Category: Irlanda


Regia di Lenny Abrahamson. Un film Da vedere 2014 con Michael FassbenderDomhnall GleesonMaggie GyllenhaalScoot McNairy, Carla Azar, François CivilCast completo Genere CommediaDrammatico, – Gran BretagnaIrlanda2014durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 13 novembre 2014 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,42 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jon è un impiegato che sogna di diventare un musicista, ma fatica a trovare un suo “stile”. La svolta arriva quando ha la fortuna di sostituire il tastierista di una band, gli Soronprfbs, che suona musica sperimentale. I componenti del gruppo sono tipi molto particolari, soprattutto il leader, Frank, musicista di talento che indossa costantemente una maschera di cartapesta. Il personaggio del protagonista è liberamente ispirato al comico inglese Chris Sievey, raccontato nel libro autobiografico di Jon Ronson. Mettendo in contrapposizione Jon e gli altri membri della band, Abrahamson affronta il tema delle fragilità psicologica ed emotiva dell’artista, ma parla anche delle conseguenze del successo, di talenti “maledetti”, di musica rock e social network. Le gag e gli avvenimenti, spesso insensati, di personaggi fuori dall’ordinario ne fanno una piacevole commedia surreale e bizzarra.

Regia di Lenny Abrahamson. Un film Da vedere 2015 con Brie LarsonMegan ParkWilliam H. MacyJacob TremblayJoan AllenSean BridgersCast completo Titolo originale: Room. Genere Drammatico, – Irlanda2015durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 3 marzo 2016 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,60 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo aver vissuto i suoi primi 5 anni in un capanno (con un solo lucernario sul soffitto) con la madre sequestrata da un maniaco, Jack riesce a fuggire e ad avvertire la polizia. Ritornare nel mondo per la donna sarà ancora più difficile che per lui scoprirlo. Tratto dal best seller omonimo (in italiano: Stanza, letto, armadio, specchio , 2010) di Emma Donoghue, anche sceneggiatrice, ispirato alla storia vera di Elisabeth Fritzl, chiusa in un bunker e violentata per 24 anni (1984-2008) dal padre da cui ebbe 7 figli. Dopo 4 LM, Abrahamson raggiunge la maturità espressiva, virando di genere e dirigendo un dramma in cadenze di thriller, noir e azione mozzafiato nella 1ª parte, psicologico nella 2ª. È un film denso, multistratificato e multitematico, che attinge suggestioni tanto da La vita è sogno quanto da Il conte di Montecristo e Il ragazzo selvaggio , ma che è centrato sulla relazione fondamentale, quella madre/figlio. Cattura con un incipit enigmatico, seduce con l’invenzione infantile di un mondo surreale, commuove con il doloroso distacco prima e il gioioso ricongiungimento poi di Jack e Ma’, ma può farlo grazie all’alchimia delle straordinarie interpretazioni della Larson e del piccolo Tremblay. Meritati Oscar e Golden Globe per la protagonista; solo nomination per miglior film, regia e sceneggiatura non originale.

Regia di Ken Loach. Un film Da vedere 2014 con Barry WardSimone KirbyJim NortonAndrew ScottFrancis MageeMikel MurfiCast completo Titolo originale: Jimmy’s Hall. Genere Drammatico, – Gran BretagnaIrlandaFrancia2014durata 109 minuti. Uscita cinema giovedì 18 dicembre 2014 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,07 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Irlanda 1932, sullo sfondo della Grande Depressione, va al governo il partito repubblicano di sinistra (Fianna Fáil). Jimmy Gralton, piccolo proprietario di idee socialiste fuggito a New York perché nel mirino della destra durante la guerra civile del 1922, può tornare a casa. I nuovi giovani, per i quali è un eroe, gli chiedono di riaprire il capannone-balera dove organizzava feste da ballo, ma che era anche una sorta di scuola popolare con corsi di letteratura, pittura, pugilato, danze popolari. Jimmy riapre la sua hall , che diventa anche una “camera del lavoro” dei contadini affittuari, sfrattati dai grandi proprietari. È preso di nuovo di mira dai notabili di destra e soprattutto dal potente parroco che, pur stimandolo, lo considera, a ragione, un pericolo mortale per la Chiesa cattolica. 25° film di Loach, ricavato, almeno parzialmente, da una ricerca documentaria su un personaggio reale, è forse il più riuscito frutto della ventennale collaborazione alla sceneggiatura con Paul Laverty: 1) perché sublima l’ideologia nell’ideale, innalza l’impegno politico a impegno esistenziale, amplia la lotta di classe a lotta di cultura, di modo di vivere, di umanità, coniugando il pane e le rose, il politico e il privato; 2) perché, in forme classiche, rende come non mai la bellezza dell’Irlanda, quella naturale – nelle mille sfumature del suo vitale, prorompente, profondo verde (fotografia di Robbie Ryan) – e quella storico-sociale, attraverso le architetture, gli arredi, le vesti, gli ornamenti della sua civiltà contadina del primo ‘900 (scene di Fergus Clegg, costumi di Eimer Ni Mhaoldomhnaigh). La distinzione tra migliori e peggiori emerge netta, ma senza manicheismi: la figura del parroco tiene onorevolmente testa a quella di Jimmy, quasi come nelle vere tragedie, in cui si scontrano due verità equivalenti. Storicamente, fornisce un’immagine icastica della pervasività del controllo sociale esercitato dalla Chiesa cattolica. Distribuisce BiM. Presentato a Cannes 2014.

