Category: Patrick Swayze


Risultati immagini per La Famiglia omicidi

Regia di Niall Johnson. Un film con Rowan Atkinson, Kristin Scott Thomas, Maggie Smith, Patrick Swayze, Tamsin Egerton. Titolo originale: Keeping Mum. Genere: Commedia Nera, Poliziesco. Paese: Gran Bretagna. Anno: 2005. Durata: 103 min. Consigliato a: Da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.8.

Il film è ambientato nel tranquillo villaggio di Little Wallop e segue la vita della disfunzionale famiglia Goodfellow. Il reverendo Walter Goodfellow è ossessionato dal lavoro e non si accorge che il suo matrimonio con Gloria è in crisi, che la figlia adolescente Holly ha una vita sentimentale troppo movimentata e che il figlio Petey è vittima di bullismo. La precaria armonia domestica viene sconvolta dall’arrivo di Grace Hawkins, la nuova, anziana e misteriosa governante, che promette di rimettere ordine nella casa. Grace, tuttavia, inizia a risolvere i problemi familiari con metodi alquanto definitivi e cruenti, lasciando dietro di sé una scia di “scomparse” che i Goodfellow faticano a notare o a spiegare razionalmente.

La famiglia omicidi si inserisce nel solco della classica commedia nera britannica, unendo l’umorismo macabro all’analisi satirica della repressione e della disintegrazione della famiglia borghese. Il film sfrutta in modo efficace l’ironia derivante dal contrasto tra l’ambiente placido e moraleggiante della provincia inglese e l’escalation di crimini che vengono gestiti con una sconcertante noncuranza. Le interpretazioni sono il vero punto di forza: Rowan Atkinson offre un ritratto sottilmente comico di un uomo emotivamente assente, mentre Maggie Smith è perfetta nel ruolo della governante dal passato oscuro e dai metodi spicci. La regia è misurata, pur non essendo particolarmente audace, e riesce a mantenere un tono agrodolce che impedisce al film di deragliare nel puro slapstick violento. È una satira gradevole, anche se non incisiva quanto i classici del genere, che critica il conformismo e l’egoismo familiare.

Locandina italiana Il duro del Road House

Regia di Rowdy Herrington. Un film con Patrick Swayze, Kelly Lynch, Sam Elliott, Ben Gazzara, Kevin Tighe. Titolo originale: Road House. Genere: Azione, Drammatico, Thriller, Poliziesco. Paese: USA. Anno: 1989. Durata: 114 min. Consigliato a: Per un pubblico adulto (Violenza). Valutazione IMDb: 6.7/10.

La pellicola si svolge in una cittadina del Missouri e ha come protagonista James Dalton, un buttafuori leggendario e con una laurea in filosofia, noto per la sua calma e il metodo efficace nel sedare risse. Viene assunto per ripulire il Double Deuce, un locale notturno malfamato noto per la violenza dilagante. Dalton riesce a ristabilire l’ordine, ma la sua presenza e il suo successo disturbano presto Brad Wesley, un potente e spietato uomo d’affari che di fatto controlla l’intera città con la sua banda di scagnozzi e le sue estorsioni, dando il via a un duro scontro tra l’uomo dell’ordine e il boss criminale.

Il film, pur essendo incentrato sull’azione pura e sul machismo tipico della fine degli anni ’80, affronta in modo superficiale i temi della corruzione e del controllo del territorio da parte del crimine organizzato. La regia di Herrington è funzionale al genere, privilegiando scene di lotta coreografate che combinano pugni e arti marziali in modo spettacolare, sebbene talvolta grezzo. La performance di Patrick Swayze è carismatica, capace di donare al personaggio di Dalton un equilibrio tra fisicità e un inatteso aplomb intellettuale; un valido supporto è dato da Sam Elliott. L’importanza del film risiede nel suo essere diventato un vero e proprio cult del cinema d’azione, iconico per l’ambientazione da “road house” e per aver elevato la figura del buttafuori a eroe solitario. La narrazione, sebbene basilare, è dinamica e cattura l’attenzione senza pretese filosofiche, onorando il suo status di solido intrattenimento del genere.

Regia di Jeremiah S. Chechik. Un film con Patrick Swayze, Oliver Platt, Nick Stahl, Scott Glenn. Titolo originale: Tall Tale: The Unbelievable Adventures of Pecos Bill. Genere: Avventura, Fantastico, Western, Ragazzi. Paese: USA. Anno: 1995. Durata: 98 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 5.9.

All’inizio del ventesimo secolo, il giovane Daniel Hackett, figlio di un fattore del Midwest, è in crisi per la prospettiva di una vita contadina e per l’imminente minaccia di uno spietato baronetto terriero, J.P. Stiles, che vuole impossessarsi della sua fattoria. Quando il padre viene gravemente ferito da Stiles, Daniel fugge e finisce in una magica terra deserta dove evoca e incontra le leggendarie figure del folklore americano: Pecos Bill, l’impareggiabile cowboy, Paul Bunyan, il taglialegna gigante, e John Henry, l’eroe con il martello d’acciaio. I tre eroi si uniscono al ragazzo nella missione per salvare la sua casa.

