Category: Paesi Bassi


Soldato d'Orange / Soldier of Orange ( Soldaat van Oranje ) ( Voor koningin  en vaderland ) [ Origine UK, Nessuna Lingua Italiana ]: Amazon.it: Rutger  Hauer, Jeroen Krabbe, Edward Fox, Derek

Regia di Paul Verhoeven (II). Un film Da vedere 1979 con Jeroen KrabbéRutger HauerPeter Faber. Titolo originale: Soldaat van Oranje. Genere Guerra – Paesi Bassi1979durata 114 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sei studenti universitari olandesi, la cui vita viene sconvolta dall’occupazione nazista della loro patria nel 1940, sono costretti ad affrontare problemi di esistenza e di coscienza politica. Tratto dal romanzo autobiografico di Eriz Hazelhoff e diretto da uno dei più interessanti autori del cinema olandese, è un ottimo dramma, intenso e profondo con un Rutger Hauer superlativo nei panni di un affascinante aristocratico.

 Soldato d'Orange
(1977) on IMDb

Regia di Nanouk Leopold Con Sandra Hüller, Dragan Bakema, Sabine Timoteo, Ryan Brodie, Frieda Pittoors, Nicole Shirer, Ergun Simsek, Kuno Bakker, Gelijn Molier

Charlotte lavora in una clinica di Bruxelles, è felicemente sposata con Max, da cui ha avuto un figlio, ma c’è qualcosa di inspiegabile che la spinge a prendere in affitto uno squallido appartamento, dove comincia a portare alcuni dei suoi più strani e poco attraenti pazienti con cui ha dei rapporti sessuali. Il continuo via vai che si genera non passa inosservato e, scoperta dal marito, la dottoressa è costretta a ricorrere all’aiuto di un terapista ma anche l’analisi non sembra far chiarezza sui suoi confusi pensieri e sul mistero della sua mente.

 Brownian Movement
(2010) on IMDb

Regia di Myroslav Slaboshpytskkiy. Un film Da vedere 2014 con Grigoriy FesenkoTatiana RadchenkoMarina PanivanKirill KoshikAlexander PanivanCast completo Titolo originale: Plemya. Genere DrammaticoThriller, – UcrainaPaesi Bassi2014durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 28 maggio 2015 distribuito da Officine Ubu. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,67 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Appena entrato in un istituto per sordomuti di Kiev, il 20enne Sergey è reclutato da una gang dedita allo sfruttamento della prostituzione, ai furti, ai pestaggi e alle sbronze. Si innamora di una delle due ragazze della banda e le impedisce di prostituirsi infrangendo la legge del branco. Dopo 5 corti, l’autore ucraino Slaboshpytskiy spara un lungometraggio anomalo e straniante, privo di parole e musica, fatto soltanto di immagini, linguaggio gestuale e rumori di fondo, con attori selezionati tra 300 sordomuti. Racconta una storia realistica e attuale che assume la valenza di un mito primordiale sulle pulsioni ferine e sulla violenza innata della specie umana. Magistrale uso del piano-sequenza e della camera a mano, ma finale troppo ellittico. Premio Semaine de la Critique di Cannes e miglior film al MilanoFilmFestival. Distribuisce Officine UBU.

 The Tribe
(2014) on IMDb
AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "L'albero  di Antonia"

Regia di Marleen Gorris. Un film Da vedere 1995 con Els DottermansJan DecleirMarina De GraafWilleke van AmmelrooyDora van der GroenCast completo Titolo originale: Antonia’s Line. Genere Sentimentale – Paesi Bassi1995durata 93 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,20 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Affresco di una piccola comunità rurale sull’arco di quattro generazioni, dal 1945 alla fine del secolo. Protagonista invisibile: il tempo che passa. Linea narrativa: matriarcale. Antonia che generò Danielle che generò Thérèse da cui nacque Sarah, voce narrante. In questo Heimat fiammingo gli uomini sono in seconda fila: abietti o fragili o coglioni, talora gentili. Sagace, e qua e là furbesca, mistura di patetico e grottesco, pubblico e privato, violenza e tenerezza con una marcata componente anticlericale e un pragmatico amore per la vita, contrapposto al cupo pessimismo di un vecchio che cita Nietzsche e Schopenhauer. Qualche rigidità didattica. Oscar 1996 del miglior film straniero.

