Category: *Consigliati


Regia di Kathryn Bigelow. Un film Da vedere 2008 con Jeremy RennerAnthony MackieGuy PearceRalph FiennesBrian GeraghtyDavid MorseCast completo Genere Drammatico, – USA2008durata 131 minuti. Uscita cinema venerdì 10 ottobre 2008 distribuito da Videa. – MYmonetro 3,54 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Diversamente che nel Vietnam, in Iraq e Afghanistan l’esercito USA è fatto di volontari che, soprattutto nei corpi speciali, sono professionisti. In questo 8° film per il cinema della californiana Bigelow appartengono a una EOD, unità di disinnescatori di bombe. Il titolo (= Il pacchetto del dolore) è un modo gergale, imparato nel 2004 a Baghdad dal giornalista Mark Boal, sceneggiatore con Bigelow. Al personaggio del sergente-capo che lavora in un pesante scafandro, seguito dalla cinepresa, è riferita una frase nel titolo di testa: “La guerra è una droga”: legato alla paura e al coraggio, il rischio diventa un’esperienza adrenalinica. Sono soldati che, invece di uccidere, salvano le vite altrui nella guerra più censurata e nascosta della storia USA. La regista l’ha anche coprodotto, con una scrittura ruvida, spiccia, semidocumentaristica. Trionfo agli Oscar 2010 con 6 statuette: film, regia, sceneggiatura originale (M. Boal), montaggio (B. Murawski, C. Innis), suono (P.N.J. Ottosson, R. Beckett), montaggio del suono (P.N.J. Ottosson). Prima donna premiata per il miglior film e regia. Girato in Giordania, vicino al confine con l’Iraq, e a Vancouver.

The Hurt Locker (2008) on IMDb
Locandina A prova di errore

Un film di Sidney Lumet. Con Henry Fonda, Dan O’Herlihy, Frank Overton, Fritz Weaver, Edward Binns.Walter Matthau Titolo originale Fail Safe. Fantastico, b/n durata 111′ min. – USA 1964. MYMONETRO A prova di errore * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un guasto ai radar del Pentagono procurerà all’umanità un’inutile strage: appena Mosca verrà colpita da bombardieri atomici, New York sarà distrutta per ristabilire l’equilibrio. Negli anni ’60 la paura atomica era quasi una moda culturale. Girato con vigore drammatico, tiene col fiato sospeso per tutta la durata. Ottimo Fonda.

Fail Safe (1964) on IMDb

Locandina italiana L'attimo fuggenteUn film di Peter Weir. Con Robin Williams, Ethan Hawke, Norman Lloyd, Robert Sean Leonard, Josh Charles. Titolo originale Dead Poets Society. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 130′ min. – USA 1989. MYMONETRO L’attimo fuggente * * * * - valutazione media: 4,07 su 130 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

John Keating, insegnante di letteratura inglese, arriva nel 1959 alla Welton Academy dove regnano Onore, Disciplina, Tradizione e ne sconvolge l’ordine insegnando ai ragazzi, attraverso la poesia, la forza creativa della libertà e dell’anticonformismo. Coraggioso nella scelta tematica, discutibile nella sua poco critica esaltazione dell’individualismo e con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l’applauso. Di suo P. Weir ci mette l’abituale misticismo e la sapiente guida nella recitazione dei ragazzi inesperti tra cui spicca R.S. Leonard sebbene solo E. Hawke abbia fatto carriera. Eccellente R. Williams. Oscar per la sceneggiatura di Tom Schulman. Inatteso campione d’incassi 1989-90.

Dead Poets Society (1989) on IMDb
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Regia di Sam Mendes. Un film Da vedere 2019 con George MacKayDean-Charles ChapmanMark StrongAndrew ScottRichard MaddenCast completo Genere DrammaticoGuerra, – Gran Bretagna2019durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 23 gennaio 2020 distribuito da 01 DistributionScandura Production. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,63 su 49 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

6 aprile, 1917. Blake e Schofield, giovani caporali britannici, ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare le linee nemiche e consegnare un messaggio cruciale che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare l’esercito tedesco. Per Blake l’ordine da trasmettere assume un carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600 soldati che devono lanciare l’offensiva. Il loro sentiero della gloria si avventura su un terreno accidentato, no man’s land, trincee vuote, fattorie disabitate, città sventrate, per impedire una battaglia e percorrere più in fretta il tempo che li separa dal 1918.

