Una performer erotica di night club (Janine Reynaud) tende a esagerare con i suoi numeri sadomaso fino ad arrivare all’omicidio, una mente fragile e pericolosa, difficile da tenere a bada. Conosciuto come uno dei film migliori (o forse sarebbe meglio dire dei “meno peggio”) di Franco, Delirium gioca la carta un po’ scontata della psicanalisi per costruire un incubo claustrofobico e surrealista in cui intrappolare lo spettatore. Lisergico e ipnotico nella realizzazione, sconclusionato nella trama che oscilla continuamente tra sogno e realtà, ha l’ambizione di rifarsi a Buñuel, spingendo notevolmente sul pedale dell’erotismo represso e riemerso.
 
 

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