Giandomenico Fracchia è un personaggio televisivo e cinematografico ideato e interpretato da Paolo Villaggio. Apparve per la prima volta nel programma Quelli della domenica nel 1968, ed è una delle tre principali maschere comiche di Villaggio assieme al professor Kranz e a Ugo Fantozzi.
Il dottor Paul Novotny è l’ideatore di una psicoterapia che mediante la manipolazione dei sogni può rimuovere le cause inconsce di instabilità psicologica. La macchina attraverso la quale gli sperimentatori possono introdursi nella personalità dei pazienti ed entrare in contatto con loro per operare “fisicamente”, interessa, però, alcuni settori deviati dei servizi segreti che, guidati da Bob Blair, intendono servirsene per uccidere nel sonno il presidente degli Stati Uniti in persona. Per Blair, il presidente, sottoposto a terapia per guarire dall’incubo ricorrente della conflagrazione atomica, costituisce un pericolo per l’America poiché è convinto assertore di una politica di distensione con l’Est e di disarmo nucleare. Novotny, venuto a conoscenza del complotto che designa in Tommy Ray Glatman, psicopatico parricida, lo strumento attraverso il quale far esplodere un trauma irreversibile nel presidente, convince il recalcitrante Alex Gardner, suo ex allievo particolarmente dotato, ad aiutarlo.
Nel Giappone del Diciannovesimo Secolo, ancora dominato dagli Shogun, l’introduzione delle armi da fuoco rischia di minare irrimediabilmente l’etica di vita dei samurai. Uno di loro, addestrato da un maestro che ha lasciato la vita guerriera perche` stanco di uccidere, si trova a dover combattere contro un ex compagno di corso. Sara` l`ultimo combattimento. Yoji Yamada torna a Berlino dopo “Twilight Samurai” e continua il suo percorso di rivisitazione di una casta guerriera nella fase della sua progressiva dissoluzione. Non ha alcuna pretesa di sconcertare o scandalizzare. Vuole solo riflettere sulla fine di un mondo ricordando a tratti l`Olmi de “Il mestiere delle armi” ma volgendo sul versante comico la descrizione dell`introduzione delle armi da fuoco. Cio` che resta invece `serio` e` il discorso sul concetto di onore che non coincide con l`uso delle armi ma con una consapevolezza interiore che nessuno puo` togliere a un uomo che sappia restare integro. Anche senza katana.
Ancora sconcertato dalla morte del figlio, il padre ( Jo Sung-ha ) dello studente delle superiori Ki-tae ( Lee Je-hoon ) cerca di rintracciare i suoi due migliori amici, i compagni di classe Hee-joon ( Park Jeong-min ) e Dong- yoon ( Seo Jun-young), per cercare di trovare una spiegazione. Attraverso il compagno di classe di Ki-tae, Jae-ho, il padre incontra Hee-joon, che dice di non poter essere d’aiuto perché ha cambiato scuola “settimane prima di quello che è successo a Ki-tae”. Successivamente, Hee-joon rimprovera Jae-ho per aver dato il suo numero di telefono al padre di Ki-tae, ma Jae-ho gli dice che Ki-tae “è impazzito” dopo che si è trasferito. Hee-joon riesce a rintracciare Dong-yoon e lo esorta a contattare il padre di Ki-tae e fornire alcune risposte. Parallelamente, i flashback del tempo rivelano gradualmente ciò che è realmente accaduto, a partire dalle punture e dal bullismo di Ki-tae nei confronti di Hee-joon e dalla risposta di quest’ultima.
Seibei Ihuchi, dopo la morte della moglie per tubercolosi, è diviso tra i suoi doveri di samurai e gli obblighi nei confronti delle figlie e della madre anziana. L’uomo, dopo anni, incontra l’amica di gioventú Tomoe, tornata al paese dopo il divorzio da un prepotente spadaccino piú anziano di lei. Tra i due c’è una reciproca attrazione ma Saibei è riluttante a dichiararsi vista la sua disastrosa condizione economica e la sua dissestata vita famigliare. Ma durante un duello, armato di un solo bastone sconfigge Toyotaro, l’ex marito di Tomoe, e le sue doti di samurai sono rivelate. La voce si sparge e Seibei è costretto dai propri doveri feudali ad impugnare la spada
Michio (Eiji Funakoshi) è uno scultore cieco ossessionato dalla figura femminile. Nei panni di un massaggiatore e aiutato dalla madre (Noriko Sengoku), trova il modo di rapire Aki una bellissima modella (interpretata da Mako Midori) e la porta in un magazzino fuori città, nonché suo laboratorio da scultore.Lo scopo di questo sequestro, all’inizio, non ha alcuna rilevanza sessuale: Michio ha solo bisogno del magnifico corpo di Aki per sperimentare una nuova frontiera dell’arte: quella del tatto.All’inizio rifiuta di prestarsi alle richieste del suo rapitore ma poi cambia tattica fingendosi accondiscendente con l’obiettivo di svegliare in lui le vere pulsioni erotiche e sentimentali, sperando di fargli abbassare la guardia per riuscire a fuggire.Dopo la morte, quasi accidentale, della madre di Michio, i sentimenti di Aki cambiano e piano piano inizia ad innamorarsi del suo “ingenuo” rapitore. Ma questa metamorfosi interiore va ben oltre alla pura e semplice “Sindrome di Stoccolma”.
