina L'odio
Un film di Mathieu Kassovitz. Con Abdel Ahmed Ghili, Saïd Taghmaoui, Hubert Koundé, Vincent Cassel, Karim Balkhandra. Titolo originale La haine. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Francia 1995. MYMONETRO L’odio ***1/2- valutazione media: 3,69 su 48 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Una giornata in una delle tante banlieue parigine. Un giorno uguale a molti altri per l’ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert. Se non fosse che un loro amico, il sedicenne Abdel, è stato pestato dalla polizia in seguito agli scontri della notte precedente e adesso è sospeso tra la vita e la morte in ospedale. Durante i tumulti, Vinz ha trovato la pistola persa da un agente. Il ragazzo giura che la userà per vendicarsi, nel caso in cui Abdel muoia.
Un film folgorante, con dialoghi battenti, dal ritmo teso e serrato, che non lascia un attimo di respiro, girato in uno splendido e funzionalissimo bianco e nero, sporco e allucinato. Perché non c’è spazio per le sfumature e tanto meno per i colori, nel mondo svelato dal giovane talento francese Mathieu Kassovitz. Un mondo dove non si va tanto per il sottile: due fazioni in lotta; da una parte “noi”, dall’altra “loro”. Tutti cattivi, nessuno buono, nessuno condannato, nessuno assolto. Non c’è cieca adesione nello sguardo del regista, né giudizio morale. Solo un estremo e spietato rigore realistico nel tratteggiare uno spaccato sociale, senza mai scadere nel sociologismo spicciolo. Con un occhio a tanta cronaca francese e al meglio del cinema americano di genere, omaggiato nelle citazioni di Scarface di Brian De Palma, Il cacciatore di Michael Cimino e soprattutto Taxi Driver diMartin Scorsese, in quella scena di Vinz allo specchio che rifà Robert De Niro e fa esplodere tutta la bravura e l’intensità drammatica che consacrano il talento di un giovane Vincent Cassel.
Kassovitz, meritatamente premiato per la migliore regia al Festival di Cannes, osserva la banlieue con la giusta distanza, senza spingere all’identificazione con i suoi protagonisti, ma con il coraggio di chi non teme di sporcarsi le mani – e la faccia, come accade al naziskin da lui stesso interpretato – evitando così il pericolo di un freddo distacco di superiorità. Il risultato è un film duro, ottimamente congegnato, stilisticamente perfetto, con una superba direzione attoriale. Un film coinvolgente, in cui i movimenti nervosi della macchina da presa e il montaggio serrato non lasciano tregua, così come il ritmo rap dello slang tipicamente periferico parlato dai protagonisti. Tre sbandati che provano, in maniera diversa, a stare a galla in un mondo condannato alla marginalità, destinato all’invisibilità, all’indifferenza infastidita della Parigi bene e all’incuranza della politica che si limita ad affidarlo ai trattamenti “speciali” della polizia, pronta a sfogare in periferia il peggio di sé. In un contesto metropolitano underground da guerriglia urbana, Vinz, Said e Hubert agiscono da soldati armati dall’odio, il proprio e quello altrui, in bilico tra la voglia di rispetto e la rassegnazione all’immutabilità della propria condizione. I tre si muovono in un tempo che corre vacuo, scandito da un orologio extradiegetico, svuotato dall’insensatezza dei loro discorsi e dalla vacuità di uno sguardo che non ha nessun posto dove andare, nessun futuro da afferrare, in quella discesa continua verso il basso in cui il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
La haine (1995) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 2004 con Diego AbatantuonoCarlo Delle PianeAlessandro HaberGianni CavinaGeorge Eastman (II). Genere Drammatico – Italia2004durata 99 minuti. – MYmonetro 3,60 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il seguito di Regalo di Natale (1986), uno dei film più riusciti di P. Avati, insolito perché, nella finzione come nella realtà, avviene 18 anni dopo. È anche uno dei suoi pochi film ambientati nell’Italia contemporanea, l’unico situato nel presente della natia Bologna. Il che spiega il più alto tasso di amarezza civile, di squallore arrogante e, forse, di misantropia che impregna il racconto. Anche qui la partita a poker serve a togliere le maschere ai personaggi e a rivelarne l’indole nascosta o la vulnerabilità, ma non c’è soltanto un traditore come nell’altro film. Lo stesso Franco (Abatantuono), vecchia vittima, è predisposto a barare. L’Italia odierna è più abominevole e corrotta che nel 1986. Alla riuscita del film, scritto da Avati (con la consulenza pokeristica, non sempre ascoltata, di Giovanni Bruzzi, come in Regalo di Natale ), contribuiscono i 5 attori, perfetti anche nel mostrare gli effetti che l’orologio biologico ha avuto su di loro.