Il film è una singolare fusione tra il western e l’avventura fantastica per famiglie, tipica della produzione Disney del periodo. L’analisi tematica si concentra sull’importanza del mito, del coraggio e dell’identità americana, spingendo il giovane protagonista a credere nelle storie per affrontare la realtà. La regia di Jeremiah Chechik offre un’estetica visiva ambiziosa, con paesaggi imponenti e l’uso di effetti visivi per dare vita agli eroi della “leggenda alta” (tall tale). Patrick Swayze veste i panni di Pecos Bill con il carisma richiesto dal personaggio, affiancato da un convincente Oliver Platt nei panni di Paul Bunyan. Nonostante la buona volontà e la ricchezza produttiva, il film è stato percepito dalla critica come un’operazione didascalica e poco incisiva nel riproporre le figure del folklore, risultando in un’avventura visivamente piacevole ma narrativamente debole e convenzionale, che non è riuscita a trovare un impatto significativo al botteghino.

Regia di Kathryn Bigelow. Un film Da vedere 1991 con Patrick SwayzeKeanu ReevesLori PettyGary BuseyJohn C. McGinleyJames Le GrosCast completo Titolo originale: Point Break. Genere Avventura – USA1991durata 110 minuti. – MYmonetro 3,35 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Johnny Utah, agente FBI (K. Reeves), s’infiltra in una comunità di surfisti della California meridionale che praticano anche il paracadutismo acrobatico, per identificare un quartetto di rapinatori che, nascosti da maschere di presidenti degli USA, assaltano banche a tempo di primato per pagarsi i due rischiosi giochi di acqua e di aria. 4° film di K. Bigelow, fu aborrito dalla critica benpensante sia per l’improbabilità della vicenda (scritta da W. Peter Iliff) sia per i suoi risvolti parafilosofici di lirico ribellismo anarchico e rischio totale, quelli che, impersonati specialmente in Bohdi (Swayze), capo del gruppetto, attraggono l’agente infiltrato. Il fascino del film è nel modo con cui la cinepresa genera dinamismo invece di limitarsi a registrarlo e traduce in immagini (in termini spaziali) le ossessioni della lotta con l’infinito del mare e del cielo.

Point Break (1991) on IMDb
I ragazzi della 56^ strada - Film (1983) | il Davinotti

Un film di Francis Ford Coppola. Con C. Thomas Howell, Diane Lane, Matt Dillon, Patrick Swayze, Rob Lowe. Titolo originale The Outsiders. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 114′ min. – USA 1983. – VM 14 – MYMONETRO I ragazzi della 56° strada * * * 1/2 - valutazione media: 3,49 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

I ragazzi del titolo sono i greasers: ispano-americani, capelli lunghi e imbrillantinati, sono poveri e hanno per nemici la banda dei soc(ials), che abitano dall’altra parte della città (Tulsa) e sono invece bianchi e benestanti. Le due bande si dividono il territorio e le ragazze e spesso, quando vengono a contatto, è la rissa. Da un romanzo scritto da una furba sedicenne che si firma Susan E. Hinton, uscito nel 1967 e venduto subito in quattro milioni di copie. È un West Side Story senza balletti e, purtroppo, con le musiche di Carmine Coppola al posto di Leonard Bernstein. La tenerezza e il rispetto per i personaggi evitano il manicheismo. Giovani attori tutti bravi, M. Dillon fin troppo.

 I ragazzi della 56ª strada
(1983) on IMDb

Versione dvdrip: Questa edizione non è quella classica uscita nell’83, ma la versione director’s cut uscita in DVD nel settembre 2005 e contenente 23 minuti di scene tagliate che rendono il film più fedele al libro da cui è tratto. Queste scene sono:
– Un diverso inizio di film dove sono presenti prima i titoli di testa e poi è mostrato Pony Boy scrivere.
– Dopo l’inizio è presente una lunga scena nella quale Pony Boy, mentre torna a casa dal cinema, è aggredito dai Socials e salvato dai Greasers. Dopo il salvataggio di Pony Boy, la banda discute circa il fatto di andare al cinema.
– Una scena di Pony Boy che dorme insieme al fratello.
– Una scena con Pony Boy e Johnny che chiedono informazioni ad un gruppo di lavoratori.

