Il Milione, Marco Paolini. Giulio Einaudi editore - Stile libero VideoQuesto è lo spettacolo teatrale trasmesso su raidue nel settembre del ’98. Si potrebbe definire una “versione integrale” in quanto quella presente su dvd ha numerosi tagli.

A 13 anni dalla diretta televisiva trasmessa da Rai2 nel 1998, Marco Paolini riallestisce lo spettacolo dedicato a Venezia “Il Milione, quaderno veneziano”, con una formula diversa da quella immortalata dalle telecamere, più sobria e più semplice, scegliendo campi meno frequentati da turisti, ma fortemente legati con i veneziani che vivono la città e vi lavorano.
Campo San Trovaso, che offre come palcoscenico naturale il Ponte della Scossera che vi si affaccia e accanto al quale sono presenti gli squeri delle gondole; e Campo Madonna dell’Orto che offre la possibilità di usare come palcoscenico una barca e accanto al quale vi sono officine fabbrili e le officine di riparazione motori.
Alcuni artigiani verranno coinvolti nel progetto: a loro è infatti chiesto di offrire la possibilità di visitare il loro cantiere e di tenere una “lezione” del loro mestiere, attraverso una conversazione pubblica con Marco Paolini.
L’affluenza del pubblico alle serate sarà regolata da un biglietto a pagamento; per le “lezioni” in officina invece la partecipazione sarà libera ma per un numero limitato di persone (compatibile con gli spazi di lavoro).
“IL MILIONE, quaderno veneziano. Lo spettacolo si chiama così, ma quando me ne parlano lo chiamano il Marco Polo, come l’aeroporto, e in fondo va bene lo stesso, tanto si parla anche dell’aeroporto, ma soprattutto si parla di tante cose che sono Venezia.
A ricordarmi in ogni occasione di quello spettacolo fatto all’Arsenale nel ’98 sono soprattutto i veneziani. Mi chiedono il dvd, la videocassetta, un ricordo da tenersi, ma la registrazione di quella serata trasmessa in diretta su Rai2 non c’è in dvd.
Lo spettacolo non è più in repertorio da tempo, però mi è venuta una gran voglia di riproporlo, ma solo a Venezia, in un campo, anzi, meglio in due campi, per più sere di seguito, verso la fine dell’estate, per far festa a Venezia, a chi ci vive e lavora, per divertirsi con il teatro presentato in modo popolare, con una messa in scena agile, usando un ponte e una barca come palcoscenico.
Ho scelto due campi dove ancora si svolgono attività artigianali: officine fabbrili, meccaniche, squeri per costruire gondole.
Vorrei legare alle serata anche delle visite a quei luoghi di lavoro, partecipando in prima persona agli incontri con gli artigiani. Mi piace l’idea di riversare nello spettacolo qualcosa raccolto al volo in quei giorni, qualcosa di vivo e vitale da contrapporre all’idea di una città ripiegata solo sul turismo. Mi è venuta voglia di fare il Teatro in piazza, qualcosa di semplice e normale ma che a Venezia diventa sempre più difficile fare.
Vorrei riuscirci anche in un momento come questo di difficoltà economiche per tutti.
Ho trovato molta gente disposta a metterci qualcosa del suo senza averne tornaconto, a parte la soddisfazione di aver partecipato. E’ un buon segno, ma siamo all’inizio e il tempo a disposizione è poco.”

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