Un film di Krzysztof Kieslowski. Con Zbigniew Zamachowski, Julie Delpy, Janusz Gajos, Jerzy Stuhr, Aleksander Bardini. Titolo originale Trois couleurs: blanc. Commedia, durata 92′ min. – Francia, Svizzera, Polonia 1994. MYMONETRO Tre colori – Film bianco * * * - - valutazione media: 3,04 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Costretto al divorzio dalla moglie Dominique (Delpy), parrucchiera francese, perché non consuma più il matrimonio, il polacco Karol (Zamachowski) deve rientrare da Parigi in Polonia dove, dopo essersi arricchito, architetta un perverso marchingegno per vendicarsi della donna. 2° film della trilogia sui colori della bandiera francese (bianco = uguaglianza), scritta, come Dekalog, con Krzysztof Piesiewicz (vi hanno collaborato anche la regista Agnieszka Holland, Edward Zebrowski e il direttore della fotografia Edward Klosinski), a differenza degli altri due film di timbro drammatico, è una commedia crudele che inclina al grottesco. A un livello di logica psicologica, appare qua e là sforzata e artificiosa con qualche espediente facilmente romanzesco. Si vuole suggerire che l'”egalité” _ tema nascosto più che implicito _ si ottiene a caro prezzo? Può anche essere interpretato come una metafora amara sul rapporto tra Est e Ovest, tra socialismo fallito e capitalismo vittorioso. Zamachowski è straordinario, ma gli altri personaggi, moglie compresa, sono di debole spessore. I tanghi di Zbigniew Preisner sono deliziosi. Orso d’argento a Berlino per la regia.

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