A Broadchurch, piccolo centro marittimo inglese, Alec Hardy (David Tennant) è appena stato promosso al grado di ispettore della polizia locale quando la comunità è scossa dal ritrovamento sulla spiaggia del cadavere del piccolo Danny Latimer. Nel corso delle indagini, si scoprirà che Broadchurch non è il luogo idilliaco che tutti immaginavano.
Bizzarra idea trasferire le Liason Dangergereuses di De Laclos, che hanno già avuto più versioni in costume, nella Manhattan contemporanea, nell’Upper East Side, tra adolescenti destinati a diventare Bobos. Ma Kumble vince la scommessa, così come funziona la scommessa sessuale, perdita di verginità contro Jaguar, che sta alla base del soggetto. Un cast convinto e convincente, facce giuste, mano sicura nella direzione per un successo di nicchia. Lo spirito felice del Settecento, cinico e appassionato, si trasferisce perfettamente alla New York contemporanea.
Un film di Rudolph Maté. Con Edmond O’Brien, Pamela Britton, Luther Adler Titolo originale D.O.A.. Poliziesco, Ratings: Kids+16, b/n durata 83′ min. – USA 1950. MYMONETRO Due ore ancora valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
A San Francisco in vacanza, un impiegato scopre di essere stato avvelenato. Ha 48 ore di tempo per scoprire da chi e perché. Ispirato a un film tedesco del 1931 _ Der Mann, der seinen Mörder sucht _ diretto da Robert Siodmak e sceneggiato anche da Billy Wilder, è un suspense in bilico sul noir congegnato con sagacia, calato in una coinvolgente atmosfera, girato quasi interamente in esterni a San Francisco e Los Angeles, sostenuto dalla musica stranamente ironica di Dimitri Tiomkin. Rifatto nel 1969 (L’uomo che doveva uccidere il suo assassino) e nel 1988 (D.O.A.). Esiste anche un D.O.A. (1981), documentario sul gruppo punk-rock dei Sex Pistols. D.O.A. è una sigla medica che significa dead on arrival (morte all’arrivo in ospedale).
Chimico, scopritore di formula preziosa, perde la memoria e, andando alla ricerca del proprio passato, è coinvolto in un intrigo delittuoso. Imperniato sul tema d’amnesia, è un thriller nei paraggi di Hitchcock. Lo svolgimento è un po’ verboso, ma ad alta tensione. Nella parte di un investigatore privato, emerge Matthau.
Traffico di droga a Hong Kong. Parte agente statunitense, incontra un esperto di lotte orientali e un’avvenente spia che ama il denaro. Il tono del film è sul comico.
Shoji Sugiyama è un impiegato che lavora a Tokyo, sposato con Masako, la coppia ha perso il loro unico figlio l’anno precedente per via di una malattia.
Durante una gita con i colleghi di ufficio Shoji conosce la segretaria Kaneko con cui trascorre del tempo. Nei giorni seguenti Kaneko fa delle continue avances a Shoji che dopo una iniziale ritrosia accetta e i due intrecciano una relazione clandestina. Masako sospetta che il marito abbia un’amante ma decide di non farne parola, tuttavia è sempre più infastidita dal fatto che Shoji passi del tempo con Kaneko e questo estrania i due coniugi.
Jackson nella parte di un negoziatore, cioè il poliziotto psicologo specialista nel dialogare con criminali, per lo più sequestratori, in situazioni difficili. L’uomo viene incastrato da colleghi corrotti (gli viene attribuito un cospicuo conto estero). Sequestra un pezzo grosso della polizia, dunque ribalta il suo ruolo. Suggestivo, corretto, ma niente di graffiante. Anche perché alla base del plot non c’è un romanzo di Clancy, Ellroy o Grisham, purtroppo, ma una “semplice” sceneggiatura originale. Così il coniglio dal cappello è sempre un file, oppure una registrazione casuale. Troppo facile. In questa sede viene molto apprezzata la citazione di Shane, Il cavaliere della valle solitaria, ma non è sufficiente per le quattro stelle di un L.A. Confidential, per esempio.
