Photobucket Pictures, Images and PhotosUn film di Stephen Chow. Con Stephen Chow, Wah Yuen, Qiu Yuen, Siu-Lung Leung, Dong Zhi Hua. Titolo originale Kung fu. Azione, Ratings: Kids+16, durata 95 min. – Cina, Hong Kong 2004. uscita venerdì 27 maggio 2005. MYMONETRO Kung Fusion * * * - - valutazione media: 3,04 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Stephen Chow torna sulle scene, e lo fa da par suo. Se Chow è in patria il “re della commedia”, parafrasando il titolo di un suo noto successo, Kung Fu Hustle, a due mesi dall’uscita in lingua originale nel dicembre 2004, si è imposto come re del botteghino di sempre ad Hong Kong davanti a Shaolin Soccer, precedente fatica dello stesso autore.
Shangai, anni ’30: il vicolo dei Porci è un quartiere di periferia, abitato da gente umile ed inappetibile anche per la mafia locale. Quando due ladruncoli da strapazzo cercano di estorcere danaro nell’umile quartiere spacciandosi per membri della gang delle asce, la stessa gang, attirata dal trambusto generatosi, deciderà di estendere il proprio dominio sul vicolo. Comincerà così una guerra dall’esito apparentemente scontato tra malviventi e gente comune, ma tra gli abitanti del vicolo si nascondono insospettabili e potentissimi maestri del kung fu.
Al tipico humor da commedia ‘alla Chow’, fatto di non-sense e gag folli, si uniscono le arti marziali ed un massiccio ma ‘gentile’ uso di effetti digitali, in una parodia/omaggio che trasuda amore per il kung fu-movie, genere storicamente importantissimo per il cinema cantonese. Costellato da esplosioni di demenzialità d’autore, Kung Fu Hustle vede dunque i caratteri da commedia cedere spesso e volentieri il passo ad iperboli marziali, con esaltanti colpo-su-colpo, garantiti Yuen Wo-Ping, che sfociano in esasperazioni comiche dei clichè del filone. Tra espliciti ammiccamenti al cinema di Chang Cheh ed alcune sequenze dirette da Sammo Hung, vecchia conoscenza per gli appassionati, il buon Chow, confermando la propria linea di coerenza morale e stilistica, da vita a qualcosa di gloriosamente leggero, uno spettacolo funambolico in cui la risata, mai rincorsa con invadenza, è genuina e brutale per immediatezza.
Uno sgangherato capolavoro.

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