 La rivincita di Natale
(2004) on IMDb

Poster All that Jazz - Lo spettacolo continuaUn film di Bob Fosse. Con Roy Scheider, Jessica Lange, Leland Palmer, Ann Reinking, Cliff Gorman. Titolo originale All that Jazz. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 123′ min. – USA 1979. MYMONETRO All that Jazz – Lo spettacolo continua * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
È il ritratto di un regista-coreografo che lavora con un piede nel teatro e l’altro nel cinema. Il suo rapporto con le donne, con il lavoro, con la morte. Fatta la tara al narcisismo magniloquente e all’ambizione autoindulgente, il film offre 2 ore di spettacolo superbo, di ritmo scattante, di energia. 4 Oscar meritati e Palma d’oro a Cannes ex aequo con Kagemusha di Kurosawa.

 All That Jazz - Lo spettacolo comincia
(1979) on IMDb

Regia di Alessandro Benvenuti. Un film con Athina CenciAlessandro BenvenutiNovello NovelliIlaria OcchiniCarlo MonniCast completo Genere Commedia – Italia1990durata 90 minuti. – MYmonetro 3,65 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Siamo nel 1986, è Natale e c’è tutta la famiglia Gori riunita. Tutto si svolge in sala da pranzo dove ci sono Gino e sua moglie Adele; il nonno Annibale, Libero, ballerino di liscio, e sua moglie, Bruna; Sandra, ecologista ex comunista, e il marito Luciano, parrucchiere. Qui i problemi personali e le antiche rabbie represse hanno modo di trovare sfogo in maniera a volte comica e a volte drammatica. Anche i giovani Danilo e Cinzia con la piccola Samantha assistono a questo quadro familiare simile a molti ritratti presentati al cinema e in teatro ma a suo modo originale. Simpatica commedia, terza prova alla regia per Alessandro Benvenuti, ex Giancattivo. La produzione è di Francesco Nuti.

Benvenuti in casa Gori (1990) on IMDb
Locandina La verità

Un film di Henri-Georges Clouzot. Con Brigitte BardotPaul MeurisseCharles VanelMarie José NatSami Frey. continua» Titolo originale La véritéDrammaticob/n durata 124 min. – Francia, Italia 1960MYMONETRO La verità ***1/2- valutazione media: 3,65 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Si celebra un processo contro una ragazza, dalla vita molto libera, che ha ucciso l’amante dopo aver scoperto che costui stava per sposare la morigerata sorella. La corte e il pubblico sono prevenuti contro l’accusata per motivi moralistici e la poverina, non sopportando il linciaggio, si suicida prima del verdetto.

The Truth (1960) on IMDb

Un film di Leos Carax. Con Juliette Binoche, Denis Lavant, Klaus Michael Gruber Titolo originale Les Amants du Pont-Neuf. Drammatico, durata 125′ min. – Francia 1991. MYMONETRO Gli amanti del Pont-Neuf * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Storia di una passione sul Pont-Neuf, il più antico di Parigi, tra un insonne clochard sputafuoco e una monocola studentessa di Belle Arti. Il talento visionario di Carax è fuori discussione: lo si vede anche nel montaggio giocato sull’opposizione acqua/fuoco, sogno/oblio, movimento/immobilità. Un surrealismo forsennato s’alterna con l’esibizionismo gratuito. Ne nasce un’isteria narrativa e una sovraeccitazione espressiva che frenano l’adesione. 3 anni di riprese, set ricostruito, cinema d’autore al suo parossismo (anche finanziario) più folle. Ma la visita notturna al Louvre resterà.