 1917
(2019) on IMDb

Regia di Edward Berger. Un film Da vedere 2022 con Daniel BrühlSebastian HülkAlbrecht SchuchAnton von LuckeDevid StriesowCast completo Titolo originale: All Quiet on the Western Front. Genere DrammaticoStorico, – GermaniaUSA2022durata 127 minuti. Uscita cinema mercoledì 12 ottobre 2022 distribuito da Lucky Red. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,49 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Paul Bäumer, giovane studente galvanizzato dal discorso patriottico del suo professore, si arruola volontariamente nell’esercito imperiale tedesco. Insieme a un pugno di compagni parte per il fronte occidentale. In trincea l’euforia iniziale volge in disperazione e il primo bombardamento manda in frantumi gli ideali che gli avevano inculcato. Paul scopre l’orrore della Prima Guerra Mondiale e perde le sue illusioni con i compagni, falciati uno dopo l’altro.

All Quiet on the Western Front (2022) on IMDb

Regia di Benny SafdieJosh Safdie. Un film Da vedere 2019 con Adam SandlerLakeith StanfieldIdina MenzelJudd HirschEric BogosianCast completo Titolo originale: Uncut Gems. Genere CommediaDrammatico – USA2019durata 135 minuti. – MYmonetro 3,36 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Howard Ratner è un gioielliere che gestisce un negozio nel Diamond District di Manhattan. Incallito giocatore d’azzardo, marito e padre di famiglia con villa nei sobborghi, adultero con l’amante in città, Howard vive perennemente braccato dai debitori, in particolare dal cognato affiliato alla mafia italoamericana. Maneggione e bugiardo, ripone le sue speranze in un opale proveniente dall’Etiopia: ma qualche giorno prima dell’asta che dovrebbe fruttargli una somma milionaria, si fa convincere dal giocatore di basket Kevin Garnett, venuto in visita al suo negozio, a scambiare la pietra con un anello, dando così inizio a una serie infinita di traffici che segneranno il suo destino. C’è qualcosa che ricorda i personaggi di Ernest Hemingway nel Howard Ratner di Uncut Gems: un’estasi che nasce dall’umiliazione, una compassione che emerge oltre la riprovazione morale, una dimensione eroica riconosciuta a chi fa di tutto – pur sbagliando tutto – per sopravvivere agli altri e a se stesso, ai propri vizi e alle proprie tentazioni. Howard Ratner è come Francis Macomber, la sua è una vita altrettanto breve ma a suo modo felice. E Adam Sandler che gli presta il suo fisico inappropriato e nervoso, con una protesi di denti sporgenti e un’origine ebraica ingombrante (negli obblighi familiari, nel retaggio di una tradizione di commercianti), un interprete perfetto. A quanti vent’anni da Ubriaco d’amore, i fratelli Safdie hanno finalmente riscoperto il volto disperato dal comico americano, la fragilità del suo sorriso, l’incoscienza dei suoi azzardi, la stupidità dei suoi ragionamenti.Braccato dalla macchina da presa del direttore della fotografia Darius Khondji, filmato in campo lungo dentro una città caotica, Sandler si muove tra le strade, le auto, gli uffici, le case di New York come un re del sottobosco metropolitano, eccessivo, pasticcione e incosciente. Come sempre nel cinema dei Safdie (qui ancora affiancati alla sceneggiatura da Ronald Bronstein), al realismo estremo dello stile si affianca un elemento grottesco e quasi comico, qui evidente in certe situazioni (il rapimento di Howard, la sequenza dell’asta) e nel rapporto fra Howard e il mondo di vip con cui entra in contatto, guardando con referenze il cestista Kevin Garnett o il rapper Weeknd (entrambi nella parte di sé stessi) ma anche sfidandoli dall’alto (o dal basso) della sua sfacciataggine.