Regia di Maria Peters. Un film con Ruud FeltkampHugo HaenenEric van der DonkSacha BulthuisJohn KraaykampCast completo Titolo originale: Kruimeltje. Genere Drammatico – Paesi Bassi1999durata 119 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti

Crumb, dodici anni, non conosce altro posto dove vivere che la strada. Qui i divertimenti sono tanti, tante le avventure e i rischi ma nel suo cuore c’è un angolino segreto in cui custodisce l’amore per i suoi genitori che non ha mai conosciuto. Per anni l’idea di incontrarli ha rappresentato per Crumb solo una tenue speranza ma quando conosce il giovane Chris Wilkes, che afferma di aver conosciuto suo padre poco prima che si imbarcasse per l’America, quel sogno lontano sembra potersi realizzare.

Locandina italiana Los muertos

Regia di Lisandro Alonso. Un film con Argentino Vargas. Genere Drammatico – ArgentinaFranciaPaesi BassiSvizzera2004durata 78 minuti.

Detenuto di mezza età esce dal carcere in una zona rurale dell’Argentina dopo alcuni anni, intraprendendo un lungo cammino verso due precise destinazioni: consegnare la lettera destinata alla figlia di un suo compagno di prigione e recarsi a trovare la propria figlia che vive in una sperduta regione della foresta tropicale. 

Watch Liverpool (English Subtitled) | Prime Video

Regia di Lisandro Alonso. Un film con Nieves Cabrera. Genere Drammatico – ArgentinaFranciaPaesi BassiGermaniaSpagna2008durata 84 minuti.

Nel bel mezzo dell’oceano Atlantico, Farrel chiede al capitano della nave sulla quale lavora il permesso di scendere a terra. Il suo scopo è quello di recarsi nella città in cui è nato per vedere se sua madre è ancora viva.

Regia di Hany Abu-Assad. Un film con Lubna AzabalHamza Abu-AiaashKais NashifLutuf NouasserAli SulimanCast completo Titolo originale: Paradise Now. Genere Drammatico – GermaniaPaesi BassiFrancia2005durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 14 ottobre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,23 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Khaled e Said si conoscono fin da quando erano bambini ed ora lavorano presso un meccanico seppure con qualche problema causato dalle intemperanze di uno dei due. E’ però arrivato per loro un giorno speciale: sono stati scelti perché, dopo un lungo periodo di inattività, si è deciso di tornare a compiere un attentato kamikaze a Tel Aviv. Dovranno farsi esplodere a un quarto d’ora di distanza l’uno dall’altro.
Non era per nulla facile né prevedibile che un film fondamentalmente di produzione palestinese potesse affrontare un tema da sempre scottante come quello degli attentati compiuti da uomini pronti a farsi esplodere con l’equilibrio e la lucidità che Hany Abu-Assad mette in questo film vincitore del Golden Globe come miglior film straniero.
A fare da fondamentale ago della bilancia è un personaggio non citato nella sinossi. Si tratta di Suha, la giovane donna che apre il film. È cresciuta all’estero e ora torna nella sua terra per vederla disseminata di posti di blocco che non sono solo fisici ma che si sono moltiplicati anche sul piano mentale. È con lei che Said potrebbe veder iniziare una vicenda sentimentale ed è sempre con lei che Khaled si troverà a confrontarsi in modo molto diretto sulla situazione. Chi è martire e chi è carnefice? Gli israeliani o i palestinesi? In lontananza sembrano riecheggiare le riflessioni dell’israeliano Amos Oz raccolte nel libro “Contro il fanatismo” mentre seguiamo il rituale della ‘vestizione’ con l’esplosivo e ciò che accade successivamente.
Non manca anche un giudizio, non poi così tra le righe, su chi invia gli altri a conquistarsi il Paradiso: sia il braccio armato che quello reclutante e colto non sono altrettanto disponibili ad offrire le proprie vite alla causa. Rimane poi impressa nella memoria (oltre a tutta la parte finale) la sequenza in cui si videoregistra il testamento dei due ‘martiri’: è una lezione di cinema. Di quel cinema che non vuole imporre un pensiero ma piuttosto suscitarlo.

