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Il Cimitero Del Sole (1960): Amazon.it: Honoo,Nakahara,Tsugava,  Honoo,Nakahara,Tsugava: Film e TV

Regia di Nagisa Ôshima. Un film Da vedere 1960 con Masahiko TsugawaKayodo HonooYusuke Kawazu. Titolo originale: Taiyo no hakaba. Genere Drammatico – Giappone1960durata 90 minuti. – MYmonetro 2,92 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel primo dopoguerra a Kamagasaki, quartiere povero di Osaka, Hanako, figlia di uno straccivendolo, entra nel mercato nero di sangue umano per trasfusioni e scatena una feroce guerra tra bande rivali dalla quale esce libera di continuare i suoi traffici. 3° lungometraggio (colori, cinemascope) del 28enne Oshima, il 2° dei 3 girati nel 1960 per la Shoshiku-Ofuna. Nella crudele descrizione di un mondo dei bassifondi dove vige la legge della giungla si avvertono gli echi di Brecht ( L’opera da tre soldi ) e di Jean Genet, mentre a livello stilistico si mischiano i moduli del noir e di un violento espressionismo. Il sole (rosso-arancione) che tramonta domina lo schermo. In DVD (raro) con sottotitoli italiani e inglesi.

 Il cimitero del sole
(1960) on IMDb
Max Mon Amour [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Max Mon Amour: CD e Vinili

Regia di Nagisa Ôshima. Un film con Charlotte RamplingVictoria AbrilAnthony HigginsMilena VukoticFabrice LuchiniCast completo Genere Grottesco – Francia1986durata 98 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 2,79 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bella moglie di diplomatico britannico a Parigi passa due ore al giorno in un appartamento subaffittato. Il marito geloso le fa visita e la trova in compagnia di uno scimpanzé. Sarebbe più semplice se vivessero insieme. In bilico tra commedia borghese e favola enigmatica sui temi della tolleranza e del conformismo, scritto da Jean-Claude Carriére, già collaboratore di Buñuel, è un film casto, freddo, di controllata tenerezza che rispetta i personaggi.

 Max amore mio
(1986) on IMDb

Locandina L'impiccagioneUn film di Nagisa Oshima. Con Yun-do Yun, Sato Fumio Watanabe, Toshiro Ishido, Masao Adachi, Mutsushiro Touda. Titolo originale Koshikei. Drammatico, durata 117′ min. – Giappone 1968.

L’impiccagione di uno studente, condannato per avere stuprato e ucciso due ragazze giapponesi, non riesce: l’uomo non muore e perde la memoria. Per ridargli un’identità, i burocrati della giustizia tentano una psicoterapia, improvvisandosi attori che mimano le fasi salienti della sua vita e i delitti da lui commessi. Per rievocare l’ultimo crimine si ricorre a una ragazza (non attrice) coreana come lui. L’imputato ritrova sé stesso e può essere impiccato. La botola si riapre, lui precipita nel vuoto, ma il cappio non stringe nulla. Uno dei più potenti film di Oshima: “un grido di rivolta (contro il potere), un insulto ai sacri principi (l’ordine, la legge e le sue ipocrisie), un divertimento macabro, una fiaba allucinata” (F. Di Giammatteo). Scritta dal regista con Tsumotu Tamura, Mamoru Sasaki e Michinori Faukao, è un’acre parabola satirica alla Brecht che nella 2ª parte s’ingorga e ridonda per un eccesso di simbolismi e di indignazione. Edizione italiana con sottotitoli. Titolo inglese Death by Hanging.

