Category: Diego Abatantuono


Risultati immagini per Vacanze di Natale 90Un film di Enrico Oldoini. Con Christian De Sica, Massimo Boldi, Andrea Roncato, Ezio Greggio, Diego Abatantuono. Commedia, durata 110 min. – Italia 1990. MYMONETRO Vacanze di Natale ’90 * * - - - valutazione media: 2,32 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Saint Moritz Hotel Palace. Nell’ultima settimana dell’anno si intrecciano storie diverse. Nick, proprietario di ristorante affogato nei debiti, vince alle corse dei cavalli e viene scambiato per un nobile orientale. Tony, sposato per interesse con una donna più vecchia di lui, ritrova il commilitone Bindo che ha invece una moglie avvenente e molto corteggiata. Arturo, montanaro selvaggio riesce ad apparire meno rude per corteggiare l’affascinante Arabella per poi scoprire che c’è un problema. Beppe, che vent’anni prima ha avuto una storia con Alessandra la incontra di nuovo. La donna ha due figlie decisamente disinibite ma…c’è un ‘ma’.
Uscito nelle sale italiane (come di dovere) il 21 dicembre 1990 il film conferma la formula ormai affermata. Ci sono attori sulla cresta dell’onda (De Sica, Boldi) e un ‘nome’, riportato in auge da Avati quattro anni prima, che riprende il cavallo di battaglia del ‘terrunciello’ (Abatantuono). Ci sono poi i personaggi televisivi come Greggio, Roncato e Giannina Facio. Si aggiungono una donna ancora molto bella e dal glamour sexy come Corinne Clery e una tardona che non si vergogna di esserlo come Moira Orfei. Una spruzzatina di ‘ti vedo non ti vedo’ giovanili e una Cucinotta agli esordi. Il film è pronto da servire per cenoni in sala. Se visto con la dovuta distanza di anni non appare più ‘volgare’ come venne considerato allora e, anzi, nel tratteggio dei caratteri meno abusati, ben aderente alla mediocre realtà. I tempi poi, in tema di volgarità, sono andati molto più avanti (o più indietro). Il difetto più palese è semmai l’uso dei ‘trasparenti’ a simulare malamente in studio alcuni esterni, come si faceva nel cinema di tanto (tanto) tempo fa.

PhotobucketUn film di Gabriele Salvatores. Con Christopher Lambert, Sergio Rubini, Stefania Rocca, Amanda Sandrelli, Diego Abatantuono. Fantascienza, durata 114′ min. – Italia 1997. MYMONETRO Nirvana * * 1/2 - - valutazione media: 2,94 su 25 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 2005, in una metropoli formata da un Centro protetto e da miserande e pericolose periferie etniche (Marrakech, Shangai Town, Bombay), tre uomini che diventeranno amici cercano di sfuggire all’infelicità della propria vita reale o immaginaria: Jimi (Lambert), ideatore del videogioco Nirvana; Solo (Abatantuono), protagonista del videogioco; Joystick (Rubini), hacker di periferia, perseguitato da nemici e creditori, che s’è venduto le cornee, sostituite con protesi elettroniche. Caso raro di film italiano che crea un mondo e inventa spazi, fu girato nell’area industriale dismessa dell’Alfa Romeo di Milano (e nei sotterranei del macello comunale) dove lo scenografo Giancarlo Basili ha inventato un microcosmo fantastico con un occhio a Bosch, Escher e la Pop Art. È un film psichedelico in cui Salvatores cerca di aprire nuove porte alla percezione e gioca abilmente le carte dei prestiti, degli stili, delle idee altrui e della contaminazione dei generi. È un film ludico in cui continua il suo discorso sul disagio giovanile, il rifiuto del mondo e della società come sono, il bisogno d’evasione, l’aspirazione all’avventura e alla bellezza. Abbacina nella sua dimensione visiva, frastorna con la colonna sonora, sbalordisce e accascia. Tra gli interpreti spiccano Rubini, con un brio istrionico alla Pacino, e la Rocca, una rivelazione. View full article »