Locandina italiana Dirty DancingUn film di Emile Ardolino. Con Patrick Swayze, Jennifer Grey, Cynthia Rhodes, Jerry Orbach, Jack Weston. Titolo originale . Musicale, durata 97′ min. – USA 1987. MYMONETRO Dirty Dancing * * * 1/2 - valutazione media: 3,98 su 85 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1983 l’adolescente Baby è in vacanza con i genitori benpensanti wasp e una sorella scioccherella e bellina. Durante un party conosce una coppia di ballerini scatenati in effervescenti danze latinoamericane e ne è estasiata. S’innamora di lui, Johnny, e diventa amica di lei. Quando, costretta ad abortire senza l’aiuto del mascalzone che l’ha messa incinta e lasciata, la ballerina è messa fuori gioco, Baby la sostituisce con successo sul palcoscenico. Impara molto da entrambi, scopre amore e sesso, matura e dà una lezione ai suoi familiari. Con l’aiuto del coreografo Kenny Ortega, l’italoamericano Ardolino filma bene le sequenze dei balli, permeate di un gradevole erotismo soft e allegro. Il risultato è un film che mescola risate e lacrime, un’improbabile lieta fine e una sana mancanza di rispetto verso alcuni canoni della decenza made in USA.

Dirty Dancing (1987) on IMDb
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Un film di Jerry Zucker. Con Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles. Titolo originale Ghost. Fantastico, durata 122′ min. – USA 1990. MYMONETRO Ghost – Fantasma * * * 1/2 - valutazione media: 3,85 su 66 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sam, giovane bancario, è ucciso per sbaglio da un ladruncolo inetto che doveva soltanto derubarlo per conto di un mascalzone, socio di Sam. Al defunto si permette di rimanere tra i vivi come fantasma per saldare il conto e proteggere la moglie amata, aiutato da una medium nera che sente e trasmette la voce. Bizzarro mix di thriller criminale, sentimentalismo, comicità, ebbe un inatteso successo di pubblico e 2 Oscar alla sceneggiatura di Bruce Joel Rubin e alla Goldberg, non protagonista. Il Sam di Swayze divenne popolare nel mondo della musica hip-hop e la scena del vaso fu parodiata in una quindicina di film. Montaggio del geniale Walter Murch. 1ª regia di Zucker da solo. 

Ghost (1990) on IMDb

Regia di Richard Kelly. Un film Da vedere 2001 con Jake GyllenhaalNoah WyleDrew BarrymorePatrick SwayzeHolmes OsborneDaveigh ChaseCast completo Genere Drammatico – USA2001durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 26 novembre 2004 – MYmonetro 3,34 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Donald Darko detto Donnie è un ragazzo con dei disturbi mentali che lo hanno portato a dar fuoco ad una casa abbandonata, anni fa. Nonostante sia un tipo in gamba, con una famiglia che lo ama e lo appoggia anche nelle scelte più discutibili. Donnie è in cura da una psicanalista che lo aiuta a combattere la sua schizofrenia; a lei confida del suo nuovo amico immaginario, Frank, un coniglio gigante che lo ha salvato da una morte assurda, ma che in cambio gli chiede di fare cose riprovevoli e sempre più pericolose. Ah, tra l’altro Frank gli ha svelato che la fine del mondo arriverà di lì a 24 giorni.
Donnie Darko è uno di quei film di culto che lentamente si emancipano dalla nicchia e si fanno conoscere ed amare in tutto il mondo, perdendo in parte il loro alone di leggenda. L’Italia detiene il triste primato di riuscire ad arrivare sempre per ultima a scoprire certi fenomeni, ed è per questo che Battle Royale troverà una distribuzione forse solo tra un secolo o giù di lì, ed è sempre per questo che Donnie Darko arriva in Italia con due anni di ritardo.
Due anni che non tolgono al film un’oncia del suo appeal, lasciando inalterato il grande fascino che obiettivamente questa pellicola è in grado di esercitare sul pubblico, soprattutto quello coetaneo del cupo protagonista, poco più che adolescente. Al contrario di molti film che fanno esplicito riferimento al mondo giovanile, Donnie Darko brilla di una luce sinistra e tristemente rara: qui non si parla del primo amore, del primo bacio, dei conflitti con gli adulti, della perdita dell’innocenza, scialbe tematiche che fanno sentire gli adulti (quelli veri) con la coscienza a posto, ma che quasi sempre fanno ridere i ragazzi (sempre quelli veri). Qui si parla di qualcosa di molto più significativo: si parla di morte. In toni tutt’altro che rassicuranti, Richard Kelly si interroga sull’effetto prorompente che la consapevolezza della morte ha su ogni individuo, e di quanto questo condizioni ogni altra sensazione ed azione: amore, paura, disprezzo, ribellione.
Di morte è imbevuto l’intero tessuto del film, inevitabilmente sbranato qua e là proprio a causa della friabilità del terreno su cui si avventura. Ma si può ben chiudere un occhio, considerato che di contro il film avvince ed appassiona senza essere né moralista né retorico. E soprattutto considerato che, a pensarci meglio, Donnie Darko è uno dei pochi film di oggi che aiutano i ragazzi a crescere, e non gli adulti a credere che “va tutto bene” (un altro titolo? Mysterious skin – ma anche questo dovremo aspettare parecchio per vederlo…). Un genere dimenticato dall’edonista cinema contemporaneo.

Donnie Darko (2001) on IMDb
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