 L'impiccagione
(1968) on IMDb
Tre uomini in fuga (1966) | FilmTV.it

Un film di Gérard Oury. Con Terry Thomas, Louis De Funès, Claudio Brook, Pierre Bertin, Andréa Parisy. Titolo originale La grande vadrouille. Comico, durata 118′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Tre uomini in fuga * * * 1/2 - valutazione media: 3,98 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tre aviatori inglesi, atterrati in Francia nel 1942 col paracadute, sfuggono ai tedeschi grazie all’aiuto dei francesi e a una forte dose di fortuna. Film d’inseguimento in cadenze di farsa, condotto a ritmo forsennato, con una bella squadra di comici tra cui spicca l’esagitato L. de Funès. Record d’incassi in Francia tra i film sull’occupazione anche se _ o proprio perché _ ribadisce il falso mito e gli stereotipi della Francia unita contro i tedeschi. Scritto da Oury con M. Jullian e, per la prima volta, da sua figlia Danièle Thompson.

La Grande Vadrouille (1966) on IMDb

Regia di Gavin O’Connor. Un film Da vedere 2011 con Joel EdgertonTom HardyJennifer MorrisonFrank GrilloNick NolteDenzel WhitakerCast completo Titolo originale: Warrior. Genere Azione, – USA2011durata 139 minuti. Uscita cinema venerdì 4 novembre 2011 distribuito da M2 Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,99 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Storia di una famiglia sfasciata. Due fratelli, ex campioni di lotta greco-romana, Tommy e Brendan Conlon, non si frequentano da anni. Li accomuna solo l’odio per il padre, irlandese alcolista, pure lui ex lottatore. Si ritrovano ad Atlantic City per il torneo di arti marziali miste “Sparta”, premio unico 5 milioni di dollari. Tommy, ex marine, è reduce da una sporca guerra in Asia Minore, malconcio di corpo e di mente; suo fratello Brendan fa il prof di fisica e ha bisogno di soldi perché sta per perdere la casa. Costretti a combattere tra loro, lo fanno sul serio. Il film non manca di momenti emozionanti (la scena in cui Tommy mette a letto il padre sbronzo). Prolisso, interminabile. Scritto dal regista con Cliff Dorfman e Anthony Tambakis.

Warrior (2011) on IMDb

OFDb - Ikite wa mita keredo: Ozu Yasujirô den (1983)Director: Kazuo Inoue Writers: Kazuo Inoue (screenplay), Kazuo Inoue (structure) | 2 more credits » Stars: Ineko Arima, Chikage Awashima, Shôhei Imamura

An extremely lovely tribute to Ozu, on the 20th anniversary of his death. It uses a combination of footage from vintage films and new material (both interviews and Ozu-related locations) shot by Ozu’s long-time camera-man (who came out of retirement to work on this). Surprisingly (or perhaps not), it focuses less on Ozu’s accomplishments as a film-maker than on his impact on the lives of the people he worked with. One of the best films of this type I’ve ever seen.

 

I Lived, But... (1983) on IMDb

LE SORELLE MUNEKATA - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmRegia di Yasujirô Ozu. Un film con Kinuyo TanakaHideko TakamineKen UeharaSanae TakasugiChishû Ryû. Titolo originale: Munekata Kyôdai. Genere Drammatico 1950durata 112 minuti.

Due sorelle, due caratteri a confronto: Setsuko, la maggiore, personificazione delle virtù femminili giapponesi e della forza della tradizione; Mariko – la secondogenita interpretata da Hideko Takamine – affascinata dal nuovo e desiderosa di calarsi nello spirito moderno. Insieme gestiscono un bar in gravi difficoltà economiche; oltre ai problemi finanziari, Setsuko risente di un matrimonio infelice con Ryosuke. Il padre, gravemente malato, è preoccupato per le sorti della figlia maggiore, mentre Mariko, in cerca di una soluzione valida che possa risollevare la sorella anche sul piano sentimentale, la esorta a riallacciare i rapporti con Hiroshi, suo primo amore. L’improvvisa morte di Ryosuke – dovuta a un malore – anziché essere vissuta in chiave liberatoria da Setsuko le suscita un forte senso di colpa per aver trascurato il marito, tanto da rifiutare la proposta matrimoniale di Hiroshi, scegliendo di vivere da sola.

