
Regia di Alessandro Comodin. Un film con Giacomo Zulian, Stefania Comodin, Barbara Colombo. Titolo originale: L’été de Giacomo (coproduzione). Genere: Drammatico, Docu-fiction. Paese: Italia, Francia, Belgio. Anno: 2011. Durata: 78 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 6.3.
Ambientato nella placida campagna friulana durante l’estate, il film segue Giacomo, un ragazzo diciannovenne con problemi di udito, e la sua amica d’infanzia Stefania, sedicenne, in una gita al fiume per un picnic. I due si allontanano dal sentiero, addentrandosi in un bosco che diventa presto un luogo incantato e isolato. L’intera narrazione si concentra sul loro pomeriggio trascorso in questo spazio intimo e libero, un’avventura che oscilla tra i giochi spensierati dell’infanzia e un delicato, silenzioso apprendistato dei sensi, lontano dal mondo esterno.
Questa pellicola è un esempio notevole di cinema di confine, spesso definito come docu-fiction, dove il confine tra realtà e messa in scena è volutamente sfumato. I temi centrali sono la scoperta sensoriale, l’amicizia giovanile e il passaggio dall’infanzia all’età adulta, percepiti con la lente della diversità sensoriale. La regia di Alessandro Comodin è minimale, quasi pedinante, ma estremamente attenta ai dettagli e alla spontaneità dei protagonisti non professionisti, il che conferisce al film un’autenticità toccante. L’opera si distingue per la sua quiete stilistica e la fotografia suggestiva che esalta la natura come coprotagonista. L’impatto culturale del film è legato al suo successo nel circuito festivaliero (Pardo d’oro Cineasti del Presente a Locarno 2011), riconoscendo un esordio che rinuncia a una trama convenzionale per esplorare il potere evocativo dell’immagine e della “presenza” pura. Si tratta di un film valido per la sua delicatezza e onestà narrativa, che parla di crescita attraverso i silenzi e i piccoli gesti.
