Regia di Augusto Caminito. Un film con Klaus Kinski, Harvey Keitel, Debora Caprioglio, Iris Peynado, Yorgo Voyagis. Titolo originale: Grandi cacciatori. Genere: Avventura. Paese: Italia. Anno: 1988. Durata: 98 min. Consigliato a: Per un pubblico maturo. Valutazione IMDb: 4.8/10.

L’ambientazione si sposta nelle desolate e gelide zone artiche, dove la tranquilla routine di una missione scientifica viene interrotta dal brutale assassinio di un giovane biologo. Un collega del defunto sospetta immediatamente che l’omicidio sia opera di una banda di spietati bracconieri, i quali imperversano nella zona dediti al massacro delle foche. Per smascherare e fermare i criminali in un territorio così ostile, il biologo decide di chiedere l’aiuto di Klaus Naginsky, un esperto ex cacciatore con una profonda conoscenza di quelle terre selvagge.

Il film è un’avventura a sfondo ecologico e un thriller rudimentale che tenta di sfruttare la potenza espressiva di due grandi nomi del cinema internazionale, Klaus Kinski e Harvey Keitel, affiancati dalla giovane Debora Caprioglio. I temi principali sono la lotta contro il bracconaggio, lo scontro tra civiltà e mondo selvaggio, e la vendetta personale. La regia di Caminito, tipica di un certo cinema italiano di genere della fine degli anni Ottanta, risulta poco incisiva e la sceneggiatura è spesso debole, non riuscendo a sfruttare appieno il potenziale del cast e l’atmosfera gelida delle location. Nonostante le ambizioni e le suggestive riprese in esterni, la pellicola è penalizzata da una realizzazione complessiva che non eleva l’opera oltre lo standard di un b-movie di genere, restando un titolo di importanza marginale nella filmografia dei suoi protagonisti.