Category: Whale James


Un film di James Whale. Con Walter Brennan, John Carradine, Boris Karloff, Colin Clive, Valerie Hobson. Titolo originale The Bride of Frankenstein. Horror, b/n durata 80 min. – USA 1935. MYMONETRO La moglie di Frankenstein * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il barone Frankenstein, tormentato dall’idea di aver inventato un mostro, decide di partire con la moglie, ma il dr. Pretorius lo costringe a un altro esperimento: creare un essere di sesso femminile. Quattro anni dopo il celebre Frankenstein (1931), la Universal decise di dargli un seguito. Il risultato è ottimo, secondo molti, persino migliore del precedente per l’armonia tra i vari contributi: una sceneggiatura che accentua gli aspetti umani e patetici del “mostro”; la raffinata messinscena di Whale; la bellezza dei trucchi di Jack Pierce; gli effetti speciali di John Fulton; la bravura degli interpreti. Circola un’edizione di 75′ senza il prologo con Byron e Mary Shelley e la scena in cui il mostro uccide il borgomastro. Rifatto 50 anni dopo come La sposa promessa . Seguito da Il figlio di Frankenstein .

 La moglie di Frankenstein
(1935) on IMDb
Frankenstein - Film (1931) - MYmovies.it

Un film di James Whale. Con Colin Clive, Mae Clarke, John Boles, Boris Karloff, Edward Van Sloan. Horror, b/n durata 71 min. – USA 1931. MYMONETRO Frankenstein * * * * - valutazione media: 4,14 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo Frankenstein o il Prometeo moderno (1818), di Mary Wollstonecraft Shelley e da un adattamento teatrale (1927) di Peggy Webling. Nel suo laboratorio tra le montagne svizzere, all’inizio dell’Ottocento, il medico barone Henry Frankenstein riesce a creare un essere vivente mettendo insieme pezzi di cadaveri umani, ma la “creatura”, sobillata da un servo, si ribella e compie involontariamente alcuni crimini. Braccato dagli abitanti del villaggio, si rifugia in un mulino al quale la folla dà fuoco. Prodotto da Carl Laemmle Jr. per la Universal, il film cancella quasi completamente le tracce della mediazione teatrale grazie alla sceneggiatura e soprattutto alla regia inventiva e figurativamente raffinata dell’inglese Whale. Oltre a lasciare il suo segno sul copione (è sua l’idea del mulino), scelse il compatriota Karloff per la parte del mostro e ne affidò il trucco a Jack Pierce. Il suo modo fluido di far muovere la cinepresa (fotografia di Arthur Edeson), insolito nel 1931, che valorizza le scenografie e i comportamenti dei personaggi e crea un’atmosfera di morbosa suggestione, impressionò il pubblico e sottrasse il film all’usura del tempo. Numerose le sequenze da citare: i funerali d’apertura; la nascita della “creatura” con il suo motivo ascensionale; l’incontro con la bambina; la folla dei contadini con le fiaccole; l’incendio conclusivo. Come nel romanzo della Shelley, la colpa (il peccato) di Frankenstein non è di aver sfidato Dio nel creare la vita, ma nell’emularlo e nel competere con lui come padrone assoluto della “creatura”. Lo dimostra la delicata sequenza in cui nella camera dove il suo creatore l’ha rinchiuso penetra un raggio di sole, accolto dal “mostro” con un mezzo sorriso. Immediatamente Frankenstein gli toglie la luce ossia, simbolicamente, ogni conoscenza che non venga da lui. Il vero crimine di Frankenstein è contro la società. Karloff apparve in altri 4 film del ciclo, il primo dei quali (e il migliore) è La moglie di Frankenstein (1935) diretto da Whale, mentre in House of Frankenstein (1944) e in Frankenstein 70 (1958) fa la parte del barone. Nel 1987 fu restaurato in un’edizione di qualche minuto più lunga che fu distribuito negli USA in home video.

 Frankenstein
(1931) on IMDb

IL CASTELLO MALEDETTO (1932) - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmIl castello maledetto è una pellicola americana horror del 1932, diretta da James Whale e interpretata da Boris Karloff, Charles Laughton e Gloria Stuart.
La pellicola venne prodotta un anno dopo la celebre interpretazione di Karloff di Frankenstein, ma a dispetto della presenza di Karloff la pellicola venne ignorata al botteghino, rivelandosi un grosso insuccesso negli Stati Uniti, mentre fu accolto con grosso favore nel Regno Unito dove il distintivo humour nero del regista Whale venne meglio compreso. Per diversi anni la pellicola venne annoverata tra i film perduti fino a quando alla fine degli anni ’60 non ne riemersero i negativi grazie alle ricerche di Curtis Harrington che li recuperò negli archivi della Universal Studios e ne curò il restauro.
Mentre cercano riparo da un tremendo acquazzone in una remota regione del Galles, alcuni viaggiatori vengono accolti in una tenebrosa e sperduta magione appartenente alla oscura casata dei Femm. Cercando di essere gentili con i loro ospiti, i malcapitati dovranno scontrarsi con i modi bruschi e foschi del padrone di casa, il tenebroso Horace Femm e con l’ossessiva e malevola sorella Rebecca. Le cose volgeranno al peggio quando il brutale maggiordomo della casa Morgan, dopo essersi ubriacato, libererà suo fratello Saul, uno psicotico piromane che cercherà di dare fuoco alla magione con tutti i suoi occupanti.