Risultato immagini per Quell'ultimo PonteUn film di Richard Attenborough, Sidney Hayers. Con Sean Connery, Gene Hackman, Maximilian Schell, Michael Caine, Elliott Gould. Titolo originale A Bridge Too Far. Guerra, durata 150 min. – Paesi Bassi, Gran Bretagna, USA 1977. MYMONETRO Quell’ultimo ponte * * * 1/2 - valutazione media: 3,73 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel ’44, 35.000 paracadutisti alleati scendono in Olanda con lo scopo di impadronirsi di una serie di ponti che favoriranno l’avanzata delle forze alleate. L’impresa non riesce per un ponte di troppo.

 

 

Regia di Dominga Sotomayor Castillo. Un film con Santi AhumadaEmiliano FreifeldPaola GianniniFrancisco Pérez BannenJorge BeckerCast completo Titolo originale: De jueves a domingo. Genere Drammatico – CilePaesi Bassi2012durata 96 minuti.

Padre, madre e due figli in viaggio in macchina attraverso il paesaggio maestoso del Cile settentrionale. Le dinamiche familiari viste dal punto di vista dei ragazzi, narrate mettendo la macchina da presa alla loro altezza, osservando il mondo degli adulti dalla loro prospettiva.

Regia di César Augusto Acevedo. Un film Da vedere 2015 con Haimer LealHilda RuizMarleyda SotoEdison RaigosaJosé Felipe Cárdenas. Titolo originale: La tierra y la sombra. Titolo internazionale: LAND AND SHADE. Genere Drammatico, – ColombiaFranciaPaesi Bassi2015durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 24 settembre 2015 distribuito da Satine Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,44 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo aver saputo della grave malattia polmonare del figlio, l’ex campesino Alfonso torna dopo 17 anni nella casa dove vivono la moglie, la nuora e il nipote. Il suo podere è stretto nella morsa di un’immensa piantagione di canna da zucchero che lo sommerge di polvere e ceneri. Come salvare la famiglia? Il 28enne autore colombiano Acevedo firma, come opera prima, una tragedia senza tempo che non è solo quella dei contadini cacciati dalle loro terre dal capitalismo agrario ma soprattutto quella di due inconciliabili ragioni che dividono gli oppressi: resistere fino alla morte o fuggire sperando in una rivincita. Crudo realismo, che nulla concede al mélo , attori non professionisti e tempi quasi reali sono sublimati dalla bellezza delle inquadrature – tanto più suggestiva quanto più povera, spoglia, essenziale – che ricorda Van Gogh. Decisivi i contributi di Mateo Guzmán (fotografia), Marcela Gómez Montoya (scenografia), Maria Camila Botero (costumi) e dell’unico commento musicale, una struggente canzone popolare colombiana sull’amore che “si scrive col pianto”. Caméra d’Or per il miglior esordio e altri 3 premi minori a Cannes 2015.

Regia di Alex Van Warmerdam. Un film con Jack WouterseAnnet MalherbeRudolf LucieerAlex Van WarmerdamLoes WoutersonCast completo Titolo originale: De noorderlingen. Genere Commedia – Paesi Bassi1992durata 108 minuti.

Quando la madre scompare improvvisamente e il padre non riesce più a gestire la vita famigliare, il giovane Thomas comincia ad ossessionarsi con le notizie che vede in televisione. Quando viene a conoscenza della Liberazione del Congo, decide di ‘candidarsi’ come nuovo leader del paese. Prende questa decisione anche grazie al supporto di un postino che legge tutta la posta degli abitanti, scoprendo i segreti più reconditi e rivelandosi una spia perfetta per scoprire cosa pensano realmente i vicini di casa.
Il film è una commedia nera dai toni grotteschi, vincitrice dell’European Film Award nella categoria ‘Best Young Film’.

7.1/10

Regia di Alex Van Warmerdam. Un film con Henri GarcinKhaldoun ElmeckyFrans VorstmanIngeborg ElzevierMargo DamesCast completo Titolo originale: De Jurk. Genere Commedia – Paesi Bassi1996durata 103 minuti.