Film sottovalutato a mio giudizio, con un Adam Sandler da applausi che finalmente si stacca da quelle ridicole commedie che fa di solito

Locandina italiana Nanuk l'eschimeseUn film di Robert J. Flaherty. Con Nanook, Nyla, Cunayou, Allee, Allegoo Titolo originale Nanook From the North. Documentario, Ratings: Kids+16, b/n durata 58 min. – USA 1922. MYMONETRO Nanuk l’eschimese * * * * - valutazione media: 4,08 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La vita di una famiglia eschimese, formata da Nanuk, dalla moglie Nyla e dai loro figli, seguita nella dura vita quotidiana, da un’estate all’inverno successivo, in un villaggio nei pressi della Baia di Hudson. Nanook of the North (Nanuk l’eschimese), primo fondamentale esempio di cinema documentario capace di raggiungere un successo mondiale, fu girato dall’esploratore Robert Flaherty in due lunghi anni di pellegrinaggio nel Circolo Polare Artico a temperature proibitive.
A metà tra il film antropologico e il documentario didattico, Flaherty “riesce a regalare la descrizione di una società alternativa alla nostra, tanto affascinante e complessa da non doversi piegare di fronte a nessuno, una civiltà con tecniche proprie, come la costruzione di un igloo, oppure il loro modo per ripararsi dalla tempesta…”
Nel 1994 il regista Claude Massot ha girato il film Kabloonak, che racconta le vicende delle riprese di Nanuk e le relazioni di amicizia che nacquero tra il regista americano, Nanook e gli Eschimesi Inuit.

Nanook of the North (1922) on IMDb
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Mi permetto di consigliare questo film non tanto per il valore o le qualità cinematografiche ma come curiosità nel vedere come si viveva più di 100 anni fa in posto in cui credo pochi di noi resisterebbero più di qualche giorno.

Regia di Clint Eastwood. Un film Da vedere 2010 con Matt DamonCécile De FranceJoy MohrBryce Dallas HowardGeorge McLarenCast completo Genere Drammatico, – USA2010durata 129 minuti. Uscita cinema mercoledì 5 gennaio 2011 distribuito da Warner Bros Italia. – MYmoro 4,09 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Hereafter = da qui in poi; l’aldilà, la vita futura. Scritto dall’inglese Peter Morgan, il film segue in luoghi diversi 3 storie che alla fine si uniscono. George è un sensitivo con un dono che lui chiama condanna: a San Francisco, tenendo le mani di chi sta soffrendo la perdita di una persona amata, entra in contatto col defunto: lo vede, gli legge dentro, lo descrive al suo paziente. Marie, famosa giornalista della TV francese, rischia di annegare, travolta da uno tsunami in un’isola del Pacifico; rientrata a Parigi, racconta in un libro quel che “ha visto” nei pochi minuti in bilico tra vita e morte, ma nessuno le crede. In un quartiere di Londra, il piccolo e taciturno Marcus perde il fratellino Jason in un incidente stradale, ma non si rassegna finché scopre l’esistenza del sensitivo George che lo aiuta a vivere. Pur non essendo “il capolavoro” di Eastwood, come alcuni pretendono, ma soltanto uno dei più riusciti tra i film che ha diretto dal 2000, possiede i requisiti essenziali di un’opera d’arte: originalità, sensibilità, sincerità e capacità di suscitare emozioni. Il tema dell’aldilà è anche la sua componente più discutibile: manca lo spazio per spiegarla, analizzandola. È un film che sta dalla parte della vita, come conferma l’epilogo. Qui stanno il talento di Eastwood e la sua straordinaria vecchiaia registica. Film di molte bellezze (memorabile l’uso degli effetti digitali nella sequenza iniziale dello tsunami), è ricco anche nei personaggi di contorno.