The Old Dark House (1932) on IMDb
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Regia di James Whale. Un film Da vedere 1933 con Gloria StuartClaude RainsWilliam HarriganHenry TraversUna O’ConnorDwight FryeCast completo Titolo originale: Invisible Man. Genere Fantastico – USA1933durata 71 minuti. – MYmonetro 3,63 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lo scienziato inglese Jack Griffin (Rains), diventato invisibile per un siero che si è iniettato, cerca di trovare un antidoto, ma ci rinuncia quando si rende conto che l’invisibilità ha i suoi vantaggi. Intanto, però, un effetto collaterale del siero è la megalomania che lo spinge a commettere furti e omicidi. Sceneggiato con fedeltà al romanzo (1897) di H.G. Wells pari alla stringatezza da R.C. Sheriff e Philip Wylie, il film comincia in cadenze di commedia e diventa gradatamente drammatico e cupo: l’invisibile Griffin è uno dei primi insani malvagi della storia del cinema, pur suscitando insieme paura e compassione. Fece una star di Rains, esimio teatrante inglese dalla voce bellissima e inconfondibile, esordiente sullo schermo in una parte che gli permette di mostrare il volto soltanto alla fine, nell’immobilità della morte. Fu il suo compatriota Whale a imporlo ai capi dell’Universal che avrebbero voluto Boris Karloff. Gli effetti speciali di John P. Fulton, insuperati per molti anni, contribuiscono molto alla riuscita del film. Le riprese richiesero 4 mesi, durata insolitamente lunga per quel tempo. Molti seguiti, tutti assai inferiori, fra i quali: Il ritorno dell’uomo invisibile (1940) di J. May; La donna invisibile (1941) di A.E. Sutherland; Invisible Agent (1942) di E.L. Marin. Non mancò un Gianni e Pinotto contro l’uomo invisibile (1951) di C. Lamont.

 L'uomo invisibile
(1933) on IMDb

Un film di James Whale. Con Gloria Stuart, Claude Rains, William Harrigan, Henry Travers, Una O’Connor. Titolo originale Invisible Man. Fantastico, b/n durata 71′ min. – USA 1933. MYMONETRO L’uomo invisibile * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lo scienziato inglese Jack Griffin (Rains), diventato invisibile per un siero che si è iniettato, cerca di trovare un antidoto, ma ci rinuncia quando si rende conto che l’invisibilità ha i suoi vantaggi. Intanto, però, un effetto collaterale del siero è la megalomania che lo spinge a commettere furti e omicidi. Sceneggiato con fedeltà al romanzo (1897) di H.G. Wells pari alla stringatezza da R.C. Sheriff e Philip Wylie, il film comincia in cadenze di commedia e diventa gradatamente drammatico e cupo: l’invisibile Griffin è uno dei primi insani malvagi della storia del cinema, pur suscitando insieme paura e compassione. Fece una star di Rains, esimio teatrante inglese dalla voce bellissima e inconfondibile, esordiente sullo schermo in una parte che gli permette di mostrare il volto soltanto alla fine, nell’immobilità della morte. Fu il suo compatriota Whale a imporlo ai capi dell’Universal che avrebbero voluto Boris Karloff. Gli effetti speciali di John P. Fulton, insuperati per molti anni, contribuiscono molto alla riuscita del film. Le riprese richiesero 4 mesi, durata insolitamente lunga per quel tempo. Molti seguiti, tutti assai inferiori, fra i quali: Il ritorno dell’uomo invisibile (1940) di J. May; La donna invisibile (1941) di A.E. Sutherland; Invisible Agent (1942) di E.L. Marin. Non mancò un Gianni e Pinotto contro l’uomo invisibile (1951) di C. Lamont.

 L'uomo invisibile
(1933) on IMDb
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La canzone di Magnolia (Show Boat) è un film del 1936 diretto da James Whale. Negli Stati Uniti il film è conosciuto anche con il titolo completo Edna Ferber’s Show Boat. La regia dei numeri di danza sono di LeRoy Prinz.

Diventeranno famose le canzoni Ol’ Man River cantata dal basso Paul Robeson e Can’t Help Lovin’ Dat Man. Nel cast appare anche il nome di P.G. Wodehouse come paroliere (non accreditato) della canzone Bill. La direzione orchestrale fu affidata a Victor Baravalle.

Nel 1996 il film è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti

La storia si svolge su uno dei tanti barconi, con all’interno una sala spettacoli, veri teatri galleggianti, gli showboat che percorrevano i fiumi americani.