Un bel vestito estivo a fiori spinto dal vento finisce nel giardino di un’anziana signora e poi sul corpo di una giovane e bella fidanzata di un pittore, di un controllore delle ferrovie, di un autista di autobus. Di una fanciulla di nome Chantal ed anche della barbona Marie. Nel bene e nel male l’abito cambierà la vita di un gruppo di persone. Originale ed ironico film sull’esistenza, non privo di una comicità surreale alla Tati e alla Keaton

3.13/5
Locandina Padre e figlio

Un film di Aleksandr Sokurov. Con Andrej Šcetinin, Aleksej Naimšev, Aleksandr Razbaš, Marina Zasuchina Titolo originale Otets i synDrammaticodurata 83 min. – Russia, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi 2003.

Per molti anni Alexei e suo padre hanno vissuto come fuori dal mondo all’interno del loro piccolo appartamento: una vita fatta di piccoli riti e di ricordi. I due sono così uniti da sembrare a volte fratelli, a volte amanti. Ma arriva il momento per Alexei di lasciare il nido e la prospettiva di una vita lontano dal padre è per lui insopportabile…

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Regia di Aleksandr Sokurov. Un film Da vedere 2015 con Louis-Do de LencquesaingBenjamin UtzerathVincent NemethJohanna Korthals Altes. Titolo originale: Le Louvre sous l’Occupation. Genere Drammatico – FranciaGermaniaPaesi Bassi2015durata 87 minuti. Uscita cinema giovedì 17 dicembre 2015 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,39 su 25 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jacques Jaujard era il conservatore in carica nel momento in cui la Francia fu occupata dai nazisti. Il conte Franziskus Wolff-Metternich era invece l’uomo mandato da Berlino per ispezionare l’inestimabile patrimonio artistico del museo parigino e trasferirne in Germania una parte. I due erano molto diversi, un funzionario e un aristocratico, e molto nemici, ma collaboreranno per preservare i tesori dell’arte e ciò che rappresentano. Sono loro a cui pensa Sokurov, nel realizzare un film sul Louvre, ma anche a Napoleone e alla Marianne, fuoriusciti dai dipinti, all’Hermitage e all’assedio di Leningrado, e a un mercantile che viaggia nella tempesta, come una moderna arca, con un carico di quadri che rischiano di finire per sempre in fondo all’Oceano. Sokurov va oltre l’idea del museo come contenitore per preservare l’arte e ne canta in questa elegia la natura di ritratto di una nazione e di un continente, codice genetico identitario.
Ci sono momenti di Francofonia in cui pare di trovarsi dentro un’histoire di Godard, per il tono assertivo delle affermazioni politiche, la gravità e l’ironia, per la combinazione dei materiali visivi e lo sconfinamento di quelli sonori. L’incedere di Sokurov attraverso il Louvre è lontano da quello dell’Arca russa e, in generale, il film che ne esce è molto diverso, meno coerente nel progetto estetico, più variamente stratificato e assemblato, così come i materiali che lo compongono, dalle foto d’epoca alle conversazioni via computer col capitano del mercantile, dalle ricostruzioni forzate, al teatro, al repertorio.

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Regia di Ágnes Kocsis. Un film con Lia Pokorny, Eva GaborIstván Znamenák, Ákos Horváth, Izabella Hegyi. Genere Drammatico – UngheriaPaesi BassiFranciaAustria2010, distribuito da da definire. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Piroska è un’infermiera decisamente sovrappeso e incapace di resistere all’attrazione esercitata dal cibo. Lavora nel reparto di terapia del dolore per malati terminali e su di lei girano voci (non comprovate) di interventi di eutanasia. Un giorno viene portata in ospedale una donna anziana che ha lo stesso nome della sua migliore amica ai tempi della scuola e di cui ha perso le tracce. Il suo più grande desiderio è ora quello di ritrovarla.
Un nome e un cognome: Adrienne Pal. Basta questo per ridare senso a una vita ormai spenta nella routine quotidiana della morte, nel percorso dal reparto, all’ascensore, al lungo corridoio che conduce all’obitorio. Piroska ha un difficile rapporto con il suo corpo nonostante il marito cerchi (anche se con una certa freddezza) di spingerla occuparsi di sé. Anche sul lavoro le cose non vanno meglio: nessuno la ostacola ma è tenuta a distanza e sospettata. Quel nome apre dinanzi a lei la possibilità di ritrovare qualcuno a cui dice di essersi sentita profondamente legata. Le tappe del percorso di ricerca la riportano a contatto con persone che le offrono punti di vista discordanti sulla grande amica che alcuni affermano non essere mai esistita. Ma Piroska non demorde anche quando scopre di avere lasciato solo una flebile traccia nella memoria di chi la conosceva se non, a volte, il vuoto totale.
È un interessante film sulla memoria e sul pre-giudizio (quello che ognuno di noi ha applicato ai compagni di un tempo e che si fa fatica ad accettare di veder modificato). Ma è anche un’agghiacciante rilevazione sul trapasso negli ospedali. I luoghi in cui abbiamo rinchiuso (per allontanarlo dalla nostra vista) il temibile mistero del morire.