Hereafter (2010) on IMDb
Locandina italiana Memories of Murder

Un film di Bong Joon-ho. Con Kang-ho Song, Sang-kyung Kim, Roe-ha Kim, Song Jae-ho, Hie-bong Byeon. Titolo originale Salinui chueok. Poliziesco, durata 129 min. – Corea del sud 2003. MYMONETRO Memories of Murder * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

1986. Il detective Seo è inviato da Seul in una piccola città tra le campagne coreane per indagare sugli omicidi di un serial killer, ma si scontra con l’ottusità e la superficialità dei poliziotti locali. Tratto dal romanzo di Kim Kwang-rim, si basa su una storia vera avvenuta alla fine degli anni ’80 in Corea del Sud. È un periodo difficile, gli interrogatori risentono ancora del periodo della dittatura, quando estorcere le confessioni era all’ordine del giorno. L’urgenza di trovare un colpevole a tutti i costi annebbia il giudizio dei poliziotti. Ma c’è aria di cambiamento e alcune scene lo indicano chiaramente, come quella in cui i bambini non ubbidiscono all’ordine del coprifuoco urlato dai soldati per le strade: piccoli indizi della democrazia a venire. Un buon thriller, giocato sui campi lunghi di grande respiro. Vincitore, tra gli altri, anche di 3 premi al Torino Film Festival.

Memories of Murder (2003) on IMDb
Strange Days - Film (1995) - MYmovies.it

Un film di Kathryn Bigelow. Con Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Vincent D’Onofrio.Fantascienza, Ratings: Kids+16, durata 145 min. – USA 1995. MYMONETROStrange Days * * * * - valutazione media: 4,02 su 32 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

James Cameron, la cui contiguità con Kathryn Bigelow andò ben oltre la breve esperienza matrimoniale, firma soggetto e sceneggiatura di Strange Days, traendo spunto dai tumulti razziali scoppiati nel 1992 negli Stati Uniti, seguiti al pestaggio di Rodney King da parte di 4 poliziotti.
Los Angeles 30 dicembre 1999, ultimi momenti del 20° secolo. La fine di un millennio di un mondo in rovina, in preda all’anarchia, duramente repressa dalle forze dell’ordine. Ambientato in un futuro metropolitano apocalittico per allora non molto lontano (evidenti i richiami con Blade Runner): un avvenire prossimo in cui una nuova droga, lo squid (che permette di vivere in prima persona esperienze altrui) soppianta quelle vecchie, con un effetto di assoluta sostituzione dell’io. L’espediente del nuovo stupefacente in circolazione offre allo spettatore cinematografico l’impressione di percepire e vedere tutto in diretta. Per ottenere questo effetto si utilizzò la soggettiva per rendere l’idea di veri e propri frammenti di vita consequenziali, stupri e omicidi, sensazioni parallele e amplificate di vittime e carnefici. Gli effetti dello squid sono mostrati fin dalla prima sequenza della morte in diretta di un rapinatore che precipita tentando di saltare da un palazzo a un altro per sfuggire alla polizia, fruita in replay da Lenny Nero (Ralph Fiennes) che testa la merce di cui è spacciatore. La meta-visione del pubblico crea un corto circuito percettivo spiazzante e disorientante: chi guarda cosa con gli occhi di chi? Questa estremizzazione del vouyerismo raggiunge l’acme nell’episodio dello stupro di una prostituta (la Bigelow è la prima regista donna a filmare una violenza sessuale).
Astratto e realistico, filosofico e carnale, estetico e mai estetizzante. È il cinema di Kathryn Bigelow, troppo dotata nella messa in immagini. Sempre adrenalinico. Tra conflitti e confronti. Sempre oltre la tranquillizzante divisione tra i generi: quella primaria (maschile/femminile) e quella secondaria che coinvolge linguaggi, generi, stili, punti di vista mai totalizzanti e sempre discutibili.

