Gli esami non finiscono mai, è una commedia in un prologo e tre atti, scritta e interpretata da Eduardo De Filippo nel 1973 inserita dallo stesso autore nel gruppo di opere che ha chiamato Cantata dei giorni dispari. È questa l’ultima commedia scritta da Eduardo.[1]
Guglielmo Speranza si presenta al pubblico sul palcoscenico raccontando la sua vita e segnando il trascorrere del tempo mettendosi di volta in volta tre barbe finte.
Appena superato l’esame di laurea, Speranza dovrà superare quello dei futuri suoceri che gli consentiranno di sposare Gigliola solo se sarà in grado di fare una grande carriera nel suo lavoro.
Guglielmo supera la prova: si sposerà, avrà due figli, un lavoro che gli assicura benessere e onori ma, nonostante il brillante esito di questi esami, la sua vita sarà infelice: avvelenata dall’invidia e dalla maldicenza del falso amico La Spina e dalla cattiveria della moglie che si è rivelata per quello che era, una donnetta viziata e infedele, che crede di più alle sue stupide, pettegole amiche piuttosto che al marito che ha sempre contrastato, ritenendolo un incapace e un sognatore, in questo sostenuta anche dai figli che la malignità popolare, riportata da La Spina, insinua non siano di Guglielmo.

« »