Munekata kyôdai (1950) on IMDb

Regia di Yasujirô Ozu. Un film con Ichiro YukiSaito TatsuoIida ChökoOkuni Ichiro. Titolo originale: GAKUSEI ROMANSU. WAKAKI HI. Genere Drammatico – Giappone1929durata 103 minuti.

Xbin e Shuichi sono due studenti. Sospesi fra la paura degli esami e il desiderio di vacanze sulla neve, i due finiscono per corteggiare – senza saperlo – la stessa ragazza.

Days of Youth (1929) on IMDb

Regia di Yasujirô Ozu. Un film con Takeshi SakamotoNobuko FushimiDen ObinataChôko Iida. Titolo originale: Dekigokoro. Genere Drammatico – Giappone1933durata 100 minuti.

Kihachi (Takeshi Sakamoto) non è istruito, ha perso la moglie ed è costretto a mantenere suo figlio Tomio (Tokkan Kozou) in condizioni economiche assai precarie. Padre e figlio si innamoreranno però della stessa ragazza Harue (Nobuko Fushimi), rimasta orfana, dando luogo a rivalse e rivendicazioni. Prodotto dalla Shochiku, il film di Ozu rivolge la sua attenzione agli strati meno facoltosi e abbienti della popolazione giapponese e, di riflesso, anche ai luoghi e agli ambienti che essi abitano. Il personaggio di Kihachi ritornerà in Storia di erbe fluttuanti (1934), Una ragazza innocente (1935) e Una locanda di Tokyo (1935), a riprova di un’affezione di Ozu non solo per lui ma anche per l’universo di debolezze e fragilità che egli è in grado di evocare. Capriccio passeggero però è ben lontano dall’empireo della produzione del regista nipponico: si tratta, a conti fatti, di una ronda familiare venata di ritorsioni e sopraffazioni, in cui l’innamoramento, unico motore di liberazione e rivalsa sociale, finisce con il rivelare la natura solitaria e prevaricatrice del desiderio. Tale impianto, che volente o nolente non può che risultare contaminato da elementi cinici e poco idilliaci, mal si sposa allo sguardo languido e commovente che il regista provvede a veicolare, generando un ibrido non del tutto fallimentare, ovviamente, ma ben al di sotto delle possibilità del cinema di Ozu

Passing Fancy (1933) on IMDb

Regia di Yasujirô Ozu. Un film con Yoshiko OkadaUreo EgawaKinuyo TanakaShinyo Nara. Genere Muto – Sconosciuto1933durata 46 minuti.

Chikako vive in un quartiere operaio della capitale insieme al fratello minore Ryoichi. Il suo lavoro d’ufficio non è sufficente per sopravvivere per cui è costretta a lavorare in un locale equivoco. La scoperta sarà molto amara per Ryoichi…

Woman of Tokyo (1933) on IMDb

Regia di Yasujirô Ozu. Un film con Okada TokihikoYagumo EmikoIchimura MitsukoYamamato TogoSaito TatsuoCast completo Titolo originale: Sono yo no tsuma. Genere Drammatico 1930durata 65 minuti.

Shuji è sposato con Mayumi e hanno una figlia di nome Michiko. La bambina è gravemente malata e Shuji non ha il denaro necessario per provvedere alle cure mediche, decide pertanto di procurarselo compiendo una rapina.

That Night's Wife (1930) on IMDb

Un film di Gérard Oury. Con Beba LoncarLouis De FunèsLando BuzzancaVenantino VenantiniBourvil. continua» Titolo originale Le corniaudCommediadurata 110 min. – Francia 1965.

Marechal, piazzista un po’ sempliciotto, riceve da un uomo d’affari l’incarico di andare a Napoli e prendere in consegna una Cadillac da portare in Francia. Marechal naturalmente non conosce l’effettivo contenuto della vettura.