Strange Days (1995) on IMDb

La sottile linea rossa - Film (1998) - MYmovies.it

Regia di Terrence Malick. Un film Da vedere 1998 con Sean PennJim CaviezelNick NolteElias KoteasBen ChaplinAdrien BrodyCast completo Titolo originale: The Thin Red Line. Genere Guerra – USA1998durata 170 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,27 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel novembre 1942, dopo un idillico intermezzo fra i nativi della Melanesia, il soldato Witt e un commilitone sono riaggregati alla compagnia di fucilieri Charlie, impegnata nella conquista di Guadalcanal, la maggiore delle isole Salomone (Oceania). Le sanguinose fasi dell’attacco a una collina controllata dai giapponesi (70′) e le vicende successive sono narrate attraverso le voci interiori dei protagonisti. Libera versione del romanzo (1962) di James Jones, già filmato nel 1964. Raro, se non unico, film sulla guerra in cui per i primi 40′ non si ode uno sparo e non esistono protagonisti, ma alcuni personaggi un po’ più importanti, peraltro non sviluppati e lasciati alla deriva, che hanno un senso soltanto nel contesto corale: il cap. Staros (Koteas), il ten. col. Toll (Nolte), il serg. Welsh (Penn), il soldato Bell (Chaplin). Lo stesso Witt (Caviezel), figura irrilevante in Jones, è la voce recitante di un oratorio di argomento metafisico e di tono neoromantico. Malick, dopo 20 anni di pausa, ha scelto la guerra come la porta attraverso la quale passare per dire qualcosa di radicale (di indicibile?) sull’estensione dello spettro morale di cui è capace l’uomo e porre alcune domande: perché la guerra? che posto ha l’uomo sulla Terra? che cosa lo spinge alla violenza, a perdere il senso della natura, della pietà, della bellezza? Questo film panteista è una preghiera di fine millennio, una invocazione d’aiuto, “un poema triste, soffocato e malinconico sulle cose della natura e sulla natura delle cose, uomo compreso” (B. Fornara). Fotografia (in 70 e 35 mm) di John Toll, musica di Hans Zimmer. 7 nomination agli Oscar, nemmeno una statuetta.

The Thin Red Line (1998) on IMDb

Un film di John Sturges. Con Walter Brennan, Ernest Borgnine, Robert Ryan, John Ericson.Dean Jagger, Lee Marvin, Spencer Tracy, Anne Francis Titolo originale Bad Day at Black Rock. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 81′ min. – USA 1955

Un giorno il treno si ferma alla stazioncina di Black Rock, inaspettatamente: scende un anziano con un braccio anchilosato che la popolazione accoglie con diffidenza. Che cosa cerca? Questo film è una macchina narrativa eccellente (con un’azione chiusa in 24 ore), un elastico teso sino allo spasimo, in attesa di uno strappo sempre rinviato. Il tema è analogo a Mezzogiorno di fuoco, ma la trama è più articolata. Grande Tracy. Dal racconto Bad Day at Hondo di Howard Breslin, sceneggiato da Millard Kaufman. Funzionale uso del Cinemascope (fotografia di William C. Mellor).

Bad Day at Black Rock (1955) on IMDb

Regia di Kim Ki-Duk. Un film Da vedere 2003 con Oh Yeong-su, Kim Ki-DukYoung-min Kim (II), Seo Jae-kyeong, Ha Yeo-jin, Kim Jong-ho. Titolo originale: Bom, yeoreum, gaeul, gyeoul, geurigo, bom. Genere Drammatico – Corea del sudGermania2003durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,01 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Cinque stagioni (tempo circolare), due personaggi principali, una casetta ancorata in un laghetto tra i monti, un’azione scandita ogni dieci anni, mezzo secolo di ascesi per diventare un vero uomo. È la storia di un bambino educato con rispetto affettuoso da un anziano monaco, dall’infanzia innocente e crudele (primavera), all’adolescenza appassionata che scopre l’amore carnale (estate), poi ossessione che sfocia nella gelosia omicida (autunno) e infine la quieta saggezza dell’ingresso nell’alta età (inverno). E il ciclo ricomincia con un bimbetto abbandonato. Opus n. 8 di un regista coreano abituato a raccontare drammi contemporanei, ribollenti di violenza e crudeltà, è un film straordinario per bellezza paesaggistica. Nei primi due capitoli può dare il sospetto di un estetismo pittorico fin troppo raffinato, come un calligrafico esercizio idilliaco di stile. Nella 2ª parte, però, quando dal mondo esterno irrompono le passioni, le invenzioni narrative e registiche si susseguono. In inverno, sul lago ghiacciato anche la natura si fa minacciosa, non più incontaminata nel suo splendore. Così infantilmente scherzosa nel 1° capitolo dov’è applicata a rane e pesci, la grossa pietra che faticosamente l’adulto e atletico monaco trascina sino alla vetta più alta diventa la metafora della pena del vivere, ma anche di un’ascesa alla conquista di una pace autentica. Premio del pubblico a Locarno 2003. Fotografia (Dong-hyeong Baek) e musica (Ji-woong Bark) di prim’ordine.