The Lovers on the Bridge (1991) on IMDb

Un film di Wes Anderson. Con George Clooney, Meryl Streep, Jason Schwartzman, Bill Murray, Wallace Wolodarsky. Animazione, Ratings: Kids, durata 88 min. – USA, Gran Bretagna 2009. – 20th Century Fox uscita venerdì 16 aprile 2010. MYMONETRO Fantastic Mr. Fox * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 32 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il signor e la Signora Fox vivono pacifici col figlioletto Ash e il nipotino Kristofferson, loro ospite, dentro un grande albero in cima alla collina che fronteggia gli stabilimenti dei più cattivi contadini della zona: Boggis, Bunce e Bean. Ma la natura selvatica del signor Fox gli impedisce di trovare soddisfazione come giornalista e lo spinge a cercare di far fessi i tre uomini e a saccheggiare i loro depositi. La vendetta è veloce e spietata e mette a repentaglio non solo la sua amata famiglia ma tutti gli animali del sottosuolo. Mr Fox dovrà elaborare dunque un nuovo e geniale piano per trarre tutti d’impaccio.
Il signor Volpe, il protagonista del primo lungometraggio d’animazione di Wes Anderson, è elegante, intraprendente, selvatico. Un intelligente e vanitoso americano (la voce originale e l’ispirazione di fondo sono quelle di George Clooney) che di quando in quando parla francese e da solo è capace di rivoluzionare come nessun altro lo statico quadro della campagna inglese.
Mentre la moglie dipinge, assecondando una vocazione artistica che in Anderson è spesso associata al femminile, lui incarna lo spirito dell’avventura. Stanco di vivere in un buco, noncurante del fatto che i buchi altro non sono che le abitazioni standard delle volpi come lui, si sistema in grande stile in un appartamento esagerato e in una posizione pericolosissima e tentatrice. C’è qualcosa di Mr. Ocean in Mr. Fox, ladro gentiluomo, capo della banda, e qualcosa del supereroe che non può non rispondere alla chiamata identitaria, alla missione (vedi Zissou) e dunque mascherarsi e tornare ad essere chi realmente è, un professionista del furto.
A leggere idealmente il fumetto di questo supereroe è il figlio Ash, schiacciato dal mito del padre e goffamente alla ricerca della sua perenne approvazione. Come sempre nei film dell’americano, padre e figlio cresceranno insieme e non certo da soli, ma con la complicità di una famiglia allargata che li ama per quello che sono: fantastici o semplicemente piccoli, in ogni caso umanamente animali.
La sceneggiatura del regista in coppia con Noah Baumbach crea quasi dal nulla -tanto è sottile il racconto di Roal Dahl-, o probabilmente giusto da uno spunto affettivo (Anderson sostiene che quello fosse il primo libro da lui mai posseduto), un universo di brulicante vitalità, intensa pittoricità ed emozionante musicalità. Ancora una volta senza sponda alcuna, che sia un genere di riferimento o una trama archetipica, l’autore segue (anche a distanza) con sincera partecipazione la fuga dei suoi personaggi verso un destino apparentemente ignoto (ad un certo punto non resta che scavare e scavare, il più velocemente possibile e senza tregua) ma di fatto puntato verso la rivendicazione del diritto alla diversità, alla libertà e alla condivisione di entrambe con i pochi amici. Che aumentano, però, strada facendo.

Fantastic Mr. Fox (2009) on IMDb

Risultati immagini per Nel Corso del TempoUn film di Wim Wenders. Con Rudiger Vogler, Lisa Kreuzer, Hanns Zischler, Rudolf Schundler, Marquard Bohm. Titolo originale Im Lauf der Zeit. Drammatico, b/n durata 175′ min. – Germania 1975. MYMONETRO Nel corso del tempo * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

È la storia dell’incontro casuale di due uomini sui trent’anni (uno ripara proiettori cinematografici, l’altro è uno psicolinguista), del loro viaggio lungo il confine tra le due Germanie, della loro reciproca conoscenza, della loro separazione. A Cannes nel 1976 vinse il premio della Critica internazionale. Film di viaggio (anzi, di erranza) come Alice nelle città (1973) e Falso movimento (1974), è una riflessione sulla Germania prospera, mercantile e americanizzata del miracolo economico, sul malessere della generazione postbellica, sulla dissoluzione del mito dell’uomo forte, sul cinema, rappresentato nel suo versante materiale (la pellicola, la macchina da proiezione, il sonoro). È uno di quei rari film che trasmettono il piacere di andare al cinema, rispettando l’intelligenza dello spettatore e, insieme, sollecitandone i sensi.