Locandina Il futuro non è scritto - Joe Strummer

Un film di Julien Temple. Con BonoSteve BuscemiTerry ChimesJohn CusackJohnny Depp. continua» Titolo originale Joe Strummer: The Future is UnwrittenDocumentariodurata 124 min. – Irlanda, Gran Bretagna 2007. – Ripley’s Film uscita venerdì 29 febbraio 2008. MYMONETRO Il futuro non è scritto – Joe Strummer ***1/2- valutazione media: 3,78 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La storia di Joe Strummer narrata da amici, parenti e colleghi – raccolti intorno a un falò – e ripresa dall’obiettivo di Julien Temple. Il futuro non è scritto celebra il ricordo di uno dei maggiori esponenti del punk attraverso video domestici, materiali d’archivio, fotografie, vignette (realizzate dallo stesso Strummer), spezzoni di film, interviste d’epoca e testimonianze di artisti che lo hanno conosciuto o ne sono stati ispirati – Bono Vox, Martin Scorsese, Johnny Depp, Steve Buscemi, John Cusack, Jim Jarmusch, Flea e Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers fra gli altri.
Il documentario di Temple ripercorre la vita del “guerrigliero” partendo dalla sua infanzia, passando dagli anni formativi (la scuola d’arte, le prime band), al successo mondiale dei Clash e il successivo allontanamento dalle scene di Strummer dopo la separazione dai suoi compagni, alle prove da solista e da attore fino al ritorno sotto i riflettori con i Mescaleros.
Il futuro non è scritto è una sorta di mosaico, un collage a più voci tenuto insieme da quel fuoco che generarono i Clash sullo sfondo sociale e politico dell’epoca – le occupazioni londinesi, la nascita della rivoluzione punk, le guerre in Vietnam e in Iraq – che offre uno spaccato reale e realistico di quegli anni pieni di contraddizioni. È anche un’opera ricca di aneddoti che aiutano a capire l’ascesa e la caduta di una band che ha fatto storia e la frustrazione dei componenti, in primis dello stesso leader, costretto a ripartire da zero per ricercare quella felicità che appariva come un miraggio. La voce di Strummer si unisce al coro dei partecipanti dando l’impressione di essere ancora fra noi e lancia un messaggio universale: “Nella vita, devi essere capace di prenderti quello che vuoi, perché nessuno te lo regalerà mai”.

Regia di John Boorman. Un film con Jamie Lee CurtisPierce BrosnanGeoffrey RushHarold PinterCatherine McCormackCast completo Titolo originale: The Tailor of Panama. Genere Spionaggio – IrlandaUSA2001durata 111 minuti. – MYmonetro 2,20 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo di John Le Carré su sceneggiatura di Andrew Davis, riscritta dallo stesso Le Carré e dal regista. Dopo la cessione del canale nel 1999 al governo panamense, il sarto Harry Pendel, oppresso da un pesante debito, fornisce a Andy Osnard, agente segreto di Londra che lo ricatta, false e sensazionali notizie che provocano la mobilitazione del Pentagono. Spy-story anomala fatta in barba alla Columbia da Boorman che, come produttore (Merlin Film), detiene il final cut . Si fa satira al vetriolo sui “falchi” dell’US Army, sulla politica di Londra subalterna a quella di Washington, sulla credulità e l’ignoranza rapace dei diplomatici, sulla disinformazione generale. Il nucleo del film, però, è nel rapporto tra i due protagonisti che impersonano due visioni del mondo: materialismo contro sensibilità, realtà contro sogno. G. Rush è straordinario; P. Brosnan recita benissimo la sua parte di sopravvissuto senza scrupoli all’era Thatcher-Reagan.