Spring, Summer, Fall, Winter... and Spring (2003) on IMDb

Regia di Cristina GallegoCiro Guerra. Un film Da vedere 2018 con Carmiña MartínezJosé AcostaJhon NarváezNatalia ReyesJosé VicenteCast completo Titolo originale: Pájaros de verano. Titolo internazionale: Birds of Passage. Genere Drammatico, – ColombiaDanimarca2018durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 11 aprile 2019 distribuito da Academy Two. – MYmonetro 4,00 su 25 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alla fine degli anni Sessanta, in Colombia, nella regione settentrionale abitata dagli indiani Wayuu, che ancora vivono di pastorizia e coltivazione della terra, l’ambizioso Rapayet sposa la giovane Zaida. In poco tempo, il ragazzo convince delle proprie capacità imprenditoriali i capiclan e avvia un fiorente commercio di marijuana verso gli Stati Uniti alleandosi per interesse con una famiglia rivale. La ricchezza derivante dal narcotraffico modifica radicalmente lo stile di vita della comunità di Rapayer.

Birds of Passage (2018) on IMDb

Regia di Danny Boyle. Un film Da vedere 2002 con Cillian MurphyChristopher EcclestonNaomie HarrisBrendan GleesonRicci Harnett. Titolo originale: 28 days later. Genere Horror, – Gran BretagnaPaesi Bassi2002durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 13 giugno 2003 distribuito da 20th Century Fox Italia. – MYmonetro 3,01 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Inghilterra, oggi. Durante un blitz un gruppo di animalisti irrompe in un laboratorio dove alcuni scimpanzè vengono sottoposti alla visione forzata di immagini violente. Il ricercatore che studia le cavie avverte gli attivisti che gli animali sono affetti da un virus sconosciuto e pericoloso. Malgrado ciò, i membri del commando decidono di liberare gli animali, da cui vengono immediatamente attaccati. 28 giorni dopo, Jim si risveglia in una Londra deserta e spettrale. La città sembra deserta e Jim vaga alla ricerca di esseri umani. E’ solo l’inizio di un’avventura dai risvolti terrificanti, dove l’uomo civilizzato si conferma come la belva peggiore… Dopo un paio di film sbagliati, Danny “Trainspotting” Boyle torna a far centro, con un horror a basso costo e girato in digitale che dà punti a molte produzioni miliardarie. Tutto già visto, intendiamoci, con profluvi di citazioni (da Romero alla serie Tv “i Sopravvissuti”) a volte decisamente perdenti rispetto agli originali. Ma almeno c’è un bel senso del ritmo, interpreti funzionali alla narrazione, qualche azzeccata soluzione di montaggio e una notevole colonna sonora. E qualche brivido è assicurato. Piacevole.

