Mimì e la nazionale di pallavolo (アタックNo.1 Atakku Nanbā Wan?) è uno spokonanime giapponese, prodotto nel 1969 dalla Tokyo Movie Shinsha, con la regia di Eiji Okabe e Fumio Kurokawa. La serie si compone di 104 episodi, tratta dal manga in 12 volumi[2] di Chikako Urano pubblicato in Italia da J-Pop nel 2011 e da cui è stato tratto un seguito Shin Attack no. 1 del 1976[3]. L’autrice è considerata una delle fondatrici del genere shōjo, e questo è stato uno dei primi manga sportivi divenuto popolare tra le ragazze, diventando poi il primo anime dedicato ad uno sport di genere shōjo, cioè destinato espressamente ad un pubblico femminile.

I fatti narrati avvengono all’inizio degli anni settanta[N 1]. Kozue Ayuhara (Mimì Ayuhara nell’adattamento italiano) è una studentessa del ginnasio appassionata di pallavolo, sport che l’ha aiutata a guarire dalla tubercolosi, quando era bambina. A causa dell’aggravamento improvviso delle sue condizioni di salute, si trasferisce da Tokyo in una cittadina di mare dall’aria salubre, per cercare di ristabilirsi completamente.

In un primo momento, vive con lo zio e la moglie, sino a che suo padre viene trasferito per motivi di lavoro. Superata l’ostilità iniziale da parte di alcune compagne, il suo notevole talento impressiona l’allenatore. Mimì scoprirà presto che la strada verso il successo è irta di ostacoli, incompatibilità personali ed altri dilemmi. Mimì dovrà percorrere un difficoltoso cammino ed allenamenti durissimi, ma riuscirà comunque a farcela, per merito soprattutto della sua positiva ambizione, anche quando a volte le complicazioni causate dalle varie situazioni sembrano davvero essere senza speranza. Spesso affonda addirittura nell’autocommiserazione, ma nonostante tutto non si arrende mai.

 Mimì e la nazionale di pallavolo
(1969) on IMDb

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