Kings of the Road (1976) on IMDb
Locandina Schiavo d'amore [1]

Un film di John Cromwell. Con Reginald Owen, Bette Davis, Frances Dee, Leslie Howard Titolo originale Of Human Bondage. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 83 min. – USA 1934. MYMONETRO Schiavo d’amore [1] * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Melodramma che riesce a restituire ottimamente il clima d’angoscia che contraddistingue il romanzo (di Somerset Maugham) da cui è tratto, è il primo film dove Bette Davis appare nel ruolo della maliarda senza scrupoli, una maschera che condizionò la sua carriera negli anni a venire. Per questo ruolo le venne ingiustamente negato l’Oscar, assegnatole prontamente come risarcimento l’anno successivo. Philip Carey (Leslie Howard), un pittore fallito storpio diventato in seguito studente di medicina, si innamora follemente di Mildred (Bette Davis) che sembra ricambiarlo, nonostante continui a flirtare anche con altri uomini. Mildred decide però di sposare un altro, ma quando resta incinta viene abbandonata e fino alla sua morte continuerà a ricorrere a Philip nei momenti di maggiore difficoltà, lasciandolo poi ogni volta nella più completa disperazione. Il film di John Cromwell è uno dei più riusciti drammi sentimentali hollywoodiani e costituisce la prima e più convincente versione del romanzo di Somerset Maugham, a cui ne seguirono altre molto meno soddisfacenti.

Of Human Bondage (1934) on IMDb

Manifesto film Conan il Barbaro / 1982Un film di John Milius. Con Arnold Schwarzenegger, James Earl Jones, Max von Sydow, Sandahl Bergman, Ben Davidson. Titolo originale Conan the Barbarian. Avventura, durata 129 min. – USA 1982. – VM 14 – MYMONETRO Conan il barbaro * * * 1/2 - valutazione media: 3,68 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La tribù di Conan conosce il segreto dell’acciaio e forgia spade invincibili, ma il perfido Tulsa Doom e i suoi uomini radono al suolo il villaggio. Si salvano soltanto alcuni bambini, tra cui Conan, che vengono catturati e fatti schiavi. Conan cresce grande, forte e deciso a vendicare la morte della sua gente. Film affidato alla sapiente regia di Milius e ai muscoli di Schwarzenegger. Alla sceneggiatura fanta-storica ha lavorato, oltre allo stesso Milius, anche Oliver Stone.

Conan the Barbarian (1982) on IMDb
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Un film di David O. Russell. Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence. Titolo originale American Hustle. Drammatico, durata 138 min. – USA 2013. – Eagle Pictures uscita mercoledì 1 gennaio 2014. MYMONETRO American Hustle – L’apparenza inganna * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 119 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Abscam era il vero nome di un’operazione dell’FBI che negli anni ’70 incastrò alcuni membri del congresso con l’aiuto di una coppia di noti truffatori.
Irving Rosenfeld che per anni aveva guadagnato promettendo a persone disperate cifre grosse in cambio di cifre piccole senza mai corrispondere nulla, fu incastrato assieme alla sua socia e compagna Sydney Prosser e costretto dall’agente Richie DiMaso ad aiutare l’FBI nell’organizzazione di una truffa ai danni di politici e mafiosi. Quello che nessuno aveva calcolato era però la devastante presenza della vera moglie di Irving, un ingestibile tornado di problemi.
La storia che David O. Russell trae dalla sceneggiatura di Eric Singer rifiuta subito qualsiasi realismo storico in stile Argo e si getta a capofitto nel tunnel del grottesco, prediligendo l’uso sfarzesco ed esagerato di costumi d’epoca e parrucche (eccezionale quella totalmente implausibile di Jeremy Renner) per conferire ai suoi personaggi quell’aura di amabile vulnerabilità con cui è solito condirli per avvicinarli al pubblico. Dunque è senza proibirsi nessuna delle sue consuete ruffianerie che Russell ha realizzato forse il suo film più convincente.
Su tutta la vicenda narrata aleggia l’ombra flebile di un conflitto tra i più comuni al cinema, ovvero il rapporto che la finzione instaura con la realtà (cosa implichi cioè per due individui l’essere uniti dal proporsi a oltranza per quello che non sono), si basasse realmente su questo però American hustle non avrebbe speranze di generare interesse, tanto è svogliata la trattazione dell’argomento. Nel dipanarsi e intrecciarsi dei rapporti tra i quattro protagonisti è infatti evidente che sono i piccoli momenti autentici in un mare di bugie quel che David O. Russell ama filmare e quindi i più sinceri da guardare.