The Sucker (1965) on IMDb
Locandina italiana Nella casa

Regia di François Ozon. Un film Da vedere 2012 con Fabrice LuchiniErnst UmhauerKristin Scott ThomasEmmanuelle SeignerDenis MénochetCast completo Titolo originale: Dans la maison. Genere Drammatico, – Francia2012durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 18 aprile 2013 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 4,01 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il cinquantenne Germain (Fabrice Luchini) è professore di letteratura presso il Liceo Flaubert (!) in una cittadina francese. È un docente competente, ma è anche uno scrittore mancato perché carente di talento. Jeanne (Kristin Scott Thomas), sua moglie, gestisce una galleria di arte moderna. All’inizio dell’anno scolastico Germain viene favorevolmente impressionato dalla qualità dell’elaborato del sedicenne Claude (Ernst Umhauer), un bel ragazzo di umili origini, che sembra timido. Il testo, fluido e sottilmente sarcastico, racconta l’amicizia con Rapha (Bastien Ughetto), un compagno di classe che ha suscitato il suo interesse perché appartiene a una famiglia piccolo borghese, apparentemente “perfetta”. Ciò che intriga Germain e Jeanne (coinvolta dal marito) è la chiosa finale del tema: ‘continua’. Affascinato dallo spirito di osservazione dello studente, Germain lo stimola a continuare a scrivere. Claude si insinua abilmente in seno alla famiglia del compagno, e diventa un habitué nella bella villetta. Quindi, settimanalmente, consegna a Germain le puntate di un’avvincente cronaca voyeuristica in cui descrive i dettagli “sorprendenti” di quel contesto. Dagli episodi narrati (e mostrati visivamente) emergono i problemi lavorativi del padre di Rapha (Denis Ménochet), un impiegato entusiasta della Cina e amante del basket, che pratica con il figlio, ma anche l’attrazione (fantasie e atti) di Claude nei confronti di Esther, la madre dell’amico (Emmanuelle Seigner), una donna molto attraente, interessata unicamente alla decorazione di interni. I racconti di quella intimità “normale” (e le imprevedibili svolte del plot) appassionano Germain che sviluppa una stretta relazione con l’allievo che, a sua volta, ne è lusingato. Il professore corregge la prosa dello studente, ma lo consiglia anche su come agire praticamente e ne diventa complice di intrighi, affinché la storia narrata continui. Una vicenda scandita da un ritmo teso e seducente fino al magnifico finale.
È una commedia drammatica, spiritosa e intelligente, che si sviluppa come un thriller con risvolti dark più che inquietanti. Scritta dallo stesso regista con uno stile incisivo e con dialoghi taglienti, adatta brillantemente “El chico de la última fila”, una pièce teatrale del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga. Ozon ripropone la sua abilità nel far emergere aspetti infausti da situazioni apparentemente ordinarie. All’inizio del film realtà e finzione appaiono ben distinte, ma poi, progressivamente, tutto si mescola e si confonde, in un gioco di apparenze e di macchinazioni divertenti e sinistre, con una perfetta combinazione di suspence e intrattenimento, anche grazie alle magnifiche performances di tutti gli attori. È evidente il riferimento a temi e suggestioni di altri maestri: in primis Chabrol e Buñuel, ma anche Rohmer e Haneke. In realtà Ozon riflette sul processo di immaginazione e di creazione narrativa. Il rapporto fra Germain e Claude evoca la manipolazione dello scrittore nei confronti del lettore o quella (reciproca?) dell’editore verso l’autore o del produttore verso il regista. In effetti il regista ha dichiarato di aver voluto sfruttare una chance per parlare indirettamente delle problematiche del suo lavoro, collocando lo spettatore all’interno del processo artistico.