28 Days Later (2002) on IMDb
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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme. Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. – Germania 2006. – 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,15 su 229 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR. Un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell’Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf si è invaghito della compagna di Dreyman, l’attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell’artista per avere campo libero. Ma l’intercettazione sortirà l’esito opposto, Wiesler entrerà nelle loro vite non per denunciarle ma per diventarne complice discreto. La trasformazione e la sensibilità dello scrittore lo toccheranno profondamente fino ad abiurare una fede incompatibile con l’amore, l’umanità e la compassione.
All’epoca dei fatti, quando le Germanie erano due e un muro lungo 46 km attraversava le strade e il cuore dei tedeschi, il regista Florian Henckel von Donnersmarck era poco più che un bambino. Per questa ragione ha riempito il suo film dei dettagli che colpirono il fanciullo che era allora. L’incoscienza e la paura diffuse nella sua preziosa opera prima sono quelle di un’infanzia dotata di un eccellente spirito di osservazione. La riflessione e l’interesse per il comportamento della popolazione, degli artisti e degli intellettuali nei confronti del regime comunista appartengono invece a uno sguardo adulto e documentato sulla materia. Ricordi personali e documenti raccolti rievocano sullo schermo gli ultimi anni di un sistema che finirà per implodere e abbattere il Muro.
La stretta sorveglianza, le perquisizioni, gli interrogatori, la prigionia, la limitazione di ogni forma di espressione e l’impossibilità di essere o pensarsi felici sono problemi troppo grandi per un bambino. Le vite degli altri ha così il filo conduttore ideale nel personaggio dell’agente della Stasi, nascosto in uno scantinato a pochi isolati dall’appartamento della coppia protagonista. È lui, la spia, il singolare deus ex machina che non interviene dall’alto, come nella tragedia greca, ma opera dal basso, chiuso tra le pareti dell’ideologia abbattuta dalla bellezza dell’uomo e dalla sua arte. Personaggio dolente e civilissimo, ideologo del regime che in un momento imprecisato del suo incarico si trasforma in oppositore. Il “metodo” della sorveglianza diventa per lui fonte di disinganno e di sofferenza, perchè lo costringe a entrare nella vita degli altri, che si ingegnano per conservarsi vivi o per andare fino in fondo con le loro idee. Gerd Wiesler contribuisce alla riuscita dello “spettacolo” con suggerimenti, correzioni (alle azioni della polizia), aggiustamenti (dei resoconti di polizia) e note di regia che se non avranno il plauso dei superiori avranno quello dei sorvegliati. “Attori” che recitano la vita ai microfoni della Stasi e nella cuffia stereo dei suoi funzionari. La vita quotidiana fatta di paure ed espedienti è restituita da una fotografia cupa e bruna, tinte monocromatiche che avvolgono i personaggi decisi a sopravvivere, a compromettersi e a resistere. La Stasi aveva un esercito di infiltrati, duecentomila collaboratori, Donnersmarck ne ha scelto uno e lo ha drammatizzato con la prova matura e sorprendente di Ulrich Mühe. Il drammaturgo “spiato” è invece Sebastian Koch, l’ufficiale riabilitato di Black Book, intellettuale “resistente” per salvare l’anima del teatro e della Germania.

The Lives of Others (2006) on IMDb
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Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 2017 con Meryl StreepTom HanksSarah PaulsonBob OdenkirkTracy LettsBradley Whitford.Cast completo Titolo originale: The Post. Genere Biografico – USA2017durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 1 febbraio 2018 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,77 su 74 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l’affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee. Prima donna al timone di un prestigioso giornale, Katharine decide di pubblicare il monumentale scandalo di stato con buona pace degli investitori (il giornale era allora in fase di ristrutturazione finanziaria) e a rischio della sua azienda, della prigione e della carriera dei suoi redattori. Fedeli al primo emendamento e all’intelligenza dei propri lettori, i giornalisti del Washington Post svelano le manovre e le menzogne della classe politica, assestando il primo duro colpo all’amministrazione Nixon.