Nel 1870 Frank Harris, vicedirettore di un hotel di Chicago, diventa socio in affari di Tom Rice, capo di un gruppo di cowboy, e parte con lui per trasportare una mandria di bovini in Messico dove spera di convincere il padre dell’amata Maria a concedergli la mano della figlia, ma la trova già sposata. Il viaggio di andata e ritorno diventa per Harris un’educazione alla dura vita del West. Scritto da Edmund H. North che si è ispirato all’autobiografia On the Trail di Frank Harris (noto per i suoi ricordi mendaci), ricco di spunti realistici e di situazioni inedite, vive di frammenti e va gustato a sorsi, ma impone una moralità di estrema amarezza. Si chiude con una doppia fine di insolita allegria.
In una clinica specializzata un reduce di guerra paraplegico cerca di riadattarsi alla vita civile. Scritto da Carl Foreman, è un dramma semidocumentario apprezzabile per l’autenticità del suo realismo. Fece sensazione negli USA per la rappresentazione senza ipocrisie del problema sessuale. 1° film di Brando: eccellente. 2° titolo americano: Battle Stripe.
Turk e Rooster sono detective nel Dipartimento di polizia di New York. Veterani pluridecorati sono a un passo dalla pensione e dal serial killer che celebra i suoi cadaveri con sonetti in rima. Collabora alle indagini l’affascinante Karen Corelli, agente della squadra CSI e amante volubile di Turk. Karen ha una dipendenza dal sesso e da pratiche erotiche non convenzionali, che consuma con Turk e con il più giovane agente Perez, convinto che il serial killer sia proprio un poliziotto. Tra l’omicidio di uno spacciatore e quello di un protettore e contro i metodi della coppia junior, Turk e Rooster proveranno a fare luce sul caso e sui confini della legge.
A Tokyo, la famiglia Toda, che può vantare ben cinque figli a carico, ritorna nella sua vecchia casa per celebrare un anniversario. Il padre e capofamiglia (Hideo Fujino), alcolizzato di lunga data, ha un attacco di cuore e muore. L’uomo non ha però lasciato la propria famiglia in condizioni rosee e le conseguenze di ingenti debiti che pendono sul capo di tutti loro, causati dall’avventato e irresponsabile genitore, non tarderanno ad arrivare. Ozu si concentra su un ménage familiare chiuso e ripiegato su se stesso, ergendo una famiglia specifica a specchio della condizione dell’intera popolazione giapponese. Il regista anticipa la luttuosità e le problematiche del periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, vissuto in maniera tutt’altro che rosea dal paese del Sol Levante, e il suo sguardo appare orientato agli elementi più pietosi e drammatici e agli snodi della vicenda più forzatamente dolenti. Una scelta che in qualche modo mette alle strette il suo cinema e lo traghetta nei pressi di una riproposizione stanca e grigia di elementi commoventi e soluzioni lacrimose, che tuttavia lasciano intravedere qua e là lo stile e la sensibilità del regista. Che è però sepolta sotto un considerevole cumulo di vicende che si protraggono stancamente e senza troppo nerbo, alternando meccanicamente situazioni tutte uguali e passaggi telefonati che non giovano né al grado di interesse del film né al suo spessore intimistico, storico e drammatico. Anche il finale, che pure tenta uno scarto, si affida a un colpo di coda poco efficace, che lascia trasparire in maniera fin troppo didascalica i chiari propositi moraleggianti. Un ritratto di una classe media al collasso, lodevole nei propositi ma non sempre all’altezza nei risultati.
Takako e Akiko sono state abbandonate dalla madre e sono cresciute con il padre. Con lui tornano a vivere quando la prima lascia il marito alcolizzato e la seconda non riesce a proseguire la relazione con uno studente, Ken, da cui aspetta anche un figlio. Sarà proprio la ricerca di Ken, incallito giocatore d’azzardo, che porterà Akiko a incontrare una donna che sembra conoscere davvero troppo sul suo conto. Solo una madre potrebbe sapere così tante cose…
Nella periferia di Tokyo le giornate trascorrono indisturbate tra i pettegolezzi del vicinato, almeno fino a che si insedia una coppia di giovani hipster con una Tv. I bambini del quartiere con ogni pretesto sgattaiolano per trovarsi davanti al piccolo schermo ad assistere agli incontri di sumo. Quando la famiglia Hayashi proibisce ai propri figli di vedere la Tv, questi danno vita a uno sciopero del silenzio che genererà una serie di problemi e incomprensioni con le altre famiglie.
Le richieste di reupload di film deve essere fatto SOLO E ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.
Visto il poco spazio su Mega (2 terabyte) NON caricherò più serie tv e fumetti.
Se interessati a serie o fumetti contattatemi via email che vi spiego un metodo alternativo