Poster The Boxer

Regia di Jim Sheridan. Un film Da vedere 1997 con Brian CoxDaniel Day-LewisKen StottEmily WatsonLorraine PilkingtonFather John Wall¹Cast completo Genere Drammatico – IrlandaGran BretagnaUSA1997durata 113 minuti. – MYmonetro 3,25 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ex membro dell’IRA, l’irlandese Danny esce dal carcere dopo 14 anni e torna nel quartiere cattolico di Belfast dove Maggie, sua ex ragazza, ha sposato un suo amico, anch’egli carcerato per motivi politici, ed è madre di un ragazzino. Il loro è l’incontro tra due prigionieri (delle leggi tribali, del dovere, dell’intolleranza, del sospetto), due solitudini, due vittime. Il film ripropone il trio J. Sheridan regista-Terry George sceneggiatore-D.Day-Lewis interprete che aveva fatto Nel nome del padre . Con un’azione che si svolge all’interno della fazione cattolica dell’Ulster, ambisce a una posizione equidistante tra le due parti, sottolineando il desiderio del protagonista di una loro pacifica convivenza e invocando un ritorno alle regole. Discutibile a livello pubblico, è più convincente su quello privato nel racconto dell’amore tra Danny e Maggie, disapprovato dal mondo in cui vivono. “È qui che il film acquista la sua più intima, e dirompente, valenza politica.” (G. Rinaldi) Contribuiscono al risultato l’ottimo Day-Lewis ed E. Watson che conferma le qualità rivelate in Le onde del destino.

Regia di Jerzy Skolimowski. Un film Da vedere 2010 con Vincent GalloEmmanuelle SeignerStig Frode HenriksenNicolai Cleve BrochDavid L. PriceCast completo Genere Thriller – PoloniaNorvegiaIrlandaUngheria2010durata 83 minuti. – MYmonetro 3,40 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una coppia di impresari americani viene scortata dalle forze militari in una perlustrazione per le gole del deserto dell’Afghanistan, finché un talebano nascosto in un antro fa fuoco sul gruppo. Impaurito, l’assassino fugge per il deserto finché non viene catturato e rinchiuso in un carcere militare dove subisce torture e viene interrogato come possibile terrorista. Impossibilitato da una temporanea sordità a rispondere a qualsiasi domanda, viene inviato in un campo di prigionia.

Regia di Enrico Pau. Un film con Donatella FinocchiaroBarry WardCarolina CrescentiniSara SerraioccoAnita KravosCast completo Genere Commedia, – ItaliaIrlanda2015durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 20 aprile 2017 distribuito da Koch Media. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,86 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Primi anni ’40. Annetta arriva a Cagliari alla ricerca di Tecla, di cui si è presa cura dopo che la madre della ragazza è morta. Dalla povertà del paese natìo Annetta si trasferisce al lusso del palazzo cagliaritano dove assume l’incarico di custode quando le proprietarie sfollano in campagna per sfuggire ai bombardamenti che stanno devastano il capoluogo sardo. In quella Cagliari sventrata dalla guerra Annetta si muove come un’ombra poiché si vive come un oscuro angelo della morte: ha ereditato dalla madre un compito e un destino, quello dell’accabadora, donna che nella tradizione sarda dava ai malati terminali la “buona morte”, soffocandoli con un cuscino o coprendoli con un bastone. Un ruolo che Annetta non ha scelto ma che ha accettato con la quieta rassegnazione con cui molte donne hanno acconsentito al posto loro assegnato in una società arcaica dalle tradizioni millenarie.

Regia di David Freyne. Un film Da vedere 2017 con Ellen PageSam KeeleyAmy De BhrúnTom Vaughan-LawlorStuart GrahamCast completo Titolo originale: The Cured. Genere Horror – Irlanda2017durata 95 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Quando è scoppiata una sorta di apocalisse zombie, per via di un virus detto Maze che ha trasformato le persone in folli e veloci cannibali, la situazione è stata tenuta sotto controllo in varie Nazioni, ma non Irlanda. Qui l’emergenza è finita solo quando è stata trovata una cura dalla Dottoressa Lyons, però non tutti gli infetti vengono guariti e il 25% tra loro si è rivelato resistente alla terapia ed è stato dunque imprigionato. Tra questi c’è anche una persona cara alla dottoressa, che continua a lavorare per una cura più efficace. Le persone guarite hanno poi un serissimo problema: ricordano tutto quello che hanno fatto mentre erano impazzite e il loro reintegro nella società incontra forte opposizione. La giornalista e vedova, Abbie accetta di accogliere in casa sua Senan, appartenente alla terza e ultima ondata di persone curate e che era amico di suo marito. L’ex “capo-branco” del ragazzo però continua a interferire nella vita di Abbie e Senan.