In the House (2012) on IMDb
Le chagrin et la pitié - 3 DVD: Amazon.it: Marcel Ophüls: Film e TV

Regia di Marcel Ophüls. Un film Da vedere 1969 Genere Documentario – FranciaSvizzeraGermania1969durata 250 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Interviste di M. Ophüls, André Harris e Alain Sedouy con canzoni di Maurice Chevalier. Cronaca del periodo 1940-44 nella città di Clermont-Ferrand, non lontana da Vichy, sede del governo di Pétain, ma anche uno dei centri della resistenza antitedesca. È un’inchiesta di 4 ore sul comportamento del francese medio durante la guerra e l’occupazione. A poco a poco il quadro si allarga alla Francia intera. Uomini politici, capi militari, modesti cittadini, ex combattenti, partigiani e collaborazionisti si succedono, rievocando gli avvenimenti cui parteciparono o di cui furono testimoni. Con obiettività smantella più di un mito, a cominciare da quello di una Francia unanime nel suo martirio di nazione antinazista travolta dalla potenza tecnico-militare germanica. Pone sul tappeto diversi temi: la contestazione dell’eredità culturale e storica proposta dalla classe dirigente; il rifiuto della dicotomia tra resistenti e collaborazionisti; il ruolo dei mezzi di comunicazione e propaganda. “È una vera opera cinematografica che s’impone per la struttura, la progressione drammatica, il ritmo e la potenza delle immagini. Gli autori hanno letteralmente ‘messo in scena’ il materiale storico di cui disponevano e l’hanno reso caldo e vivo. Questo film rigoroso che smuove tanta cenere diventa tra le loro mani una fosca epopea” (J. de Baroncelli). Realizzato per la TV di stato francese (ORTE), che si rifiutò di metterlo in onda, fu proiettato nell’aprile 1971 nel cinema d’essai parigino Studio Saint-Severin (200 posti) e poi al Paramount-Elysées e rimase in cartellone per diversi mesi. Finanziato dalla TV tedesca e dall’editrice Rencontre di Losanna, in Italia fu messo in onda alla fine degli anni ’70. In Francia fu trasmesso soltanto nel 1981. Nel 1988 Marcel Ophüls, figlio del celebre Max, realizzò un programma analogo: Hôtel Terminus – Klaus Barbie, sa vie et son temps , su un criminale di guerra delle SS.

The Sorrow and the Pity (1969) on IMDb

Regia di Ermanno OlmiAbbas KiarostamiKen Loach. Un film con Carlo Delle PianeValeria Bruni TedeschiSilvana De SantisFilippo TrojanoMartin CompstonCast completo Genere Episodi – ItaliaGran Bretagna2005durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 25 marzo 2005 – MYmonetro 2,38 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quando un Maestro (e i tre registi coinvolti in questa operazione indubbiamente lo sono) delude il dispiacere si unisce all’imbarazzo. Perché è come se un amico ti avesse fatto perdere un po’ della fiducia che avevi in lui. È ciò che accade con i due episodi firmati da Olmi e da Kiarostami. Nel primo un Carlo Delle Piane che recita lo stesso ruolo che gli ha offerto Avati in numerosi film (a partire da Una gita scolastica), si innamora platonicamente, di un’assistente che gli ha mostrato cortesia unita a gentilezza. Dal treno (elemento di collegamento tra gli episodi) su cui si trova vorrebbe inviarle una mail ma finisce col non farlo. Nel secondo una donna anziana ed arrogante maltratta il giovane soldato assegnatole per il servizio civile e costui cerca rifugio nel dialogo con un’adolescente che lo conosce ma che lui non ricorda. In entrambe le storie si legge un’incertezza di fondo. Olmi tratta un tema importante come l’amore provato da una persona anziana ma lo fa con errori di continuità e con una fragilità narrativa che gli è insolita.
Abbas Kiarostami è in ferie dal suo Iran e si vede. Delinea un carattere (quello della donna) ma senza motivare l’attenzione che gli rivolge mentre riesce meglio nella definizione del bisogno di comunicazione del giovane accompagnatore. Anche qui però l’esigenza di ‘fare metraggio’ (cioè di raggiungere la durata necessaria) diluisce la presa della narrazione che, proprio mentre abbandona le lentezze proprie dell’autore, perde in pregnanza.
Chi invece resta se stesso e non delude chi lo apprezza è Ken Loach. Ci presenta tre giovani tifosi del Celtic in viaggio verso Roma per una partita di Coppa. Chiacchierano con una famiglia albanese e, poco dopo, uno di loro scoprirà di non avere più il biglietto. Il sospetto cade subito sugli extracomunitari scatenando reazioni diverse che porteranno ad un esito in linea con l’attenzione verso i più deboli socialmente che è la cifra contenutistica che Loach non ha mai abbandonato. Ma il regista britannico propone di più (rispetto ai suoi colleghi) anche sul piano linguistico. La sua macchina da presa fa del vagone ferroviario uno spazio da percorrere per cercare una verità che andrà al di là della prima apparenza e consentirà ai protagonisti di scoprire un aspetto inatteso della loro personalità.

