Lord, convinto di essere Gesù, esce dal manicomio dopo la morte del padre per prendere il suo posto nella società londinese. Uccide moglie e zia, facendo accusare un innocente per conservare il potere. Graffiante commedia satirica di origine teatrale (adattata dallo stesso autore Peter Barnes) sulla classe dirigente britannica sotto il segno dell’irriverenza, della bizzarria e di un umorismo nero. Prolissa e qua e là irritante, ma vale la pena di farsi irritare.
Tre ragazzini ebrei, clandestinamente ospitati in un collegio cattolico, sono prelevati, in seguito a una spiata, dagli sgherri della Gestapo. Leone d’oro a Venezia ’87. Nella carriera di Malle è, dopo Il soffio al cuore , il 2° film esplicitamente autobiografico, il più vicino a Truffaut e non soltanto per l’argomento. Meno originale, forse, ma emotivamente più coinvolgente (con qualche concessione agli stereotipi) di Lacombe Lucien , anch’esso ambientato nella Francia di Pétain, conta per la cura dei particolari e dell’ambientazione, la ricchezza delle invenzioni, una pagina di alta retorica didattica (l’omelia del padre direttore), un epilogo straziante.
In Cecoslovacchia durante la guerra, un adolescente viene assunto come vice aiuto-capostazione. Nonostante i terribili avvenimenti, il ragazzo pensa più che altro all’amore. L’iniziazione sessuale avviene con una bella partigiana che sta preparando un sabotaggio. Trascinato dall’entusiasmo, il giovane partecipa all’azione. E muore nell’impresa.
Radiografia di un malessere esistenziale che in un giovane nullafacente di Taipei si manifesta in forma di dolore e di una malattia del corpo, sintomo del deserto d’amore familiare in cui vive. Scena culminante e tremenda: il commercio sessuale tra padre e figlio inconsapevoli in una sauna per uomini soli (e gay). 3° film di un regista taiwanese, premiato con l’Orso d’argento a Berlino 1997, che punta sugli abituali temi della solitudine e della incomunicabilità, una narrazione ellittica, un metaforico microrealismo.
A Torino all’inizio del secolo gli operai di una fabbrica sono in urto con i padroni. Ci vuole uno sciopero ad oltranza, e per organizzarlo arriva da Roma il socialista professor Sinigaglia. Lo sciopero è spento nel sangue. Ma intanto i lavoratori hanno imparato a battersi per i loro diritti. La nascita del sindacalismo è raccontata da Monicelli nei modi che gli sono propri, quelli della commedia all’italiana.
Sulle frizzanti musiche di Cole Porter si svolge la storia di un pirata che si finge governatore, di un attore che si finge pirata e di una ragazza che vive sognando il mare, ama il pirata come un mito e poi sposa l’attore. Uscito sui nostri schermi con ben 32 anni di ritardo, il film è l’adattamento di una commedia (1942) di S.N. Behrman piuttosto insignificante. Kelly e Garland si scatenano in una cornice scenografica eccentrica e raffinata. Almeno 3 sequenze di balletto memorabili per l’impiego dello spazio: l’esibizione nella piazza di Puerto Sebastian, “Mack the Black” e “Be a Clown” che riassume la filosofia del film.
Edit 26/2/24 sostituita versione satrip con bdrip 720p
Un cacciatore di taglie è deciso a mettere le mani su un desperado messicano. Capita però in una famiglia dove il ricercato è ritenuto un bravo figliolo. Ma questi si rivela ben presto una belva assetata di sangue, cosicché i suoi amici, dopo averlo sulle prime aiutato, gli si rivolteranno contro decretando la sua fine.
Nel 1934 un operaio italiano comunista, fuoriuscito in Francia, viene inviato dal Partito _ da cui era stato radiato per deviazionismo _ nell’Italia fascista per prendere contatti con i compagni e, in realtà, usato come esca per stanare un infiltrato. È l’8°, il migliore, il più maturo film di F. Maselli. Raffinata ricostruzione d’epoca, sapiente tensione narrativa (sceneggiatura di Franco Solinas), personaggi credibili. Volonté straordinario con una recitazione ridotta all’osso. Musiche di Giovanna Marini. L’anomalo titolo fu imposto con arroganza padronale dalla RKO americana che pretendeva diritti d’esclusiva su Il sospetto di Hitchcock.
Divertenti episodi in cui vizi e virtù dell’Italia in rovina sono messi in berlina. Un lettore di telegiornale (Mastroianni) piuttosto candido e distratto fa da filo conduttore ai vari episodi, presentati come servizi speciali di un allora inesistente TG3
La vita tormentata di Vincent Van Gogh. Dalla sua esperienza di missionario nelle miniere di carbone nel Belgio agli inizi come pittore a Parigi, alla parentesi ad Arles assieme all’amico Paul Gauguin, fino al suicidio, in un campo di grano, durante una delle sue violente crisi depressive. Il film fece vincere ad Anthony Quinn (Gauguin) il secondo Oscar della sua carriera (ma Kirk Douglas mancò per un pelo la statuetta e se la meritava).