Locandina Educazione siberianaUn film di Gabriele Salvatores. Con Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalji Porsnev. Drammatico, durata 110 min. – Italia 2013. – 01 Distribution uscita giovedì 28 febbraio 2013. MYMONETRO Educazione siberiana * * 1/2 - - valutazione media: 2,83 su 95 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Oltre il fiume Nistro’ vive una comunità singolare che educa i propri figli al crimine. Onesti con i più deboli e feroci con esercito e polizia, i siberiani pregano dio e impugnano armi, predicando una violenza regolata da prescrizioni. Il crollo del Muro e del regime sovietico altera gli equilibri del loro mondo, corrotto rapidamente dall’aria dell’Ovest. Nel passaggio epocale che confronta e poi scontra la Tradizione col cambiamento nascono e crescono Kolima e Gagarin, amici per la pelle e amici nel sangue. Ispirati e armati di picca da nonno Kuzja, vengono iniziati alle rapine e alla condivisione ‘comunitaria’ della refurtiva. Perché i siberiani non rubano per arricchirsi ma per sostenere la loro piccola società, premurosa con gli anziani e coi ‘voluti da Dio’ come Xenja, giovane donna affetta da demenza. Figlia del medico locale, la ragazza è protetta da Kolima che ne è profondamente innamorato. Finito in carcere, ha sublimato quel sentimento in un tatuaggio, una tecnica di decorazione corporale che impara e affina sulla pelle dei galeotti. Diversi tatuaggi dopo, nonno Kuzja provvede alla sua scarcerazione per affidargli una missione importante, trovare l’uomo che ha abusato e picchiato la sua Xenja. Sarà l’inizio di una lunga caccia che lo costringerà ad arruolarsi nell’esercito, infrangendo codici e tradizioni. View full article »

Un film di Gabriele Salvatores. Con Diego Abatantuono, Valeria Golino, Claudio Bisio, Renato Carpentieri, Antonio Catania. Commedia, durata 109 min. – Italia 1992. MYMONETRO Puerto Escondido * * 1/2 - - valutazione media: 2,78 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dopo il successo e l’Oscar di Mediterraneo Salvatores dirige un film surreale, disimpegnato ma non troppo. Più vicino a Turné, il suo film più riuscito, Puerto Escondido parte da un omicidio. La trama gialla è comunque solo un pretesto. Lo stile rimanda un po’ al cinema di Aki Kaurismaki. Il protagonista conduce una vita da perfetto integrato nella società, conformista e apparentemente pieno di certezze. Deve però fuggire in Messico per colpa della morbosa amicizia di un poliziotto che ha commesso due delitti davanti a lui. Dopo aver conosciuto due disperati che si barcamenano tra combattimenti di galli e spaccio di droghe leggere trova una dimensione diversa rispetto alla sua esistenza precedente. Per un cambiamento reale però dovrà compiere un atto estremo, da fuorilegge, e assumerne la responsabilità. Il viaggio e la fuga nel cinema di Salvatores sono al capolinea. Buona prova di Abatantuono, un ruolo molto maschile per la Golino e uno azzeccato per Bisio. A coronare il tutto l’indiscutibile bravura di Antonio Catania e le musiche di Mauro Pagani. View full article »

Un film di Carlo Vanzina. Con Jerry Calà, Diego Abatantuono, Simona Mariani, Ugo Bologna, Loris Zanchi. Commedia, durata 91′ min. – Italia 1981. MYMONETRO I fichissimi * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un milanese purosangue e un immigrato pugliese sono i capi di due giovani bande rivali. Complicazioni amorose sul modello dichiarato di Giulietta e Romeo. Confezionato per il pubblico popolare giovanile, è un miscuglio furbetto: imitazione dei modelli americani, rock, antagonismo Nord-Sud, parlata dialettal-giovanil-cabarettistica. È il film che lancia definitivamente l’Abatantuono prima maniera. View full article »

Locandina Il toroUn film di Carlo Mazzacurati. Con Marco Messeri, Roberto Citran, Diego Abatantuono, Alberto Lattuada. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 105′ min. – Italia 1994. MYMONETRO Il toro * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Due allevatori cassintegrati, quasi in risarcimento della negata indennità di licenziamento, rubano Corinto, campione taurino di riproduzione che vale un miliardo, per (s)venderlo all’Est. Come nelle opere precedenti del padovano Mazzacurati, il film parte da un’idea forte, originale, carica di potenziale metaforico _ il magnifico e mostruoso toro diventa qui l’emblema del capitalismo _ ma il racconto si rivela poi debole e sfrangiato. I temi sono indicati, ma non approfonditi. Manca di energia. Abbonda, invece, come in tanto cinema italiano degli anni ’90, un’aria lamentosa di sconfitta, rassegnazione, disorientamento. Musiche di Ivano Fossati. Leone d’argento a Venezia e Coppa Volpi a Citran come miglior attore. 2 Grolle d’oro: regia, produzione (Cecchi Gori). View full article »