Tickets (2005) on IMDb

Criterion Collection: La Ronde (1950) [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it:  Gérard Philipe, Daniel G lin, Daniel Gélin, Danielle Darrieux, Simone  Signoret, Fernand Gravey, Jean-Louis Barrault, Grard Philipe, Daniel Gelin,  Simone Simon, Serge Reggiani,Un film di Max Ophüls. Con Simone Signoret, Anton Walbrook, Danielle Darrieux, Daniel Gélin, Gérard Philipe. Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 97′ min. – Francia 1950. MYMONETRO La ronde * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dalla commedia (1897) di A. Schnitzler: a Vienna all’inizio del ‘900 una ragazza di strada si dà a un soldato che seduce una soubrette. La quale si lascia corteggiare da un ragazzo di buona famiglia che poi si prende per amante una donna sposata. Il marito fa una scappatella con un’ingenua sartina, ispiratrice di uno scrittore di successo che ama un’attrice. La quale gli preferisce un giovane conte che si ritrova nella camera della ragazza di strada. Inizio della 2ª carriera francese del tedesco M. Ophüls, è un film di squisitaeleganza in cui il geometrico meccanismo narrativo è esibito in modo tale che diventa il soggetto stesso di una narrazione senza intrigo né personaggi, fatta di assenza e di vuoti come il cuore dei suoi protagonisti. Bello come una bolla di sapone attraverso la quale s’intravede una concezione desolata dell’esistenza. Nel 1989 in Francia fu distribuita una copia restaurata di 110 minuti. Dimenticabile remake di R. Vadim nel 1964.

La Ronde (1950) on IMDb

Versione da 105min

Lola Montès: Amazon.it: Martine Carol, Peter Ustinov, Anton Walbrook, Henri  Guisol, Lise Delamare, Oscar Werner, Paulette Dubost, Ivan Desny, Max  Ophüls, Martine Carol, Peter Ustinov: Film e TV

Regia di Max Ophüls. Un film Da vedere 1955 con Peter UstinovIvan DesnyAnton WalbrookMartine CarolOskar WernerWill Quadflieg. Genere Biografico – FranciaGermania1955durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 6 recensioni.

Dal romanzo La vie extraordinaire de Lola Montès di R. de Cecil Saint-Laurent, adattato da Jacques Natanson, Annette Wademant e Ophüls. Maria Dolorès Porriz y Montez, contessa di Lansfeld, rievoca in 7 momenti i suoi prestigiosi amori (Liszt, Luigi I di Baviera ecc.) e le sue pene. È il capolavoro (e una sorta di testamento) dello squisito, geniale M. Ophüls, l’opera dove – sullo sfondo di una sfarzosa scenografia di teatro nel teatro – sono riassunti i suoi temi al cui centro campeggia la donna-spettacolo. In un giuoco tragico e simultaneo di presente e passato, di finzione e vicende reali, di esibizionismi scandalistici e doloroso martirio, dietro il sontuoso apparato decorativo c’è la realtà di un personaggio, la sua verità interiore, come in ogni autentico spettacolo barocco. Ha una debolezza di fondo: la scelta di M. Carol. Nel dicembre 1955 a Parigi dà scandalo, spacca la critica in due fazioni, rischia di rovinare i produttori che ne riducono di 30′ la durata. Ripreso nel 1968 e accolto, quasi all’unanimità, come un trionfo. In originale girato in 3 lingue (francese, inglese, tedesco). Fotografia (Cinemascope, Eastmancolor): Christian Matras. Restaurato dalla Cinémathèque di Parigi grazie al digitale, e ridistribuito in Francia nel dicembre 2008.