American Hustle (2013) on IMDb

Regia di Uberto Pasolini. Un film Da vedere 2020 con James NortonDaniel LamontEileen O’HigginsValerie O’ConnorStella McCuskerCast completo Titolo originale: Nowhere Special. Genere Drammatico, – Gran Bretagna2020durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 8 dicembre 2021 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,65 su 31 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

John è un trentaquattrenne gentile e silenzioso, che di mestiere fa il lavavetri, in giro per Belfast. La sua esistenza terrena è condannata ad esaurirsi a brevissimo termine, per colpa di un male incurabile. Nel poco tempo che gli rimane, John deve fare la cosa più importante della sua vita: trovare una famiglia per il suo bambino di quattro anni, Michael, visto che la madre li ha lasciati entrambi poco dopo la sua nascita. Mentre visitano le coppie disponibili e selezionate per l’adozione, John e Michael passano insieme la loro giornata, trasformando ogni gesto quotidiano in una memoria preziosa.

Nowhere Special (2020) on IMDb

Regia di Richard Curtis. Un film Da vedere 2009 con Philip Seymour HoffmanBill NighyRhys IfansNick FrostKenneth BranaghCast completo Titolo originale: The Boat That Rocked. Genere Commedia, – Gran BretagnaGermania2009durata 135 minuti. Uscita cinema venerdì 12 giugno 2009 distribuito da Universal Pictures. – MYmonetro 3,62 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Scritto e diretto da Curtis, sceneggiatore di commedie romantiche di successo, alla sua 2ª regia, è un film lungo ma non prolisso perché vivace nel ritmo, sceneggiato con perizia, interpretato da una squadra di attori vispi che il regista lascia a ruota libera. Si rievoca un episodio storico degli anni ’60: da una nave corsara ancorata nel Mare del Nord, un gruppo di disc-jockey trasmette rock per la gioia di milioni di radioascoltatori. Dalla parte del potere e delle istituzioni c’è un ministro che ricorre a ogni mezzo per far tacere la radio sovversiva. Nonostante gli sfarinamenti nella struttura narrativa, il film funziona: gag abbondanti, dialoghi scoppiettanti, divagazioni spiritose e, ovviamente, la musica: Who, Stones, Jimi Hendrix, Dusty Springfield, Procol Harum. La moltiplicazione dei finali? In linea col disordine creativo del resto.

 I Love Radio Rock
(2009) on IMDb
Tempesta Su Washington (1962): Amazon.it: Fonda,Pidgeon,Laughton,  Fonda,Pidgeon,Laughton: Film e TV

Un film di Otto Preminger. Con Henry Fonda, Walter Pidgeon, Peter Lawford, Franchot Tone, Charles Laughton. Titolo originale Advise and Consent. Drammatico, b/n durata 139′ min. – USA 1962. MYMONETRO Tempesta su Washington * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Quando il presidente degli Stati Uniti sceglie un Segretario di Stato impopolare, si scatena nel Senato un’accesa lotta politica senza esclusione di colpi. Manovre di corridoio, complotti, ricatti e un suicidio. Dal romanzo di Allen Drury Advise and Consent. Questo film all stars (61 ruoli parlanti) è un coinvolgente melodramma politico che analizza con sagacia drammatica e lucidità critica (arrivismo, intolleranza, cinismo) il meccanismo della democrazia parlamentare degli USA. Ultimo film di Laughton: un “exit” memorabile.

Advise & Consent (1962) on IMDb
Locandina italiana A spasso con Daisy

Un film di Bruce Beresford. Con Jessica Tandy, Morgan Freeman, Vinnie Jones, Patti Lupone, Esther Rolle. Titolo originale Driving Miss Daisy. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 99 min. – USA 1989. MYMONETRO A spasso con Daisy * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Stati Uniti, Georgia, 1953. Miss Daisy è una settantaduenne ebrea vedova che vive in una grande villa con una cameriera di colore. Suo figlio Boolie, dopo che lei è finita nel prato dei vicini in seguito a una semplice manovra con la sua Packard, non vuole che continui a guidare e le impone uno chauffeur. Si tratta del sessantenne Hook, saggio uomo di colore che dovrà sopportare le intemperanze verbali della signora.
Premiato con 4 Oscar (film, attrice protagonista, sceneggiatura e trucco) e scritto da Alfred Uhry come adattamento di un suo testo vincitore del Pulitzer, A spasso con Daisy non è il solito film sui diritti civili e la loro conquista da parte della popolazione afroamericana.

