
Regia di Jean Brismée. Un film con Erika Blanc, Jean Servais, Daniel Emilfork, Ivana Novak. Titolo originale: La plus longue nuit du diable. Genere: Horror. Paese: Belgio, Italia. Anno: 1971. Durata: 92 min. Consigliato a: da 18 anni. Valutazione IMDb: 5,6.
Un gruppo di ignari turisti si trova costretto a passare la notte in un lugubre castello baronale a causa di un guasto al loro pullman. Il proprietario, il Barone von Rhoneberg, rivela ai suoi ospiti la maledizione che grava sulla sua famiglia, legata ad un patto demoniaco: ogni primogenita è destinata a diventare una succube al servizio del Maligno. L’arrivo della misteriosa e seducente Lisa Müller coincide con una serie di morti violente e inquietanti, che sembrano cavalcare i vizi capitali di ciascun ospite. Solo un giovane seminarista sembra inizialmente in grado di opporsi alle oscure forze in gioco.
Questo esempio di Euro-horror gotico e satanico si concentra sui temi del peccato, della tentazione e della corruzione, utilizzando l’isolamento del castello come palcoscenico per un’allegoria morale. La regia di Brismée è atmosferica, sfruttando al meglio l’ambientazione tetra e le scenografie barocche, anche se la narrazione a tratti è dispersiva. Le interpretazioni sono solide, in particolare quella di Erika Blanc nel ruolo della succube e di Daniel Emilfork, efficace come incarnazione del Diavolo. Sebbene non sia un capolavoro del genere, il film è stilisticamente audace, mescolando elementi da giallo e horror più esplicito, con un impatto visivo notevole per l’epoca. È un’opera minore ma di culto per gli appassionati del bis italiano e belga, che offre un finale sorprendentemente nichilista e memorabile.