Lola Montès (1955) on IMDb
Il piacere (1951) | FilmTV.it

Un film di Max Ophüls. Con Gaby Morlay, Jean Gabin, Danielle Darrieux, Pierre Brasseur, Madeleine Renaud.Titolo originale Le plaisir. Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Francia 1951. – VM 18 – MYMONETRO Il piacere * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tre racconti di Guy de Maupassant ridotti dal raffinato regista tedesco con l’apporto di un cast eccellente. In La maschera, un medico che assiste un ballerino svenuto durante la rappresentazione fa una sconvolgente scoperta. In Casa Tellier, la tenutaria di una casa di tolleranza porta le sue ragazze in campagna perché assistano a una commovente cerimonia. In La modella, infine, vengono narrati i patetici amori di un pittore e della sua collaboratrice.

 Il piacere
(1952) on IMDb
Locandina Viaggio a Tokyo

Un film di Yasujiro Ozu. Con So Yamamura, Chishu Ryu, Chiyeko Higashiyama, Kuniko Miyake Titolo originale Tokyo Monogatari. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 136′ min. – Giappone 1953. MYMONETRO Viaggio a Tokyo * * * * - valutazione media: 4,00 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una coppia di anziani (Ryu, Higashiyama) partono dalla cittadina costiera di Onomichi per Tokyo a far una rara visita ai due figli sposati, un medico (Yamamura) e una parrucchiera (Sugimura), che li trattano come estranei e non hanno tempo di stare con loro. Soltanto una nuora vedova (Hara) si dimostra contenta della loro compagnia. I temi cari a Ozu _ l’instabilità della famiglia giapponese dopo la guerra, l’incomunicabilità tra generazioni, l’influenza negativa della vita urbana sui rapporti umani _ sono raccontati con un doloroso pudore, una estrema lucidità, un linguaggio di depurata semplicità che ne fanno uno dei suoi capolavori insieme con Tarda primavera e Il gusto del sakè. Importante è il personaggio della nuora che impersona la morale specifica del film, “mostrando che chi ha meno ricevuto è anche chi darà di più” (J. Lourcelles). Da vedere con i figli, specialmente se sono cresciuti.

Tokyo Story (1953) on IMDb

Regia di Michel Ocelot. Un film Da vedere 1998 Titolo originale: Kirikù et la sorcière. Genere Animazione – FranciaBelgioLussemburgo1998durata 75 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,15 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio dell’Africa Occidentale, il piccolo Kirikù decide di sua iniziativa di nascere ed è subito dotato di parola e del coraggio di affrontare la perfida strega Karabà che ha imposto il suo dominio sul villaggio facendo credere agli abitanti di aver prosciugato la sorgente e di mangiare chiunque osi sfidarla. “Possiamo vivere senza l’oro, ma non senz’acqua” gli dice la madre. E Kirikù, con l’aiuto del Saggio della Montagna, suo nonno, affronta la strega con le armi dell’amore. Coprodotta da Francia, Belgio e Lussemburgo, diretta da Ocelot, cresciuto in Guinea, è una favola bellissima con disegni e colori che rimandano ai quadri di Gauguin e del doganiere Rousseau, di apparenza naïf e di grande raffinatezza solare e vitale, valorizzati dalle splendide musiche di Youssou N’Dour: una favola che incanta i bambini, affascina gli adulti, insegna a tutti qualcosa in modo molto piacevole. 1° premio al Festival d’Animation di Annecy 1999. Seguito da Kirikù e gli animali selvaggi .

 Kirikù e la strega Karabà
(1998) on IMDb