Man mano che se ne segue lo sviluppo, sostenuto da due grandi attori come Morgan Freeman e Jessica Tandy che trovano in Danny Aykroyd un misurato partner (sia per tempi di presenza sullo schermo che per recitazione), se ne comprende la qualità. Il rischio di caduta nella retorica è presente quasi in ogni scena ma viene sempre evitato con grande abilità. Daisy è rimasta chiusa in un proprio mondo. Sembra quasi considerarsi ancora una povera maestra ebrea come era originariamente anche se vive nel lusso e, soprattutto, non vuole ammettere con se stessa il trascorrere degli anni. Hook ha imparato dalla vita a stare al proprio posto ma anche a resistere con tenacia (come quando afferrava i maiali senza lasciarsene sfuggire uno) all’alterigia dei bianchi; anche di quelli che si considerano liberal ma nel profondo non lo sono affatto. Il nucleo centrale del film si colloca esattamente in questo ambito. I battibecchi tra i due, le incancellabili diffidenze di Daisy e la dignitosa sottomissione (sembra un ossimoro ma è così) di Hook costellano tutto il film e lo rendono al contempo brillante e portatore di considerazioni non banali. Anche quando, ormai prossimi al finale di una vicenda che abbraccia circa 25 anni di storia sociale americana, Daisy si reca ad ascoltare una conferenza di Martin Luther King non assistiamo a una svolta. Forse può essere stata toccata nell’intimo dalle parole rivolte dal leader del movimento per i diritti civili non ai ‘malvagi’ ma a coloro che credono di essere dalla parte giusta ma, consapevolmente o meno, conservano nel loro quotidiano le catene della segregazione forgiate nel pregiudizio. La sceneggiatura però, saggiamente, non ci dà modo di saperlo. Il gaberiano ‘mangiare un’idea’ resta un’utopia che è impossibile da concretizzare così come non si possono ritrovare i compiti da correggere di un tempo ormai passato.

Driving Miss Daisy (1989) on IMDb
Locandina L'invenzione di Morel

Un film di Emidio Greco. Con John SteinerGiulio BrogiTina KarinaAnna KarinaValeria Sabel. continua» Fantasticodurata 110 min. – Francia, Italia 1974MYMONETRO L’invenzione di Morel ***1/2- valutazione media: 3,63 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Naufragato su un isola sconosciuta, un uomo insegue Faustina, una enigmatica figura di donna che insieme ad altre persone sembra aggirarsi senza apparente ragione attorno ad un edificio dall’insolita architettura. Dopo aver tentato invano di creare un contatto con la ragazza, l’uomo si rende conto che gli strani abitanti dell’isola sono vuote immagini registrate e proiettate da una macchina inventata da Morel che entra in funzione con la luce del sole e con le maree. Lo stravagante scienziato ha risucchiato, esponendoli ai raggi mortali della macchina, la fisionomia di un gruppo di persone capitato sull’isola e ne riproduce i simulacri, i gesti e le parole dando vita ad un frammento di ripetitiva sterile immortalità. Solo e disperato, l’uomo si pone di fronte alla macchina e, morendo, si unisce a Faustina e alla compagnia degli altri incorporei personaggi. Girando sulle spiagge di Malta, Emidio Greco trasferisce sullo schermo il romanzo di Jorge Bioy Casares con la mente volta alle lezioni stilistiche del Resnais di L’anno scorso a Marienbad. Opera insolita nel panorama della produzione italiana, il film fa uso sapiente di atmosfere surreali per invitare a riflettere sul significato della realtà, sulla consistenza dell’immagine e sulla finitezza esistenziale dell’individuo. Film che andrebbe riproposto e rivisto anche come interessante esercizio di cinema sul cinema.

L'invenzione di Morel (1974) on IMDb

Un film di Silvio Soldini. Con Licia Maglietta, Bruno Ganz, Giuseppe Battiston, Marina Massironi, Antonio CataniaCommedia, Ratings: Kids+13, durata 105 min. – Italia 2000. MYMONETRO Pane e tulipani * * * 1/2 - valutazione media: 3,69 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Licia Maglietta è la “casalinga pescarese” che durante una triste gita in corriera rimane per strada e finisce a Venezia. Chiama il marito e gli dice che tornerà presto. A Venezia fa incontri particolari e ci scappa anche l’intermezzo sentimentale col maturo cameriere Ganz. Film della fuga, dolcemente anomalo, francesizzante. Per schemi non italiani, appunto. Infatti ha sorpreso un po’ tutti, compreso il pubblico che lo ha onorato. La Maglietta sembra toccata dalla grazia. Lei, non bella, diventa bellissima e affascinante. Il film si è giocato la nomination italiana per l’Oscar ed è stato battuto, da I Cento passi.

 Pane e tulipani
(2000) on IMDb