Locandina Love + HateUn film di Dominic Savage. Con Samina Awan, Tom Hudson, Nichola Burley, Was Zakir, Aliya Bhatti. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 86 min. – Gran Bretagna, Irlanda 2005. – Cinecittà Luce uscita venerdì 26 gennaio 2007. MYMONETRO Love + Hate * * * - - valutazione media: 3,11 su 25 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
In una città industriale dell’Inghilterra del nord degli anni Duemila un ragazzo inglese e una ragazza pakistana di fede musulmana s’innamorano. E iniziano ad affrontare un amore impossibile, ostacolato da amici, parenti e dalla società: tutti vedono nella differenza religiosa, nella diversità culturale e sociale un problema irrisolvibile, una bomba a orologeria pronta a esplodere in qualsiasi momento.
Reduce da numerosi e pluripremiati documentari approda così al suo primo lungometraggio di finzione per il grande schermo Dominic Savage: con un dramma razziale contemporaneo, intriso di passione e odio, di fede e sentimenti contrastanti. Il pensiero, più che alle quasi macchiettistiche commedie di parodia sulla differenza religiosa come Il mio grosso grasso matrimonio greco e East is East va immediatamente a Ken Loach, indagatore arguto delle problematiche sociali che già aveva affrontato il problema della convivenza multietnica in Un bacio appassionato.
E Savage va ancora oltre: osserva scrupolosamente la questione con occhio proprio da documentarista, con uno sguardo impassibile a ogni forma di possibile edulcorazione, quasi cinico e imperturbabile, tratteggiando una piccola cittadina inglese, lontana dalla moderna e ormai completamente multiculturale Londra. Ed è sempre con lo stesso atteggiamento, quasi antropologico, che il regista ha scelto i suoi interpreti: non attori, ma persone che nella vita avevano realmente vissuto qualcosa di simile, esseri umani che nel film si fanno personaggi portando però nella pellicola tutta la loro esperienza, il loro vissuto carico sia di gioie che di dolori. Camera a mano, colonna sonora partecipante, dialoghi che hanno in sé tutta la veridicità dell’improvvisazione, Savage riesce a non cadere mai nella trappola di realizzare una storia già raccontata molte volte; il film è tanto reale quanto doloroso: una fotografia inquietante e rigorosa, un ritratto che ha in sé tutta la potenza della descrizione e della verosimiglianza.
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Locandina italiana Once

Un film di John Carney. Con Glen Hansard, Markéta Irglová, Bill Hodnett, Danuse Ktrestova, Hugh Walsh. Drammatico, durata 91 min. – Irlanda 2006. – Sacher uscita venerdì 30 maggio 2008. MYMONETRO Once * * * 1/2 - valutazione media: 3,66 su 93 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sulla strada di Dublino un busker rivendica l’amore perduto cantando canzoni a una lei fedifraga e distante, sognando il contratto discografico e una vita a Londra. Sulla stessa strada incontra una giovane immigrata ceca, instancabile lavoratrice, ragazza madre responsabile e pianista di talento. Uniti dalla passione per la musica i due sconosciuti iniziano a raccontarsi e aprirsi fino a toccarsi (nell’anima) attraverso i testi delle canzoni.
Alcune storie d’amore sono destinate a rimanere intatte, inviolate, come se un solo bacio avesse la capacità di distruggere quella promessa che rappresenterebbe la purezza assoluta se lasciata in sospeso in eterno.
Once mette in scena l’amore illibato tra due persone che attraverso la musica si raccontano. Giocando di sottrazione, il regista irlandese John Carney confeziona una commedia semplice e piena di sentimento in cui narra di sé, della scena musicale della città che gli ha dato i natali. Dentro a un musical atipico due solitudini si incontrano per caso e per desiderio decidono di convertire il loro talento in un disco che rimanga nel tempo, oltre il tempo.
Girato con piglio documentaristico (la camera a mano sembra riprendere senza voler disturbare, le luci di scena sono limitate al minimo, il cast è formato da attori non professionisti), Once segue passo passo le fasi di creazione dei brani dell’improvvisato duo fino alla registrazione finale, coinvolgendo lo spettatore in una storia che nasce grazie alla musica e si consuma esclusivamente attraverso le canzoni. Tutto quello che non viene detto a parole viene espresso attraverso le note.
Dublino fa da sfondo con il suo cielo grigio e i suoi candidi paesaggi, con i suoi immigrati e i suoi circoli e regala alla trama una quiete necessaria allo svolgimento e compimento della relazione. L’eloquente e silente sguardo finale lascia in sospeso i destini dei due casti amanti.

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