Risultati immagini per Ritratti - Mario Rigoni SternRitratti – Mario Rigoni Stern Un film di Carlo Mazzacurati, Marco Paolini. Documentario, durata 51′ min.
“Sono un sopravvissuto, non un reduce” dice Rigoni Stern (1921-2008), alpino per quasi 7 anni dal 1939 al 1945. Fatte le campagne di Francia, Grecia, Albania, nel luglio ’42 fu inviato sul fronte russo dove, ormai promosso a sergente maggiore, durante una disastrosa ritirata riuscì a portare i suoi uomini ancora validi a piedi per 2 mesi fino in Bielorussia. Prigioniero dei tedeschi all’8 settembre del ’43, finì per 20 mesi in un lager nella baltica Masuria, dove cominciò a scrivere gli appunti per quello che sarebbe diventato il 1° dei suoi libri, Il sergente nella neve, edito nel 1953 a Torino. Dopo vari trasferimenti, finita la guerra, tornò sempre a piedi nella natia Asiago, dove giunse nel maggio del ’45. In 3 giorni (nel 2000) narrò la sua vita a Paolini, in un documentario diretto da Carlo Mazzacurati e distribuito in DVD dal Gruppo Editoriale L’Espresso. Rigoni Stern parla e ricorda: l’amicizia con Primo Levi, i vari nomi che gli abitanti dell’altopiano danno alla neve, come gli esquimesi; i 2 alberi preferiti: il larice dei monti di Asiago e la betulla che gli ricorda la Russia; i rapporti con le api; l’elogio del lavoro ben fatto; le pernici bianche che, nei suoi sogni, assomigliano alle anime degli amici morti; il pittore Jacopo da Bassano. E l’invito ad andare, almeno una volta, di notte in alta montagna per vedere l’alba e provare il brivido della creazione.
Ritratti – Luigi Meneghello
Regia: Carlo Mazzacurati Con: Luigi MeneghelloMarco Paolini Anno: 2002
“Coi tuoni e i primi scrosci della pioggia mi sono sentito di nuovo a casa. Erano rotolii, onde che finivano in uno sbuffo, rumori noti, cose del paese. Tutto quello che abbiamo qui è movimentato, vivido, forse perché le distanze sono piccole e fisse, come in un teatro.” Inizia così, con una citazione da ‘Libera nos a malo’, l’intensa conversazione tra Luigi Meneghello e Marco Paolini. Un dialogo ricco di umanità e ironia, che tocca la storia del nostro paese, gli avvenimenti che hanno cambiato l’Italia, la sua lingua, la sua memoria. Meneghello ricorda l’infanzia a Malo e la giovinezza, il fascismo, la resistenza nelle colline vicentine, l’8 settembre e il senso di “spaesamento”. Riflessioni che si intrecciano al valore del presente, alla ricerca di una comprensione profonda delle cose. Marco Paolini traccia con precisione il ritratto di uno dei più significativi autori italiani del Novecento.Ritratti - Luigi Meneghello_s.jpg

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