Regia di Jean Becker. Un film con Jacques Villeret, Josiane Balasko, André Dussollier, Suzanne Flon, Gérard Hernandez. Titolo originale: Un crime au paradis. Genere: Commedia nera, Giallo. Paese: Francia. Anno: 2001. Durata: 90 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 6,8.

La pellicola è ambientata in una fattoria nella tranquilla campagna francese, soprannominata ironicamente “Paradiso”, dove vive la coppia di coniugi Braconnier: Joseph, detto Jojo, un mite allevatore di capre, e Lucienne, detta Lulu, una moglie volgare, alcolizzata e insopportabile che lo tormenta con umiliazioni quotidiane. Soffocato dalla disperazione e dall’odio, ma riluttante a divorziare per non perdere i beni della fattoria, Jojo matura l’idea di sbarazzarsi della consorte. Casualmente, scopre in televisione un brillante avvocato che sembra non perdere mai una causa e decide di consultarlo, innescando una catena di eventi grotteschi e irreversibili.

Il film è un remake della commedia nera francese Ho ucciso mia moglie (La Poison) di Sacha Guitry del 1951, e ne ripropone l’impianto narrativo con un tono meno caustico. I temi centrali sono la miseria della convivenza, la misoginia (sebbene qui attenuata) e l’amoralità cinica che può nascondersi dietro un’apparente innocenza rurale. La regia di Becker è misurata e valorizza l’ambientazione provinciale francese. Le interpretazioni di Jacques Villeret e Josiane Balasko sono il fulcro emotivo e comico del film, capaci di rendere credibile il loro odio coniugale pur mantenendo un registro da commedia. L’innovazione non è stilistica, ma risiede nell’attualizzazione della vicenda al 1980 (epoca in cui in Francia era ancora in vigore la pena di morte), che aggiunge un elemento di tensione alle implicazioni legali del crimine. L’importanza culturale è quella di un riuscito omaggio a un classico, ben accolto in patria per la sua capacità di far sorridere su un delitto efferato.