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Un film di Peter Greenaway. Documentario, durata 86 min. – Paesi Bassi 2008. MYMONETRO Rembrandt’s J’accuse * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 1 recensione.

Rembrandt j’accuse arriva due anni dopo Nightwatching, storia romanzata della genesi del quadro omonimo, ed esibisce tutto l’orgoglio della struttura più celebre e fortunata delle narrazioni del sapere contemporaneo: quella del giallo e dell’enigma. L’ultima performance di Peter Greenaway ipotizza che Rembrandt volesse denunciare nel suo dipinto l’esistenza di una cospirazione assassina e che la caduta verticale della fama e del prestigio del pittore fiammingo, seguita alla realizzazione della “Ronda di notte”, si debba con ogni probabilità al j’accuse e alla condanna morale che i suoi contemporanei e committenti colsero nell’opera. Plausibile? Forse sì o forse no. Quello che davvero importa è lo sguardo indagatore del regista gallese che analizza, scompone e destruttura lo sguardo autoriale che aveva creato, composto e generato con la matericità del colore e la forza della luce un potente ritratto di gruppo.
Scomponendo i particolari costitutivi del quadro e ingigantendone alcune sezioni, il regista fa emergere in superficie e fuori dalla superficie dettagli inquietanti e illuminanti. “La ronda di notte”, molto studiata e variamente interpretata, riunisce dentro lo stesso dipinto la gilda degli archibugieri, “condotta” dal capitano Frans Banning Cocq e dal suo luogotenente van Ruytenburgh, per celebrarne l’immagine di baluardo della città e mostrarne i privilegi conquistati con la guerra d’indipendenza (dalla Spagna) e la fondazione della Repubblica. Se i più hanno inteso il dipinto alla luce della consolidata tradizione olandese dei ritratti delle compagnie della guardia civica, corporazioni a cui appartenevano i ricchi notabili di Amsterdam, e qualcun altro ha ipotizzato che potesse rappresentare una scena o forse un quadro vivente del dramma storico di Vondel (“Gijsbrecht van Amstel”), Greenaway trasforma il quadro in investigazione e anamnesi indiziaria.

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Risultati immagini per Kitty TippelUn film di Paul Verhoeven (I). Con Monique Van De VenAndrea Domburg, Hannah De Leevwe, Ian Blaaser, Eddy Brugman Titolo originale Keetje TippelBiograficob/n durata 100 min. – Paesi Bassi 1975MYMONETRO Kitty Tippel… quelle notti passate sulla strada * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Alla fine dell’800, una povera famiglia di contadini si trasferisce ad Amsterdam. Qui la miseria continua e la madre prostituisce la figlia Kitty. View full article »

Risultati immagini per Fiore di carneUn film di Paul Verhoeven (I). Con Rutger HauerMonique Van De Ven, Mariol Flore Titolo originale Turks FruitDrammaticodurata 95 min. – Paesi Bassi 1974MYMONETRO Fiore di carne * * * - - valutazione media: 3,13 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il giovane Erik chiede un passaggio in auto: glielo offre la bella Olga. I due prima fanno l’amore, poi riprendono il viaggio. Restano però coinvolti in un grave incidente che li separa. Erik riuscirà in seguito a rintracciare la donna e a sposarla. View full article »