 The Post
(2017) on IMDb

Regia di Paul Thomas Anderson. Un film Da vedere 2017 con Daniel Day-LewisVicky KriepsLesley ManvilleSue ClarkJoan BrownCamilla RutherfordCast completo Titolo originale: Phantom Thread. Genere Drammatico, – USA2017durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 22 febbraio 2018 distribuito da Universal Pictures. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,95 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Londra, anni Cinquanta. Reynolds Woodcock, celebre stilista, fa palpitare il cuore della moda inglese abbigliando la famiglia reale, le star del cinema, le ricche ereditiere, le celebrità mondane, le debuttanti e le signore dell’alta società. Scapolo impenitente, le donne vanno e vengono nella sua vita, offrendo compagnia e ispirazione. Lavoratore bulimico e uomo impossibile, Reynolds dispone delle sue conquiste secondo l’umore e dirige la sua maison con aria solenne, affiancato da Cyril, sorella e socia altrettanto ieratica. Mr. Woodcock ha un debole per la bellezza che riconosce in Alma, cameriera in un hotel della costa dove si è fermato per un break(fast).

 Il filo nascosto
(2017) on IMDb
Dersu Uzala. Il piccolo uomo delle grandi pianure / Dersu Uzala ( Deruzu  uzâra ) [ Origine Spagnolo, Nessuna Lingua Italiana ]: Amazon.it: Film e TV

Un film di Akira Kurosawa. Con Juri Solomin, Maksim Munzuk, Yuri Solomin, Svetlana Danilchenko, Dmitri Korshikov. Titolo originale Dersu Uzala. Avventura, Ratings: Kids+16, durata 140′ min. – URSS, Giappone 1975. MYMONETRO Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure * * * * - valutazione media: 4,38 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Da due libri di viaggio (1923) di Vladimir K. Arseniev: nel 1902 in una zona selvaggia lungo il fiume Ussuri ai confini con la Manciuria, Dersu Uzala, solitario cacciatore mongolo senza età né fissa dimora, incontra la piccola spedizione cartografica del capitano russo Arseniev con cui si lega di profonda amicizia e al quale salva la vita. 1° premio al Festival di Mosca e Oscar 1976 per il miglior film straniero, è un’opera che ricorda Flaherty e Dovženko per l’intensa, lirica,panteistica rappresentazione del rapporto tra uomo e natura. Dersu Uzala _ impersonato con eccezionale mimetismo da un attore non professionista mongolo che nella vita fa il musicologo _ vive in armoniosa e religiosa simbiosi con la natura, parla col fuoco e gli animali, ma ha poco da spartire con il mito del “buon selvaggio”.

 Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure
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Poster InterstellarUn film di Christopher Nolan. Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 169 min. – USA 2014. – Warner Bros Italia uscita giovedì 6 novembre 2014. MYMONETRO Interstellar * * * 1/2 -valutazione media: 3,89 su 310 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mentre la Terra si desertifica, Murph, la figlia adolescente dell’agricoltore ex pilota Cooper, scopre nella sua stanza misteriosi segni di sabbia. Decodificandoli, Cooper arriva alla centrale sotterranea di una NASA segreta, i cui scienziati hanno progettato 2 piani per salvare la specie umana dall’estinzione. Sfruttando un wormhole , cioè una scorciatoia nello spaziotempo, messo a disposizione da misteriosi esseri impercettibili, Cooper dovrà cercare il pianeta più adatto su cui far sopravvivere l’umanità. Lo troverà proprio ai bordi di Gargantua, un enorme buco nero, tuffandosi nel quale alla fine riuscirà a chiudere il cerchio spaziotemporale. Ossessionato dal problema del tempo fin da Memento (2000), Nolan, con il fratello Jonathan, vi impernia la scrittura di un SF action thriller che non fa mistero di voler essere un compendio del genere – da 2001: Odissea nello spazio (1968) a Gravity (2013) passando per Star Trek (1979-2009) e Guerre stellari (1997-2008), Signs (2002) e Inception (2010) – ma anche di ambire a esserne il nuovo apice. Ci riesce – su tutti la visionaria rappresentazione dell’irrealtà del tempo, ispirata a Escher, a Borges e alle fughe di Bach per le musiche (Hans Zimmer) – ma pecca di zelo accumulatorio e di affettazione declaratoria. Grazie alla consulenza del fisico Kip Thorne (anche produttore esecutivo), e a 165 milioni di dollari, ha il merito di contribuire alla divulgazione scientifica, ma anche in parte di confonderla, perché scivola sempre più nel fantastico.

 Interstellar
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