Il film è un esempio degli slasher a basso costo tanto in voga durante gli anni ottanta, come Halloween – La notte delle streghe e Venerdì 13; Quentin Tarantino lo ha definito il «miglior slasher di tutti i tempi»[1]. Durante la celebrazione di San Valentino nella città di Valentine Bluffs, un gruppo di operai rimane intrappolato in una miniera, ove un problema nelle condutture del metano provoca un’esplosione, in cui rimangono uccisi tutti i minatori. A sei settimane di distanza, l’unico sopravvissuto alla tragedia, Harry Warden, è impazzito a causa dei traumi psicofisici successivi all’accaduto. Dopo un anno di cure e corsi di rieducazione, Harry, fugge dalla clinica uccidendo alcuni dottori, lasciando un avvertimento scritto col sangue dei malcapitati; chiunque oserà festeggiare il giorno di San Valentino verrà brutalmente massacrato. A vent’anni esatti dai tragici eventi, alcune coppie di adolescenti decidono di festeggiare San Valentino dentro le miniere, dato che in città ogni rito e/o festa è proibita. Alla loro decisione di svago, seguiranno una catena di morte e omicidi sempre più cruenti e complessi.
Michael Mann si conferma ancora una volta fra i migliori registi d’azione e presenta alla Mostra del Cinema di Venezia, un lungometraggio con continui cambi di ritmo che si svolge, temporalmente, tutto in una notte. Los Angeles, atmosfera sincopata. Max, tassista modello, compie una corsa con un procuratore donna che avrebbe dovuto discutere un caso in tribunale la mattina successiva. Immediatamente dopo, un nuovo cliente, Vincent, che gli fa una proposta allettante,accompagnarlo per l’intera notte in cambio di 700 dollari. Max si fa convincere, senza sapere che da quel momento avrebbe iniziato un viaggio allucinante. Vincent è infatti un killer di professione che deve regolare i conti con cinque persone, una delle quali, a sua insaputa, sta a cuore al conducente di taxi. Difficile dichiarare se l’elemento più coinvolgente di questo riuscito action movie sia quello visivo o quello della sceneggiatura. I primi piani strettissimi, la notte losangelina, il montaggio serrato (spettacolare la scena della discoteca con un incessante e ipnotica musica martellante) e l’uso del digitale che rende le immagini notturne più nitide con un conseguente iperrealismo, si fondono con i dialoghi ironici, a volte tarantiniani, fra Vincent e Max, e che lentamente assurgono a una sfida sulle orme delle regole dell’arte della guerra di Sun Tzu. Tom Cruise e Jamie Foxx si affrontano a viso aperto diretti da un nuovamente grande Mann, saggia mano del cinema adrenalinico di classe.
La storia vera tratta dalle memorie di Mohamedou Ould Slahi, che fu arrestato nel 2002 in Mauritania perché sospettato di partecipazione agli attentati dell’11 settembre e trasferito a Guantanamo Bay. Sarà l’inizio di un’odissea spaventosa per Slahi, il quale senza prove e senza accuse verrà interrogato e torturato per anni nelle buie celle della base navale americana a Cuba. L’avvocato Nancy Hollander accetta di difenderlo in tribunale nonostante tutti lo diano per colpevole, mentre dalla parte dell’accusa il tenente colonnello Stuart Couch, in cerca di giustizia dopo aver perso un amico nell’attacco, viene incaricato di cercare una condanna esemplare.
Il medico di una cittadina americana non esita a farsi passare per stregone in quanto spesso e volentieri cura i mali dei suoi pazienti con la psicologia piuttosto che con inutili medicine.
Il proprietario di una fabbrica di dolci bandisce un concorso: i cinque bambini vincitori potranno entrare nella misteriosa fabbrica e scoprirne i segreti. Adattamento cinematografico da un delizioso libro (1964) di Roald Dahl (che ha scritto anche la sceneggiatura). Commedia fantastica piena di magia e intelligenza, anche se non molto originale. Bravo Wilder. Remake di Burton con Depp nel 2005.
Barone del bestiame, invalido, cerca di espellere dalla sua valle i piccoli e indifesi agricoltori, mentre la sua ambiziosa moglie lo tradisce con suo fratello. Lo contrasta un reduce della guerra civile. Bella compagnia d’attori per un dramma d’azione che fa pensare a un film gangster travestito da western. Qualche buona sequenza di movimento non basta a riscattare la convenzionalità dell’insieme.
Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell’automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare…un carro funebre.
Un eccentrico detective è incaricato da una ricca famiglia di indagare sull’amante del figlio, una bella bruna dalla dubbia fama. Il detective scopre presto che la ragazza non è affatto una prostituta come credono i suoi datori di lavoro.
I subita nella versione 720p sono tradotti dall’inglese con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Il dottor Henry Jekyll studia la possibilità di separare nella psiche umana la naturale propensione al bene dall’istinto animalesco al male. Ottenuto in laboratorio un siero, lo sperimenta su di sé trasformandosi nella quintessenza della malvagità.Credendo di poter controllare il suo spaventoso alter-ego al quale dà il nome di Mr. Hyde, Jekyll continua durante il giorno ad esercitare l’attività di medico, ma, lontano da occhi indiscreti, non esita ad assaporare l’estasi inebriante del male assoluto.
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